In Italia invece, patria del doppiaggio (non di rado disdicevole), naturalmente è quanto di più falso. Nella versione italiana di Rango, ovviamente di Johnny Depp non c'è neanche un pelo del suo bel pizzetto. Il doppiatore italiano di Rango si chiama Nanni Baldini, il quale - se andiamo a scavare - non è nemmeno il doppiatore tradizionale di Johnny Depp, che si chiama Fabio Boccanera. Quindi per certi versi la fregatura è duplice. Resta dunque l'intento - davvero ai limiti della legalità - di attirare l'attenzione dei potenziali spettatori con un nome noto, e l'insulto alla loro intelligenza che può pensare ci sia veramente Johnny Depp dietro quei begli occhioni verdi a palla.
Però almeno una consolazione c'è: non l'hanno fatto doppiare né a Checco Zalone, né a Roberto Benigni.
Avevano fatto una cosa simile anche con Rapunzel.
RispondiEliminaDel resto, si è iniziato a scavare oltre il fondo da tempo.
Quando ho visto i manifesti la prima volta ho pensato esattamente la stessa cosa...
RispondiEliminaidem....i film di animazione si susseguono notevoli di numero ed anche quelli sono diventati momenti di marketing.
RispondiElimina1. opinione personale: mettendo depp non è che mi spingono alla visione. son secoli che non fa un film decente.
RispondiElimina2. pensavo fosse la pubblicità dei sofficini findus
3. ribadisco che il doppiaggio italiano non è così malvagio (con ovvie eccezioni)
Ce ne sono a iosa di esempi del genere.
RispondiEliminaLa consolazione è che in alcuni casi, come Madagascar, al posto di famosi attori americani, il doppiaggio era stato affidato a famosi (non so cosa) italiani!
E cmq non è vero che Deep non fa film decenti da secoli...
e in più l'odiosità pubblicitaria raddoppia: cosa c'entravano i magnaccia telefonici di mer**?
RispondiElimina@MrJamesFord: sì, questa non è la prima volta e non sarà nemmeno l'ultima. Ma ogni volta mi fa incazzare, perché mi sento preso per il culo.
RispondiElimina@Lumaca a 1000: in effetti credo che sia un'osservazione comune, eppure non ho mai letto qualcuno che l'abbia stigmatizzato pubblicamente. Così alla fine il meccanismo per cui si lasciano passare queste cose tutto sommato futili e veniali, è lo stesso per il quale poi si lasciano passare quelle tutt'altro che futili e veniali.
@Cinepolis: tutto quello che devi vendere oggi ha dietro un marketing. Ma ci dovrebbe essere un limite (anche) al marketing. Per il resto vale quello che ho detto qui sopra a Lumaca.
@ciku: 1. Vero; 2. Non mi toccare Carletto!; 3. I doppiatori italiani sono tra i migliori al mondo, è vero, ma ci sono delle eccezioni (e non sono poche) che fanno venire i brividi. Ma soprattutto non ci se ne rende conto finché non si comincia a vedere la roba in originale.
@PoisonM: sugli esempi a iosa, ti rimando alle mie risposte a MrJames e a Lumaca. Circa le consolazioni di cui parli, non le trovo particolarmente tali, visto che, nella fattispecie, Gloria (l'ippopotamo) era Michelle Hunziker e Melman (la giraffa) era Fabio De Luigi...
@Zio Scriba: questa me la sono chiesta anch'io. Ogni occasione è buona per buttarci sopra il tuo marchio: dal culo al camaleonte.
Infatti..."il doppiaggio era stato affidato a famosi (non so cosa) italiani!"
RispondiEliminaAlmeno sui cartelloni erano citati la Hunziker e De Luigi invece che Stiller e co.
non l'ho vista…Ma deve essere una grandissima sòla trattandosi di tim, che poi non è telecom? Puah!
RispondiElimina@PoisonM: e mi chiedo quale fosse il target cui quei cartelloni si rivolgevano... ;-)
RispondiElimina@stellarossa: peraltro ho sentito dire in giro che il film è piuttosto carino.
Silvio Muccino ha doppiato Astroboy, ti sembra legale?
RispondiElimina@Ubi Minor: se Silvio Muccino ha doppiato Astroboy, sicuramente dovrebbe rimetterci dei punti sulla patente.
RispondiEliminauna sola parola vergogna, cosa non si fa per vendere ticket, bastardi!
RispondiElimina@Lorant: cosa non si fa per un sacco di cose...
RispondiEliminaSe le inventano tutte per far salire alla ribalta un film, ad ogni modo, doppiatore o meno, questo Rango sembra un po' il gemello poco riuscito del famoso Carletto sei sofficini!
RispondiElimina@Tizyana-Azzurraa: che in pubblicità se ne inventino di ogni, lo capisco e per certi versi - pur a malincuore - lo ammetto. Ma questa è un'autentica presa per i fondelli e un insulto allo spettatore. Peraltro il film pare che non sia niente male. Quanto alla faccenda di Carletto, dicono in giro che i camaleonti siano un po' come i cinesi: difficile distinguere l'uno dall'altro.
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