Punti di vista da un altro pianeta

lunedì 27 febbraio 2012

Mario Monti e il miraggio dell'equità

Ripensavo alla seguente citazione di Enrico Berlinguer:
"Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi."
(28/07/1981, intervista di Eugenio Scalfari)
e osservavo il fatto che in questo contesto egli non ha utilizzato la parola equità, che vediamo invece così tanto abusata in questo periodo.

Ebbene, il mio sospetto è che Berlinguer avesse capito che quello di cui parla è tutto ciò che un governo democratico serio e rispettoso del popolo che rappresenta può (e dovrebbe) fare per fare digerire i suoi provvedimenti, ma che è comunque ben lungi dall'essere equo.

Perché se i "ricchi" possono essere colpiti (solo) nelle loro ricchezze, i "poveri" possono essere colpiti (solo) nella loro vita.

giovedì 23 febbraio 2012

La soluzione Marcegaglia al problema fannulloni

Liberare le Risorse Umane dal problema di capire quali sono i dipendenti fannulloni? Evitare spiacevoli contenziosi sindacali dovuti alla discrezionalità e alla soggettività del giudizio? Mettersi al riparo dal rischio di abusi di potere e di discriminazioni? Oggi, col Fannullometro X18 by Marcegaglia, puoi!

Effettuando la sua misura rigorosamente sulla Scala Fornero approvata dal Ministero del Lavoro, dove a 0 c'è quello che non fa un cazzo e rimbalza tra il distributore automatico di bevande e il solitario di Windows, e a 100 c'è invece colui che si sbatte col sorriso scolpito per dodici ore al giorno (con straordinario non pagato), il Fannullometro X18 by Marcegaglia risolverà in un colpo solo tutti i tuoi problemi di produttività ed esuberi, fungendo altresì da potente strumento incentivante.

L'unico in commercio dotato di funzione di Soglia di Licenziamento Personalizzabile (con semplici passi guidati in base alle disposizioni ministeriali vigenti downloadabili dal sito), il Fannullometro X18 by Marcegaglia è portatile, ricaricabile, è dotato di un display 3D da 5" e un'impugnatura ergonomica, pesa solo 380 g e puoi sceglierlo tra ben ventiquattro colori moda (metallizzato su richiesta). Viene fornito completo di adattatore per la rete, custodia rigida in pelle scamosciata e manuale di istruzioni in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, rumeno, russo, finlandese, svedese, catalano, fiammingo, giapponese e coreano.

Il Fannullometro X18 by Marcegaglia è certificato, semplice da usare, assolutamente ecologico e anallergico nel suo rivestimento in gomma naturale, ed è disponibile nelle taglie S, M, L, XL e XXL, nelle versioni Uomo, Donna e LGBT. La recessione incalza, che cosa aspetti? Approfitta dell'imperdibile Offerta Crisi: se scegli adesso la versione De Luxe troverai inclusi nella confezione diecimila cappucci anali monouso e l'esclusivo inginocchiatoio portatile.

Fannullometro X18 by Marcegaglia, la via rettale alle Risorse Umane!

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martedì 21 febbraio 2012

Il marziano vola a casa di...

Eccola finalmente, la schermata delle Estrazioni del Lotto di questa sera.


E, come si può vedere, il primo numero utile al concorso, ovvero minore o uguale a 17, è il secondo estratto della ruota di Bari, cioè il 7. Quindi, in base agli abbinamenti fatti, colui, anzi colei, che si aggiudica il marzianino gentilmente fornito da Knitting Bear è:


Dunque, cara, sei pregata di contattarmi privatamente via e-mail a: ilgrandemarziano@gmail.com per comunicarmi l'indirizzo cui vuoi che ti spedisca il premio.

Per chi non ha vinto e sa - o conosce qualcuno in grado di - lavorare a maglia con un minimo di perizia, Knitting Bear ha elaborato lo schema del marziano, scaricabile gratuitamente qui, per cui potrete realizzare il vostro marziano personale su misura.

A tutti i partecipanti, a coloro che non hanno voluto partecipare (ma perché poi?) e a tutti coloro che avrebbero voluto, ma sono arrivati tardi, va il mio ringraziamento per esserci e per rendere tutti i giorni questo pianeta un po' più affollato, che senza di voi sarebbe un mortorio!

Alla prossima.

lunedì 20 febbraio 2012

domenica 19 febbraio 2012

Les jeux sont faits, rien ne va plus!

Dunque, come annunciato, ecco qui di seguito gli abbinamenti dei partecipanti coi numeri per l'estrazione del mio alter ego fatto ai ferri. I partecipanti risultano 17. A mio insindacabile giudizio ho deciso di inserire nell'estrazione anche gattonero, avendo egli lasciato un commento nel post successivo, dove diceva di aver cliccato in quello del concorso, e alla fine tanto mi è comunque bastato, anche se non ha lasciato alcun commento. L'ho inserito per ultimo, in modo da non scompaginare l'ordine precostituito dato dall'inserimento progressivo dei commenti. Il fatto poi che proprio a gattonero sia capitato il numero 17 è del tutto indicativo della (non) casualità del destino!

Comunque ecco gli abbinamenti:

01 - Irriverent Escapade
02 - Xtc
03 - Rosalba
04 - Zio Scriba
05 - Silver Skull
06 - Inneres Auge
07 - Minerva
08 - PuroNanoVergine
09 - Galatea
10 - MrJamesFord
11 - Ubi Minor
12 - D.
13 - Br1
14 - daniela
15 - Sally
16 - Lorenzo Benedetti
17 - Gattonero

Dunque il primo numero (partendo dal primo estratto della ruota di Bari, poi il secondo estratto e così via) che sarà minore o uguale a 17 del Concorso del Lotto n. 22/2012 del 21 febbraio prossimo, corrisponderà al numero del vincitore.

Buona fortuna!

venerdì 17 febbraio 2012

Giochi con le frontiere (chiuse)

I risultati (parziali) del concorso lanciato con il post di ieri mi hanno portato a fare due considerazioni pseudoantropologiche a ruota libera che desidero sottoporvi. La prima nasce dall'osservazione che nella giornata di ieri il traffico su Il grande marziano è praticamente raddoppiato rispetto al solito. Questo senza l'uso delle classiche parole chiave a forma di mangime per polli tipo "porno casalinghe", "Shakira lato b" (tutti i mesi mi ritrovo almeno una decina di contatti che giungono qui con questa chiave), o "Santanché senza silicone". E se da un lato non penso ancora che la parola "marziano" abbia raggiunto la decadente attrattiva nazionalpopolare dei tatuaggi inguinali a forma di farfalla, è evidente che tutto deve per forza ruotare intorno alla parola "Vinci" (o "Concorso", che in pratica è lo stesso). In altre parole, in media almeno la metà degli esseri umani si ritrovano nipoti di Mike Bongiorno, zii di Gerry Scotti e cugini di Carlo Conti e credono che valga sempre la pena cliccare su un link che prometta di ottenere qualcosa gratuitamente. Non si sa mai su quale pianeta possa nascondersi l'occasione di una vita.

La seconda nasce dal fatto che, a dispetto del raddoppio dei contatti giornalieri, il numero di coloro che entro la mezzanotte di ieri hanno commentato il post è rimasto sostanzialmente invariato rispetto alla media, e questo nonostante il post in questione non richiedesse a titolo di commento una battuta o un'osservazione particolarmente arguta e intelligente. Questo può implicare a sua volta alcune riflessioni. A) il premio in palio è risultato di interesse così scarso da non invogliare la maggioranza a scrivere anche soltanto "ciao". Ci può stare. B) i cosiddetti lurker sono personaggi assai più ostinati (timidi?) di quanto si possa immaginare e ci vuole ben altro che la prospettiva di un marzianino di maglia per smuoverli dal loro buco della serratura e far mettere loro il naso almeno una volta dentro la stanza. Legittimo anche questo. C) molti visitatori di questo sito vengono per altri tipi di contenuti e avendo trovato qualcosa di non consono alla consolidata (?) "tradizione" marziana, lo hanno lasciato perdere. Perché no?

Mi paiono tutte considerazioni ragionevoli, come ragionevoli e legittime sono - ovviamente - tutte le reazioni dei visitatori. Ma ce n'è un'altra, di considerazione, più trasparente, come fatta di filigrana, che mi ha colpito con una certa sorpresa e anche un pizzico di tristezza. Perché in fondo il post di ieri, col concorso e tutto il resto, non avendo un autentico premio in palio, niente di valore intendo (il marzianino di maglia è bellissimo, ma è evidentemente un oggetto puramente "simbolico"), si configura come un gioco. Un gioco tra me e voi. Un gioco nella più pulita accezione del termine, in quanto momento di puro e semplice divertimento e, soprattutto, di conoscenza e aggregazione. E siccome questo è un blog frequentato senza dubbio da persone adulte, i risultati di ieri mi hanno fatto pensare alla misura in cui i meccanismi della società contemporanea siano tali da far perdere il senso e il gusto del gioco tra maggioranza degli individui adulti, come se il gioco, per trovare senso a essere praticato, avesse bisogno di un'innocenza, un'ingenuità, una trasparenza e una fantasia che da adulti non ci si può (più) permettere di avere, o di dimostrare di avere.

Comunque per la cronaca, siete ancora in tempo a giocare. Quindi, se volete, lasciatevi andare e cliccate qui.

giovedì 16 febbraio 2012

Concorso Vinci un Marziano! (un autentico givaway)

Sembrava impossibile, all'inizio, ma alla fine sono spuntate: due candeline! Oggi infatti Il grande marziano taglia il traguardo dei 2 anni di attività, con oltre 300 post pubblicati, (la bellezza di) oltre 60000 visite che fanno una media grossomodo di 200 visite/post, e oltre 4000 commenti complessivi. Senza dubbio risultati che, pur non essendo stratosferici, rispetto ad altri blog molto popolari e "ad alto traffico", su questo piccolo pianeta periferico sono sufficienti a fare la differenza tra una cosa che ha senso e una che non lo ha.

E giacché se questa differenza esiste è soprattutto grazie a voi, che leggete, commentate, stroncate, approvate, spiate, lurkate ecc. (credo di avere già detto da qualche parte che non credo affatto alla mitologia che si scrive per se stessi), stavolta voglio ringraziarvi in un modo speciale: premiandovi. Okay, ammetto che sto rubando l'idea all'amica Knitting Bear, che qualche tempo fa ha organizzato qualcosa di simile sul suo blog. Ma avendola trovata un'iniziativa molto simpatica, le ho chiesto di poterla "copiare". Non solo, ma siccome forse qualcuno ricorderà che sempre Knitting Bear qualche tempo fa realizzò un bellissimo marzianino fatto a mano (anzi, a zampa!), le ho chiesto se le andava di sponsorizzare l'evento, preparandomi un esemplare di marziano da mettere in palio in esclusiva per il givaway marziano. E lei, gentilissima, mi ha preparato ben due gemellini!

Allora, tra tutti coloro che lasceranno un commento a questo post verrà estratto a sorte un esemplare di marziano (quello che vedete in foto) che invierò a mie spese al vincitore. Avete dunque tempo fino a sabato prossimo, 18 febbraio, alle 23:59 per inserire i vostri commenti, dopodiché dichiarerò chiusi gli inserimenti e stilerò l'elenco dei partecipanti secondo l'ordine di apparizione, attribuendo loro un numero progressivo. Nel caso non ci siano oltre novanta partecipanti, il vincitore sarà scelto attraverso la corrispondenza dei numeri attribuiti con le estrazioni del Lotto del concorso di martedì 21 febbraio.

In altre parole verrà scelto il primo numero valido a partire dal primo estratto della prima ruota (Bari), poi il secondo estratto, il terzo, ecc.. Arrivato al quinto, si andrà al primo estratto della seconda ruota (Cagliari) e così via. Quindi se ci saranno, ad esempio, 25 partecipanti, bisognerà andare a prendere, con il criterio esposto qui sopra, il primo numero estratto che sia minore o uguale a 25. Nel caso (remoto?) invece in cui i partecipanti siano più di novanta, valuterò un modo alternativo e vi darò ulteriori istruzioni.

Ma, come vi dicevo, i marziani in palio sono due. L'altro finirà, con le stesse modalità, a beneficio di coloro che parteciperanno commentando il post affine sull'omologa pagina Facebook. Ovvio che nessuno vi vieta di partecipare da entrambe le parti per raddoppiare le vostre probabilità di aggiudicarvi l'ambito premio. Chi non ha mai sognato di avere un piccolo marziano a casa, tutto per sé?

Grazie ancora a tutti quanti e buona fortuna!

martedì 14 febbraio 2012

Esegesi di San Valentino (un corollario)

Gli innamorati, se sono davvero tali, sono già in festa tutti i giorni. Perché sono fuori di testa, l'uno per l'altra. Perché emanano energia dai palmi delle mani e, per non perderla, non vedono l'ora di intrecciarsi le dita a vicenda. Perché sentono dentro di sé il delirio di perdersi nella tempesta della seduzione, l'ebrezza di accarezzare con la punta delle dita i contorni della creazione, la sorpresa di essere testimoni del crollo inesorabile delle leggi della matematica [1+1 > 2].

Insomma, sono pazzi pazzi pazzi di gioia, gli innamorati. Quelli veri.

Dunque cosa cazzo dovrebbero farsene di una festa che li fa schierare tutti insieme, come un esercito mondiale di cuori di peluche tachicardici, con i loro sorrisi perugina, le loro labbra di rose rosse e le loro facce ebeti di ormoni assortiti, se non per il sottile piacere di far rosicare d'invidia tutti quanti gli altri?

domenica 12 febbraio 2012

giovedì 9 febbraio 2012

L'avete mai visto un dente morto? (very horror post)

Non so se vi è mai capitato. Voglio dire, spero - per voi - di no, ma presto o tardi purtroppo succede a (quasi) tutti. Parlo di vedere un dente. Nel senso del dente di un individuo della vostra stessa specie. Ma non nella vostra bocca. Intendo fuori, separato da voi, come un frutto appena colto, ma magari in una tazzina, possibilmente bello fresco, bianco e disinfettato, come nella foto, perché se è ancora sanguinolento come appena estirpato, la faccenda per forza di cose non funziona in quanto la ripugnanza ha la meglio.

Ma se lo si pulisce per bene (tenendolo magari immerso in acqua ossigenata per qualche giorno) e lo si restituisce al suo splendore originale, e ci si mette a osservarlo in queste condizioni ideali, è facile si venga pervasi da uno strano istinto primordiale, invero anche un (bel) po' inquietante. È come una sorta di fame, di voglia di mangiarselo, il dente, di masticarlo, come una caramella di quelle dure, di mandarlo giù, come la voglia di assecondare un desiderio autoripristinatorio, per reintegrare qualcosa che faceva parte di noi e da cui non vogliamo separarci, come in una specie di reazione odontoiatrica equivalente dell'amputazione di un arto, che lo si continua a sentire ancora, anche se ormai non c'è più.

Eppure non è neanche proprio così, perché c'è un'altra cosa ancora molto più disturbante. Ed è che, almeno stando a qualche indagine che ho fatto, pare che l'effetto in questione si verifichi nei medesimi termini anche di fronte a un dente che non è (mai stato) vostro. E questo è davvero inquietante. L'interpretazione di questo istinto in chiave evolutiva passa pertanto dall'avere contorni puramente biologici, dunque limitati all'ambito puramente soggettivo (come appunto nel caso dell'amputazione di un arto), ad avere angoscianti risvolti relazionali, dunque allargati alla sfera del comportamento sociale degli individui, capaci in altre parole di dimostrare la presenza (più o meno) latente dell'equivalente di un vampiro bastardo all'interno di ognuno di noi (e di voi). Ma se vi garba di più uno zombie o un lupo mannaro, va bene lo stesso, fate pure.

PS Comunque, il dente in questione (quello nella foto in alto) è davvero il mio. Così, tanto per la cronaca.

sabato 4 febbraio 2012

Welcome to the Dark Side of the Universe

Ogni tanto è salutare farsi una bella iniezione di umiltà, come una dose di vitamine per l'anima. Mettere da parte le presunte presunzioni dell'essere Esseri Intelligenti e riscivolare di buon grado, autonomamente, al posto che ci compete all'interno del Grande Schema Misterioso Delle Cose.

E' dunque necessario rinfocolare, ogni tanto, la consapevolezza di vivere a mollo nell'ignoto. Toglie importanza alle cose che ci illudiamo (o ci hanno fatto illudere) siano importanti e ci (ri)mette di fronte agli altri e al mondo, a ciò che siamo o facciamo, abbiamo o desideriamo, attraverso una prospettiva più obiettiva, perché più ampia, come se ci osservassimo da fuori, dall'alto, e per questo ci aiuta a riflettere su ciò che per noi dovrebbe contare davvero, più d'ogni altra cosa.

L'iniezione che vi propongo oggi è questo video. In accordo alle specifiche degli interventi istituzionali TEDx, sono (solo) 18 minuti. Sono confidente che potrete ricavarli da qualsiasi zapping quotidiano che vi capiterà di fare (televisivo o internettiano che sia). Quindi fermatevi un attimo e guardatevelo.

mercoledì 1 febbraio 2012

Emanuele Filiberto, ovvero del lavoro come trasgressione

Se, in accordo al paradigma "dimmi cosa guardi e ti dirò chi sei", le trasmissioni TV possono dirci qualcosa sul tipo di pubblico di cui possono catalizzare l'attenzione, ovvero i suoi gusti, il modo col quale si diverte, la sua stessa psiche, che cosa ci dice la nuova trasmissione di Emanuele Filiberto partita ieri sera su Cielo? Se non avete visto che cosa si è messo a fare il principino, ve lo spiego subito. La trasmissione si intitola "Il principiante", con geniale (?) gioco di parole col termine "principe". Sottotitolo: "Il lavoro nobilita", con secondo geniale (?) gioco di parole con il termine "nobiltà". Nel programma, nato pare da un'idea dello stesso Emanuele Filiberto (e tutto sommato ci possiamo anche credere), di volta in volta il principino viene mandato (ufficialmente in seguito a sondaggi effettuati tra i telespettatori) a svolgere per qualche giorno i lavori più diversi (muratore, pizzaiolo, spurgatore di fogne, contadino, toelettatore di cani ecc.). Difatti il programma viene presentato con questa frase:
"AAA Principe volenteroso, versatile e di bella presenza, disposto a rimboccarsi le maniche, cerca un lavoro per provare la vita vera.
Vuoi offrigli un'opportunità?"
D'accordo, è facile comprendere che, dal punto di vista puramente giornalistico, questa trasmissione è la messa in pratica della più classica tra le regole di che cosa fa notizia. In altre parole il principino che si mette a lavorare è l'equivalente dell'uomo che morde il cane. Bene. Ma è anche vero che il giornalismo dovrebbe partire da fatti reali (ancorché raccontandoli poi a modo suo), ovvero l'uomo dovrebbe aver morso il cane in circostanze autentiche, non al puro scopo di farci sopra la notizia. Al contrario qui - ovviamente - il contesto lavorativo viene costruito ad arte intorno al principino solo per qualche giorno, giusto per il gusto di vedere l'effetto che fa un ossimoro vivente in azione, con tutto quello che questo comporta. In altre parole ci troviamo di fronte a un programma nato per costruire delle situazioni che vengono vissute dai telespettatori come surreali (e per questo divertenti) solo e soltanto grazie allo status iniziale connaturato del protagonista, in una sorta di My Fair Lady al contrario in salsa reality.

Ora, il fatto che un network possa prendere in considerazione di produrre un programma di questo genere, ovvero che pensi di guadagnarci - perché è questo ciò che normalmente fanno i network - ovvero ancora che ci sia un bel numero di telespettatori che possa accettare (o avere voglia) di vedere una siffatta trasmissione, dà la misura di come la stessa platea di telespettatori venga considerata dai produttori e dagli ideatori del programma, ovvero di come questi ultimi pensano che una larga fetta di telespettatori si porranno (essi sperano) nei confronti del programma stesso. Il punto cruciale da cui partire è l'immedesimazione. Durante la fruizione di un programma televisivo, infatti, lo spettatore non pensa mai di trovarsi di fronte a una fiction anche quando è palesemente una fiction (e con fiction intendo un qualsivoglia programma che sia dichiaratamente costruito e non girato in presa diretta da una realtà spontanea - anche se l'inevitabile arbitrarietà del montaggio fictionizza anche una realtà spontanea). Lasciato a briglia sciolta, il cervello dell'uomo, insomma, tende sempre a pensare che ciò che vede sullo schermo corrisponde al vero in senso lato, ovvero che è qualcosa che ha le stesse caratteristiche della realtà, ovvero che ha i medesimi contorni della verità e dunque è indisintiguibile da essa. E questa sorta di avallo inconsapevole avviene ancora più facilmente quando si tratta di qualcosa che viene fatta per assomigliare alla realtà.

Nella fattispecie, non c'è bisogno di dire che in realtà al principino non gliene frega un emerito cazzo di provare la vita vera, visto che lui ha già la vita reale. Anche se non li vedete, intorno a sé il principino ha cameraman, addetti luci, tecnici del suono, segretarie di redazione, produttori ecc. Perché tutto ciò che al principino televisivo importa, è di mostrarsi in situazioni che destino curiosità e meraviglia negli spettatori. Tutto il resto è, anche in questo caso, fiction e gli spettatori stessi ne sono parte attiva. Perché non è certo quella un'esperienza di "vita vera", essendo in tutto e per tutto costruita, assolutamente limitata nel tempo, e retribuita in tutt'altro modo rispetto al lavoro che di volta in volta mette in scena (come se il principino ne avesse bisogno!). Per tutti questi motivi, la cosa peggiore di questa trasmissione è il suo essere un autentico insulto ai lavoratori, quelli veri, coloro che si nobilitano alzandosi alle 5, alle 6, alle 7, tutti i giorni della loro vita, fino a una pensione che ha sempre più la silhouette di un biglietto della lotteria.

Eppure i produttori, che conoscono (o sperano di conoscere) il pubblico medio, sono convinti che quegli stessi lavoratori che si nobilitano tutti i giorni alle 5, alle 6 o alle 7 saranno disposti a divertirsi seguendo le gesta di questo tizio che li prende per il culo, nella certezza che la gratificazione del divertimento sur-reale vincerà rispetto all'indignazione che dovrebbero suscitare in loro le tristi gesta fintolavorative di un rampollo viziato incapace anche di guidare (per sua stessa ammissione il principino ha detto di non avere la patente, in quanto ha sempre avuto l'autista), per il quale il concetto di lavoro diventa - di fatto - il sinonimo dell'irritante esibizionismo di una trasgressione. Ma può anche darsi che il suo programma faccia parte di un disegno più ampio. Se la crisi andrà avanti di questo passo, infatti, ben presto il lavoro sarà una trasgressione per tutti.

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