Fare uno sciopero contro un governo tecnico è come dare l'assoluzione a un ateo.
venerdì 27 gennaio 2012
mercoledì 25 gennaio 2012
La tirannia dello sciopero

Non è un caso che questi gruppi, impiegati in testa (ma, sbaglio, o anche i negozianti dovettero subire a suo tempo le liberalizzazioni delle licenze commerciali senza colpo ferire granché?), siano sempre stati tartassati dallo Stato più di tutti gli altri. Innanzitutto perché non sono vere e proprie "categorie", e i loro connotati di "corporazione" sono commisurati solo dall'effettivo potere dei sindacati che li rappresentano (e ho detto tutto). In secondo luogo perché se scioperano non possono fare in modo che a qualcun altro, tranne che a loro stessi, gliene freghi qualcosa, certo non a livello nazionale, certo non nei termini e nelle misure comparabili a quello che sta succedendo in questi giorni in Italia.

Non c'è alternativa dunque, se non scioperare contro gli scioperi. E poi, gioco forza, scioperare contro gli scioperi contro gli scioperi. E via così. In una catena ininterrotta di scioperi contro altri scioperi, per cui in ultima analisi tutti quanti si ritroveranno a scioperare, almeno fino a che, per la consolazione finale di tutti, quella sì, davvero democratica, ogni cosa dovrà cambiare per fare rimanere tutto gattopardescamente come prima. Dite la verità : non è - in fondo - quello che volete?
venerdì 20 gennaio 2012
Le 10 cose che devi sapere di Francesco Schettino

2. Schettino è allergico ai friggitelli.
3. Schettino - la sera della tragedia - portava un paio di boxer di Calvin Klein.
4. Schettino crede che l'Olandese Volante sia un vascello fantasma.
5. Schettino è stato visto fare i cerchi nel grano (c'è un testimone).
6. Schettino ha i talloni screpolati.
7. Schettino possiede un pappagallo parlante («Vadaaborrrrdocazzo, Vadaaborrrrdocazzo!»).
8. Schettino si è messo a leggere Robinson Crusoe.
9. Schettino non ha mai visto una puntata di Love Boat.
10. Schettino sarà ospite della prossima puntata di Voyager.
11. Schettino - in realtà - è un alieno (ma non un marziano).
mercoledì 18 gennaio 2012
Se la talpa è senza occhiali

Invece no.
Il film non funziona.
Il film non gira.
Il film è un (clamoroso) flop.


Dunque la domanda conclusiva che non posso fare a meno di pormi è la seguente: ma tutte queste recensioni entusiastiche che ho letto in giro sono frutto di genî del cinema, di accaniti lettori di Le Carré, di cui avevano letto l'omonimo romanzo e dunque partivano avvantaggiati, oppure sono solo persone che non hanno avuto il coraggio di riconoscere di non averci capito un cazzo solo per il timore di farci la figura dei fessi?
venerdì 13 gennaio 2012
Copiate e condividetevi!

Sotto questo aspetto, il punto dunque non è che cosa può essere considerato "sacro", ma quanti lo considerano. E se c'è qualcosa che in qualche modo riesce a coinvolgere un numero considerevole di persone, ecco che possono spuntare religioni come banane al Polo Nord. Il Kopimismo, ufficialmente ratificato la settimana scorsa come culto dalle autorità Svedesi (che tra gli stati è uno dei più permissivi nel riconoscimento delle religioni), ne è l'ultimo esempio. Per chi non ne avesse sentito parlare, Kopimismo deriva dalla locuzione "copy me" ed è un culto basato sulla sacralità assoluta dell'informazione in cui il sacramento principale è la sua copiatura, e dunque la sua diffusione, di qualunque contenuto, in qualunque forma. I suoi riti si concludono con la formula Copy and Seed ovvero Copia e Diffondi e per essa il diavolo è il copyright.

Quella che in Italia invece andrebbe alla grande è la Chiesa Evadista. I suoi riti si concluderebbero con la formula Eludi ed Evadi, Equitalia sarebbe il diavolo, coloro che pagano le tasse sarebbero da esorcizzare, i suoi profeti sarebbero più di quelli della Bibbia, i pellegrinaggi si farebbero a Zurigo e a George Town e l'unico Paradiso ammesso sarebbe quello Fiscale. Di certo troverebbe più osservanti del Cattolicesimo e in questo senso sarebbe anche assai meno ipocrita: gli evadisti non praticanti non esisterebbero.
lunedì 9 gennaio 2012
Smascherare qualcosa di grosso



L'estratto:
"L'ho smascherato. È tutta una finzione, un'immensa bugia. Mi fissa. Sono seriamente preoccupato. Mi chiedo: cosa succede se smascheri qualcosa di grosso? Se mostri qualcosa per quello che realmente è? Quelli più fini parlano di velo squarciato. Il mio vicino di casa direbbe sputtanamento. Mi rispondo da solo, è abbastanza facile: ti rovinano, sei finito. In fondo tu sei accettato perché non disturbi, non crei guai, ma quando smascheri qualcosa in modo definitivo? Ti metti fuori dal sistema in maniera chiara ed evidente. Torniamo alla mia vecchia idea: il potenziale destabilizzante di qualcosa, un pensiero, un libro, un'opera, si misura dai danni reali che provoca all'autore. Non si scappa. Ecco perché «la gente non deve sapere». Non può sapere. Perché se sapesse come vanno davvero le cose, in politica, nella sanità , in economia, tutto crollerebbe."Aspetta primavera, Lucky di Flavio Santi (Edizioni Socrates)
venerdì 6 gennaio 2012
La politica delle feste

Gesù Bambino è indubitabilmente di destra.
Babbo Natale viene dal Nord. E con il suo carico di doni fa credere al popolo di stare dalla sua parte. In realtà pensa solo a conservare la sua immagine (nella pubblicità della Coca Cola). Quindi è leghista.
I Re Magi arrivano con la Befana (leggi Epifania) per portare doni a Gesù Bambino, dunque stanno un po' di qua e un po' di là . Assai più di là che di qua, comunque. Più o meno l'equivalente di Scilipoti, Capezzone e Bondi.
Poi è chiaro che siete liberi di appendere la vostra calza un po' dove vi pare.
domenica 1 gennaio 2012
2012!



«Alla fine del 13° Baktun, il 4 Ahau 3 K'anki'n 13.0.0.0.0Manco a dirlo, come nei migliori film, il glifo che dovrebbe indicare che cosa avviene pare sia troppo rovinato per essere interpretato. Tutto quello che si può dire, si riferisce pertanto a questo fantomatico Bolon Yokte, che però, da quello che si sa, pare fosse una figura mitologica jolly, legata alla guerra e al mondo sotterraneo, ma anche alla creazione, un'ambivalenza meravigliosa capace dunque di solleticare sia l'immaginazione dei catastrofisti che quella dei guru new age.
[qualcosa]
avviene quando Bolon Yokte discende».
Quello che è certo, dunque, è che i Maya non hanno mai parlato di fine del mondo, di collisioni planetarie, di salti quantici cosmici, di cataclismi globali o di altre antipatiche diavolerie portasfiga. Magari l'avessero fatto. Almeno avreste l'alibi per credere davvero a qualcosa, ancorché stravagante e strampalato. Così invece ci fate solo la figura dei fessi. Come al solito.
Non mi resta dunque che augurarvi che Bolon Yokte vi sia propizio. Per tutto ciò che può essere di sua competenza, s'intende. Al resto pensateci da soli, che è meglio.
[Credits: i dati di natura archeologica sono tratti da I Maya e il 2012 - Un'indagine scientifica di Sabrina Mugnos, Macro Edizioni]
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