Eppure, come ho avuto spesso modo di dire, sono convinto che se l'occidente non sarà capace di cambiare il suo modo di intendere il mondo, istruendo così anche l'oriente che con il ritardo di qualche decade sta ormai rincorrendo vertiginosamente lo stesso modello, sarà il mondo che deciderà per l'occidente - ma anche per l'oriente - e li affonderà entrambi nel giro di poche decadi. A quel punto il cambio di visione non sarà più scelto, controllato, programmato, ma imposto dalla casualità e dalla balìa degli eventi, come una tempesta di neve epocale che vi ha colto in cima a un monte, dopo che avete presuntuosamente ignorato l'alzarsi del vento tagliente, l'abbassamento drastico della temperatura e il rannuvolamento cupo del cielo a partire dall'orizzonte delle creste e poi, via via, sempre più sulle vostre teste indifese.
Ma non ci si può aspettare che siano i politici a prendere l'iniziativa. Essi non avranno mai il coraggio di mettersi a cavallo di argomentazioni elettoralmente penalizzanti presso i cittadini come quelle che parlano di cose che hanno a che fare con il concetto di rinuncia. Quindi siete voi a dover cominciare a dimostrare a parole (ovvero parlandone il più possibile) e nei fatti (comportamenti ed esempi), che le nuove istanze sono forti, condivisibili e auspicabili, e che esiste un desiderio autentico di uscire da quello che Cornelius Castoriadis chiama onanismo consumistico televisivo, attuando un nuovo tipo di educazione ecologica a tutto tondo, difendendosi dalla manipolazione aggressiva della pubblicità e rinnovando i valori della quotidianità da quelli del consumo, a quelli della relazione, della convivivalità , della cultura e della creatività .
Questa è la conditio sine qua non, la triangolazione morale necessaria a individuare la rotta e catalizzare l'energia per intraprendere il viaggio verso una società rinnovata. Dopodiché i cambiamenti di paradigma potranno cominciare a essere portati avanti anche a livello politico, economico e sociale. Ma non crediate che, come sempre succede con la politica, ci si fermi agli slogan, belli e suggestivi, ma vuoti e inutili. La filosofia della Decrescita ha individuato una manciata di interventi ben precisi da perseguire. Alla prossima puntata, però.
/continua
Da amante di Illich non posso che essere d'accordo su ogni parola...gran bei post
RispondiElimina@Br1: grazie dell'apprezzamento! :-)
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