Perché gridare parole così per loro è come bere la pozione di Panoramix, è l'unione-che-fa-la-forza, è avere un grande obiettivo comune, provocare, inebriarsi con il profumo della rivoluzione, sentire sotto le dita il profilo tondo e vellutato del manico del coltello pronto a bucare il salvagente (verde) che tiene a galla il governo, il paese intero, è chiedere qualcosa di impossibile in previsione poi di lamentarsi e sparare a zero su tutti quelli che avranno messo loro i bastoni tra le ruote. E' farsi così belli e gonfiare il petto (verde) in previsione delle prossime elezioni (anticipate).
Nel frattempo, non hanno gli occhi di coloro che sanno davvero quello che stanno dicendo. E non è colpa del Recioto alla spina. Danno fiato alle corde vocali (verdi), senza rendersi conto che a furia di ampolle, l'acqua del Po gli ha alluvionato il cervello e come al solito nessuno gli rimborserà i danni. Perché se avessero davvero in mente quello che significa la parola secessione, non la direbbero tanto alla leggera. Non è come dire «Baso baso!» al matrimonio della putèla Teresina. Forse piuttosto come invocare «Stupro stupro!» alla sua festa di compleanno.
Non capiscono che secessione significa separazione di territori e quindi anche di persone, che significa "confini", che significa "divisioni", che significa stabilire chi sta di qua e chi di là, che poi finisce che tuo padre, tua sorella, la tua fidanzata come d'incanto si ritrovano in un'altra nazione, con tutto quello che questo significa, compresa l'incognita di quello che servirà per passare di là, se ci vorrà il visto o magari il permesso di soggiorno per andare a bagnarsi i ciapp in Liguria. E poi dove lo mettiamo il confine (verde)? Come lo stabiliamo? Con i fucili e la cavalleria, o le parolacce e le mucche delle quote latte? A dire il vero quelli del pratone di Püntìda sembravano più avvezzi al taleggio e alla polenta e osei, che non ai forconi e alla polvere da sparo, anche se non è difficile immaginare che molti di loro uno schioppo appeso in salotto ce l'abbiano, vicino alla testa del capriolo.
E allora concedete loro un bel referendum delle regioni, tanto ormai i referendum vanno alla grande, e contatevi, vedete chi ci sta, provate a tracciare sul serio un confine vero, di quelli che ci stanno bene poi coi cavalli di frisia e il filo spinato. Insomma, smettetela di darvi addosso, voi da una parte e loro dall'altra. Ditegli ok, dategliela una possibilità (verde), che ci provino, ma per davvero. Sono certo che solo così si renderanno conto una buona volta delle putanade che van a scorézar intorno, 'sti sboròn, ostregheta!
ma come si permettono di sfruttare mio zio obelix ??? Guarda in realtà hanno provato a fare come dici tu, ad esempio hanno fatto una banca anni fa...ed è fallita
RispondiEliminaSono d'accordo. Però senza referendum, che di soldi ne abbiamo buttati già troppi, ed esteso solo a chi la vuole sul serio la secessione. come dire: quella è la porta. tanti saluti.
RispondiEliminaComprendo assolutamente il post, ma posso dire che sarei un pò inquietato di lasciare a certa gente carta bianca!?
RispondiEliminaE poi io mi troverei in territorio nemico! ;)
purtroppo l'ignoranza...genera mostri, urlatori, e ingannati....anni e anni di chiacchiere.
RispondiEliminaL'Italia, nord compreso, mi piace poco assai (paesaggio a parte), ma vogliamo dirlo chiaro una volta per tutte che la cosiddetta Padania non può essere la soluzione, poiché Essa (al di là di tutti gli altri discorsi) è un'entità che semplicemente NON ESISTE??!!
RispondiEliminaVogliono giocare alle secessioni immaginarie? Bene, se riusciranno a farla io farò la mia per separare il mio praticello da loro, e lo chiamerò Principato di Nikilandia. Luogo di fantasia? Appunto.
ecco appunto i leghisti non capiscono...
RispondiEliminaSono 25 anni che gli diamo opportunità e non hanno fatto niente di quello che avevano promesso. Sono la feccia della nostra società: peggio di quelli del pdl
RispondiEliminaUna possibilità non si nega a nessuno.
RispondiEliminaNon dimentichino di avvisare gli appartenenti alla ndrangheta con raccomandata e ricevuta di ritorno perchè si attivino al più presto per disinvestire il patrimonio.
@D.: la banca non vale mica una secessione, però... cioè, forse vuoi dire che sono "fallimentari" di default?
RispondiElimina@Andrea Cobain: sì, però come fai a stabilire chi lo vuole e chi no? Mi sa che un referendum ci vorrebbe. Anche la secessione ha un suo prezzo, e che diamine! In alternativa c'è il sangue.
@MrJamesFord: non se la carta bianca è carta igienica! ;)
Comunque sono certo che in fondo non ci arriverebbero.
@Cirano: io sapevo del sonno della ragione, ovvero - più prosaicamente - la stupidità. Ma se ci si mette anche l'ignoranza siamo davvero fritti! Del resto la Lega nei capoluoghi di regione del Nord non vince tanto facilmente, tutt'altro. Vince nella periferia delle città, nei piccoli centri, nei paesi, nelle campagne, in montagna...
@Zio Scriba: certo, si sono inventati una mitologia territoriale su cui adagiare le emozioni della loro demagogia. Adesso che ci penso, non mi pare di aver mai parlato con un "leghista" vero, per vedere che cazzo ne pensa davvero del concetto di "Padania". Comunque io sono già secessionista. Altro pianeta. Più secessionista di così. ;)
RispondiElimina@Ernest: oh, ci voleva tanto a dirlo?
@Inneres Auge: ma no, che opportunità gli abbiamo dato davvero, poverini? Il miraggio del federalismo? Che altro? Io parlo proprio di dirgli: «Volete la secessione? Ok, proviamo per cinque anni!» E poi vedere che cosa cazzo pensano di fare e come. Scommetto che inizierebbero a balbettare...
@mark: mi spiace, ma è provato che la 'ndrangheta è internazionale, anzi sovranazionale. Non gliene fregherebbe un accidente di niente di dover andare in un'altra nazione per fare i suoi traffici. Lo fa già col resto del mondo, perché dovrebbe formalizzarsi con la Padania o con ciò che resterebbe dell'Italia?
Ma no !!! Di defuault non sono capace di gestire una banca (c'è chi ancora paga, ovvero NOI), figuriamoci uno stato :-)))
RispondiEliminaBlah, al diavolo i discorsi politici profusi di sapienza e conoscenza della materia (rischierei anche di scoprire le mie intime defaiance, invece così, con una pera nelle mutande...), quindi mi limito a raccontare un'espediente capitatomi in una trattoria intorno Milano. Festa leghista. Da buon lampedusano (si scrive così?), per evitare il linciaggio dovevo adattarmi, dovevo aderire al loro essere e, se il coloriccio pallido da nerd mi era di aiuto, sta casp' i parlat comm cazz l'ammacchiamm?!?
RispondiEliminaEh pota, abbasso el terrun. Questa frase mi permise di essere finalmente parte di una collettività, magari da buon uomo di poche parole, ma comunque mi sentii accettato.
Che vergogna usare il grande CHE GUEVARA quando non avete niente a che fare con lui... povero Che...come ti hanno ridotto... non era certo questo quello che voleva lui...
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