Punti di vista da un altro pianeta

lunedì 23 maggio 2011

Grillini e Leghisti: "Mia faza, mia raza!"

Inutile che ce lo stiamo a nascondere o ci giriamo intorno: il fenomeno del Movimento 5 Stelle ha moltissimo in comune con l'ascesa primordiale della Lega. Innanzitutto il linguaggio: estremo, populista, colorato e colorito. Secondariamente lo stesso modello di target sociale: i delusi, disillusi, incazzati della politica. In terzo luogo un'analoga forma di ribellione agli schemi politici consolidati: il suo paradigma si può riassumere nelle esclamazioni "Roma Ladrona!" o "Sono tutti uguali!". Infine la conseguente considerazione principe del qualunquismo, ovvero l'indifferenza politica e il rifiuto a qualsiasi forma di apparentamento, prerogativa delle forze nuove che si radicano e prosperano nell'humus di un'opposizione definitiva e intransigente, che per questo non può fare a meno di impantanarsi nelle sabbie (im)mobili dell'autoreferenzialità.

Grillo come Bossi, dunque. Benché le cifre ideologiche dei loro movimenti divergano nel momento in cui il secondo sella il suo cavallo di battaglia emozionale con la lotta all'immigrazione clandestina con tutti i suoi annessi e connessi, mentre il primo opta di solleticare il cuore dei suoi sostenitori con tematiche a carattere ecologico. Ma forse proprio per questo non è detto che sia un caso che il movimento di Grillo dimostri, almeno in alcuni casi come Bologna e Savona, di poter intercettare una percentuale davvero notevole di elettori, proprio adesso, ovvero nel momento in cui - per la prima volta nella sua storia recente - la Lega subisce una flessione netta di consensi.

A pochi giorni dal successo nel primo turno delle amministrative e quindi dalla conquista dei primi seggi in vari consigli comunali, i Grillini continuano a sostenere la loro assoluta indipendenza al punto da non fornire neanche indicazioni di voto nei comuni, come Milano, dove tra qualche giorno si terranno ballottaggi importanti. E questa mi pare una prima grave miopia, rispetto al terreno in cui si gioca la partita dell'amministrazione pubblica e alle regole con cui la partita, volenti o nolenti, va giocata nel momento in cui si decide di scendere in campo.

Viste inoltre le similitudini esposte poc'anzi, è possibile pensare a quello che sarà il (un?) possibile futuro dei Grillini, osservando quello che è stato il percorso della Lega in questi anni? Ed è possibile pensare che una forza politica che, come spesso accade, nasce e acquista consenso grazie a una protesta sentita e vivace, dura e pura (?), rimanga ideologicamente neutrale e perpetuamente avulsa dalle logiche di alleanza e compromesso che, anche se può non piacere, nella democrazia sono il perno del processo decisionale e attuativo dei provvedimenti dell'amministrazione pubblica?

Ho la sensazione che nessuno tenga mai in debita considerazione che è assai più facile (e altrettanto più popolare) distruggere che costruire, protestare che proporre, essere cinici che essere realisti, opporsi che governare. Anzi si tratta di due concezioni di pensiero e azione diametralmente opposte e passare dall'una all'altra non è per niente facile, perché implica un lungo percorso di maturazione e autoconsapevolezza mentale che porti a un approccio di tipo diverso ai problemi e questo porta a rischiare di tradire a ogni passo il rapporto primordiale con i propri sostenitori. A titolo di (tragico) esempio, basti ricordare gli scempi che ha fatto al governo la sinistra radicale alla fine degli anni '90 proprio per la sua incapacità di valicare quel confine tra il dire e il fare. In questi anni a suo modo la Lega lo ha fatto, anche se l'aspetto meramente utilitaristico che la anima può destare più d'una perplessità.

Resta il fatto che se vogliono davvero pensare di fare politica, gli esponenti del Movimento 5 Stelle devono mettersi in testa che in qualche modo quel confine dovranno superarlo se vorranno durare più di una sola, forse indimenticabile, ma altrettanto inutile stagione.

30 commenti:

  1. Mah, io non voglio convincere nessuno... però quest'analisi mi sembra molto retequattrista e piena di luoghi comuni. A cominciare dal titolo e dal leaderismo prorompente, come se ci fosse il paladino del bene e quello del male... sarà che sono di Bologna forse, o sarà che ho identificato le radici del male nei principi fondatori della lega, chi lo sa!

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  2. Ci avevo pensato anch'io... ed onestamente le due foto pubblicate rendono molto l'idea...

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  3. Nel caso di Milano, credo che il non dare indicazioni sia una sorta di "vezzo" per mostrarsi diversi e migliori, per poter dire che i loro elettori sono maturi e non hanno bisogno di indicazioni (tanto lo sanno benissimo, e qualcuno di loro lo ha pure detto, che quei voti andranno tutti, giustamente, a Pisapia).
    Io al movimento guardavo con simpatia, per via di battaglie civili tipo quella per l'acqua pubblica e per il coraggio che, a volte, necessita anche di un certo linguaggio per far passare le idee nel muro sclerotizzato della lercia politica affaristica.
    Però sul populismo becero hai ragione: uno che al comizio parla di "busoni" non mostra di essere molto superiore, né culturalmente né a livello di sensibilità, modernità e intelligenza, di gente come borghezio o come il trota...

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  4. Marziano, un post coraggioso ed estremamente intelligente.
    Non tutti riescono ad essere lucidi quando si tratta di analizzare le cose razionalmente.
    E mi trovi anche completamente d'accordo.

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  5. Se hai avuto modo di dare un'occhiata al mio blog sai che sono perfettamente d'accordo con te...:-)

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  6. Questo è un momento in cui non si può dire noi non scegliamo, il centro sinistra può anche non piacere, ha difetti sicuramente... ma stiamo parlando a milano di uno scontro tra una che inventa cose contro una persona che vuoel risolvere i problemi e si prende anche degli insulti.
    Per quanto riguarda i grillini... non esiste movimento che non sia partito, anche loro lo sono, hanno un leader sicuramente, solo che dicono di non averlo tutto qui. Ben vengano le nuove ventate di aria, le nuove idee, le nuove persone, basta che non siano solo populismo e demagogia, che non si tirino indietro però quando c'è da scegliere tra il baratro e un minimo di luce.
    un saluto

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  7. Io non vedo analogie tra loro e la lega. La lega nasceva per servire il nord, il Movimento nasce per servire l'Italia. I leghisti nascevano secessionisti, omofobi e sessisti.

    Ps anch'io credo che sia il momento di fare alleanze (in silenzio) ma se vai a vedere, Calise che è stato eletto a Milano ha detto "io non vorrei la Moratti sindaco" e questo mi pare più di un invito a votare Pisapia. Grillo può dire quello che vuole ma non è stato eletto, quindi sono i politici del Movimento a prendere le decisioni vere e non dimentichiamoci che la palla più pesante passa tra i piedi dell'unico vero giudice: l'elettore

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  8. È una cosa che anche io affermo da tempo e che trova conferma nelle ultime esternazioni di Grillo. Il populismo non mi piace. Non mi piace questo modo di porsi, quasi da santone. Parlare allo stomaco della gente non è mai un bene. La politica che vorrei: pacatezza nello stile e radicalismo nelle affermazioni (perché sono affezionato a concetti "radicali", o definiti tali dalla vulgata dominante, come la decrescita, la contrarietà alla guerra e la giustizia sociale). Ah, non guasterebbe un po' di coerenza. Ciao :)

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  9. grillo c'era molto prima di bossi e lo hanno censurato per ciò che diceva. un tentativo di piegarlo lo hanno sicuramente fatto ma lui non si è piegato. ha preferito la verità sacrificando la notorietà. credo che si possa dire che la sua è stata una scelta politica di alto livello.

    molti non vedono l'ora che succeda, al movimento di grillo, proprio ciò che è successo alla lega: mangiati dal sistema, così può continuare a parlare parlare parlare, no fare, parlare e sentirsi con la coscienza a posto.

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  10. Finalmente una analisi politica che rispecchia un po' le mie idee e quello che penso di Beppe Grillo( la persona non il movimento che per me è valido).
    Infatti concordo quando dici che il linguaggio usato è simile alla lega. Un linguaggio becero e qualunquista, dove al posto della critica alle regole, o al non rispetto di queste regole, ci mette tutto e tutti nella stessa pasta.
    Qualunquismo allo stato puro.
    Sulle ( poche) proproste politiche sono d'accordo, anche se scopiazzate un po' dai versi, comunque promulgatore di battaglie con una certa visibilità e giustezza. Non dimentichiamo che è stato il primo a usare internet. Il movimento 5 stelle ha dimostrato invece intelligenza politica, ricordo le dichiarazioni del candidato di Milano dove, in pratica, ha sconfessato pubblicamente Beppe dichiarando di preferire Pisapia.
    Una bella analisi la tua che si distacca giustamente un po' dal coro di noi elettori di sinistra che vogliamo fare gli alternativi.....ma sul nulla.
    Lorenzo

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  11. Anch'io sono d'accordo col Marziano e con molti dei lettori che hanno commentato. Il problema più grande del movimento di Grillo è il qualunquismo: dire che destra e sinistra sono uguali è una mistificazione. Secondo me in Italia c'è bisogno di tutto meno che di muovere le folle a suon di gesti dell'ombrello e parolacce. Il linguaggio di Grillo è sempre stato quello, al di là delle battaglie per l'acqua e l'ambiente (che condivido), anche nei suoi spettacoli: piazza lì un bel "vaffa" e il pubblico si spancia dalle risate e si spella i palmi per applaudire. Se si vuole far parte delle Istituzioni è necessario avere un comportamento adeguato e convincere con i programmi non con i "vaffa", ne ho abbastanza di politici sboccati e impresentabili.

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  12. @magneTICo: Se il populismo, il qualunquismo e il - come lo chiami tu - "leaderismo" sono luoghi comuni, allora il post parla di "luoghi comuni". Il fatto però che parli di luoghi comuni (la vita è per moltissimi aspetti un luogo comune) non è detto che automaticamente significhi che le osservazioni sono banali o inutili. Del resto, pur non potendo leggere tutto ed essere informato su tutto quello che viene detto in giro, non mi pare che questo accostamento tra Lega e Movimento 5 Stelle sia così usuale al punto da essere considerato un luogo comune.

    Inoltre mi pare che in questo momento il movimento del "grillismo", soprattutto dopo l'exploit delle scorse amministrative, sia da prendere più sul serio e valga la pena considerare il suo successo come sintomo di qualcosa. Sia rispetto a quello che rappresenta, sia rispetto al modo con cui si pone, sia nei confronti di quello che potrà (o potrebbe) essere nel breve.

    Infine quando parli di analisi "retequattrista" non capisco bene a che cosa ti riferisci rispetto alle mie argomentazioni ("retequattrista" mi suona come un'espressione relativa a giudizi secchi, ottusi, non argomentati, unilaterali e palesemente falsi!). Per questo mi piacerebbe che la critica a un post (sempre benvenuta!) fosse sempre fatta argomentando le affermazioni, in maniera da permettere a chi scrive (e anche agli altri che leggono) di capire il diverso punto di vista. Limitarsi a lanciare sassi non serve alla comprensione e alla discussione.

    @notizie dal futuro: sarebbe bello sapere cosa ne pensano i grillini, di questo...

    @Zio Scriba: io credo che il non dare indicazioni - di fatto - corrisponda alla dichiarazione (che ho sentito con le mie orecchie): “Destra e sinistra sono tutti uguali!”. Però, se vai a vedere, ho idea che se i grillini andranno a votare, non voteranno certo per la Moratti, quindi significa che all’atto pratico proprio tutti uguali-uguali non sono… Poi è chiaro che il movimento qualcosa di positivo ce l’ha e di sicuro intercetta determinate istanze popolari, altrimenti non avrebbe conseguito certi risultati. Il problema è che o ti limiti a fare come il Popolo Viola (manifestazioni, proteste ecc.), oppure - se decidi di candidarti - diventi automaticamente “partito” e non puoi agire come se non lo fossi. Insomma, l’impressione è che vogliano tenere i piedi in due scarpe molto diverse, una da ginnastica e una da ballo…

    @MrJamesFord: ti ringrazio Mr. E per stavolta risparmiamo le bottiglie… ;-)

    @Alessandro Cavalotti: non ho potuto ancora. Da un po’ di tempo ho problemi di connessione pomeridiana che mi impediscono l’accesso ai blog, compreso il mio (ragione per cui posso rispondere solo alla sera). Ma lo farò quanto prima.

    @Ernest: questo tua osservazione mi è piaciuta molto e la sottoscrivo al 101%. Grazie dell'intervento.

    @Inneres Auge: naturalmente le analogie non sono in superficie, ma sono assai più profonde, nelle istanze che spingono questi movimenti che nascono dal basso, nei loro modi di porsi e di catalizzare attenzione, consensi e umori popolari. Da questi punti di vista sono molto più simili di quanto non possa sembrare. Quanto alle alleanze, non puoi farle in silenzio. Io non credo alle Liste Civiche “indipendenti”. L’indipendenza in politica non esiste. Grillo manda avanti gli altri, lui ha sempre detto di non volere candidarsi, ma non si può negare che sia il catalizzatore e l’ispiratore di tutto il movimento. E senza di lui il Movimento 5 Stelle non esisterebbe o, se esistesse, prenderebbe lo 0,2%.

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  13. @Danilo: una domanda sola: pensi che la politica che vorresti, funzionerebbe? Voglio dire, un politico che agisse come ti auguri, riuscirebbe a catalizzare un consenso elettorale statisticamente rilevante in tutto il paese? Io temo di no.

    @mela (a)nurca: Grillo in realtà prima faceva un altro mestiere. E, anche se non conosco i dettagli sul suo conto in banca, permettimi di avere qualche dubbio circa il fatto che abbia sacrificato qualcosa. Lo hanno esautorato dalla RAI, ma lui i suoi spettacoli "sold out" ha continuato a farli e i suoi video (prima VHS e poi DVD) a venderli. Ma adesso non si capisce più bene quale mestiere faccia. Il suo problema in effetti è proprio questo: se ne guarda bene dal fare il politico vero e nel contempo continua a fare il comico vero. E' vero peraltro che ci sono molti politici che fanno i comici loro malgrado, ma almeno non si fanno pagare il prezzo del biglietto. ;-)

    Non credo poi che il Movimento 5 Stelle finirà come la Lega. Se continua così, l'idea che mi sono fatto è che il Movimento 5 Stelle sia destinato a essere un fenomeno a orologeria, che nasce e vive come contrapposizione al sistema di potere di Berlusconi. Quando finirà questo, finirà anche il Movimento di Grillo. Da questo punto di vista, mi viene da augurare ben poca vita al Movimento di Grillo. ;)

    @Lorenzo: ti ringrazio moltissimo. :-) E' vero che il Movimento 5 Stelle propone molte cose assolutamente condivisibili, ma i suoi modi mi sembrano assai poco lungimiranti, per non dire ottusi. Certo, viene da chiedersi - come dicevo a Danilo qui sopra - se il Movimento avrebbe avuto questo successo se non ci fosse stato un Grillo a parlare in quel modo. Quanto al candidato di Milano, se non erro non l'ha affermato proprio esplicitamente di preferire Pisapia. Diciamo che l'ha fatto capire per differenza, che non è la stessa cosa, ma è vero che è pur sempre qualcosa.

    @knitting bear: grazie. Quello che dici è vero, ma rinnovo anche a te la domanda che ho rivolto a Danilo e Lorenzo: se Grillo non parlasse così, pensi che il suo Movimento avrebbe avuto tutto questo successo? O meglio, pensi che "avere un comportamento adeguato e convincere con i programmi" basti, non dico a vincere, ma almeno ad avere un risultato significativo alle elezioni (soprattutto rispetto al vasto popolo degli "indecisi"/"potenzialmente astensionisti")? Hai forse sentito parlare di programmi durante la campagna elettorale delle amministrative di Milano? Sotto questo aspetto Grillo si inserisce benissimo in un clima senza regole, perché anche lui di regole non ne usa. Poi bisognerebbe vedere anche qual è l'autonomia dei singoli candidati rispetto alle scelte del Movimento. Questo - confesso - non lo so.

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  14. Stai mischiando, a mio avviso, la lana con la seta. Una vera e propria cantonata, ritengo.
    A partire dall’intelligenza che emana da Bossi padre e che, per finire, riverbera sul trota figlio che è il logo “dell’ebetismo” fisiognomico. Una stupidità così prorompente da costringerlo alla bocciatura 2 o 3 volte alle superiori ed a percepire adesso uno stipendio da 15.000 euro mensili.
    La lega, checchè se ne dica, non ha una genesi.
    E’ stato un aborto espulso e sopravvissuto grazie all’idea di mandar via i terroni.
    Che ha cementato la crassa ignoranza della popolazione secondo cui bastava mandar via i puzzolenti del sud per aver un mondo migliore.
    Poi, da lì a cavalcare l’onda degli extracomunitari che tolgono lavoro, rubano, delinquono etc il passo è breve e … i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
    La lega è diventato un partito che si è subito unito a mafie, camorre e politici ladroni.
    Poi, visto il successo “populista”, ci hanno fatto le teorie, gli storici, e sono spuntati dal bosco i Calderoli etc.
    Grillo ha tutta un’altra storia. Che neanche ti cito perché mi sembra evidente.
    Che poi possa diventare un partito come la lega e quindi colludere con politici ladroni etc. io questo non mi sento di escluderlo. Non ho la sfera di cristallo.
    Ma sono premesse, quella della lega e del m5s, diametralmente opposte.
    Relegare il m5s a solleticatore di cuori che fa leva su tematiche ecologiche è minimalista.
    Nel senso che la parte “ecologista” è la parte minoritaria.
    Un movimento che vuole mandar via i politici dopo max 2 legislature con stipendi non da furto eliminando il contributo pubblico ai partiti, mettendo le webcam nei comuni etc etc. che cosa ha di “populista”?
    Cosa altro dovrebbe dire?
    Destra, sinistra, populismo e qualunquismo sono solo parole vuote che riempiono solo le tasche dei politici mestieranti. Tutti.
    Ciao.

    POPULISMO = Atteggiamento demagogico volto ad assecondare le aspettative del popolo, indipendentemente da ogni valutazione del loro contenuto, della loro opportunità

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  15. @Gianni: innanzitutto penso che "tecnicamente" mescolare lana e seta sia possibile, né la loro contrapposizione sia un'automatica equivalenza di brutto/bello, cattivo/buono ecc.

    In secondo luogo, vorrei farti notare che il fulcro del post sta nella simile breccia di insistenza dei due movimenti (i delusi/disillusi dalla politica "tradizionale") e nelle modalità che i due movimenti utilizzano per catalizzare attenzione e consensi. E comunque la similitudine si limita rispetto all'origine del successo dei due movimenti (quindi rispetto a tempi diversi), non certo rispetto a come è la Lega oggigiorno, ovvero riguardo i toni e linguaggi che ha promosso e quali modalità di ricerca del consenso ha perseguito. Da questi punti di vista i due movimenti presentano delle similitudini peculiari. Poi è chiaro che all'atto pratico ognuno ha le sue caratteristiche distintive e il Movimento 5 Stelle presenta, in linea teorica, delle istanze assai più largamente condivisibili della Lega. Su questo non c'è dubbio. Ma qui non era mia intenzione entrare nel merito del "cosa", bensì del "come".

    A tale riguardo il Movimento 5 Stelle - forte del suo primo vero successo - fa il duro e puro proprio come faceva la Lega un tempo. Dice che non va con nessuno, che "Destra e sinitra sono tutti uguali". E questo non è forse l'equivalente di "Roma ladrona!"? Poi è vero che la Lega ha imparato abbastanza in fretta a schierarsi per convenienza (anche se la storia della Lega è territorialmente assai più lunga di quello che si pensi, prevenendo dall'esperienza della Lega Lombarda che nacque nel 1982). E forse il Movimento 5 Stelle non arriverà mai a quel punto. Ma è anche vero che in democrazia non allearsi significa opporsi a oltranza e opporsi a oltranza non serve a niente.

    Quanto al termine "Populismo", so bene che significa, per cui non ho capito la ragione per cui hai voluto riportarmi la definizione. In ogni caso sul populismo di Grillo e sulle sue modalità di ricerca del consenso ti rimando alle risposte degli e agli amici qui sopra.

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  16. Lucido. Posso solo dire: lucido.
    Per quanto io simpatizzi con grillo e sfanculizzi Bossi.

    Ma devo dire sepmplicemente: lucido.

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  17. Come sempre una lucida analisi, la sottoscrivo in pieno. Grazie per averla fatta!

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  18. @Pietro Rotelli e @Baol: grazie a entrambi. Giuro che per la lucidità uso solo olio di gomito. ;)

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  19. Niente sassi, è che non trovo le similitudini di cui parli: non credo che esista un solo ex-leghista in quelli che tu chiami grillini, ogni partito oggi in italia ha la maggior parte degli elettori disillusi. Le parole dei leghisti sono inarrivabili, e anche i gesti: soprattutto dal punto di vista dei bersagli. La visione retequattrista non voleva essere un'offesa. E' che non riesco a pensare ad un futuro con un leader e i suoi interessi, mentre tu lo dai per scontato. Ma ripeto: io non voglio convincere nessuno, mi limito solo a commentare i post che mi interessano come questo.

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  20. Bossi è anticostituzionale, antitaliano e soprattutto antipaticissimo, Grillo è antistaminico e pure antistaminchia, va...;)

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  21. Come al solito una bella disamina e come al solito dico la mia con un...Quindi!!! Se vogliamo dirla tutta non è che mettere un crocetta sia sinonimo di democrazia, o che metterla di qua o di là cambi molto, però come movimento, almeno sotto alcuni aspetti non è male. Diciamo che il leader non mi è simpatico, e per alcuni passaggi copiazzati dal passato non mi ispira tranquillità. Però rimarco il "Quindi" che fare? (noi e non loro) Per le similitudini mi aggrego agli altri, non ne vedo se non per il gesto dell'ombrello.

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  22. L'accostamento tra Lega e M5 stelle fu fatto tempo fa su Micromega, se ti interessa cercherò il numero, ma averlo già letto non rende l'accostamento un luogo comune, inoltre i luoghi comuni possono riservare l'incresciosa caratteristica di essere anche veri, per cui stando a quello che si osserva, ai modesti fatti, diceva la Arendt, bisogna capire quale bisogno di politica sta sollevando il M5 stelle. E' un bisogno di politica rancoroso che può trovare anche mille giustificazioni, il discorso sarebbe davvero lungo, ma è ancora più importante chiedersi dove porterà quel rancore.

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  23. @magneTICo: ci dev’essere stata qualche incomprensione. Cosa c’entrano gli ex-leghisti tra i grillini? Le similitudini stanno per lo più nelle modalità di diffusione delle idee dei due movimenti. Toni e linguaggio sono tutto, quando si deve cercare il consenso della gente e, da questo punto di vista, Lega e Movimento 5 Stelle usano strategie simili su target di popolazione analoghi. Io non do per scontato un futuro con un leader e i suoi interessi. Dove ho detto questo? E che vuol dire poi? Purtroppo una democrazia basata su gruppi di persone che si associano in “partiti” i quali condividono una visione della società, non può prescindere da una rappresentatività che non può che sfociare nel leaderismo, avendo sempre e comunque bisogno di catalizzare l’attenzione su un singolo individuo che, in quel momento, rappresenta (incarna) quella visione di fronte a tutti.

    L’aspetto degli “interessi” (immagino tu intenda “personali”) è altra faccenda. Naturalmente si vorrebbe che il politico facesse (solo) gli interessi della collettività che rappresenta e mai i suoi. Ma siccome sono un realista e penso che alla fine il sistema della politica alla lunga logori anche gli idealisti più puri e convinti (duemila e rotti anni di storia stanno lì a dimostrarlo e chi siamo noi per pensare di potere cambiare una cosa così connaturata all’essere umano?), a me basterebbe che il politico facesse (prima di tutto) gli interessi della collettività e che rispettasse (prima di tutto) i cittadini che lo hanno eletto. Anche così, anche con queste premesse, sono convinto che troverebbe comunque un qualche spazio per gli interessi suoi. Certo, sarebbe uno spazio assai più limitato di quanto non sia oggi, naturalmente, ma se lui si accontentasse, mi accontenterei anch’io.

    @Ubi Minor: Grillo è antitutto. E questo rischia di farlo diventare anche antisestesso.

    @mark: ti ringrazio. Sul “Che fare?” i cittadini a mio avviso possono solo fare tre cose.
    (1) Parlare/scrivere/discutere della situazione, dunque diffondere idee a riguardo – e questo è quello che si fa per esempio sui blog.
    (2) Andare SEMPRE a votare, a costo di votare il “meno peggio” se proprio non c’è un candidato che corrisponda in toto alla propria visione, solo perché chi vota dimostra che gli importa e si può così arrogare il diritto - poi - di protestare.
    (3) Fare politica attiva.
    Quanto alla similitudine del gesto dell’ombrello, sono convinto che sia molto più profonda di quanto non sembri.

    @Antonio: sì, se trovi il riferimento di quel Micromega mi interesserebbe, grazie. Credo sia anche importante capire da dove proviene quel rancore per capire come eliminarlo dalla contesa politica e sociale.

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  24. Cercherò il numero, per quanto riguarda il rancore è fin troppo banale ricordare che la democrazia è partecipazione e la politica, purtroppo, ha mostrato di aver paura della partecipazione. Quando la gente la riduci al silenzio prima o poi urla!

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  25. anche io sono dell'idea che chi decide comunque di entrare nel mondo della gestione della res publica non possa non avere un percorso e una storia politica alle spalle. La seconda repubblica è in parte figlia di questa mentalità, dove con la lega "populista" e il pdl "imprenditorialista" il vero vecchio politico ha avuto la peggio. Non è vero che la carriera politica è sbagliata a priori, io credo che siano come sempre gli uomini che la fanno che ne determinano la positività e la negatività.
    E poi, per quanto mi piaccia Grillo, nei suoi spettacoli e nelle sue denunce, non sono un amante del disfattismo estremo

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  26. Marziano, il numero di MicroMega è il 5/2010 ma ieri sera, rileggendo gli articoli velocemente, mi sono reso conto che l'accostamento tra M5 e Lega prima maniera l'avevo fatto io anche se sicuramente la lettura lo facilitava, ad ogni modo se hai voglia di leggerlo potresti trovarlo interessante.
    Il sommario
    http://temi.repubblica.it/micromega-online/micromega-52010-il-sommario-del-nuovo-numero-in-edicola-da-martedi-22-giugno/

    leggi anche questo
    http://temi.repubblica.it/micromega-online/lampedusa-se-grillo-fa-il-leghista/

    ciao

    RispondiElimina
  27. Ehi, qui qui, vedi manina alzata? guarda giù. io tanto piccolino.
    E da buon piccolino, premetto di non poter rispondere con un'adeguata argomentazione in tema, sul quale richiederebbe una certa conoscenza politica e capacità critica. La mia quindi, da piccolino, è solo una sintesi su quel che penso, magari un po da chiassone di bar.
    Non vedo i due movimenti accostabili, magari i perni su cui far leva saranno stati simili in fase di nascita, ma neanche molto; però anche l'ambiente in cui hanno preso forma mi pare molto diverso. Potrà sembrare strano per molti, ma non vedo Grillo idoneo a ricoprire una qualsivoglia carica istituzionale. Sarà un ottimo critico, un acuto osservatore della realtà, un ottimo stimolante per le coscienze comuni, ma la critica è totalmente contrapposta alla risoluzione di un qualsivoglia problema. Critica lo sanno fare tutti, anch'io. Per certi versi, il passato della lega dimostra una maggiore "professionalità politica", da non confondere le competenze o ciò che realmente ha perseguito. Anche gli ambienti in cui hanno preso forma sono profondamente diversi: nel primo si sta pescando rappresentanti senza una ben precisa linea politica, o forse si coalizzano grazie alll'unico collante costituito dalla disapprovazione al sistema politico-economico attuale; nel secondo invece, mi pare che c'era la volontà di far leva sul malcontento, ma con piani e ideologie politiche (per quanto criticabili), abbastanza omogenee e delineate.
    Comunque, non so perchè, forse è solo un'idea da chiacchiera da bar, ma penso che non solo grillo non sia idoneo per la politica, ma resterà un movimento di nicchia, che non raggiungerà gli stessi risultati della lega.
    Al limite, da ignorante, intravedo molte più similitudini, dal punto di vista propagandistico, fra l'IDV e la lega.

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  28. @Antonio: quando la politica ha paura della partecipazione, significa che lo stato non crede più nella democrazia. Grazie delle segnalazioni!

    @Pecora Rossa: diciamo che il "politico" degli ultimi trent'anni ha fortemente delegittimato se stesso, da cui la disaffezione della gente nei confronti della politica, il qualunquismo, l'astensionismo ecc. E questo ha consentito ad altri soggetti di prendere il posto, con esiti addirittura peggiori.

    Premesso che ci sono moltissime cose che non vanno, il disfattismo estremo di Grillo è strumentale. Ogni estremismo, in fin dei conti, lo è.

    @Sig. Nostalgico: ma certo che i due movimenti sono molto diversi. Come dicevo ad altri, la loro similitudine sta per lo più nei toni e nella breccia emotiva popolare su cui fanno leva. Che non è poco. Insomma, parlavo più del "come", non del "cosa". Sulla chiacchiera da bar, mi trovi molto d'accordo. L'IdV si limita a incarnare con forza l'ideale antiberlusconiano che il resto dell'opposizione si è sempre limitata ad accarezzare in maniera un po' troppo blanda. Da questo punto i suoi toni e il suo linguaggio coloriti hanno qualche similitudine con la Lega. Ma - giusto o sbagliato che sia - sappiamo molto bene che cosa la Lega vuole per il paese. Mentre francamente non ho ancora capito che cosa l'IdV voglia per il paese, a parte la caduta di Berlusconi. E questo è un po' pochino...

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  29. Capisco, perà anche il "come" non lo trovo molto accostabile. Il movimento 5 stelle anche su questo punto lo trovo molto anarchico, basti pensare al fatto che in realtà i suoi primi passi li abbia fatti come agglomerato di liste civiche. Al contrario la lega, per quanto chiassosa, fin dal principio si è fondata su un partito ben definito, anche come ideologia. Ora, con permesso, chiuderei; proprio ieri mi è giunto nuovo materiale pornomentale per riprendere le masturbazioni mentali. E pensare che ero quasi certo di aver raggiunto la pace dei sensi.

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  30. @Sig. casinista: il "come" che intendevo io era quello relativo al modo con cui i due movimenti sono capaci di parlare alla "pancia" dei loro sostenitori. Quanto alla pace dei sensi, il bello è proprio scoprire di non averla raggiunta. ;-)

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