La petizione on-line (in merito a un problema di cui probabilmente non conoscevi l'esistenza fino a un minuto prima) ti illude che basti una firma. Quattro secondi, un clic e hai fatto quello che potevi fare. Ti convince di esserti impegnato in prima persona per migliorare il mondo e in questo senso ti gratifica per aver fatto qualcosa che in realtร non ha comportato alcuno sforzo, nessuna difficoltร e della quale dopo tre secondi ti sarai giร dimenticato. Se poi, dopo qualche tempo, ti ricorderai di andare a documentarti sull'esito della petizione (ma non ci andrai), molto probabilmente scoprirai che non ha raggiunto il suo scopo, come succede con la stragrande maggioranza delle petizioni, perchรฉ quelle che centrano il bersaglio sono veramente una manciata e spesso il loro successo deriva piรน dall'autorevolezza di chi le ha proposte, che dalla petizione in sรฉ o dal numero di adesioni raccolte.
Ma se questo modo di intraprendere battaglie personali, politiche e sociali finisce per costituire un innocuo e piacevole tonico per la propria coscienza, la sua inflazione lo depotenzia in maniera preoccupante. E questo non รจ piรน tanto innocuo. Perchรฉ in questo modo si tende a smarrire il senso dell'importanza delle cause per cui si dovrebbe combattere, attribuendone ad alcune (molta) piรน di quella che meritano e ad altre (molta) di meno. Cosรฌ succede che la battaglia per non far chiudere una serie TV cancellata anzitempo finisca sullo stesso piano di quella per evitare la lapidazione di una condannata a morte in Iran e questo fa sรฌ che si passi davanti alla seconda con la stessa reattivitร con la quale si passa davanti alla prima, perdendo addirittura il senso stesso della battaglia o, almeno, della misura di essa. E quando poi ci sarebbe da fare sentire sul serio la propria voce, il proprio grido, scendendo in piazza, si preferisce invece andare a cercare un comodo link dove scrivere il nostro nome, cliccare e tornare subito, senza perdere altro tempo, sul divano, a sgranocchiare Pringles davanti alla tv. Cosรฌ se, come diceva Gaber, "la libertร รจ partecipazione", allora questa partecipazione sarร tutt'altro che libertร .
Ogni tanto apro change.org per farmi quattro risate sulle petizioni (tra l'altro scritte in itaGliano...) che compaiono. Quanto alle "vittorie", poche, miserande, sono tutte dovute ad azioni esterne e non alla petizione in sรฉ. Ma, giustappunto, รจ un modo per sentirsi a posto con la coscienza: firmi la petizione online e ciao Ninetta.
RispondiEliminaI surrogati dell'azione sono sempre molto pericolosi, perchรฉ fanno affondare le radici dei nostri deretani nei cuscini dei nostri divani. E da questi surrogati ne siamo ormai circondati. E non รจ escluso che questo sia uno dei motivi (il principale?) di decadenza della nostra civiltร .
EliminaA proposito! Stiamo facendo girare un appello agli alieni su verybello.it
RispondiEliminahttps://www.change.org/p/alieni-e-p-c-ministro-dei-beni-e-delle-attivit%C3%A0-culturali-e-del-turismo-dario-franceschini-alieni-venite-e-distruggeteci-se-il-ministro-della-cultura-promuove-l-italia-con-lo-slogan-very-bello-e-una-foto-dell-inquinamento-luminoso-del-paese-%C3%A8-ora-che
Un grazie di cuore se ci aiutate a diffonderlo :-)
Paolo Debernardi & Elena Patriarca
Coazze TO
:-D
EliminaBella! Come provocazione, รจ molto divertente. Del resto verybello.it non si puรฒ guardare. Peraltro non credo che gli alieni abbiano bisogno di Change.org. Basta che gli capiti di intercettare nello spazio le trasmissioni televisive di Retequattro. I telegiornali di Fede dovrebbero essere arrivati ormai a una distanza di quindici/venti anni luce.