Il fenomeno del transfert in Silvio B. è stato osservato più volte e con una ripetizione di contesti ossessiva-compulsiva di tipo quasi maniacale che esclude qualsiasi tipo di casualità . Nella fattispecie, una delle più frequenti situazioni-tipo rilevate è quella in cui il paziente tende genericamente ad accusare l'interlocutore di averlo insultato, quando invece è lui il primo a indulgere alla villania, peraltro quasi con un certo autocompiacimento. Spesso per fare questo utilizza lo stratagemma della battuta, ma risulta forzato e falso e si capisce che è l'inconscio a venirgli in soccorso per dissimulare un comportamento che lo stesso paziente sa essere deprecabile. È stato osservato tra l'altro che tale condotta si rivolge specialmente verso membri del sesso femminile (come nei casi ormai eclatanti di Rosy B. e Mercedes B.) nei confronti dei quali il paziente dimostra uno scarso senso di rispetto e un innato sentimento di maschilistica arroganza. Senza contare che l'ambito di tali insulti è sempre rivolto all'aspetto estetico, cosa che denota un'ossessione patologica del paziente per l'esteriorità , non solo quindi dell'interlocutrice femminile, ma - nell'ottica proiettiva - anche di se stesso. Una presunzione narcisistica quindi, peraltro già confermata in più di un'occasione e verificabile anche a una semplice occhiata. La fobia, quasi vampiresca, del paziente per gli specchi, ne è solo una conferma secondaria, ma non trascurabile ai fini di una diagnosi completa.
Una seconda situazione-tipo è quella in cui il paziente accusa il suo interlocutore (di nuovo l'accusa preventiva, utilizzata a baluardo difensivo) di ribaltare la realtà , quando si è reso altresì evidente in occasioni plurime che è invece lui stesso ad avere l'inclinazione al sovvertimento di ciò che lui stesso ha dichiarato, sostenendo (il giorno dopo una data dichiarazione) di essere stato frainteso, quando basterebbe il riascolto delle sue affermazioni per capire che non poteva essere frainteso in alcun modo. In questo comportamento si denota un'avversione per una realtà che il paziente vorrebbe controllare sotto tutti gli aspetti, ma si accorge di non riuscirci mai nella misura in cui vorrebbe. Tale aspetto configura nel paziente la tendenza sempre meno latente al delirio onnipotentivo.
Una terza circostanza peculiare e ricorrente è l'accusa (N.B. ancora l'accusa precauzionale!), questa volta non a un singolo interlocutore ma a un'intera categoria professionale, ovvero quella dei giudici e dei magistrati, di essere "un cancro" per il paese e di "mettere a rischio la democrazia". In questo caso l'elemento del transfert raggiunge il suo apice e sottolinea il ruolo dell'inconscio del paziente che sposta caratteristiche proprie su altre persone a titolo di autosalvaguardia. In accordo con l'interpretazione freudiana, si ritiene in prima battuta che le proiezioni illustrate configurino nel soggetto gravi elementi di paranoia per il trattamento dei quali (e per evitare che lo stesso paziente faccia del male a se stesso e - soprattutto - all'intero Paese) si consiglia di procedere a un immediato ricovero del paziente a tempo indeterminato in un'apposita struttura riabilitativa. Si raccomanda una stanza con pareti imbottite e infermiere ciospe.
E' piu' pazzo il pazzo, o il pazzo che lo segue?
RispondiElimina(E' una citazione, ma non ricordo piu' da dove. Sono anziana pur'io...)
ciao
Milena
@Milena: so che lo dice Obi-Wan a Han Solo in Star Wars. Ma non so se sia a sua volta una citazione. Ciao!
RispondiEliminaAh, ecco! Mi pareva trattarsi di classici...
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