Punti di vista da un altro pianeta

venerdì 12 marzo 2010

Chi ha paura di Zio Paperone?


E' come una di quelle cose che ti accadono a tradimento, nei momenti più impensati, come una telefonata nella notte, magari mentre sei lì, che ti sbocconcelli le unghie o ti sfinisci di sudoku e, tra un omicidio di provincia e un rialzo dei tassi, il giornalista di turno, alla radio o alla TV, ti dice proprio quello che volevi sapere. La cosa strana è che si tratta di una notizia che nemmeno sapevi di voler sapere, ma che si rivela subito essere in cima alla lista dei tuoi desideri informativi primordiali. Lo capisci subito, quando senti parlare di Forbes. E' come un pizzicore lungo la schiena, dall'alto verso il basso. Ed è a quel punto che ti senti allargare il cuore. Eccola, finalmente: la classifica annuale dei miliardari!

Così, coi tuoi mille euro (lordi) al mese, vieni subito a sapere che quel bel tipino di Bill Gates non è più al primo posto, ma è scivolato al secondo, lasciando la prima piazza a un magnate messicano delle telecomunicazioni. 'Sticazzi, ti verrà da dire, se sei di Roma o dintorni. Ma anche no. Intanto il giornalista continua a snocciolare la hit parade illustrando chi risale posizioni e chi le perde, bruscolini in più o in meno, e tu ti scopri sulle spine perché aspetti che ti dica quello che - confessalo - vuoi davvero sapere. E il giornalista non ti delude. E' lì apposta. Insomma: dove cazzo sta Berlusconi?

Lo speaker ci arriva in men che non si dica. Ancora bagnato della pioggia che hai preso stamane al corteo della CGIL, vieni così informato che il tuo Presidente del Consiglio preferito è scivolato al settantaquattresimo posto, e ti rendi conto che se fosse un tennista sarebbe Peter Luczak (AUS) [fonte: ATP], se fosse un libro sarebbe Memorie di un esorcista [fonte: IBS] e se fosse una canzone sarebbe I was drunk di tale Riva Starr [fonte: Hit Parade Italia], surclassato dunque dalla Nutella, dagli occhiali da sole, come pure da Potito Starace, da Paolo Brosio e il suo A un passo dal baratro - Perchè Medjugorje ha cambiato la mia vita e persino dal trio Pupo/Emanuele Filiberto/Luca Canonici. Mecojoni ti verrà da dire, se sei di Roma o dintorni. Ma anche no.

Insomma, visto il mondo da questa prospettiva, ti verrà quasi da rivalutare il nero all'orizzonte e di non far caso al cigolio sinistro della cassa integrazione che dondola sulla tua testa. Poi però il giornalista aggiunge che la settantaquattresima posizione corrisponde a un capitale di 9 miliardi di dollari (ardi, non oni), quindi 2,5 ardi in più rispetto allo scorso anno, ovvero con un capitale a disposizione aumentato del 41% circa in un solo anno (quasi come il tuo), nonostante la disgraziata perdita di alcune posizioni in classifica. E in quel momento, invece di incazzarti come un caimano, hai una rivelazione inaspettata, e capisci finalmente per quale motivo tutti gli anni c'è qualcuno che si prende la briga di stilare questa classifica, solo apparentemente autocelebrativa, vacua, inutile, anzi idiota. La spacciano come classifica dei miliardari, ma in realtà il suo spirito è molto più popolare, sociale e meritevole, quasi sovversivo nell'essenza del suo scopo. Insomma, non si sa mai quando possa venir bene avere sotto mano un comodo elenco delle persone cui è meglio non dare il proprio voto, casomai qualcuna decidesse di darsi alla politica, no?

4 commenti:

  1. Un dicorso che ho sentito più volte per avvalorare la scelta di votare Berlusconi è questo: è così ricco che non ha bisogno di rubare.

    Come al solito sono d'accordo con te, ma mi preparo a un'altra delusione fresca frsca dalle urne.

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  2. La cosa triste è che queste persone ci dicono tutti i giorni che non ci sono i soldi per mandare avanti l'Italia...

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