- I delitti contro la santità dell'augustissimo sacramento e sacrificio dell'eucaristia, cioè:
1° l’asportazione o la conservazione a scopo sacrilego, o la profanazione delle specie consacrate:
2° l’attentata azione liturgica del sacrificio eucaristico o la simulazione della medesima;
3° la concelebrazione vietata del sacrificio eucaristico assieme a ministri di comunità ecclesiali, che non hanno la successione apostolica ne riconoscono la dignità sacramentale dell’ordinazione sacerdotale;
4° la consacrazione a scopo sacrilego di una materia senza l'altra nella celebrazione eucaristica, o anche di entrambe fuori della celebrazione eucaristica;
- Delitti contro la santità del sacramento della penitenza, cioè:
1° l'assoluzione del complice nel peccato contro il sesto comandamento del Decalogo;
2° la sollecitazione, nell’atto o in occasione o con il pretesto della confessione, al peccato contro il sesto comandamento del Decalogo, se è finalizzata a peccare con il confessore stesso;
3° la violazione diretta del sigillo sacramentale;
- Il delitto contro la morale, cioè: il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età.
La lettera prosegue quindi con i comportamenti da tenere in caso di scoperta di un caso del genere, finché a un certo punto recita testualmente:
Huiusmodi causae secreto pontificio subiectae sunt.
ovvero
Le cause di questo genere sono soggette al segreto pontificio.
Firmato: JOSEPHUS Card. RATZINGER Praefectus, e Tharsicius BERTONE, S.D.B. archiep. em. Vercellensis a Secretis.
Ebbene, su Marte e dintorni questo ha un solo, inequivocabile significato, ovvero che almeno da nove anni a questa parte, all'interno della Chiesa, l'intento di tenere questi crimini occulti al mondo esterno è stato, non solo deliberato, ma formalizzato e istituzionalizzato. Perché dunque dovremmo illuderci che prima di allora il comportamento da tenere avrebbe dovuto essere diverso? Per questo vorrei permettermi di consigliare a padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, il quale ha dichiarato ieri che le norme della Chiesa non hanno «mai proibito la denuncia degli abusi sui minori alle autorità giudiziarie», di andare (possibilmente di corsa) a confessarsi per aver commesso un delitto contro l'ottavo comandamento del Decalogo.
Il segreto ovviamente può essere considerato accettabile nel caso di reati dei chierici contro regole interne alla Chiesa come quelli contro il "santissimo sacramento e sacrificio dell'eucaristia" e contro "la santità del sacramento della penitenza", ma se si tratta di reati contemplati dalle leggi degli Stati in cui tali crimini sono stati commessi, si configura una palese conflittualità di competenze giurisprudenziali e tutti coloro che sapevano e non hanno parlato dovrebbero essere accusati e condannati dalle leggi di quegli Stati per favoreggiamento. Altro che fermezza per il peccato e indulgenza per i peccatori. In questo caso l'unico Confessionale buono è quello del Grande Fratello.
Temo che il problema per questi signori fosse (squallidamente) politico e di conseguenza economico (vedi alla voce Crisi delle Vocazioni): senza la sottintesa possibilità di fare i propri porci comodi coi bambini, vedrai che calo dei seminaristi! (Sarà molto simile al calo del volontariato dei giovani maschi dopo l'abolizione della naja obbligatoria...)
RispondiEliminaPrevisione maliziosa e cattivella, la mia? Vedremo... :D
Non credo che un seminarista possa essere agevolato nella sua scelta di prendere i voti dalla consapevolezza di poter abusare impunemente di bambini. Non arrivo a tanto. Sono convinto però che un ambiente esclusivamente e rigidamente maschile e sessualmente repressivo com'è quello conventuale possa contribuire a far sviluppare deviazioni che altrimenti non emergerebbero.
RispondiEliminaQuanto al segreto c'è in effetti da considerare la posizione politica della chiesa rispetto al fatto di essere una "istituzione" che promuove l'amore, il rispetto per la persona, per la vita eccetera eccetera. E dove finirebbe (sta finendo) quindi la sua credibilità presso i fedeli di fronte a un simile scandalo?
Del resto, la domanda circa la crisi delle vocazioni è provocatoria, ma tutt'altro che peregrina: se dovessero espellere dalla Chiesa tutti i preti pedofili e più generalmente molestatori, quanti ne resterebbero?
Tecnica sopraffina, (r)affinata nell'arco di millenni: (im)porre il segreto (di Stato o pontificio) onde impedire all'autorità giudiziaria (ordinaria o secolare) di conoscere la notitia criminis; intralciare il corretto svolgimento processuale trasferendo il reo, subornando o minacciando testi e parti offese con spaventose conseguenze in questo o nel mondo a venire. Nihil novi.
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