Punti di vista da un altro pianeta

mercoledì 24 ottobre 2012

Una puzza tremenda di capro espiatorio

Confesso che non ho avuto il tempo di approfondire molto la questione, quindi l'opinione che mi sono fatto a proposito della condanna degli esperti scienziati della Commissione Grandi Rischi in merito al preteso insufficiente allarme sul sisma dell'Aquila è quella del più classico marziano-della-strada. Ma il brivido peggiore, per me, in questo caso è dato dal ritrovarmi consapevolmente sulla stessa lunghezza d'onda di Schifani e Casini, mentre il frittatone-Bersani non perde l'occasione per esercitare lo sport che gli riesce meglio, quello di camminare su una nidiata di pulcini appena nati (e prendi una cazzo di posizione, una volta!), e gli abruzzesi Pezzopane e Cialente applaudono la sentenza a scena aperta, come manichini dal cervello vuoto, senza rendersi conto davvero di quello che fanno, o - forse meglio - rendendosene conto, ma dovendo (volendo) pagare il triste dazio politico nei confronti del desiderio popolare dell'attribuzione di colpa.

Del resto non c'è niente come trovare qualcuno da linciare. È analgesia. È esorcismo. È marketing. Ed è una bella faccia sulla quale far sputare la pubblica piazza. E se la faccia è la tua (e dunque non la mia), tanto meglio.

11 commenti:

  1. Dalle mie parti non ho parlato di capro espiatorio solo perché mi sono imposto di non esprimere giudizi sulla sentenza, piuttosto invito a riflettere sulle commistioni tra pareri tecnici e volontà politiche. Un saluto.

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    1. Io invece credo che un'opinione non possa prescindere dalla formulazione di un giudizio. Quanto alle commistioni di cui parli, in ambito Protezione Civile sono molto pericolose, se non separate *nettamente*. D'altro canto se io, esperto, scrivo - per dire - sul mio rapporto: "Non ho elementi per dire che la situazione evolverà in un evento catastrofico". La Protezione Civile può a buon diritto dichiarare "state tranquilli", no? Vista così pare una situazione senza via d'uscita.

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  2. a naso la sentenza mi pare una porcata.

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  3. io mi chiedo da due giorni....e bertolaso????

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  4. Eccerto che la colpa deve essere di qualcuno perché se non è di nessuno l’essere umano è costretto ad ammettere la propria impotenza di fronte all’incontrollabile.
    Questo ad un livello di coscienza superiore.
    Ad un livello di coscienza infimo, che pare quello vigente, il capro espiatorio è moneta di scambio, è scarica barile, è àncora di salvezza. E’, come dici tu, che se è colpa tua NON è colpa mia. E io sono salvo, la mia immagine lo è, il mio peso politico lo è e quello che davvero mi è più caro (la mia poltrona) lo è di conseguenza. Questa è la triste realtà. Non c’è storia.
    E il commento più sano che ho sentito è stato: ma perché invece di spendere soldi nel tentativo di controllare l’incontrollabile non si spendono invece per gestire seriamente il gestibile? Tipo costruire in maniera adeguata, senza risparmiare sul materiale, rispettando i requisiti, cercando di riadattare quanto possibile il già esistente. Cercando, quindi, se non altro almeno di prevenire quanto può essere prevenuto?
    Ma no, questo sarebbe ammettere che siamo DAVVERO esseri intelligenti.
    SPB
    PS: quanto al tuo -e prendi una cazzo di posizione una volta!-....se vuoi ti presento il mio capo.

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    1. Infatti. Come mi è capitato di dire su Facebook, in un commento, quando c'è un terremoto, secondo me si può incolpare “giurisprudenzialmente” di omicidio solo chi non ha costruito a regola d'arte le case che avrebbero dovuto resistere alla classe sismica ufficiale assegnata a quel determinato territorio, ovvero chi ci ha speculato sopra, prima e dopo. Il terremoto non uccide, se non per pura fatalità. Da questo punto di vista, il mancato avvertimento o l'avvertimento sbagliato, non può essere una colpa, perché sono le case che crollano a uccidere. E di quelle non possono essere considerati responsabili gli scienziati.

      PS Saluti al tuo capo! ;)

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  5. Sono d'accordo con i tuoi dubbi e con quelli dei altri commenti. Poiché però ho una residua fiducia nella capacità di giudizio di coloro che proprio per mestiere "giudicano", mi viene da pensare che questi "scienziati" non siano stati del tutto corretti: ad esempio, magari sono stati pagati milioni per i loro incarichi, in virtù della loro capacità di garantire sicurezza, capacità che magari loro stessi avevano professato di avere. Dunque, se uno "scienziato" afferma di poter avvertire amministrazione e popolazione di un rischio sismico imminente, e per questo viene pagato, mi sembra anche giusto che si prenda le sue responsabilità: avevi detto di poterlo fare, e non l'hai fatto.
    Rimane il fatto che non mi sono informato, quindi sto solo facendo ipotesi.

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    1. Anch'io non sono del tutto certo della loro correttezza in questa (triste) circostanza, come pure sono invece abbastanza certo delle pressioni che probabilmente hanno ricevuto dalla Protezione Civile per mettere l'accento sugli aspetti di "normalità" di quella situazione di sciame sismico e tranquillizzare così la popolazione. Da questo punto di vista, è assai probabile che abbiano una qualche parte di colpa, perché avrebbero potuto rifiutare di piegarsi al gioco politico, o stare più attenti a tutelare la loro posizione di professionisti. Ma anche ammesso questo, l'accusa che è stata rivolta loro e per cui sono stati condannati resta a mio avviso del tutto fuori luogo. Ed è proprio in questo che risiede la sensazione di capro espiatorio mediatico.

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  6. Di nuovo mi trovi d'accordo. Niente da aggiungere.

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