Punti di vista da un altro pianeta

mercoledƬ 18 luglio 2012

Detrattori della Decrescita, andate a quel paese!

Tu parli di Decrescita e per uno che annuisce ce ne sono almeno cinque o sei che storcono il naso e uno, il piĆ¹ fesso di tutti, che ride. Non so se le percentuali sono queste, ma quando mi ĆØ capitato di accennare il discorso su forum o altrove, mi sono accorto che per lo piĆ¹ la gente non ĆØ pronta ad accettare questo nuovo paradigma e fa di tutto per aggrapparsi al (bellissimo) status quo, cercando di dimostrare che sono tutte palle. Le argomentazioni in genere sono due. La prima ĆØ quella che sƬ, ĆØ vero che le risorse non sono infinite, perĆ² basta "controllare" la crescita in modo da non esagerare, non sprecare, ottimizzare, avere maggiore onestĆ  nell'amministrazione di pubblico e privato eccetera eccetera. Peccato che tutte queste (belle) cose vadano in conflitto con il dio-profitto e i suoi angioletti di Wall Street. Ma in fondo questo ĆØ solo un dettaglio. La seconda ĆØ quella degli esperti, secondo i quali non ĆØ vero che le risorse sono limitate perchĆ© il pianeta viene continuamente rifornito di energia dal Sole, dunque, almeno finchĆ© il Sole splenderĆ , sulla Terra si troverĆ  comunque qualche modo per estrarre risorse utili alla Crescita continua.

Ora, se ce qualcuno tra voi che ha voglia di spiegarmi meglio il concetto, gliene sarei grato. Dal canto mio mi pare che questo ragionamento faccia acqua da tutte le parti, semplicemente perchĆ© - e qui non mi invento niente - (1) l'energia che riceviamo dal Sole ĆØ sotto una determinata forma (radiazione) e l'equivalenza relativistica massa-energia non ĆØ utilizzabile a nostro completo piacimento, come per esempio nei replicatori di Star Trek, per intendersi, dove puoi creare qualsiasi cosa materiale utilizzando pura energia immagazzinata da qualche parte e (2) certe risorse non vengono comunque reintegrate o, se anche sussistessero le condizioni per esserlo, avrebbero tempi di reintegrazione di gran lunga superiori ai tempi umani di consumo delle medesime. Basti pensare a quello che sta succedendo con gli idrocarburi (per altre analisi a riguardo vi rimando, se volete, al Libretto Verde).

Quindi? Quindi, per farla breve, rassegnatevi al fatto che la Decrescita ĆØ qualcosa con cui nel medio o lungo periodo l'umanitĆ  sarĆ  - volente o nolente (e proprio qui sta il punto cruciale) - costretta a confrontarsi, qualcosa di inevitabile e di necessario per sopravvivere, perchĆ© ĆØ altrettanto inevitabile e necessario che l'entropia aumenti, che l'energia si degradi e che il vostro frigorifero, per raffreddare la vostra birra, debba essere collegato alla presa di corrente. Funziona esattamente allo stesso modo anche su Marte. Capisco che si tratti di una sorta di lutto da elaborare per moltissimi di voi, e che non sia per niente facile adattarsi a questa nuova prospettiva, ma che ci vogliate credere o no, la festa sta finendo, i palloncini si stanno raggrinzendo, i festoni sono giĆ  andati da un pezzo e nella tinozza del punch galleggiano un reggiseno, un paio di boxer e un preservativo usato. CosƬ a questo punto c'ĆØ (assoluto) bisogno di qualcuno che abbia voglia di sporcarsi le mani per mettere a posto il casino. Eppure non vedo tutte queste mani alzate.

/continua

20 commenti:

  1. Purtroppo la prospettiva ĆØ proprio questa: accanirsi sulla crescita fino al punto di non ritorno e poi crollare con gran spargimento di sangue. Del resto se nessuno vuole rinunciare a niente in nome del bene comune, ĆØ gusto che spariamo dalla faccia della terra, un po' come nel video che hai postato qualche giorno fa.

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    1. Il concetto di Bene Comune non esiste nelle coscienze della stragrande maggioranza degli individui del pianeta, perchĆ© non ha (cioĆØ non crede di avere) bisogno degli altri per vivere.

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  2. "... c'ĆØ (assoluto) bisogno di qualcuno che abbia voglia di sporcarsi le mani...".
    Di gente "che si sporca le mani", parliamo di noi, ce n'ĆØ a bizzeffe, e tutti con la voglia frenetica di fare "crescere" la domus propria.
    Quello che manca ĆØ qualcuno che abbia la capacitĆ  di sporcarsi le mani per mettere a posto il casino comune, mettendo da parte i propri interessi.
    Questo qualcuno dovrebbe essere partorito dalla politica.
    Se lƬ da Marte, con i vostri potentissimi mezzi, riusciste a individuare nella (nostra) politica un simile salvatore, la nostra gratitudine sarebbe immensa: per dire, quando deciderete di scendere (o salire, fate voi) sulla Terra, qui da noi sarete esentati da tutti i ticket, senza bisogno di falsare i vostri 730.
    Corre peraltro l'obbligo di avvisarvi che per trovare quel "qualcuno" dovrete rimestare nel mare di melma (non so se anche su Marte definite cosƬ una certa sostanza schifosa e maleodorante) che ormai ci ricopre.
    In attesa di notizie in merito, un ciao ĆØ il massimo che possiamo permetterci. Per ora, poi manco quello.

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    1. "... per mettere a posto il casino", appunto. Casino che ĆØ stato fatto da tutti e anche con un certo qual gusto. Ma sono convinto che la politica sarĆ  l'ultima ad arrivarci. PerchĆ© la politica - per sua natura - pensa prima a se stessa, che alle esigenze della comunitĆ . E nella fattispecie le sue esigenze (ovvero ottenere il consenso del popolo) saranno sempre in conflitto con quelle che potrebbero essere le autentiche modalitĆ  di soluzione e di salvezza comune. Sono i singoli cittadini, le piccole comunitĆ  locali, a dover cominciare a rimboccarsi le maniche e dare una svolta per prima loro stessi alla loro vita. In questo caso dovranno essere i cittadini, dimostrando nuove esigenze e nuove sensibilitĆ , a "convincere" i politici, non il viceversa. Se aspettano il salvatore-politico, potranno crogiolarsi sempre in una grande quantitĆ  di alibi per potersi lamentare e agitare i pugni contro la Classe Politica corrotta/incapace ecc., ma resteranno con un gran pugno di mosche in mano.
      Quanto a un saluto, direi che - invece - ĆØ il minimo che possa mandarti, da quassĆ¹, caro amico gattonero.

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  3. Meglio della crescita spropositata degli ultimi periodi, meglio della decrescita tanto decantata da chi vede solo un lato della questione, sarebbe la stabilitĆ . Tot umani, tot risorse, nascono quanti ne muoiono e sfruttano sempre la stessa quantitĆ  di risorse. Questo ĆØ l'unico livello di "sostenibilitĆ " praticabile, ma anche l'unico che non praticheranno mai.

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    1. Certo, hai ragione, Realista di nome e di fatto. Solo che il livello di stabilitĆ  dev'essere quello giusto e non ĆØ quello in cui ci troviamo ora. Bisogna scendere un po' prima. Latouche, uno dei maggiori teorici e sostenitori della decrescita, afferma che bisognerebbe tornare ai livelli produttivi e di consumo degli anni '60 per andare bene. PerĆ² sono d'accordo con te: comunque sia questo tipo di economia non contempla la stabilitĆ .

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  4. Beh, non so se ve ne siete accorti, ma la fase di decrescita ĆØ in atto dal 2008. Solo ĆØ una decrescita di destra.

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    1. Ah, questa ĆØ davvero una gran bella battuta. Molto profonda e ficcante. Chapeau.

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    2. Lo so. Il fatto che l'abbia definita "profonda e ficcante" mi pare esaustivo rispetto a come intendevo il concetto di "battuta" ovvero in termini di arguzia e vivacitĆ  e creativitĆ  della mente.

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  5. Stato, privati, debito, profitti...

    http://resettiamoci-ora.blogspot.it/2012/07/debito-pubblico-ricchezza-o-schiavitu.html

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  6. Sentivo alla radio uno che diceva che la decrescita ĆØ impossibile perchĆØ una decrescita economica si accompagnerebbe ad una rinuncia a quello slancio o impulso naturale che ha sempre contraddistinto l'agire umano. Per il tipo in questione, per come stanno le cose oggi, i due aspetti sono troppo strettamente correlati. Se ne poteva concludere che la crescita umana nella concezione comune coincide con la crescita economica, stante anche il fatto che le frontiere geofisiche sono state tutte mappate.
    Il punto ĆØ questo: quale crescita sostituire a quella economico/finanaziaria/industriale visto che il paradigma capitalistico occidentale non ha perseguito altro che quella?
    Un malinteso cosmico ha convogliato le energie dell'umanitĆ  nella costruzione di quest'unica linea ferroviaria.
    Disponiamo avanti a noi binari e traversine man mano avanziamo.
    Il dove non ĆØ stato un problema fino ad adesso.
    Potrebbe essere che Atlantide sia il prossimo nostro destino.
    Qui ĆØ un problema di qualitĆ  delle persone, non tanto quelle che governano, ma quelle che votano.
    Penso che in Italia il 90% della popolazione rappresenti un danno per l'altro 10%.
    Stiamo parlando della famosa maggioranza.
    Esistono poi leggi fisiche che parlano di forza inerziale.
    Cambiare la direzione di questa massa ĆØ possibile (e chi si puĆ² arrogare il diritto di dire agli altri quale strada fare?) se la massa stessa smette di essere massa e diventa un grande aggregato inteliigente formato da, via via, piccoli aggregati intelligenti per arrivare all'unitĆ  intelligente.
    Ma se scendo le scale e sento il mio vicino parlare nutro maggiore speranza nell'evoluzione del del cordolo del marciapiede.

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    1. E' vero quello che dici, ed ĆØ interessante considerare, anche nell'ambito del concetto di decrescita, l'aspetto dello "slancio dell'agire umano".

      Il problema, per come la vedo io, ĆØ che - per lo meno nell'ultimo mezzo secolo - la maggioranza dell'energia impiegata nello slancio di cui sopra ĆØ finita nel settore economico/finanziario per riempire la pancia di un certo numero di (percentualmente pochi) individui al mondo.

      Lo slancio di cui si parla, e che non puĆ² essere trascurato come elemento caratteristico dell'agire umano, puĆ² essere uno slancio creativo e culturale. PuĆ² coinvolgere l'arte, la scienza, la letteratura o, perfino, la tecnologia.

      Ma chiamare "slancio" quello cui abbiamo assistito in questi anni, ĆØ un insulto alle capacitĆ  (perlomeno potenziali) dell'essere umano (e alle condizioni di vita di coloro che sono stati e sono tuttora sfruttati per dare l'impulso a questo slancio). E questa ĆØ una conferma che avrei mandato a quel paese anche il tizio alla radio.

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  7. FinchĆØ nessuno (di onesto) alza il culo e non manda via chi ci governa... Che poi questo qualcuno deve pure essere adeguatamente istruito, colto e preparato, mica puĆ² farsi avanti con la bocca piena di belle parole e col cervello vuoto...

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    1. Non credo che si possano addossare tutte le colpe alla politica o ai cittadini che hanno prodotto questa politica (anche perchĆ© la politica ĆØ mediamente fatta a immagine e somiglianza dei cittadini che la votano).

      Il problema, la Crisi, questo momento storico/economico ĆØ a mio avviso frutto di qualcosa che parte invece da piĆ¹ lontano, da qualcosa che si potrebbe chiamare Ultra-Benessere e nel quale sguazzano (sguazziamo?) TUTTI come maiali, facendosi per lo piĆ¹ ognuno i suoi "porci" comodi, con il sistema che - ovviamente - glieli lascia fare. Non a caso si chiama sistema "ultraliberista".

      Che poi la situazione italiana sia stata aggravata da altre situazioni contingenti di malaffare e altro, okay, lo sappiamo, ĆØ sotto gli occhi di tutti Ma essere maggiormente virtuosi (la verginitĆ  nell'esercizio del potere non esiste) da quel punto di vista lƬ, non ci avrebbe salvato. Come si vede che non sta salvando gli altri paesi, mediamente meno disonesti dell'Italia.

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    2. Su questo non saprei. Fare una critica al sistema liberista mi sembra un po' troppo semplice. Non mi pare ce ne siano altri di migliori. Penso anzi che questo sarebbe perfetto se abbinato a un'adeguata istruzione che non porti le persone alla pura ricerca del profitto anche con mezzi ''illeciti''. Penso sia proprio lo ''sporcare'' il sistema usando sotterfugi che abbia creato questa situazione. CioĆØ dai, 3/4 del mondo soffrono la fame. Come diavolo si fa ad uscirne continuando cosƬ!? Teoricamente il sistema liberista dovrebbe garantire un certo equilibrio, il problema ĆØ che praticamente ĆØ pieno di ingordi e truffatori nel restante quarto.

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    3. Purtroppo mi sono convinto che il sistema (ultra)liberista - perchĆ© ormai quello che vediamo ĆØ liberismo totale e assoluto, un liberismo al quadrato - sia Il Male. E il concetto di cui parli, ovvero di fare sƬ che le persone non perseguano la "pura ricerca del profitto", ritengo vada contro gli istinti primordiali dell'essere umano e, per questo, sia molto difficile (impossibile) da perseguire. Il livello culturale richiesto per uscirne, insomma, come dici tu, penso sia utopistico per qualitĆ  e diffusione. E la ragione ultima per cui la questione non funzionerebbe ĆØ che gli ingordi e i truffatori (ma anche solo gli ingordi o quelli che non vogliono "rinunciare" a niente) sono la stragrande maggioranza (tutti?) e per questo o sono al potere (e quindi dettano le regole) o devono essere adulati dal potere (perchĆ© sono quelli che li votano).

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