Sarebbe davvero meraviglioso, se ci fosse un solo Canale alla tivù, così da non perdere energie nell'inutile zapping democratico che abbruttisce la gente e accorcia la vita ai divani. E considera i vantaggi elettorali! Niente soldi buttati nelle campagne, nelle affissioni, nei volantini. Niente soldi regalati ai presidenti di seggio, agli scrutatori, agli addetti. Niente referendum o elezioni inutili, insomma, che tanto non cambia niente lo stesso. E miliardi risparmiati per le Grandi Opere che faranno della Nazione una Grande Nazione. Non sarebbe bello? Una Nazione senza bisogno di tribunali e carceri, ma solo la Polizia e qualche Campo sparso in giro per il paese, dove mettere a posto le teste calde facendogli spaccare la schiena su un bel lavoro duro, questo sì, ma utile per il Paese. E per loro, anche. Per non parlare della religione. Una sola, s'intende. Perché anche l'anima vuole la sua parte ed è una sola pure lei. Mi raccomando solo l'appello la domenica mattina per segnare sul Registro chi santifica la festa e chi no, che non si sa mai. A questo punto si potrebbe anche osare sperare che il Partito decidesse anche quando si scopa, così da evitare quelle situazioni imbarazzanti per la serie c'homalditestacaro, scusamimahounsonnobestiacara oppure in alternativa speriamochemeladiaunabuonavolta, speriamocheilbietoloneciprovi. Che bello sarebbe!
Se avessimo una dittatura così, sarebbe un sogno perché non ci sarebbero più ambiguità. Certo, è probabile che dovresti nasconderti, se proprio volessi dissentire, e saresti condannato a guardarti le spalle. Ma sapresti sempre alla perfezione contro quali facce sputare e perché. Vuoi mettere avere un bel mondo così, in bianco e nero, netto, puro, discriminato, privo di tutte queste infide sfumature e tonalità di colore, brillanti come le insegne di un centro commerciale? Un mondo dove tutti sanno cosa significa schierarsi da una parte o dall'altra e quando lo fanno si assumono la responsabilità delle conseguenze, non sarebbe molto meglio di questo, che non sappiamo bene che cos'è, ma di certo è sfuggente e rifatto come il corpo di una velina al sole di ferragosto? Qualcosa che dopo aver sospeso dei programmi tivù con pretesti di legalità volti in realtà a glassare ben altri scopi, adesso con la semplice (ed elegante) mossa di revocare le agevolazioni sulle tariffe delle spedizioni di stampati per associazioni ed editori, aumentandole così di fatto del 500%, cerca in facciata di recuperare qualche spicciolo, ma sul retro infierisce con una mannaia dolce e affilata sull'indipendenza dell'informazione e della cultura, mettendo un bastone tra le ruote di migliaia di occasioni di sviluppo e diffusione del pensiero non omologato alle cupole del potere (economico e politico). Sì, ma è solo un piccolo bastone, potresti obiettare a questo punto dandomi del paranoico. Eppure sei proprio sicuro che tanti piccoli bastoni piantati qua e là (a caso?) alla fine non possano finire per costruire un recinto? E se il cancello non fosse previsto?
Oh, che bello sarebbe se anche tu riuscissi a vederli.
Bellissimo! Hai sognato il tutto questa notte e ti sei svegliato pieno di gioia con l'intento di raccontarlo al mondo?
RispondiEliminaSarebbe carino se mezza italia avesse la tua stessa epifania oggi! Ah, qui cadiamo in Utopia.
Forse dovrei andare al lavoro, è tardi, un saluto.
Grazie Sleeper! :-)
RispondiEliminaGioia mica tanta... In realtà se l'avessi sognato sul serio, sai che trauma (il sogno o il risveglio)?!
Sono d'accordo. Che la finissero con questa pantomima della democrazia e ammettessero di fare tutto per il capo. Allora, forse, ci sarebbe la rivoluzione!
RispondiEliminad'accordo per la rivoluzione,
RispondiEliminapeccato che per farla c'è bisogno di un popolo
ed il nostro al momento sta seguendo l'isola dei famosi.
Concordo con voi. Qualsiasi tipo di rivoluzione per innescarsi ha bisogno di una "Massa Critica" e la Massa degli italiani non è abbastanza Critica. Il deficit di coscienza civile causato da overdose televisiva è evidente.
RispondiEliminaFare una rivoluzione ora? Consacrare quindi definitivamente il mito di Berlusconi facendolo passare per martire? No, non ne ho voglia.
RispondiElimina@Procto Scopio: le rivoluzioni non sono sempre armate. Qui bisognerebbe mettere in atto più che altro una rivoluzione culturale. E comunque, se penso a Cuba, non mi pare che Batista sia considerato un mito.
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