Poco dopo anche la tipa estrae il suo e-book, un Kindle, e attacca a leggere. Intanto il ballo ferroviario continua il suo ritmico corteggiar di rotaie. Ogni tanto alzi lo sguardo e solo alla terza volta ti accorgi che daresti qualcosa perché lo facesse anche lei. Ma non lo fa. E allora, prima che il rischio che lo faccia diventi troppo alto, ti ributti sulla pagina, riflettendo che se lei facesse la stessa cosa, tu non te ne accorgeresti, a meno che il caso non portasse le particelle di polvere in una nuova rotta di collisione. Ma questo non succede neanche ai successivi tentativi e i paragrafi continuano a scorrere come un regionale con troppe fermate. La distrazione è costante. Sei sempre stato un timido e anche lei potrebbe esserlo. Le ragazze con cui ci hai provato ti sono sempre state presentate, non ti sei mai dovuto buttare nel vuoto di un discorso attaccato dal nulla.
Il treno giungerà a destinazione e nemmeno i 35 minuti di ritardo («Ci scusiamo coi gentili passeggeri...») saranno stati sufficienti a far decidere uno dei due a lanciarsi. Perché anche a lei, lui piaceva e anche lei aveva alzato gli occhi molte volte sperando in una concomitanza di granelli. Invece i due scenderanno e ognuno andrà per la sua strada, inghiottiti dai loro destini metropolitani senza nemmeno l'abbozzo di un Ciao. Ma c'è un Universo Alternativo in cui quel giorno, su quel treno, i due si sono conosciuti e tre anni più tardi sono andati a vivere insieme. È seguito un matrimonio, un mutuo, due bambini, tre cani (non tutti contemporaneamente), una cassa integrazione e un cancro. Ma oggi se ne vanno ancora in giro per mano. Quel giorno, sul treno, Roberto e Valeria stavano leggendo lo stesso libro.
Nell'Universo Alternativo non esistono gli e-book.
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