Però quando si entra in territori del genere non è il caso di esagerare. Dunque magari non proprio coloro che gli omosessuali li prenderebbero a sprangate, li brucerebbero in piazza o si augurerebbero per loro la castrazione chimica obbligatoria, che peraltro (si spera) sono pochi e quindi poco rilevanti dal punto di vista delle quote di mercato di Macine e Galletti. Allora però nemmeno quelli che dicono che "l'AIDS è la giusta punizione divina" oppure "sì, vabbè, però devi ammettere che sono contro natura, perché la natura è per la riproduzione". Costoro saranno un po' di più naturalmente, ma di certo ancora non abbastanza da influenzare Farfalle e Rigatoni. A 'sto punto, pertanto, neanche coloro cui gli LGBT fanno schifo o che "però dovrebbero fare qualcosa perché, è inutile girarci intorno, questi sono ma-la-ti". Sebbene il loro numero sarà ancora un tantino più elevato, non ci sarà da preoccuparsi per Pasta Voiello e Pavesini (sì, pure loro). E dunque, infine, neppure coloro che li chiamano ricchioni/ossi buchi/culi sfranti/ecc. ecc., o che si danno di gomito alle spalle del collega che lo sanno tutti che "gli piace prenderlo in culo", i quali, benché saranno decisamente molti di più, di certo non è gente che mangia pasta o prodotti da forno.
Ora, a parte gli LGBT, chi c'è rimasto sulla glassa della torta laggiù?
Già, hai ragionissima. L'italiA è un paese talmente omofobo e talmente fascista, nel suo profondo più o meno inconscio, che, come diceva Flaiano, qui i fascisti [che da giovanissimi si chiamano BALILLA] si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti.
RispondiEliminaSe è stata una strategia pianificata, chapeau.
Se è stata una gaffe, inutile infierire sul povero Barilla, che in questo paese deve viverci e lavorarci... :(
p.s.
EliminaHai dimenticato la categoria più numerosa e più infingarda: quegli ipocriti che dicono "non ho proprio niente contro i gay, purché non diano fastidio agli altri". Dove nel "dare fastidio" si riassumono vigliaccamente migliaia di azioni "disturbanti", che vanno dal semplice tenersi per mano al "provarci" garbatamente con quel torello del figlio etero del "tollerante" ipocrita di turno. Figlio che ovviamente è autorizzato a rispondere a calci e pugni anziché con un semplicissimo "No, grazie", come farebbe con una ragazza che non gli piace...
In realtà c'è una categoria ancora più infingarda degli ipocriti di cui parli. Quelli che non sanno neanche di esserlo, che non si rendono conto neanche di esserlo, quelli che - forse non in maniera precisa - ho provato a descrivere nell'ultima categoria. Quelli che si credono (e si dicono) aperti e tolleranti, ma alla prova dei fatti ancora non lo sono. Perché la loro intolleranza è fatta di battute, scherzi, risolini. Cose che loro giudicano veniali e per le quali si autoassolvono, ma che denotano ancora quanta strada ha da fare questa nostra civiltà.
EliminaQuesto post mi riempie di sconforto, ma è vero. Eccheccavolo questo paese (non merita la maiuscola) non crescerà mai.
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