È il caso di questo Aspetta primavera, Lucky di Flavio Santi, che se non lo volessimo chiamare romanzo, cosa che comunque è, dovremmo metterlo nella categoria del pamphlet. L'intento di denuncia dell'autore infatti è più che evidente dalla scelta del nome del suo protagonista, Fulvio Sant, palese alter ego dell'autore, che nelle molteplici vesti di traduttore, insegnante e scrittore - guardacaso proprio come Flavio Santi - cerca di sopravvivere al perverso sistema culturale targato Italia costellato da personaggi stravaganti e senza scrupoli, con i suoi paradossi, i suoi muri di gomma e i suoi paradigmi clientelari e nepotisti, scardinabili forse solo riuscendo a diventarne parte (e accettando tutti i compromessi che ne conseguono). Da questo punto di vista Aspetta primavera, Lucky è un libro necessario e coraggioso, idealmente la controparte narrativa dell'autobiografico Tutta colpa di Tondelli di Nicola (Zio Scriba) Pezzoli, già passato da queste parti un po' di tempo fa.
Così, grazie anche a una scrittura fresca e leggera, le velenose stilettate di Santi/Sant all'industria culturale (che, manco a dirlo, finisce per essere un frammento frattale del più vasto Sistema Italia), dove conta solo il "brand" che tu rappresenti non importa come te lo sei guadagnato, sono ancora più acute, disperate e disperanti nella loro tragica verità e nell'apparente labirinto in cui la Storia Paracula della Letteratura Italiana versa, appunto, da sempre, senza la speranza di una via d'uscita, se non nell'illusione eucaliptica di qualche sniffata di aerosol e nella catartica recita serale del Rosario del vaffanculo. Un plauso dunque a Santi, ma anche a Edizioni Socrates, piccolo editore romano che con questo romanzo controcorrente ha inaugurato la nuova Collana Luminol, di cui questo libro - giunto peraltro nella dozzina dei nominati allo Strega 2011 - suona (si spera) come una perfetta dichiarazione d'intenti.
L'estratto:
"L'ho smascherato. È tutta una finzione, un'immensa bugia. Mi fissa. Sono seriamente preoccupato. Mi chiedo: cosa succede se smascheri qualcosa di grosso? Se mostri qualcosa per quello che realmente è? Quelli più fini parlano di velo squarciato. Il mio vicino di casa direbbe sputtanamento. Mi rispondo da solo, è abbastanza facile: ti rovinano, sei finito. In fondo tu sei accettato perché non disturbi, non crei guai, ma quando smascheri qualcosa in modo definitivo? Ti metti fuori dal sistema in maniera chiara ed evidente. Torniamo alla mia vecchia idea: il potenziale destabilizzante di qualcosa, un pensiero, un libro, un'opera, si misura dai danni reali che provoca all'autore. Non si scappa. Ecco perché «la gente non deve sapere». Non può sapere. Perché se sapesse come vanno davvero le cose, in politica, nella sanità, in economia, tutto crollerebbe."Aspetta primavera, Lucky di Flavio Santi (Edizioni Socrates)
Ovviamente l'ho messo in lista.
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione! :)
@Zio Scriba: grazie a te per "La notte dell'oracolo" che ho iniziato ieri e sto trovando davvero (ipnoticamente) bello. Ma sono solo all'inizio. Ti farò sapere. Se poi ti capiterà di leggere questo di Santi, mi piacerà sapere il tuo parere. Un caro saluto marziano!
RispondiEliminaLo leggerò
RispondiElimina