Punti di vista da un altro pianeta

mercoledì 19 maggio 2010

Oltranzismo e pregiudizio (3 di 3)

In buona sostanza, visti da Marte - e qui giungiamo finalmente al cuore del discorso - scetticismo oltranzista e creduloneria sono due aspetti opposti ed estremi di un medesimo fenomeno che mette i bastoni tra le ruote al progresso della conoscenza, in quanto difettano entrambi (a dispetto dei proclami del primo) nell'utilizzo della razionalità. Lo stesso tipo di discorso si applica anche a certe idee o teorie della cosiddetta "fisica di frontiera" giudicate non ortodosse, per le quali a volte gli scienziati vengono messi al bando della comunità scientifica o vengano ostacolati nelle loro ricerche, o magari cordialmente invitati a lasciar perdere per non compromettere la loro carriera. Ce ne sono stati e ce ne sono tuttora.

Sotto certi aspetti non è tanto diverso dalla faccenda dell'"ateismo", oggi così di moda. Ebbene, l'ateo ha bisogno delle stesse estreme categorie di assoluto di colui che - al contrario - crede. Il fatto che l'ateo demandi al credente il compito di dimostrare e si manlevi così da qualsiasi problema, mantenendo una falsa posizione di forza e dicendo di non credere a niente che non possa essere dimostrato scientificamente, non lo rende un razionalista duro e puro. Un rinunciatario piuttosto. In ogni caso i due modi di pensare finiscono per essere sullo stesso piano perché sono "estremi" e "chiusi" al cambiamento. Per questo su Marte è l'agnosticismo ad andare per la maggiore. Quando ci addentriamo nei territori dell'ignoto, sappiamo di non sapere. La storia della scienza è piena di scoperte di fenomeni che, prima, "non si vedevano" o "non si capivano". Il fatto che un fenomeno ha aspetti non (ancora) spiegati, non significa che si deve credere alla prima spiegazione che ci viene somministrata, ma nemmeno che sono tutte palle. Semplicemente, si sospende il giudizio e - per quanto possibile - si ricerca. Scientificamente, è ovvio, e razionalmente, nei limiti degli strumenti che si hanno a disposizione. E magari inventandone di nuovi.

Quindi gli "spiriti" potrebbero esistere? Chissà. Magari esistono forme di energia organizzate in modi al di là della nostra comprensione, o magari ci sono esseri che occupano dimensioni superiori alla nostra. Magari ci sono miliardi di miliardi di universi simili al nostro. Oppure invece non esiste proprio un accidente di niente. E gli extraterrestri allora? Stessa cosa. Non. Si. Sa. Ciò che si sa è che esiste una realtà ed esistono dei fenomeni a volte non immediatamente classificabili. Spesso sono spiegabili con un po' di sforzo razionale. Ma non nel 100% dei casi. E non dobbiamo mai dimenticare che l'universo è senza dubbio più misterioso e complesso di quanto presuntosamente si voglia credere, per illuderci di poterlo dominare e avere sotto controllo. L'importante è non lasciarsi suggestionare dai territori del mistero e di volta in volta continuare ad agire con raziocinio dialettico per smascherare le truffe (quelle soprattutto), ma liberarsi anche dai pregiudizi e mantenere la mente umile e aperta a ogni possibilità. È quasi solo una sfumatura di pensiero, ma a mio avviso è l'unica che permetterà a tutti gli esseri senzienti, marziani come terrestri, di capirci davvero qualcosa.

Ah, un'ultima cosa. Se non vi scoccia. Almeno sui marziani. Non dite che non esistono, vi prego. Ci rimarrei male.

17 commenti:

  1. Ciao Marziano, capita raramente di trovare qualcuno che non ha questa presunzione di sapere e credo che la tua posizione sia quella più equilibrata, la condivido in pieno.

    Ho amici in entrambe le categorie e parlarci seguendo un filo logico è impossibile perché entrambi cercano di screditare l'altra e si sentono superiori e nella ragione più assoluta.
    Nel caso dei credenti applicano i dogmi come fossero leggi fisiche e screditano la scienza fino a quando non serve anche a loro, poi improvvisamente la utilizzano per sottolineare un punto, nel caso dei razionalisti invece a me sembra che non vedano al di là del proprio naso e vogliano inserire tutto in cassettini più o meno stretti.

    Il Cicap ad esempio a me sembra si sia posto il compito di smentire determinati accadimenti e ridicolizzarli piuttosto che cercare di dare una spiegazione più plausibile, infatti quando non c'è una spiegazione scientifica per non sbagliarsi il fenomeno viene ignorato e cade nel dimenticatoio, da qui poi nascono le teorie complottiste.

    E' stato molto interessante leggere questi tuoi ultimi post!
    un saluto

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  2. Sei la reincarnazione di Socrate su Marte, e non posso fare a meno di commentare, visto che seguivo il discorso dal primo dei 3 interventi, scrivendo che sicuramente la scelta criticamente più valida su argomenti che implicano la mancanza di prove schiaccianti o sicuramente veritiere, è quella dell'agnosticismo, del dubbio, quella che anche tu valuti come la più saggia. Purtroppo il buon vecchio Socrate non ha insegnato molto al mondo su questo argomento, e spero tu possa fare di meglio su Marte, visto e considerato che qui da noi chi si espone, chi prende una decisione radicale, anche a rischio di spararla grossa, viene visto come il migliore, come colui che sa, anche quando in realtà ha forse semplicemente scelto la via più facile da seguire (ottimo l'esempio degli atei convinti). Ed allora si spera che sempre più persone capiscano che quando si tocca argomenti delicati, ci sia una terza opportunità oltre a quella dei favorevoli e dei contrari: quella dell'astensionismo (che sia permanente o temporaneo non importa, basta che nel frattempo si continui a riflettere). E stai tranquillo che almeno io, nei marziani, ci credo e ci crederò.

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  3. Innanzitutto grazie a tutti voi che avete avuto (e avete) la pazienza di seguirmi.

    @Sleeper: il CICAP è un'organizzazione molto utile quando smaschera e stigmatizza le truffe legate al paranormale, ma presuntuosa quando liquida certi fenomeni come bufale con scetticismo pregiudizievole. E' chiaro che in questi ambiti ci si espone di meno (anzi non ci si espone affatto) a essere scettici pregiudizievoli e oltranzisti, non si paga mai dazio, si parte sempre dalla parte della ragione. Una posizione che è, prima di ogni altra cosa, di comodo.

    @Rospo dalla bocca larga: senza dubbio i tempi sono molto radicali. Lo vediamo ovunque. Ma forse non sono solo i tempi, forse è la natura umana che tende a prediligere le posizioni estreme, probabilmente perché necessitano di meno fatica (non c'è niente da dimostrare) ovvero perché sono più facili da sostenere nel confronto dialettico (è così e basta). Ma ciò che mi fa venire la schiena blu sono quelli che spacciano uno scetticismo pregiudizievole per razionalismo illuminato. Quelli proprio non li sopporto. E non sai quanto mi ci mette la schiena, poi, a tornare normale.

    PS Comunque se da Socrate non s'è imparato niente, non è che del Platone de La Repubblica sia rimasto granché...

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  4. Triplo post molto interessante. Sono d'accordo con te, anche se giustifico parzialmnte gli atei e i razionalisti che reagiscono ai dogmi della fede con altrettanta assertività e oltranzismo proprio per combattere ciò che trovano ingiusto e oppressivo.
    Qualche tempo fa l'UAAR pagò una campagna pubblicitaria che si vide per poco tempo anche nella mia città. Diceva più o meno così: La cattiva notizia è che dio non esiste, la buona è che puoi farne a meno. La chiesa ebbe l'autorità di avversarla e limitarla, dall'alto del suo immenso potere. Di fronte a questi episodi, anche a me verrebbe voglia di combattere con la maggior fermezza possibile i dogmi e le credenze, cedendo alla tentazione di fare come chi crede e non ammette diversi punti di vista.

    Bella la foto dell'incontro con lo spaghetti monster.

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  5. Quello che stava prendendo forma nella mia mente come possibile commento, lo hai anticipato tu verso la fine di questo post: da sempre, gli intelligenti elogiano il dubbio, la sospensione del giudizio, il saper di non sapere, come sole forme di apertura mentale e di correttezza intellettuale. Per questo anch'io mi sento più agnostico che ateo: se dire con assoluta certezza che dio esiste è da fanatici, da disonesti, o da poveri creduloni, altrettanto assurdo sarebbe affermare con assoluta certezza l'opposto: non possiamo saperlo (ma possiamo smascherare quelle che sono ovviamente delle truffe e degli abusi della credulità popolare).

    Sui marziani, voglio regalarti un raccontino che scrissi da adolescente, intitolato "NON ERAVAMO SOLI":

    Che superficiali, i nostri vicini terrestri.
    E non poteva essere altrimenti, dal momento che vivevano SULLA SUPERFICIE del loro pianeta.
    Cercavano di scoprire se c'era vita su Marte, i poveri sempliciotti, mentre noi eravamo, e siamo tuttora, DENTRO Marte.
    Si sono spinti in vane ricerche oltre la Galassia, ai confini dell'Universo, mentre noi, gli unici altri esseri viventi del Cosmo, eravamo qui, sotto il loro naso, NEL pianeta vicino al loro.
    E adesso si sono estinti, senza aver potuto scoprire, e neppure immaginare, il nostro segreto.
    Anzi, ora che ci ripenso, almeno a immaginarlo qualcuno ci arrivò.
    Fu un giovane scrittore, con un racconto brevissimo intitolato "Non eravamo soli".
    Ovviamente, nessuno lo prese sul serio.

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  6. di' a verità, la tripletta ti è servita unicamente per avere l'opportunità di usare la frase "si manlevi così da qualsiasi problema"!
    :-)

    con parole + semplici, parlando a bambini di terza, pare una mia lezione di un mesetto fa, nata dall'affermazione di kevin: "io ho visto un ufo".

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  7. @knitting bear: grazie dell'apprezzamento! :-)
    A dire il vero capisco le istanze e la difficoltà di chi combatte i fondamentalismi. Ma se lo fa con altri fondamentalismi, siamo solo andati agli antipodi e non ci abbiamo guadagnato niente. Come dicevo sopra, sto maturando la convinzione che si tratti di un problema di pigrizia mentale. I fondamentalismi, gli assolutismi, i pregiudizismi sono più comodi. Semplicemente.

    Sì, vidi anch'io la faccenda della campagna UAAR e fu scandaloso il fatto che venne - di fatto - censurata grazie all'intervento ecclesiastico. Se la Chiesa propone - liberamente - un certo tipo di visione del mondo, non ci sono ragioni perché non lo debba fare - liberamente - anche un'altra associazione, nei limiti della correttezza e del rispetto, naturalmente. E quella dell'UAAR aveva le carte in regola da questo punto di vista. Ma qui si entra nei territori delle sfere di influenza, ovvero del "potere". Nella fattispecie, l'unico problema del messaggio dell'UAAR era il fatto che fosse tendenzioso, perché parlava di "Dio" sottintendendo quello cristiano. E su questo l'UAAR ha sbagliato, perché secondo me avrebbe dovuto proporre un messaggio più generalista. Quanto poi al fatto che come uomini "non avremmo bisogno di Dio" (intendendo - Dio - come afflato spirituale di qualche tipo) è tutta da vedere. In effetti secondo me atei e agnostici non hanno niente da spartire e per questo mi sembra che l'UAAR raccolga gente che non può andar d'accordo.

    Il vero problema della maggioranza delle religioni (almeno quelle monoteiste, ma non è che quella indù - per esempio - sia molto meglio) è che impongono consapevolmente la loro morale e il loro modello sui comportamenti e la struttura della società, non rispettando le differenze e non lasciando vera libertà (fanno solo finta). Se ci fosse una società davvero laica e rispettosa del pensiero "diverso", e la religione si occupasse davvero solo delle cose dello spirito dei suoi praticanti, non ci sarebbero problemi di alcun genere. Le più gravi generatrici di conflitti della storia sono state e sono sempre le grandi religioni monoteiste proprio per questo motivo.

    @Zio: grazie del raccontino. Gli scrittori - soprattutto quelli giovani - nessuno li prende mai sul serio. Comunque francamente non è che qui ci teniamo granché che ci scopriate. ;-)

    @ciku: perché, cosa ci trovi di così "particolare" in quella frase? Scusa, probabilmente sono io che non capisco bene il terrestre, ma mi è sfuggita la faccenda di Kevin.

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  8. La penso come te. L'essere umano è così piccolo e presuntuoso. Ci siamo dati (da soli) il nome di homo sapiens, ma in realtà siamo dei miseri esseri sguazzanti in un buio medioevo culturale. Non bruciamo più le streghe, ma facciamo anche di peggio. Dogmi, pregiudizi e posizioni estreme ci danno sicurezza. Pensa che tragedia per la chiesa cattolica e non solo per quella se si facessero vivi "gli alieni"...la nostra civiltà arretrata non sarebbe in grado di gestire un evento di tale portata. Troppo presuntuosi per accettare che Dio abbia pensato a creare anche loro...e magari li ha pure fatti meglio di noi (e ci vuole poco!).
    Voi marziani siete sicuramente migliori, ma fate attenzione che se vi scoprono vi distruggono!

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  9. non saprei cosa aggiungere, un elaborato talmente notevole che pare proprio giungere da Marte! almeno un marziano esiste, di questo non ho dubbi. :)
    complimenti.
    vero, sì, il film Lourdes è proprio in tema.

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  10. @Simo: in realtà sul rapporto chiesa e alieni, e la convivenza degli stessi nell'ambito della "rivelazione", la questione non è così definita. Da Giordano Bruno - bruciato per le sue idee anche sulla pluralità dei mondi - a oggi, di passi avanti ne sono stati fatti a riguardo. E parecchi. Se vuoi approfondire, ti consiglio di dare un'occhiata qui: http://www.fantascienza.com/magazine/speciali/6575/vita-extraterrestre-tra-scienza-e-fede/

    Quanto a noi marziani, ce ne stiamo ben nascosti, tranquilla. Io stesso mi manifesto solo qui, e in qualche altro blog, ma tutti quanti credono che io sia un semplice terrestre buontempone che si diverte a definirsi "marziano", ignorando così l'incredibile verità.

    @robydick: grazie! :-)

    @tutti: eppoi capitano casi tremendi come quelli di Clara Palomba (http://attivissimo.blogspot.com/2010/05/si-puo-morire-di-antiscienza-sedici.html), morta a 16 anni perché i genitori si sono rivolti a una specie di "guaritrice" e per questo le hanno fatto sospendere la cura per il diabete.

    E' chiaro che di fronte a questi fatti, come dice knitting bear, viene voglia di essere oltranzisti e pregiudizievoli tout-court, è un semplice meccanismo di autodifesa, e su aspetti come questi sono convinto che sia doveroso esserlo.

    Ma questi fatti non devono costituire una giustificazione per adottare un atteggiamento scettico pregiudizievole su qualsiasi tipo di manifestazione non sia immediatamente classificabile nell'ambito delle categorie scientifiche comunemente accettate.

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  11. (1. era una cazzata ma mi piaceva l'uso di "manlevare".
    2. niente, solo che in classe tempo fa abbiamo discusso su argomenti simili: cosa è vero, cosa potrebbe esserlo, chi crede a cosa e perchè. tt qui.)

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  12. con me sfondi non dico una porta spalancata, ma il Colosseo! Questo tuo triplo pezzo e' una soddisfazione, esprime esattamente quello che penso, e sentir criticare il cicap e gli smascheratori di bufale e simili generici non da interessati (cioe' creduloni e ciarlatani presi giustamente di mira), ma da persone razionali, e' musica per me.

    Come certe posizioni alla Odifreddi. Tipo quando diceva che se i giovani non studiano la scienza e' colpa di Harry Potter.

    Ma l'ha mai vista la Defilippi? Ha sbriciato Studio Aperto, i reality, la pupa e il secchione? li' troverebbe tutte le spiegazioni che gli servono, se ci son molti giovani rintronati, altro che HP!

    Se la scienza fosse qualcosa di immutabile e rigido, se non ci volesse intuizione, coraggio, fantasia, saremmo ancora li', ben che vada, a baloccarci con la Terra al centro dell'universo.

    Per quanto... visto Agora?

    qualche dubbio sui progressi fatti in duemila anni a volte viene.

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  13. Vivo nella città magica per eccellenza,ho passato pomeriggi ad ascoltare Giuditta Dembech parlottare di cose che non capivo ma che mi affascinavano,ho evitato di attraversare piazza Statuto per anni,ho parenti che hanno conosciuto Rol,uno viveva sullo stesso pianerottolo..Insomma non so quanto abbia contato questo fior di parterre nella mia educazione al mondo,quello che so per certo è che non mi sognerei mai di dire no, non ci credo.Sono possibilista persino nei confronti di Dio, è pur sempre un'entità no?E tu Marziano anche tu lo sei, però son qui a un'ora infame a scriverti..magari riprendo il discorso che è molto intrigante e raffinato domani,con un fuso orario a me piu' favorevole visto che sto per abbattermi sulla tastiera e ciò non è carino au revoir,Marzianò

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  14. @Milena: ti ringrazio. In effetti quelli del CICAP spesso (non sempre) amano arroccarsi su certe posizioni estreme, probabilmente anche per avere la "comodità" dell'inattaccabilità. Come dicevo, per loro intrinseca natura gli estremismi non sono mai inattaccabili. Quanto a Odifreddi, sarò malizioso, ma ho idea che abbia un tantino strumentalizzato questo aspetto perché era funzionale e vantaggioso al suo personaggio pubblico. Infatti lo apprezzo quando parla di scienza, molto meno quando "fa" l'ateo convinto o lo scettico duro e puro. E comunque se i ragazzi in Italia non studiano la scienza è colpa, sì del rincoglionimento (scusate il francesismo) televisivo, ma anche della tradizione culturale italiana, che è tutto fuorché scientifica.
    Agorà non l'ho visto, ma mi ero ripromesso di farlo. In lista dunque: Agorà e anche Lourdes.

    @fizzi: Diciamo che prendermi a titolo dimostrativo del paranormale un po' mi lusinga (e un po' mi preoccupa)! ;) E ringrazio la tua dedizione marziana che ti ha fatto scrivere il post a un'ora davvero infame. Quanto al resto e al "possibilismo", diciamo che qui su Marte siamo forse un piccolo passo indietro, rispetto al "possibilismo". Non è semplice da spiegare, trattandosi quasi di una gradazione di consapevolezza. E' più come avere un'intuizione personale - quasi a livello "fisico" - che la realtà è più complessa di quello che possono registrare i nostri sensi e gli strumenti di misura. E ci sono molti aspetti (misteri) della *scienza* che stanno lì a dimostrarci che la realtà non è solo "molecole" e che la "vera" trama delle "cose" sfugge ancora alla nostra comprensione. Come pure il quadro generale. Da questo punto di vista, avere un minimo di cultura scientifica effettivamente aiuta a dipanare la matassa.

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  15. Io mi dichiaro un non credente. Credo ci sia differenza con "ateo".

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  16. @Alberto: per come la vedo da qui, "non credente" definisce una consapevolezza personale per confronto con (tutte) le religioni, "ateo" dovrebbe essere invece una convinzione avulsa da qualsiasi contesto religioso. Da questo punto di vista l'espressione "non credente" non risolve una posizione rispetto alla "spiritualità personale", mentre "ateo" e "agnostico", a mio avviso, sì.

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  17. C'è una cosa che non mi quadra, nel tuo ragionamento: come fai, proprio tu, a sostenere che non si sa se gli alieni esistano?

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