Punti di vista da un altro pianeta

sabato 27 febbraio 2010

Notizie gasate


Ieri, nell'edizione delle 13:30, al TG1 è stato detto per ben due-volte-due, che per Mr. Mills c'è stata ASSOLUZIONE dalla ben nota accusa di corruzione da parte di Mr. B. Il video lo trovate qui, nel covo di quegli agitatori comunisti di Repubblica. E converrete con me che è più facile credere alla terra piatta, piuttosto che alla buona fede di un giornalista professionista che avrebbe confuso per errore i termini PRESCRIZIONE e ASSOLUZIONE.

L'importante è che ormai una sostanziosa fetta di pubblico (quello che non legge i giornali, quello che non naviga su Internet, quello che modella le sue opinioni sul TG1 e sul confessionale del Grande Fratello) si sia già bell'e che bevuta la notizia. Burp!

Quanto ad Augusto Menzognini, direttore del TG1 e quindi responsabile di quello che dicono i suoi giornalisti, si vocifera che nell'imminente servizio/inchiesta sull'uso del profilattico tra i giovani, è praticamente certo che userà il termine aborto.

venerdì 26 febbraio 2010

Considerazioni eco(il)logiche


Nei giorni in cui una drammatica marea nera spazza via la vita del Lambro e del Po, rischiando di portare la devastazione fino a un ecosistema ricco e importante come quello del Delta del Po, in cui ci si sente stringere il cuore e in cui ci si ritrova preda di un'insana voglia di linciare qualcuno, c'è in atto un'altra potenziale catastrofe ecologica, intorno alla quale però i mezzi di comunicazione inspiegabilmente tacciono. Mi riferisco alle ingenti quantità di silicone scaricate qualche giorno fa a sulle coste di Cayos Perlas, peraltro con una certa ostentazione e autocompiacimento. Benché allo stato attuale tali materiali siano ancora racchiusi nei loro contenimenti, è un fatto accertato che le gravose condizioni ambientali non favoriscano il perdurare della loro integrità, soprattutto in caso di difetti costruttivi dei contenitori stessi. Già in passato, in situazioni simili, si è sfiorata la tragedia, per cui il rischio che tali materiali inquinanti finiscano per essere abbandonati nell'ambiente è tutt'altro che trascurabile. Eppure, nonostante la gravità della situazione, l'attenzione - e soprattutto l'emozione - è tutta concentrata lungo il Lambro, e nessuno si interessa di quello che succede, o potrebbe succedere, sull'Isola dei Famosi. Ci dev'essere qualcosa sotto.

giovedì 25 febbraio 2010

Chi di anatema ferisce...


Sappiamo perfettamente che gli eventi della Natura sono le modalità privilegiate con cui la divinità comunica con l'umanità. Nella fattispecie, un terremoto corrisponde a una bella tirata d'orecchie. Se la catastrofe in questione poi, non solo uccide innumerevoli persone, ma colpisce anche i simboli di una religione, per di più eretica, qualcosa vorrà pur dire. Mi riferisco, l'avrete capito, al terremoto dell'Aquila di quasi un anno fa e delle molte chiese che sono crollate o sono state seriamente danneggiate. Le immagini le abbiamo ancora tutti davanti agli occhi e il segno che Allah ha voluto dare al mondo non ha bisogno di un esegeta. La religione cattolica, infedele, è destinata a crollare sotto il peso di se stessa, della propria menzogna e della propria presunzione, e quella musulmana, unica depositaria della Verità, è destinata a trionfare. Almeno questo è l'augurio. Naturalmente c'è tristezza per le vittime, ma bisogna anche saper guardare oltre, capire che sono danni collaterali, vittime sacrificabili in nome dell'affermazione del regno di Allah sulla Terra.

Ora, se quello che ho scritto vi suona strano, andate a chiedere spiegazioni a Sua Eccellenza Monsignor Vincenzo Franco, Vescovo Emerito di Otranto, oppure leggete qui. E' chiaro che si tratta di parole riportate e quindi passibili di peccato in pensieri, parole, opere e omissioni. Ma è davvero importante che lui le abbia dette sul serio in quei termini? Sono comunque scritte lì e quindi, dal punto di vista dell'informazione, è come se lui le avesse dette, papali papali.

mercoledì 24 febbraio 2010

Arriva la Mutanda Consapevole®


Le foto che vedete qui a fianco fanno parte di una serie di immagini lanciate in questi giorni in Francia nell'ambito di una campagna antifumo promossa dall'Associazione Diritti dei Non Fumatori. E confesso che così, d'acchito, non l'avevo capita. Limiti miei. Il fatto di essere un incallito non-fumatore mi avrà penalizzato. Però, una volta compreso il concetto (giuro che non ci ho messo molto), ho avuto la netta impressione di trovarmi di fronte a un ossimoro concettuale. Voi no? Dunque, la didascalia recita: Fumer, c'est être l'esclave du tabac. Quindi il punto focale del messaggio è l'essere schiavi, ovvero "sottomessi". In altre parole il tabacco ti costringe a fare una cosa che non vorresti. Come vedete nel messaggio non c'è nessuna indicazione, proprio nessuna, circa gli effetti nocivi del tabacco. E già su questo si potrebbe discutere. Se poi trasportiamo il concetto nell'ambito della fellatio, che l'immagine usa come metafora visuale, le cose tornano ancora meno. È evidente che pur esistendo fenomeni di violenza e sottomissione sessuale che, peraltro possono realizzarsi nelle forme più svariate, da quelle fisiche a quelle psicologiche, la fellatio di per sé non è sinonimo implicito di asservimento. È semplicemente uno dei (tanti) modi di condivisione sessuale di due persone e, stando al recentissimo rapporto sul sesso edito da Il Mulino, è anche parecchio apprezzato dagli italiani. «Quello che mostriamo non è una violenza sessuale, ma una fellatio», avrebbe inoltre dichiarato Marco de la Fuente, responsabile di BDDP & Fils, agenzia incaricata della pubblicità, confermando dunque l'impressione di sostanziale mancanza nella foto di un'atmosfera di abuso, benché qualcuno abbia voluto cercare nella mano maschile sulla testa qualcosa di immorale. Del resto pur essendo vero che la fellatio si fa con la bocca proprio come il fumo, e provochi piacere proprio come il fumo, non mi risulta che crei dipendenza. Ma per questo forse bisognerebbe chiedere lumi a Tiger Woods, il fumatore più grande del mondo. Per il resto, a questo punto ci sono già molti segnali in base ai quali è chiaro che stiamo per assistere a una vera e propria rivoluzione nel mercato dell'intimo per lui. Il nome ufficiale sarà Mutande Consapevoli® e in men che non si dica diventeranno obbligatorie per legge. Le riconoscerete dalle scritte: "La fellatio screpola le labbra", "Leccarmi compromette la cervicale", "Succhiami responsabilmente: usa ginocchiere".

martedì 23 febbraio 2010

Rappresentazione di un paese /2


Ieri mi sono sbagliato. Inesperienza da blogger, sorry. Per cui scusate se torno sull'argomento. Non è vero che esiste uno scollamento tra Sanremo e il paese reale. Anzi, come sempre è successo in passato, se vuoi vedere che Italia c'è fuori, guardati Sanremo. Ma non è stata tanto la fenomenologia di Pupo & C. a illuminarmi, né la nazional/casalinga/Clerici che parla di biscotti con la regina di Giordania. Figuriamoci la diatriba Cassano-Lippi. No. Del resto era così chiaro, che quasi mi maledico per non averci pensato subito. L'Italia 2010 si riflette con inquietante perfezione dentro la coppa luccicante di Madame Dita Von Teese. Un'Italia che sguazza in un idromassaggio di nuovi valori e si fa cullare dalle dolci schiume di soldi e libidine, ricchezza e sesso, potere e orgasmo. Un'Italia che si costruisce giorno dopo giorno, non più nelle aule di Palazzo Chigi o al Quirinale, bensì intorno ai Centri Benessere e ai Festini di Palazzo Grazioli o Villa Certosa. Un'Italia truffante e gaudente, formata da una classe dirigente spregiudicata, che viene vista da gran parte del resto del paese non come una cricca di furfanti di cui sbarazzarsi, bensì come un gruppetto di birbantelli da emulare, se possibile. E quando Madame Dita si è spremuta l'oliva (finta) sul seno (finto?) -perché quello era un Martini Bianco e non una coppa di champagne!- e la sua pelle si è fatta aperitivo, l'italiano medio ha fantasticato di essere a sguazzare lì con lei, senza rendersi conto che era già l'oliva.

lunedì 22 febbraio 2010

Rappresentazione di un paese

Anche quest'anno se dio vuole Sanremo è finito, ma stavolta ci ha lasciato in eredità una riflessione mica da ridere. Partiamo dal dato di fatto: il trio Pupo / Emanuele Filiberto / Luca Canonici (che bisogna specificare ovunque che è un tenore, sennò uno dice ma che ci sta a fare quello lì?) è arrivato secondo con strascico di polemiche, ululati e partiture stracciate da parte degli orchestrali. Ora, il meccanismo di voto era di giuria popolare, attraverso gli SMS, esattamente come succede per i talent show (che non si capisce perché mai devo spendere 0,75 Euri per votare, ma questa è altra storia). Ma se la modalità di votazione è assimilabile in tutto e per tutto a un sondaggio, il risultato dovrebbe significare che statisticamente, nel Paese-Italia, quella canzone è vista come il secondo migliore pezzo del festival. Eppure se si legge in giro o si guardano i sondaggi di apprezzamento/popolarità non c'è uno che non si scagli contro Italia amore mio, considerata unanimemente il peggio del peggio. Perfino la fondazione FareFuturo vicina a Gianfranco Fini ha espresso giudizi nettamente tranchant contro quella che doveva essere una canzone schierata a destra, ma dalla quale la destra è corsa subito a smarcarsi. Benché la mia analisi sia per forza di cose limitata e quindi passibile di errori, questo mi fa pensare che il risultato del voto con gli SMS (forse a causa di fantomatiche agenzie che mandano migliaia di SMS dietro compenso?) non corrisponda a quello che pensano davvero gli italiani. Sembra dunque esistere un drammatico scollamento tra Sanremo e il paese reale. Ma non dicevano la stessa cosa della politica?

giovedì 18 febbraio 2010

Paradossi al vento


Non credo che ci voglia un tecnico per capire che UNO: l'eolico è energia pulita. Trattandosi di una pala che gira, non inquina. E DUE: l'eolico è energia rinnovabile. Girando grazie alla forza del vento, finché c'è vento la pala girerà. Malgrado ciò l'eolico, che peraltro ha una rendimento -a parità di suolo occupato- di gran lunga più alto del fotovoltaico, nel nostro paese trova spesso l'opposizione di movimenti ecologisti e ambientalisti: fa rumore, abbruttisce il paesaggio e disturba gli uccelli, dicono. Come i preti con le coppie di fatto.

Smisurati giganti?, a cura di Edoardo Zanchini - Alinea Editrice, 20 Euro.

Il preservativo in campo

Leggo oggi che il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, con riferimento alla partita di ieri sera Bayern Monaco-Fiorentina, avrebbe protestato ufficialmente con l'UEFA dichiarandosi "offeso" per il gol di Klose, convalidato nonostante una clamorosa posizione di fuorigioco. E allora, mi viene da dire, chissà come l'avrà presa da lassù James Joyce per la mano di Henry che ha spedito l'Irlanda fuori dal mondiale? Per non parlare di Cristoforo Colombo, cui non dev'essere andato molto a genio il rigore gabbato (anzi gobbato) da Del Piero domenica scorsa a favore della Juve con il malcapitato Genoa. A questo punto c'è da giurare che qualcuno tornerà alla carica con la faccenda della moviola in campo. Eppure lo sanno tutti che il calcio è una religione ultraortodossa, arroccata nelle sue posizioni dominanti, incurante -anzi sprezzante- dei tempi (e delle tecnologie) che cambiano. Peccato solo che in tutta la faccenda manchi la coerenza. Insomma, la moviola è come il profilattico: allo stadio guai a voi!, ma come farne a meno in tivù?

mercoledì 17 febbraio 2010

L'esaltatore di notorietà

Sanremo non è una città. Sanremo non è neanche un festival. Non è sinonimo di fiori. Non fa pensare al casinò. E neppure alle canzoni. Che cos'è Sanremo allora? Semplice, Sanremo è un dado da brodo. Altrimenti come si spiegherebbe che tale Patrizia d'Addario è comparsa negli ameni luoghi fiorati dell'estrema riviera di ponente per il lancio della sua canzone? Canzone!? No, aspettate, forse mi sono perso qualcosa. Ma costei non era una scrittrice? Proprio così. Sbaglio, o è l'autrice del bestseller del momento intitolato: Gradisca, Presidente? Eppure ci sono testimoni oculari che in questi giorni l'hanno vista aggirarsi per Sanremo per promuovere il suo singolo All You Want. Probabilmente tra poco scopriremo che fare la cantante era il suo sogno fin dalla più tenera età e finalmente (alleluja!) il suo innato talento, finora costretto all'anonimato dalle sfortunate circostanze della vita, ha trovato modo di essere espresso. Insomma chi in Italia meglio di Sanremo sa tramutare l'acqua in brodo? Se avete qualche sogno nel cassetto, sapete come fare.

martedì 16 febbraio 2010

Il mistero della parola mancante

Come spesso (sempre?) succede in Italia, siamo in campagna elettorale e i muri delle città sono una pinacoteca di facce che promettono un futuro radioso per noi e per le generazioni a venire. Un futuro dove (finalmente!) vigerà la meritocrazia, un futuro di lavoro, di aiuti alle famiglie in difficoltà, di sanità scevra dalle morse della politica, di strade più sicure, di scuole più efficienti, di treni più puntuali, di pastasciutte più al dente, di profilattici più resistenti. Un futuro meraviglioso di luoghi comuni, insomma. Del resto i mattoni della nostra società sono quelli, su questo non ci sono dubbi. Quindi non sorprende che nessuno riesca a tirare fuori dal cilindro qualcosa di diverso.

Così alla fine i nostri voti dovrebbero incanalarsi esclusivamente grazie alla faccia più simpatica, allo slogan più efficace o all'aggettivo più ficcante, frutto di sondaggi e approfonditi studi di marketing e di programmazione neuro-linguistica. Eppure, in questi tempi così decadenti, tristi, anzi penosi, funestati dallo stravolgimento dei valori (legalità in primis), c'è una parola, una sola, che io vorrei vedere stampata sui manifesti elettorali. Confesso, l'ho cercata, qui dalle mie parti, ma non ne ho trovato traccia.

Mi piacerebbe se qualcuno mi indicasse se qualche candidato (di destra o di sinistra, non importa) ha avuto il coraggio di usarla, annunciarla, stamparla a caratteri cubitali sotto il suo sorriso ritoccato con Photoshop. Perché, sapete, io non lo voglio più un candidato che mi promette un futuro dove finalmente vigerà la meritocrazia, un futuro di lavoro, di aiuti alle famiglie in difficoltà, di sanità scevra dalle morse della politica, di strade più sicure, di scuole più efficienti, di treni più puntuali, di pastasciutte più al dente, di profilattici più resistenti. No. Io voterò qualcuno che abbia il coraggio di dichiarare al mondo e di appiccicare sotto la sua faccia, la parola che non si trova da nessuna parte, quella che non si può più dire, quella di cui si è perduto il significato.
ONESTO.

Scusatemi, è praticamente il primo post e già chiedo troppo.

Dichiarazione d'intenti

Fino a che punto si spinge l’autonomia del nostro pensiero? Possiamo dirci certi che le nostre opinioni siano davvero nostre? Siamo liberi sul serio, o la libertà è solo un'illusione, lucidata e sagomata dal mondo dei media, siliconata come il seno di una starlette del Grande Fratello, scintillante come la vetrina di un Centro Commerciale?

Credo che mai come oggi sia necessario rimanere vigili, tenere alta l'attenzione e non smettere mai di allenare la mente alla critica, all'autonomia e all’indipendenza.

D'ora in avanti Il grande marziano sarà il posto in cui farlo.

Benvenuti.

License

Creative Commons License
I testi di questo sito sono pubblicati sotto Licenza Creative Commons.

Statistiche

Blogsphere

Copyright © Il grande marziano Published By Gooyaabi Templates | Powered By Blogger

Design by Anders Noren | Blogger Theme by NewBloggerThemes.com