Punti di vista da un altro pianeta

venerdì 30 aprile 2010

Come ti ammazzo un film

Mi accorgo che non avevo mai parlato di cinema finora. Dunque lo faccio oggi - peraltro non a caso -, perché oggi esce nelle sale Oceani 3D. Ma non ho il treddì nel mirino. Il mio obiettivo è invece questa deprecabile moda recente di far doppiare incantevoli documentari naturalistici a celebri personaggi del mondo della televisione al solo scopo di poter stampare a grandi lettere il loro nome sul cartellone e pensare così di accalappiare qualche spettatore (idiota) in più, ma trascurando che questo di fatto uccide il film, poiché ne stravolge completamente le coordinate concettuali. Il primo crimine di questo genere si era registrato con il bellissimo La marcia dei pinguini, la cui voce narrante fu doppiata in-de-gna-men-te da Fiorello il quale aveva infarcito il film con sue battute e accoppato la pellicola con la sua personalità, relegando un piccolo gioiellino della cinematografia documentaristica al rango di mediocre varietà (zoologico) del sabato sera. Ed era successo lo scorso anno con Earth - La nostra Terra, doppiato da Paolo Bonolis. In quel caso la pellicola non ne era uscita proprio morta, ma quantomeno ferita gravemente, tanto più se si pensa che nell'originale inglese la voce era del monumentale James Earl Jones (sapete chi è James Earl Jones, vero?).

Oggi quindi il serial-movie-killer colpisce di nuovo e la vittima è - appunto - Oceani 3D, il cui doppiaggio è stato affidato nientemeno che all'apoteosi della comicità nazional-popolare-telefonistica di Aldo, Giovanni e Giacomo. Ma non solo. A quanto pare i dialoghi hanno avuto bisogno di una "rivisitazione" nientemeno che a cura di un personaggio del calibro di Pino Insegno. Miiiiii, non ci posso credere! Giusto per dovere di cronaca vi dirò che nell'originale francese la voce narrante è invece affidata a Marion Cotillard, Premio Oscar 2008 come attrice protagonista per La vie en rose. Se ce ne fosse bisogno, dunque, questo dà una volta di più la misura del livello culturale medio della popolazione italica per la quale evidentemente si considera che non bastino la bellezza, la poesia, la magnificenza, lo splendore, la forza, il lirismo e la spettacolarità della Natura (per giunta in 3D) per convincere a spendere il prezzo di un biglietto. Ma c'è un altro fatto assai curioso che voglio farvi osservare. Nel poster originale si vede una tartaruga (giustamente visto che è la protagonista del film), mentre nel poster italiano è raffigurato un delfino (che invece non c'entra un cazzo). Ebbene, in effetti pare che la scelta derivi dai risultati di uno studio della Facoltà di Psicologia Comportamentale dell'Università di Gorgonzola secondo cui - tipicamente - se gli italiani vedono un delfino vengono presi da un impulso irrefrenabile di correre al cinema, mentre di fronte a una tartaruga marina - sarà di certo successo anche a voi - non resistono dal restarsene a casa davanti alla tv a infilarsi con gioia le dita nel naso.

giovedì 29 aprile 2010

Dilemmi di un consumatore marziano (ovvero quando il marketing fa la differenza)

Per natura, l'avrete notato, noi marziani tendiamo farci le antenne nostre. Non amiamo il protagonismo, insomma, né abbiamo la presunzione di credere che le nostre personali vicende extraterrestri possano essere di qualche interesse o utilità per il prossimo (soprattutto di altri pianeti). Ieri però mi è accaduta una cosa curiosa che voglio condividere con voi perché ho la sensazione che sia sintomo di qualcos'altro. Non so ancora bene di cosa, ma su questo forse mi aiuterete voi.

Dunque immaginatemi al milleduecentoseiesimo piano di uno dei quei Centri Commerciali diamantati di Hellas Planitia, settore informatica/multimedia, mentre vago tra gli scaffali patinati come Berlusconi in mezzo alle escort, in cerca uno stupidissimo hard disk esterno da 500 GB con porta USB. Dopo circa sette ore (marziane) di labirintico girovagamento, trovo la zona con i prodotti in questione e mi metto a esaminare le proposte alla ricerca di quella che mi illuda il miglior compromesso tra prestazioni e prezzo.

In situazioni come queste, quattro braccia come le mie aiutano, per cui dopo solo altre tre ore (marziane) di questo-no, questo-è-caro, questo-forse, questo-non-so-perché-no-ma-no, questo-fa-schifo, questo-mi-sta-antipatico, mi ritrovo con due prodotti in mano (e quindi due mani libere). Marche conosciute. Package confortevoli. Caratteristiche tecniche chiare ed esaustive. Prestazioni identiche nei minimi dettagli. Sapendo come vanno queste cose, c'è da credere che siano fatti dagli stessi minorenni sottopagati e dentro ci siano gli stessi componenti e la medesima quantità di silicio al miliardesimo di grammo. Infine il prezzo. Identico anche lui. Al centesimo. Ecco dunque il dilemma: quale scegliere?

Ho una sensazione di sabbie mobili. Garanzia? Due anni tutti e due. Peso? Sembra uguale in entrambi. Dimensioni? Uno è leggermente più grande dell'altro, ma quello più piccolo è leggermente più spesso. Considero il fatto di aver comprato già qualcosa di quelle marche. No. Penso allora a eventuali esperienze positive o negative di qualche amico/conoscente/vicino di casa. Niente. Provo a chiedere aiuto su Facebook. Figuriamoci: nemmeno un commento che sia uno, amicidimerda! Allora guardo l'aspetto. Non che sia importante in un HD, ma è comunque un fattore. Ebbene, uno è nero e lucido. L'altro è grigio e opaco. Certo il nero è elegante, ma il lucido tende a graffiarsi (e la polvere si nota di più). Per contro trovo che questo grigio sia triste e anonimo, ma l'opaco è più resistente ai segni (e la polvere si nota di meno). Sono daccapo.

Li giro e li rigiro, li guardo e li riguardo, come teschi di shakespeariana memoria. E intanto onde petrolifere si infrangono su coste indifese. Borse crollano. Kamikaze esplodono. Specie animali si estinguono. Nuovi buchi neri nascono in mezzo a galassie lontane. La morte si avvicina. E chissà quante aspiranti veline si saranno rifatte le tette nel frattempo. Poi, alla fine, quando ormai ho perso ogni speranza e sto cercando una monetina per il Testa-&-Croce, ecco l'Illuminazione. Su una delle due confezioni (quella del prodotto nero/lucido per intenderci), tra le caratteristiche noto la dicitura:
attractive colors
Ho comprato l'altro.

mercoledì 28 aprile 2010

Alibi genetici

È la moda del momento. O meglio un approccio, ma anche una filosofia. Insomma, se sei così o sei cosà, è solo colpa del DNA. Se siete ansiosi, creativi, ipertesi, protettivi, intelligenti, ottimisti, fedifraghi, sorridenti, idioti, serial killer o serial lover, amanti dei dolci o del cinema d'essai, è tutto (già) scritto nel vostro codice genetico. Quindi rilassatevi, comunque voi siate, non è colpa vostra (ma nemmeno merito), bensì della doppia elica raggomitolata nel nucleo delle vostre cellule, se siete come siete. A confermarlo, ultimi in ordine di tempo, sono i risultati del Tobacco and Genetics Consortium, un consorzio che annovera diciannove gruppi di ricerca internazionali, riuniti allo scopo di studiare le influenze della genetica sui comportamenti umani rispetto al fumo.

Ebbene, secondo quanto pubblicato su Nature Genetics, sarebbe da imputare a precise anomalie genetiche a carico di diversi cromosomi, la predisposizione a essere fumatori incalliti. Nella fattispecie, il cromosoma 15 dei fumatori, o perlomeno della stragrande maggioranza di essi, presenta delle varianti genetiche nella zona legata ai geni recettori della nicotina associati alla dipendenza da questa sostanza. Quindi se fumate come turchi, rilassatevi e sgravate le vostre coscienze: non-è-colpa-vostra. E probabilmente, se sigari e sigarette non fossero esistiti, avreste stupito i vostri amici inventandovi sedute di fumenti a base di erbe assortite. Del resto un gruppo chiamato Tobacco and Genetics Consortium poteva forse esimersi dal trovare correlazioni between tobacco and genetics?

Comunque sia, le ricerche stanno già andando oltre e a brevissimo arriveranno i risultati di nuove serie di studi di settore. In particolare c'è molta attesa per quelli del Soccer and Genetics Consortium, preposti a investigare i legami tra calcio e genetica (se sei juventino non è colpa tua) e quelli del Business and Politics and Genetics Consortium, tesi a studiare le correlazioni tra affarismo, politica e genetica (se sei berlusconi non è colpa tua). Moggi e Ghedini potrebbero ricavarne nuove e cruciali strategie di difesa.

martedì 27 aprile 2010

Nuova riforma della Pubblica Istruzione

Anche (o meglio soprattutto) la scuola non può esimersi dallo stare al passo con i tempi. Ecco dunque l'introduzione di nuovi metodi di insegnamento che, terminato un periodo di prova di alcune settimane, saranno introdotti in via definitiva in tutte le scuole di ogni ordine e grado, già a partire dal prossimo anno scolastico. Alcuni capoluoghi particolarmente virtuosi e sensibili all'innovazione, come quello di Salerno, tramite il suo lungimirante presidente della provincia Edmondo Cirielli, hanno già aderito e incominciato da alcuni giorni il programma di sperimentazione pubblica proposto dal Ministero, che prevede di iniziare con l'insegnamento innovativo della Storia.

L'ambizioso progetto prevede dunque nuove modalità di insegnamento della materia atte a, si legge nella Circolare Ministeriale, «proporre la disciplina in maniera innovativa, con metodologie di facile apprendimento, anche al di fuori delle mura scolastiche, per agevolare l'avvicinamento degli studenti alla comprensione dei concetti cardine del programma di studio, in maniera leggera, non nozionistica e intuitiva. Ciò, è inteso non a sostituire lo studio sui testi approvati dal Ministero, bensì a costituire una base integrativa e coadiuvativa preferenziale in grado di aiutare gli studenti a una miglior assimilazione della materia e quindi a un maggior profitto complessivo.»

Dopo la Storia (essendo la Geografia già stata abolita), è prevista un sperimentazione della Matematica da attuarsi nei cartellini dei prezzi delle vetrine dei Centri Commerciali, mentre per promuovere l'apprendimento della Lingua Straniera, il ministero sembra orientato a optare per un decreto che promuova la visione su schermi pubblici di pornazzi in lingua originale inglese, sebbene all'interno dello stesso Governo siano state avanzate alcune perplessità a riguardo. Secondo il giudizio di alcuni, infatti, tali prodotti audiovisivi non raggiungerebbero i requisiti minimi di ricchezza del vocabolario.

(credit: foto ANSA.it)

lunedì 26 aprile 2010

L'economia italiana esce dalla crisi


[Volantino originale di Oto Melara, azienda italiana del gruppo Finmeccanica. Da non perdere la sapiente alchimia comunicativa tra lo slogan "Towards a safer world" (lett. "Verso un mondo più sicuro") e il cannone puntato verso il lettore del volantino, come una sorta di postmoderno I Want You. E poi dicono che non impariamo niente dagli americani.]

sabato 24 aprile 2010

ApPareNze /2

Ora si sa che, lasciata a briglia sciolta in soggetti particolarmente inclini alla stupefacenza, la fantasia è capace di galoppare fino a raggiungere vertigini insospettabili. Ma che una semplice ombra faccia il giro del mondo, mi sembra roba da manuale di patologia clinica. Eppure sembra sia quanto sta accadendo con un'ombra sul muro della St. Mary's Cathedral di San Francisco, che di questa stagione verso le 14 assume una silhouette assimilabile (anche) a quella di un seno. Come pure al velo di una suora, all'ala di un aereo, al mantello di Batman, a un'ombra su un muro. Dove risiede dunque la meraviglia tale da fare viralizzare quest'immagine per la rete? Nel fatto che si tratti di una tetta? O forse che si tratti di una tetta naturale? O forse nel fatto che una tetta nuda appaia (proprio) sul muro di una chiesa, come - visti i tempi - una specie di anatema proiettato dall'Alto? Fosse stato un culo, avrei capito...

venerdì 23 aprile 2010

ApPareNze

Pare che ieri, nel centro storico di Lecco, un pensionato settantenne si sia tolto la vita gettandosi dal terzo piano di un palazzo. Pare che sia successo in una zona piuttosto frequentata, dove ci sono anche bar e ristoranti con tavolini all'aperto. E pare che la gente, vedendo sopraggiungere la Polizia, gli uomini del 118 e, infine, il carro funebre, sia rimasta tranquillamente a spiluccare i suoi panini seduta ai tavolini, sorseggiando coca-cola, battendo il piede al ritmo dell'iPod e, di tanto in tanto, allungando il collo, come spettatori catapultati a sorpresa dentro una speciale puntata live di C.S.I.

Pare anche che alcuni turisti giapponesi si siano avvicinati cercando di scattare alcune foto del lenzuolo bianco steso sul selciato. Pare infine che qualcuno si sia lamentato perché i gestori degli esercizi commerciali avrebbero dovuto evitare la permanenza dei loro clienti nei tavoli più esterni, perlomeno quelli più a ridosso del teatro della tragedia. Perlomeno. Di sicuro al poveraccio non glien'è fregato un accidente dell'imbottitura dei panini, né del colore degli occhi delle sbirciate, né del brusio e degli "Ehi, guarda lì!", né del modello dell'iPod (che ne sapeva lui di quelle diavolerie?), né - infine - del numero di megapixel delle fotografie (megache?). Certo, se magari qualcuno l'avesse fotografato prima, forse non si sarebbe buttato.

giovedì 22 aprile 2010

Dizionario difettoso

Ieri mi hanno regalato un Garzanti nuovo di pacca e ho voluto subito farmi un giro tra parole e significati, per vedere se tutto funzionava a dovere. Non sapendo bene dove andare, mi sono lasciato trasportare dalla cronaca e così mi sono imbattuto nella voce "libertà". A questo riguardo il dizionario mi ha spiegato: "Facoltà dell'uomo di pensare e agire in piena autonomia." Bene, ho pensato, mentre mi veniva da considerare che questo significa che il Popolo della Libertà è un insieme di persone unite dalla facoltà di pensare e agire in piena autonomia. Okay, mi sono detto, sembra che il dizionario funzioni. Allora ho cominciato a sfogliarlo all'indietro per cercare a questo punto la voce "autonomia", su cui nutrivo qualche perplessità. E lì, contrariamente alle aspettative, le cose si sono fatte ancora più gratificanti, perché la definizione ha recitato: "Il governarsi da sé, sulla base di leggi proprie."

Wow!, ho gongolato di fronte alle inaspettate prestazioni del volume. A quel punto la tentazione del sillogismo era dietro l'angolo ed ecco che il Popolo della Libertà è diventato un insieme di persone con la "facoltà di pensare e agire sulla base di leggi proprie". Mecojoni!, m'è scappato te me e me. Anche su Marte a volte ci si stupisce di come funziona la logica e di quanto un dizionario ne sappia più di noi. Stavo quasi per passare ad altro, quando m'è venuto in mente Fini (no, non quello dei tortellini, l'altro). Ebbene, fino a prova contraria (o fino a stasera), lui - come i suoi sostenitori - fa parte del Popolo della Libertà di cui sopra, giusto? Quindi, in base al mio dizionario-troppo-fico-nuovo-di-pacca, dovrebbe essere un uomo con la "facoltà di pensare e agire in piena autonomia", giusto? Ecco.
A questo punto pensate che valga la pena chiedere la sostituzione in Garanzia?, del dizionario intendo, o tanto vale buttarlo nel riciclaggio della carta?

mercoledì 21 aprile 2010

Dino e le radici ursine dell'Europa

Non c'è come la faccenda delle radici (cristiane) dell'Europa, così sovente portata in palmo di mano dalla pletora bipartisan dei politici italiani in cerca di empatico consenso populista, che sia sintomo del classico approccio strumentale alla Storia. L'inizio della cristianità europea si può infatti far risalire intorno ai primi anni del 300 d.C., quando sotto l'Imperatore Costantino venne conferita libertà di culto ai cristiani, affrancandoli di fatto dalle persecuzioni (a questo proposito la tradizione fa riferimento al celebre Editto di Milano del 313 d.C. che, però, sembra ormai assodato non sia mai davvero esistito, ma questa è altra storia). L'aspetto però su cui tutti abilmente - e opportunamente - glissano, è che all'epoca in cui venne data licenza ai cristiani di scorrazzare per l'Impero, l'Europa aveva già sviluppato e fatto attecchire da centinaia d'anni una trama di culture spirituali quantomai variegate ma, soprattutto, integrate nei tessuti sociali delle varie popolazioni del continente. E, ovviamente, non avevano niente a che vedere con la cristianità.

E sono proprio queste, se proprio dobbiamo andarle a cercare, le fondamenta spirituali autentiche dell'Europa, quelle su cui le onde lunghe di monaci, frati e padri missionari, hanno agito nel corso dei secoli per spazzarle via, pagane ed eretiche, in una solerte, capillare e meticolosa azione di conversione (coercizione?) al nuovo, previa cancellazione di tutto il preesistente, in uno scontro non semplice, né privo di conflitti, che continuò fino a tutto il Medioevo e probabilmente anche oltre. Erano dunque queste le radici da estirpare, radici celtiche, germaniche, slave, lapponi, baltiche, greche, inuit, liturgie spesso difformi tra loro, ma anche con tratti comuni e diffusi come - per esempio - proprio i culti dell'orso, fiero dominatore incontrastato dei folti boschi europei, animale totemico per eccellenza, antenato mitologico di eroi e guerrieri, e dunque sacro e rispettato e venerato.

Ma presto o tardi i paladini della croce giunsero in ogni dove e l'orso, simbolo pagano per eccellenza, venne sbattuto, cacciato, ucciso, sbeffeggiato, incatenato, domato, schiavizzato, bastonato, irriso, in una sorta di crociata lunga e silenziosa, per essere rimpiazzato dal leone quale nuova mascotte ufficiale di forza e fierezza e potenza. «Ursus est diabolus», disse Sant'Agostino e il resto è storia cristiana, peraltro non sempre edificante. Eppure che qualcosa sia rimasto fino a oggi è sotto gli occhi di tutti. Forse è qualcosa di ancestrale, forsa una riminiscenza archetipica, forse una memoria genetica collettiva, forse un immaginario mitologico condiviso. Comunque sia, è qualcosa che attrae inesorabilmente l'uomo verso l'orso, un legame sottile ma istintivo, eppure quasi paradossale, per certi aspetti, se si considera che probabilmente l'orso è oggi l'animale che ha, al mondo, il rapporto più elevato tra il numero di individui di peluche e pupazzi e fumetti e il numero di individui di sangue e carne e pelo. Eppure, a intervalli irregolari (non solo a dire il vero in questo paese molto poco civile, ma anche altrove, basti pensare alla Finlandia dove la caccia all'orso mi risulta ancora autorizzata), salta fuori il problema "orsi". Quando va bene. Quando invece va male non se ne sente parlare finché qualcuno non trova una carcassa plantigrada. E mai si tratta di morte naturale.

Adesso tocca a Dino, che per la sua esuberanza gastrica post-letargo (provate voi a stare senza mangiare per tre o quattro mesi e poi vediamo come vi girano le palle) se ne va a zonzo per la zona di Posina (Vicenza) a fare quello di cui ha bisogno: mangiare. Fa parte del suo ciclo naturale, questo è chiaro. Mica lo fa perché è cattivo. Mica attacca l'uomo. Ma naturalmente se gli capitano a tiro polli o asinelli incustoditi, facili da prelevare, non è che ci va tanto per il sottile, lui. Un po' come gli evasori con le tasse. Anche loro agiscono per lo più in primavera, durante la fioritura delle Dichiarazioni dei Redditi. Così vengo colto da un tremito di orrore e un fiotto di nausea quando sento dire che stanno lucidando le doppiette e che c'è il rischio che si scateni la caccia a Dino come alla Creatura di Frankenstein. E, anche se in queste ultime ore il nostro sembra si stia allontanando dall'abitato, mettendosi così (per ora) in salvo dalla violenta ottusità dell'uomo, il suo caso non è il primo, né sarà l'ultimo.

Ora non voglio stare qui a parlare di informazione, di conoscenza, di tutela, di cultura, di rispetto, di coscienza e di leggi. E nemmeno che gli orsi basta conoscerli, saperci convivere e che possono costituire anche una grande risorsa. Però mi è venuto da considerare che (anche) questo forse in parte lo dobbiamo alle radici (cristiane) dell'Europa. E che se così non fosse, con le doppiette ci si andrebbe in giro lo stesso, magari però a caccia di evasori.

Chi è curioso di saperne di più circa l'orso e le radici culturali dell'Europa, non può perdersi: L'orso. Storia di un re decaduto, di Michel Pastoureau - Einaudi.

martedì 20 aprile 2010

Nuovo servizio di ADSL divina

Poi a un certo punto succede che dio ti vuole mandare una e-mail. Però è chiaro che quando si muove uno come dio, non è che ci vada tanto per il sottile. Voglio dire, magari ci mette il suo tempo e pondera le cose per bene, magari anche qualche centinaio di anni, prima di mettersi in azione, ma quando lo fa, bè, non si può certo dire che non faccia le cose in grande, un professionista della comunicazione come lui, soprattutto quando vuole dare il classico messaggio forte e chiaro. Uomo, ci sei? Uomo? Mi ricevi? Di quelli insomma, che tutti possano comprendere, senza doversi sbattersi con traduttori multipli, che dalla faccenda di Babelfish in avanti è sempre stato un gran bordello.

Comunque sia, 'sta e-mail l'abbiamo ricevuta, forte e chiara. Tutti quanti. Il vulcano ha eruttato, la nube ci ha impestato e abbiamo afferrato la tiratina d'orecchie. Mica siamo scemi. Certo, non ci voleva Padre Antonio Rungi a sottolinearlo. Lo abbiamo capito da soli che non si trattava di un castigo, ma che fosse un richiamino, questo sì. Perché è sufficiente «una esplosione vulcanica - come ha spiegato il giornalista, blogger e teologo morale - per mettere in crisi un sistema di vita, di relazioni umane, di economia, di scambi commerciali, di assicurazione dei servizi di base. Questo ci fa capire come siamo precari e come le nostre certezze si infrangono con la forza della natura.» E allora, che cosa dovremmo dire di tutti gli SMS che riceviamo quando fuori temporaleggia, e a casa ci va via la corrente e ci si sciolgono i gelati nel freezer?

Insomma, ci è andata bene che era solo una e-mail. Speriamo solo che non ci voglia mandare un fax.

lunedì 19 aprile 2010

Non tutti i mali...

Secondo un recente studio dell'Università di Padova, negli ultimi sessant'anni le misure medie del pene degli italiani si sono ridotte di circa un centimetro scendendo a 8,9 cm rispetto ai 9,7 cm del rapporto Kinsey del 1948 (anche se quello era riferito agli americani e quindi chi può dire se siano peni confrontabili?). Comunque a riposo, eh! La causa, secondo il Professor Carlo Foresta, responsabile del Centro Regionale di Crioconservazione dei Gameti Maschili dell'Università di Padova, è da imputare a «diossine, pesticidi, metalli pesanti, additivi di plastiche, vernici e detergenti responsabili di alterazioni degli equilibri ormonali che possono agire in due modi: riducendo l'attività degli ormoni maschili androgeni o mimando l'attività degli estrogeni femminili.» E questo succederebbe già nell'utero materno, durante la gravidanza, dove gli inquinanti metterebbero i bastoni tra le ruote al corretto sviluppo degli organi sessuali del bambino.

È evidente che per lo meno nel lungo periodo questo processo andrà a incidere in maniera preoccupante sull'autostima (e non solo) dei maschietti italiani, soprattutto nelle zone in cui l'inquinamento è maggiormente accentuato e radicato. E dove lo è, in Italia, se non proprio nelle Terre Padane, tra Torino e Venezia, territori di industria e di imprenditoria, di sviluppo e di fabbrichette, di fumi e di scarichi, di Seveso e di Lambro, di Cota e di Zaia, di miracoli economici e di miracoli politici? Malgrado le tossiche previsioni, credo che a questo punto la sinistra possa a buon diritto tirare un bel sospirone di sollievo. Anche senza il suo scarso impegno, i suoi contrasti interni, le sue idee scombinate e la sua latitanza territoriale, basterà che attenda abbastanza tempo e la Lega separatista, la Lega strillona, la Lega ciapa tutt, la Lega celodurista sarà automaticamente e inesorabilmente destinata alla perdita di consenso per deficienza di materia prima.

venerdì 16 aprile 2010

Proteste marziane

Nel suo discorso programmatico per il rilancio della NASA, pronunciato ieri durante la sua visita a Cape Canaveral, il Presidente del Stati Uniti Barack Obama ha annunciato il primo viaggio umano su Marte intorno al 2030. Ebbene, devo dirvi che qui non è che la cosa l'abbiano presa granché bene. Li conoscono gli americani... E difatti verso il tramonto si sono verificate alcune manifestazioni spontanee di protesta nei pressi dei siti frequentati dai rover Spirit e Opportunity, finora tollerati benché privi dei regolari permessi di soggiorno.



Tuttavia credo che l'allarmismo sia ingiustificato e che tutto sommato possiamo dormire sonni tranquilli. Petrolio qui non ce n'è. Spero. E quanto alle armi di distruzione di massa, da qui al 2030 abbiamo tutto il tempo di nasconderle per benino. O di usarle.

giovedì 15 aprile 2010

Rumori di primavera

Adesso fate silenzio un attimo, per favore, shhh, e ascoltate. Ecco, ecco... Lo sentite? Lo sentite, anche voi vero? Chiudete gli occhi. Riuscite a immaginare cos'è? In realtà io stesso ammetto di non esserne sicuro al 100%, ma qualche idea ormai me la sono fatta. Secondo me è il tipico rumore che fanno le dita cardinalizie quando cercano di fare presa su uno specchio, ma ammetto che potrebbe anche trattarsi di uno stridio di gomme sull'asfalto lucido di pioggia, mentre la curva a gomito, laggiù in fondo, quella sulla geenna, diventa ogni istante più vicina.

Di certo questo rumore rende ragione di una situazione che si rinnova da qualche giorno a questa parte nutrendosi curiosamente - fateci caso - di accostamenti forzosi. E' cominciata con il paragone di Padre Ranieri Cantalamessa (quando si dice un nome, un destino) tra l'offensiva sulla pedofilia verso la Chiesa con l'antisemitismo verso gli ebrei. Poi, qualche giorno dopo, il Cardinale Sodano ha accostato le accuse a Benedetto XVI sulla pedofilia, agli attacchi a Pio XII sull'olocausto. Infine ecco la pregevole uscita del Cardinale Bertone dell'altro ieri su pedofilia e omosessualità.

Se insomma anche voi riuscite a sentire il rumore, significa che intravedete anche voi i sintomi quasi surreali di una confusione apocalittica che sta tempestando le stanze vaticane, come la belva che, sentendosi accerchiata, ulula e si dimena a casaccio con il risultato di stringere ancora di più i cappi intorno alle proprie zampe. Ma perché c'è bisogno di questo? Perché questi signori con il crocefisso sul petto come un TomTom dello spirito devono dannarsi l'anima per assomigliare a dei politici (come i politici si lavano l'anima assomigliando a dei preti)? Perché tentare a tutti i costi di negare, minimizzare, dissimulare, smarcarsi, e infine mentire? La risposta è semplice. Per cercare di attribuire alla faccenda, che è tutto fuorché normale, una parvenza di normalità. Guardarla attraverso il filtro di qualcosa di già visto, di già sperimentato, di già vissuto, per circoscriverla, renderla familiare e quindi esorcizzarla della paura del baratro. Perché se una cosa del genere è stata già vissuta e non ci ha fatto male e ne siamo usciti, allora potremo farcela anche questa volta e voi non potrete abbatterci. Eppure quel rumore è un sintomo chiaro che la strategia non funziona. Anzi, porta a un micidiale effetto boomerang.

Per chiuderla lì basterebbe invece che in una di quelle belle domeniche di primavera il Papa scendesse in San Pietro, quale rappresentante di tutti i chierici del pianeta e guida di tutti i cattolici, si inginocchiasse proprio nel bel mezzo della piazza di fronte a tutto il mondo, si battesse il pugno destro di fronte al cuore tre volte e, senza leggere, dicesse (immaginare l'accento non è fondamentale, ma aiuta):
«Perdonateci, vi prego, faremo di tutto perché non accada più, ma se succederà vi assicuriamo che non sarà mai più tenuto segreto».
Senza se, senza ma, senza non è vero, senza questo sì e quello no, senza voi invece... Solo questo. Poi il silenzio. Tutto il resto alle magistrature.
Sarebbe così difficile?
Sarebbe così umiliante?
Dal canto mio per una volta mi sento ottimista. Penso che possano fare davvero qualsiasi cosa, dopo averli visti darsi la pena di riabilitare i Beatles.

(PS Giuro che la smetterò coi post sul Vaticano, quando loro la smetteranno di essere tutti i giorni in prima pagina).

mercoledì 14 aprile 2010

Guarda la televisione responsabilmente

Non c'è niente che negli ultimi trent'anni abbia rivoluzionato la vita degli individui in maniera capillare e pervasiva più della televisione. E lo ha fatto pure subdolamente. Già, perché la televisione è entrata nelle case in punta di piedi, sull'onda dell'entusiasmo di una moderna lanterna magica, capace di stupire, informare, divertire, interessare, un focolare moderno attorno al quale condividere esperienze ed emozioni. Ma a mano a mano che prendeva confidenza con le proprie smisurate possibilità, la televisione è mutata in ben altro e la sua mutazione ha trascinato con sé anche i suoi "utenti". E' diventata spacciatrice di commerci. Cavallo di Troia di opinioni. Dispensatrice di illusioni. Consulente di comportamenti. Il tutto senza la patente per farlo, né l'obbligo all'avvertenza. La televisione fa tutte queste cose non solo senza dirlo, ma anche autoscagionandosi e ammaestrando i suoi utenti ad assolverla attraverso l'alibi della libertà di telecomando. E così gli spettatori finiscono per lasciarsi sottomettere, nell'immersione di una comoda e calda inconsapevolezza. Insomma, niente negli ultimi trent'anni ha rivoluzionato i modi di pensare degli individui più della televisione.

Eppure nessuno parla al grande pubblico di questo fenomeno sociale ampissimo che, nel nostro paese ha avuto persino delle connessioni politiche non proprio trascurabili. La televisione è come un frullino o una caffettiera, qualcosa di amico e di familare. Chi perde tempo a filosofeggiare su una lavastoviglie? Se proprio volete è roba per massmediologi e sociologi. E invece no. Per fortuna abbiamo ancora Giovanni Sartori, classe 1924, forse il maggior politologo vivente, che in Homo videns per una volta mette da parte la saggistica politica per osservare e circoscrivere con il suo consueto spirito e acume, senza risparmiare la vis polemica, conseguenze e pericoli di quello che significa al giorno d'oggi appartenere alla mutata razza dell'homo videns. Così il libro di Sartori, non più recentissimo, ma ancora trovabile, diventa (o dovrebbe diventare) un libro per tutti, un libro importante, un libro necessario, perché non c'è come la consapevolezza che, prima di ogni altra cosa, contribuisce a portarti in salvo.

La citazione:
«La televisione non è soltanto strumento di comunicazione, è anche, al tempo stesso, paidèia, uno strumento "antropogenetico", un medium che genera un nuovo ànthropos, un nuovo tipo di essere umano.»
Un'ultima cosa, per i pigri che saltano le parti centrali dei post (lo so che ci sono), ci tengo ad avvertirvi che non si tratta di un thriller alla Stieg Larsson (come al solito lasciatemi dare una spintarella ai motori di ricerca), ma per una volta potreste anche leggervelo un saggio, no?

Homo videns. Televisione e post-pensiero, di Giovanni Sartori - Laterza

martedì 13 aprile 2010

Reliquie che passione!

L'annuncio è di quelli che non ti aspetti, che ti fa battere forte il cuore e ti lascia senza fiato. Un'emozione unica, insomma. Ancora infatti non è dato sapere quando, ma è ormai certo che ben presto a Los Angeles sarà organizzata un'ostensione della radiografia di Marilyn Monroe, insieme ad altre reliquie dell'attrice prematuramente scomparsa nel 1962 a soli 36 anni. Per il clamoroso evento, che durerà tre mesi e sarà il primo in assoluto della storia, gli organizzatori prevedono un flusso di milioni di fedeli da ogni parte del mondo che non vorranno lasciarsi sfuggire l'occasione, anche in considerazione del fatto che la partecipazione alla manifestazione comporterà l'acquisizione dell'indulgenza plenaria da tutti i peccati legati alla lussuria e all'adulterio. In cima alla lista di coloro che avrebbero chiesto la prenotazione di una speciale seduta ostensoria in forma privata ci sarebbe Tiger Woods.

lunedì 12 aprile 2010

2° Corso di Comunismo Moderno - Iscrizioni aperte!

Viste le numerose scadenti performance elettorali della sinistra italiana, l'Istituto G.V. Schiaparelli di Marte ha deciso di istituire un Corso Gratuito di Comunismo Moderno, rivolto a tutti gli italiani che vogliano finalmente scoprire come diavolo si fa a fare politica in quella parte dell'emiciclo parlamentare che chiamano "sinistra". Il corso sarà tenuto dai migliori docenti del Pianeta Rosso, ma i singoli insegnamenti saranno adattati e affrontati secondo un livello terra-terra. Adeguato ai terrestri, insomma.

Il corso si articolerà secondo un certo numero di Moduli ritenuti dagli esperti dell'Istituto quelli ove risiedono le maggiori debolezze della sinistra italiana. Nella fattispecie, le materie di insegnamento del prossimo corso saranno:
1) Analisi del Capitale
2) Fondamenti di Unità
3) Comunicazione Applicata all'Informazione
4) Tecniche di Opposizione I
5) Elementi di Democrazia Sociale
6) Teoria e Pratica delle Dimissioni
[NB Il corso nasce come ampliamento di quello tenuto di recente ai socialisti francesi, che ha dato ottimi risultati.]

Ciascun modulo prevede 200 ore di lezione divise su due mesi, per una durata totale del corso di un anno terrestre. Tra il terzo e quarto modulo, è previsto un Laboratorio di Relazioni Vaticane della durata di due settimane. Si tenga presente che, considerando un anno di viaggio per l'andata e altrettanto per il ritorno, l'intero pacchetto terrà impegnato l'allievo per tre anni, un arco temporale impegnativo, ma ideale in vista delle Elezioni Politiche del 2013. A ciascun allievo, alla fine del corso sarà rilasciato un attestato di Comunista Moderno, peraltro non riconosciuto dalle autorità terrestri.

L'Istituto G. V. Schiaparelli è unanimemente considerato il massimo in fatto di studi Socialisti, avendo tradizionalmente formato tutti i Governanti del Pianeta Rosso fin dal lontano gennaio 1921, anno della sua fondazione. L'intitolazione a Giovanni Virginio Schiaparelli è stata doverosa, vista la lungimiranza dell'astronomo terrestre, il quale già nel 1895, parlando di Marte e dei marziani, avendo già capito tutto, affermava:
«[...] E passando a un ordine più elevato di idee, interessante sarà ricercare qual forma d'ordinamento sociale sia più conveniente ad un tale stato di cose, quale abbiamo descritto (quello dei canali di Marte NdR); se l'intreccio anzi la comunità d'interessi, onde son tra loro inevitabilmente legati gli abitanti d'ogni valle, non rendano qui assai più pratica e opportuna, che sulla Terra non sia, l'istituzione del socialismo collettivo, formando di ciascuna valle e dei suoi abitanti qualche cosa di simile ad un colossale falansterio, per cui Marte potrebbe diventare anche il paradiso dei socialisti.»
(tratto da La vita sul pianeta Marte, di G.V. Schiaparelli, apparso su Natura e Arte, 1° giugno 1895)

sabato 10 aprile 2010

Autosatira

I rumori che sentite sono i colpi di un martello. Ebbene sì, gente, quando leggo queste cose, a me viene voglia di appendere la tastiera al chiodo. Ho aperto questo blog innanzitutto per costringermi a riflettere sulla nostra strana società e magari provare farla passare attraverso il colino dell'ironia e, quando è il caso, quello più fine della satira, cercando di adottare punti di vista obliqui e, per quanto mi è possibile, svincolati dai luoghi comuni in cui le pubbliche opinioni sguazzano come olive in salamoia. Ma quando leggo prima che propongono la sepoltura per i feti abortiti con la RU486 (tecnicamente quelli della pillola abortiva sono ancora "embrioni", perché sotto le 8 settimane di gravidanza, ma fa lo stesso) e poi che tirano fuori dal cilindro la proposta del battesimo preventivo, sento che non ce la posso fare a continuare. Non posso reggere al confronto. Non c'è verso.
Sono troppo più bravi loro.

venerdì 9 aprile 2010

Pari opportunità spaziali

Sono ormai quattro giorni che veniamo tempestati dalla notizia da vertigine: quattro donne insieme nello spazio. Per la prima volta nella storia dell'astronautica! E ogni volta devo torvare un posto dove appoggiarmi. A quel punto la frittata è fatta e non riesco a fare a meno di chiedermi a chi toccherà al prossimo giro: probabilmente alla prima donna col seno al silicone, quindi al primo gay e di seguito al primo trans (che non sono la stessa cosa, quindi valgono), dopodiché sarà il turno del primo uomo con i capelli finti, seguito dal primo prete coi capelli veri (già si vocifera che progetteranno una tuta-tonaca apposta per lui), il quale celebrerà la prima messa che sarà mandata in onda in universovisione. Presto o tardi di sicuro capiterà - e non vedo l'ora di leggere la notizia - anche al primo minorenne maschio e, soltanto dopo, alla prima minorenne femmina, la quale sarà rigorosamente accompagnata dai genitori, altra prima volta da urlo. Infine, quando voglio proprio svolazzare con quella fantasia che sempre più sovente viene superata dalla realtà, vedo già i titoloni della prima donna gravida in orbita, della prima che concepirà, della prima che partorirà e della prima che abortirà a gravità zero. Ma lo potrà fare - si badi bene - solo quando la Stazione Spaziale Internazionale sorvolerà la Puglia.

giovedì 8 aprile 2010

I have a dream

Oh, che bello sarebbe se vivessimo in una dittatura! Sìsì, hai letto bene, proprio una bella dittatura. Vera. Riconosciuta. Certificata ISO 9001. Una come quelle di una volta, ma magari adattata un po' ai tempi, con le truppe che marciano in fila col passo dell'oca, di quelle che non puoi uscire la sera se non hai un permesso in carta bollata del Ministero con dodici firme, che hai le cimici in casa e devi stare attento al tono di ogni scoreggia. Un posto dove un blog per pubblicare i tuoi pensieri, che tutti li possono leggere, è roba buona solo per sogni pomeridiani da impepata di cozze. Sarebbe davvero una figata, essere tutti obbligati a iscriverci al Partito per avere un lavoro, e i bambini tutti clonati - checcarini! - come tanti boy-scout, omologati dal pensiero unitario. E le ragazze pure, dentro le loro gonnellone blu e le camicette, a studiare ingegneria aerospaziale, purché se ne stiano in casa come galline a sfornare nuove tesserine di Partito rosa e azzurre bordate di pizzo per la maggior gloria della Nazione. E poi il Sistema Operativo Unico, il Detersivo Unico, la Carta Igienica Unica eccetera, compreso un Gruppo Unico su Facebook. Quanto tempo, altrimenti buttato via, sarebbe risparmiato!

Sarebbe davvero meraviglioso, se ci fosse un solo Canale alla tivù, così da non perdere energie nell'inutile zapping democratico che abbruttisce la gente e accorcia la vita ai divani. E considera i vantaggi elettorali! Niente soldi buttati nelle campagne, nelle affissioni, nei volantini. Niente soldi regalati ai presidenti di seggio, agli scrutatori, agli addetti. Niente referendum o elezioni inutili, insomma, che tanto non cambia niente lo stesso. E miliardi risparmiati per le Grandi Opere che faranno della Nazione una Grande Nazione. Non sarebbe bello? Una Nazione senza bisogno di tribunali e carceri, ma solo la Polizia e qualche Campo sparso in giro per il paese, dove mettere a posto le teste calde facendogli spaccare la schiena su un bel lavoro duro, questo sì, ma utile per il Paese. E per loro, anche. Per non parlare della religione. Una sola, s'intende. Perché anche l'anima vuole la sua parte ed è una sola pure lei. Mi raccomando solo l'appello la domenica mattina per segnare sul Registro chi santifica la festa e chi no, che non si sa mai. A questo punto si potrebbe anche osare sperare che il Partito decidesse anche quando si scopa, così da evitare quelle situazioni imbarazzanti per la serie c'homalditestacaro, scusamimahounsonnobestiacara oppure in alternativa speriamochemeladiaunabuonavolta, speriamocheilbietoloneciprovi. Che bello sarebbe!

Se avessimo una dittatura così, sarebbe un sogno perché non ci sarebbero più ambiguità. Certo, è probabile che dovresti nasconderti, se proprio volessi dissentire, e saresti condannato a guardarti le spalle. Ma sapresti sempre alla perfezione contro quali facce sputare e perché. Vuoi mettere avere un bel mondo così, in bianco e nero, netto, puro, discriminato, privo di tutte queste infide sfumature e tonalità di colore, brillanti come le insegne di un centro commerciale? Un mondo dove tutti sanno cosa significa schierarsi da una parte o dall'altra e quando lo fanno si assumono la responsabilità delle conseguenze, non sarebbe molto meglio di questo, che non sappiamo bene che cos'è, ma di certo è sfuggente e rifatto come il corpo di una velina al sole di ferragosto? Qualcosa che dopo aver sospeso dei programmi tivù con pretesti di legalità volti in realtà a glassare ben altri scopi, adesso con la semplice (ed elegante) mossa di revocare le agevolazioni sulle tariffe delle spedizioni di stampati per associazioni ed editori, aumentandole così di fatto del 500%, cerca in facciata di recuperare qualche spicciolo, ma sul retro infierisce con una mannaia dolce e affilata sull'indipendenza dell'informazione e della cultura, mettendo un bastone tra le ruote di migliaia di occasioni di sviluppo e diffusione del pensiero non omologato alle cupole del potere (economico e politico). Sì, ma è solo un piccolo bastone, potresti obiettare a questo punto dandomi del paranoico. Eppure sei proprio sicuro che tanti piccoli bastoni piantati qua e là (a caso?) alla fine non possano finire per costruire un recinto? E se il cancello non fosse previsto?

Oh, che bello sarebbe se anche tu riuscissi a vederli.

mercoledì 7 aprile 2010

Happy Deathday

Sono due giorni che mi strizzo pensando a come scrivere un post sull'anniversario del terremoto d'Abruzzo senza impantanarmi nella retorica e farmi invischiare dai luoghi comuni. Ma siccome noi marziani siamo notoriamente masochisti, ci voglio provare lo stesso, anche se sono due giorni che dal cervello non esce una sola goccia di qualcosa che anche solo lontanamente non mi faccia cariare i denti, già seriamente compromessi dalle immagini dei tigì. Fiaccolate, messe, omelie, gente che agita i pugni, sfila con gli striscioni, conta i rintocchi della campana aspettando il duecentoventiduesimo, cerca di elaborare un lutto lungo almeno tanto quanto ci metteranno le macerie a scomparire per sempre dalla città. Un lutto che la gente cerca di portare via con le carriole, a mani nude, sfondandosi le tasche di mattoni. Se vi è mai capitato di fare una ristrutturazione in cui vi è toccato demolire una parete di appena tre metri quadrati e di cui avete dovuto portare via i detriti a mano, sapete di cosa sto parlando.

Nel frattempo noi, su Marte, li osserviamo, al calduccio delle nostre casette che ci illudiamo antisismiche, per lo meno finché non arriva Ezechiele a buttarcele giù, curiosi come scimmie di fronte al monolito di 2001. E ci diciamo: «Meno male che non è successo a noi» oppure «Tra noi e loro, meglio a loro» (voi quale preferite?). Nel frattempo il Presidente Napolitano elogia la coesione mostrata dagli italiani di fronte alla catastrofe. E per cosa? Per un paio di SMS da 2 Euro? Figurati, non c'è di che, Giorgio. Eppure non mi pare che abbia sottolineato, il Presidente, quello che invece a mio avviso avrebbe dovuto, cioè che (quasi) mai i terremoti fanno fuori la gente.

I meteoriti che cadono dal cielo, quelli sì che picchiano giù duro. E pure le eruzioni vulcaniche non sono proprio simpatiche, se hai la sfiga di stare sul percorso della lava. Ma se c'è un'espressione della Natura Leopardiana più innocua delle altre, ancorché potenzialmente distruttiva, questa è proprio il terremoto. Certo, purché non capiti nel mare, mi direte, si inneschi uno tsunami e voi siate proprio sulla spiaggia. Ma che diamine, anche la Gina è finita sotto un autobus perché le è vibrato l'iPhone proprio mentre inseguiva Fufi! Il punto è che per lo più i terremoti sono solo un'e-mail col quale la vostra Terra vi sta ricordando che è ancora viva e vitale. Come pure voi che la sentite sotto i vostri piedi. E questo, al limite, dovrebbe significare speranza, non morte.

Per questo nel giorno della memoria, quello che Napolitano avrebbe dovuto ricordare è che in circostanze come queste a uccidere sono (quasi) sempre gli uomini. La stessa razza di uomini che vi dicono ghe pensi mi, che vi assicurano che tutto si risolverà a tempo di record, che gonfiano il petto tagliando i nastri davanti alle telecamere, che tutti (nessuno escluso) riceveranno gli aiuti promessi (nessuno escluso), che i progetti sono già bell'e pronti e le case le avrete (nessuno escluso) entro l'autunno giurin giurello. Quelli che vi dicono abbiate fiducia in noi, quelli del non preoccupatevi, quelli del sappiamo noi come costruire le case, lasciateci fare, è il nostro lavoro, quelli, insomma, per cui una risata vi seppellirà.

martedì 6 aprile 2010

Esame di coscienza

Tra gli scopi di questo blog non c'è mai stato, né c'è, né ci sarà mai l'anticlericalismo pregiudiziale. Ci tengo a sottolinearlo perché a un'occhiata sommaria mi rendo conto che invece potrebbe sembrare il contrario. Ammetterete, a mia parziale discolpa, che la cronaca quotidiana di questi tempi è affollata almeno di tanti preti, quanti politici. E già questo dovrebbe pur significare qualcosa. Invece, a dispetto delle apparenze, sono estremamente rispettoso della spiritualità altrui. Quella spiritualità che deve rispondere alle domande ultime dell'umanità. Le uniche domande della Terra prive di risposta multipla preconfezionata. Le uniche domande dove non si può chiedere l'aiuto del pubblico. Che cosa ci stiamo a fare qui? Che senso ha la vita? Perché dobbiamo soffrire? C'è qualcosa nell'al di là? Esiste una salvezza? Dobbiamo davvero comprare l'iPad?

Per questo credo che ogni essere umano abbia il diritto di abbracciare e seguire la spiritualità che più lo rappresenta, quella che lo conforta maggiormente proprio rispetto alle risposte alle domande ultime, sia essa il buddhismo, l'ebraismo, il taoismo, il cattolicesimo, il calvinismo, l'ateismo, l'agnosticismo eccetera. È anche vero, però, che di tutte le religioni c'è una cosa che mi fa andare su tutte le furie. Succede tutte le volte, giuro tutte, quando sento un rappresentante di una qualsiasi fede, sia egli prete, monaco, imam, rabbino, lama eccetera salire su un pulpito, protendere un indice verso di me, guardarmi negli occhi e impormi quale canale devo guardare alla tv. Ecco, con tutta la buona volontà di cui posso disporre, questo proprio non riesco a sopportarlo. Tutto qui. E non solo perché penso che la tv sia roba mia e chichessia non ha alcun diritto di disporre del mio telecomando, ma anche perché mi rende consapevole che questa è la dimostrazione che non ci sono religioni che provengano da un essere superiore, ma solo da qualche produttore televisivo particolarmente creativo.

Per questo vado su tutte le furie. Perché alla fine, se voglio salvarmi l'anima, finisce che mi tocca comprare l'iPad.

sabato 3 aprile 2010

Easter Eggs

Le religioni sono come le lucciole, per splendere hanno bisogno delle tenebre.
(A. Schopenauer)

Io sono circondato da preti che ripetono incessantemente che il loro regno non è in questo mondo, eppure allungano le mani su tutto quello che possono prendere.
(Napoleone)

Il punto di vista secondo cui il credente sarebbe più felice dell'ateo è assurdo tanto quanto la diffusa convinzione che l'ubriaco è più felice del sobrio.
(G. B. Shaw)

Inferno cristiano, fuoco; inferno pagano: fuoco; inferno maomettano: fuoco; inferno indù: fiamme. A credere alla religioni dio è un rosticciere.
(Victor Hugo)

Chi possiede scienza e arte ha una religione. Chi non ha scienza e arte deve avere una religione.
(Goethe)

venerdì 2 aprile 2010

Libri marziani /2

Perdonatemi, se conoscete già questo libro. So bene che si tratta di un romanzo che ha ormai quasi una dozzina d'anni alle spalle e molti di voi, se non l'hanno già letto, ne hanno probabilmente già sentito parlare. Ho pensato però che valga la pena riportarlo adesso all'attenzione di coloro cui fosse sfuggito, non solo perché è un grande romanzo e tutto lo scalpore e il successo che ha avuto non solo in Italia, ma anche all'estero, sono meritati, ma anche (e soprattutto) perché è un'opera quantomai marziana e molto, molto attuale, segno - una volta di più - che certi aspetti della Storia umana sono duri a morire.

Si tratta infatti di un romanzo ambientato nel XVI secolo, all'epoca di Martin Lutero e di Thomas Müntzer al momento dell'avvento del protestantesimo e di altre eresie, epoca di massacri, ma anche di speranze e di illusioni sfociate nella nascita delle prime vere lotte di classe finite, come spesso succede, in terribili bagni di sangue. È un romanzo forte, Q. Un romanzo sui soprusi dei potenti sopra il popolo dei deboli, schiacciato da un lato dalle potestà autoreferenziali dei principi e dei re, dall'altro dalle mire di potere e di affermazione del clero e dei papi. Stato e religione, insomma. E il popolo in mezzo, a buscarle da entrambi (la sentite anche voi quella strana sensazione di deja vu?), ma che forse per la prima volta decide di ribellarsi sul serio, a costo della vita.

Nato da un lavoro di ricerca minuzioso e dalla penna felice di un collettivo di scrittori chiamato Luther Blissett, poi divenuto Wu Ming, Q è dunque un romanzo feroce e rivoluzionario sull'uomo calpestato dalla Storia, un romanzo sulla violenza e la sopraffazione che animano a intervalli irregolari (ma fin troppo brevi) il cammino dell'uomo, o che forse cambiano soltanto forme e modalità, ma che restano invariate nella sostanza delle angherie. Eppure Q lo si legge anche come un romanzo di cultura, di avventura e di spionaggio, ma non ha niente a che vedere con Dan Brown (lo cito così posso taggarlo e attirare qui subdolamente come mosche anche gli appassionati delle peripezie di Robert Langdon). Insomma, vale davvero la pena fare un salto in quel mondo, che purtroppo è anche il nostro.

La citazione:
«In questa vita ho imparato una cosa sola: che l'inferno e il paradiso non esistono. Ce li portiamo dentro dovunque andiamo.»
A tale proposito vi segnalo che il libro è disponibile legalmente per il download gratuito sul sito dei Wu Ming in diversi formati, insieme a tutte le altre opere del collettivo. Il buon vecchio Dan mica lo fa.

Q, di Luther Blissett - Einaudi

giovedì 1 aprile 2010

Pesci d'aprile

Roberto Cota, neopresidente della Regione Piemonte, non ha perso tempo e ha annunciato che inaugurerà il suo nuovo mandato revocando il patrocinio al Gay Pride e cercando di tenere il più possibile le pillole RU486 già ordinate da Mercedes Bresso ben chiuse dentro i magazzini.

Dai microfoni di Radio Maria, Padre Livio Fanzaga, direttore e conduttore dell'emittente radiofonica cattolica, ha commentato i risultati delle Elezioni Regionali dicendo: «Bonino, Bresso, il cattolico non è fesso». Poi, a proposito della stessa esponente radicale ha anche detto che «candidarla è contro natura», che è un «anticlericale rigorosa e dovrebbe farsi psicanalizzare, la Bonino, da Margherita Hack, così almeno si intendono», che non si aspettava che dal PD venisse la candidatura di «una mangiacristiani, scusate, abbiate pazienza, che cosa volete, che il diavolo vi dia la benedizione?» e infine che «certamente la Bonino non è l'anticristo, perché è una donna.»

Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita ha dichiarato a proposito della Lega, vittoriosa al Nord, che: «Quanto ai problemi etici, mi pare che manifesti una piena condivisione con il pensiero della Chiesa.»

Il direttore del TG1, Augusto Menzognini, ha allontanato tre conduttori storici del telegiornale del principale canale della RAI: Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso. «Per dare un segnale di cambiamento» ha detto Menzognini, smentendo categoricamente le accuse di epurazione. I tre erano tra coloro che non hanno firmato la lettera a favore del direttore.

Secondo i dati resi pubblici dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia, metà degli italiani dichiara un reddito annuo inferiore a 15000 Euro e due terzi non oltre i 20000.

Per il quinto anno consecutivo, Rodan un maschio di cicogna ha percorso in volo 13000 km, dal Sud Africa alla Croazia, per raggiungere Malena, la compagna che a causa di una ferita non riesce più ad affrontare le lunghe traversate migratorie.

Al termine della partita di Champions League di ieri sera tra Inter e CSKA, vittoriosa in favore della squadra italiana per 1-0 con goal di Milito al 20' del secondo tempo, Balotelli ha raggiunto i compagni nello spogliatoio, si è messo in ginocchio di fronte a tutti, si è battuto il petto tre volte con contrizione e ha chiesto scusa a Mourinho.

È chiaro che non ci crede nessuno.

[credits: il pesce è di Marco Marilungo]

License

Creative Commons License
I testi di questo sito sono pubblicati sotto Licenza Creative Commons.

Statistiche

Blogsphere

Copyright © Il grande marziano Published By Gooyaabi Templates | Powered By Blogger

Design by Anders Noren | Blogger Theme by NewBloggerThemes.com