Ebbene, personalmente credo che la maggioranza della volte (sempre?) i modi valgano almeno tanto quanto i fatti, se non di più. Nella fattispecie, per quanto è stato concesso di sapere al pubblico, sono stato subito colto dalla consapevolezza di essermi trovato di fronte a una decisione improvvisa, senza dubbio giunta non solo al termine di una brutta partita, ma probabilmente maturata a fronte di un percorso di dubbi e incertezze cominciato molto tempo prima. D'accordo. Ci sta. Senza contare che un presidente (di una squadra di calcio, come di una qualsiasi società) ha tutto il diritto a fare tutto quello che più gli garba, non fosse altro che i soldi sono i suoi. Quindi non mi voglio occupare dell'eventuale bontà o meno della decisione in sé.
Entro invece nel merito del modo in cui è stata compiuta l'azione. Con l'esonero diretto di un allenatore a quanto ne so molto, molto amato dal suo pubblico e almeno da una gran parte della squadra, di cui era alla guida da un lustro, che nel calcio vale tanto quanto un'era geologica, e che aveva portato la squadra a fare un gioco spesso invidiato in tutta Italia, traguardi unici per una squadra come il Genoa. A fronte di questi trascorsi senza dubbio molto importanti, nessun colloquio chiarificatore. Nessuna richiesta di spiegazioni. Nessun: «Ti do ancora due settimane per risollevarti, in fondo hai l'infermeria che sembra un campo della Croce Rossa alla periferia di Hanoi». Niente. Solo una telefonata liquidatoria, come un fulmine nel deserto, e nemmeno del presidente - che forse non ha avuto il coraggio? - bensì del Direttore Sportivo. Ecco, sottolineando il fatto che il mio giudizio può essere formulato esclusivamente rispetto a quello che i media hanno riportato, interviste ai protagonisti incluse (e quindi potrebbe non corrispondere alla realtà della cose che solo i diretti interessati conoscono), a me sembra un comportamento per cui la società dovrebbe arrossire di vergogna. Ma la faccenda non si ferma qui.
Occhieggiando per forum, Facebook, blog eccetera, ho notato infatti che la stragrande maggioranza dei tifosi (perché immagino che lo siano) ci sono rimasti male, si sono rattristati, sono rimasti choccati, questo sì, ma in pochissimi hanno avuto la sensibilità di stigmatizzare le odiose modalità pubbliche con cui Gasperini è stato silurato. Dei media, naturalmente, nessuno. È naturale, dunque, che mi sia venuto da chiedermi se sono davvero un illuso o un idealista, oppure uno vecchio stampo, o ancora un pazzo moralista. Se il mondo del calcio può fungere (?) da specchio della società, allora l'impressione è che questa abbia davvero consumato del tutto il valore dei gesti e la sensibilità per essi, a beneficio solo dei fatti e dei risultati. Nel caso non credo proprio di essere io a scoprirlo. Però almeno dovrebbe smetterla di vantarsene.
Il mondo del calcio specchio della società? spero non siamo ancora a questo punto. Al limite, le società (calcistiche) sono lo specchio dello spaccato di società che affolla le curve.
RispondiEliminaMi associo al commento di web runner. Buona serata :-)
RispondiElimina@web runner e Tizyana-Azzurraa: e lo spaccato della società che affolla le curve pensate non sia uno specchio abbastanza veritiero della società?
RispondiEliminaCredo che la maggioranza dei tifosi genoani (categoria alla quale appartengo con un certo orgoglio) non abbia il coraggio di condannare le modalità dell'esonero dell'amatissimo Gasperini per una sorta di timore nei confronti del presidente Preziosi. Dopo aver gustato a lungo gestioni come quella di Fossati, Spinelli, Scerni, e soprattutto di Dalla Costa i Genoani sperano che il Genoa non faccia la fine del Como e cercano di non urtare troppo il re dei giocattoli che, va detto, ci ha restituito una squadra degna del calcio che conta dopo anni e anni d'inferno.
RispondiEliminaDal mio punto di vista Preziosi si è comportato male, sono molto delusa dal fatto che non avremo più in panchina un tecnico come Gasperini, preparato e corretto. Sono di pessimo umore da due giorni : (
@grande marziano: è una mia speranza che non sia veritiero.
RispondiEliminaE anche questa, me ne rendo ben conto, è una considerazione di quelle con cui si corre qualche rischio.
@knitting bear: curiosa questa reazione di schieramento col presidente. Come se fosse dettata più da un bisogno di conforto nei confronti di se stessi e dunque nell'alimentare la propria speranza che abbia fatto la cosa giusta. Il "come" non importa.
RispondiElimina@web runner: sei un ottimista, insomma. ;-)
Il modo non è stato simpatico però è meglio del solito comunicato "la società ringrazia tizio per il lavoro svolto" ecc...
RispondiElimina@Inneres Auge: in queste situazioni modi "simpatici" non ce ne sono mai. Però ci può essere uno "stile" e un "rispetto", soprattutto in relazione a tutto quello che c'è stato, che qui proprio non s'è visto. Perlomeno non pubblicamente.
RispondiEliminaBeh... magari visto il Garrone degli ultimi giorni Preziosi ha avuto paura di passare per il bonaccione della lanterna.
RispondiEliminasono capitato per caso da queste parti...e condivido il tuo post...anche se negli ultimi anni vedo il calcio come i 100 giorni di giochi indetti dall'imperatore romano per tenere a bada le folle che vivevano negli stenti...
RispondiEliminaLa riconoscenza?...parole ormai antiche.
Saluti
@odin: praticamente il derby delle teste di cxxxx...
RispondiElimina@mark: grazie di essere fermato un po' da queste parti e della condivisione. Ora però l'imperatore ha affinato la tecnica. Ora servono per tenere a bada *tutte* le folle. Ave!
Ciao Marziano! Come ho avuto modo di dire spesso non amo il calcio, nè tantomeno il suo mondo così egoista e i cui protagonisti non sentono la crisi (forse nelle serie minori) e anzi chiedono sempre di più.
RispondiEliminaPerò, visto che ti leggo sempre, ho voluto lo stesso scriverti qualcosa, principalmente perché c'è un motivo per cui ho simpatia per il Genoa. Perché era la squadra di De André :-)
Così come ho simpatia per il Livorno per tanti motivi, fra cui perché lì è nato Piero Ciampi.
A presto, ciao
@nico: Ciao nico, grazie di leggermi sempre e di aver voluto scrivere qualcosa anche se non ami il calcio. Devo dire di aver maturato la convinzione che l'osservazione del calcio e del suo mondo sa dirci qualcosa anche di quello che sta fuori degli stadi. Purtroppo.
RispondiEliminaSono molto toccato da questo argomento in quanto tifoso genoano. Ho appreso la notizia da internet, quasi in tempo reale. Non ho idea della modalità dell'esonero, se avvenuto a quattr'occhi, per telefono o interposta persona.
RispondiEliminaHo avuto però modo di sentire la conferenza stampa di Preziosi che mi è sembrata molto equilibrata. Ha ringraziato il mister per il lavoro fatto ed ha sottolineato, senza polemiche, che il rapporto era giunto al termine già da un po' ma che non se l'era sentita di porre termine.
Se devo essere sincero, per me, non è stato un fulmine a ciel sereno. Un po' me lo aspettavo ed ero convinto che avremmo cambiato allenatore già l'anno passato per via di una serie di scelte, piuttosto opinabili, del nostro allenatore.
Detto questo Gasperini è un allenatore che ha fatto vedere un calcio fantastico ma, a mio modesto parere, ultimamente gli avversari avevano imparato a disinnescare i suoi schemi di gioco e lui non è stato brillantissimo nella contromossa.
Valente
Comunque se deidi di fa l'allenatore ste cose te le devi aspettà (e tra i dilettanti succedono molto più brutalmente)
RispondiEliminaCaro Marzianino......ma come....osservi i terrestri già da un pò....e ti chiedi " Però almeno dovrebbe smetterla di vantarsene " eheheeheheh ...il calcio e co.....che finzione ....
RispondiElimina@Valente: Preziosi ha un pelo sullo stomaco che nemmeno un orso in estate. Quindi quello che dice mi lascia indifferente. Però almeno ieri la squadra ha vinto! ;-)
RispondiElimina@Inneres Auge: sono certo che uno come Gasperini sa bene come vanno queste cose, e se ci rimane male è sufficiente che guardi il suo estratto conto per tirarsi subito su. Però mi piacerebbe che fossero ancora applicati concetti come "stile".
@HollyAntonioBarbara: noi marziani non smettiamo mai di sperare.
Come genoano ti ringrazio per questo post e ti dico che hai ragione, sono i tempi che cambiano e i rapporti umani nello sport contano sempre meno, conta il denaro forse è proprio per questo che molti non parlano dei modi di Preziosi... paura di perdere chi investe (anche lecita niente da dire) ma rimanre davvero l'amarezza di avere perso un grande allenatore e soprattutto un'ottima persona.
RispondiEliminaun saluto
@Ernest: sono io a ringraziare te. Quello che dici è un po' quello che sosteneva anche Knitting Bear, qui sopra, genoana pure lei. Evidentemente conoscete molto bene l'ambiente, di certo più di me. La sensazione - da quassù - è che sia finita un'era. Ma vi auguro tanto di sbagliarmi. ;-)
RispondiElimina