Una sensazione del genere me la suscitano molte etichette delle acque minerali. Sarร capitato anche a voi, in un ristorante particolarmente pigro nel servizio, di prendere in mano una bottiglia di plastica e leggere. Caratteri fisico-chimici. Sostanze disciolte. Fonte. Imbottigliata da. Numero verde. Da consumarsi preferibilmente entro il. Eccetera. Poi, a volte - non sempre - c'รจ un'altra indicazione tipica, in genere presente nelle acque oligominerali, che sostanzialmente si manifesta in due varianti. La prima รจ: "Il Ministero della Salute ha riconosciuto l'acqua Taldeitali ideale come base per la preparazione di alimenti per neonati". E qui siamo ancora nel campo delle informazioni tutto sommato utili. La seconda รจ invece questa:
L'allattamento al seno รจ da preferire, nei casi ove ciรฒ non sia possibile, questa acqua minerale puรฒ essere utilizzata per la preparazione degli alimenti dei lattanti.
Ora la domanda che mi sorge spontanea come un fungo bellissimo ma velenoso รจ: perchรฉ mai l'etichetta di un'acqua minerale dovrebbe permettersi di dire a una madre che cosa sarebbe meglio che facesse? Non saranno affari suoi e dei suoi capezzoli? Come si puรฒ pensare che la presenza di una frase del genere su una bottiglia (di plastica per giunta!) influisca sul comportamento di una mamma nei confronti delle modalitร di alimentazione di suo figlio? C'รจ forse qualche strategia di marketing occulto che mi sta sfuggendo? La bottiglia vuole forse esercitare un senso di colpa nei confronti della mamma che non vuole o non puรฒ allattare il suo bimbo, e dunque spingerla ad alleggerire la coscienza con l'utilizzo dell'acqua in questione? O ancora: si tratta di una questione morale? A tale proposito, in un paese come l'Italia, ci si potrebbe chiedere perchรฉ non capita (ancora) di leggere:
Scopare senza protezione รจ da preferire, nei casi ove ciรฒ non sia possibile...
Indovinate un po' sopra che cosa?
Complimenti per il tuo pensiero laterale.
RispondiEliminaMa a me perchรจ non mi commenta mai (quasi)nessuno?
Sopra la fronte di Kaga Kazzinger?
RispondiElimina... usate il filtro dell'aspirapolvere.
RispondiElimina@Lorenzo: grazie!
RispondiEliminaCirca la faccenda del commentare, in effetti i motivi per cui a volte (o in certi blog) si trovino commenti e altre volte no, sono assai variegati e la cui comprensione non รจ immediata. Di norma credo che nella visita a un blog e quindi anche nel commento ai post, valgano tre regole base: 1. chi ti commenta con maggiore frequenza/arguzia sul tuo blog; 2. chi ti รจ "affine" per temi e presenta una personalitร piรน "spiccata" nei suoi post; 3. i blog che sono piรน "gradevoli" graficamente. Poi nella fattispecie ci sono anche i temi che funzionano meglio e che "attraggono" maggiori visite/commenti, e sono soprattutto quelli di attualitร , quelli di satira o comici e - chiaramente - quelli sul sesso. Ma di certo in generale ci vuole molto tempo e impegno e costanza per "costruirsi" quel minimo di - chiamiamole - credibilitร e considerazione da parte di quel piccolo pubblico di lettori che poi fanno funzionare la pagina.
Per quanto riguarda il tuo caso, per quello che puรฒ valere, posso provare a darti alcuni indizi. Innanzitutto ho cliccato il tuo profilo e questo mi รจ stranamente risultato "non disponibile". Il messaggio che mi si presenta รจ "Impossibile visualizzare il profilo Blogger richiesto. Molti utenti di Blogger non hanno ancora deciso di condividere pubblicamente il loro profilo. " E quindi questo fa sรฌ che chi clicca sul tuo nome, non riesce a raggiungere il tuo blog, andando cosรฌ a detrimento delle visite e dunque anche dei commenti. In secondo luogo il tuo รจ un blog con avviso sui contenuti e anche questo puรฒ scoraggiare qualcuno, ma anche attrarre altri, naturalmente. Perรฒ allora ci dovrebbe davvero qualcosa che valga il divieto, ma che perรฒ non ho trovato. In terzo luogo nel tuo blog mi compare solo un post alla volta, l'ultimo; non vedo alcun archivio di post e questo non mi fa capire che tipo di blogger sei; e non hai un Blog Roll con cui potresti scambiare link. Infine la grafica e l'impaginazione potrebbero senza dubbio essere migliorate ed essere rese piรน accattivanti e piรน "personali".
Naturalmente sono solo alcuni spunti, visto che hai posto la domanda. ;-)
@Zio Scriba: nel senso che la protezione รจ lui o che lui lo fa senza protezione?
@gattonero: bรจ... complimenti! ;)
In vari sensi: a parte quello piรน volgare (il riferimento alla t.d.c.) un senso potrebbe essere quello di una fronte su cui si puรฒ scrivere perchรฉ ciรฒ che vi sta dietro vale poco (la famosa scritta SALI E TABACCHI sulla fronte), l'altro, che รจ anche il principale che intendevo, รจ che, data la sovraesposizione di quella brutta faccia sui nostri giornalucoli e telegiornalucoli leccapapa, la fronte papestre sarebbe, ironia della sorte, il piรน potente veicolo pubblicitario mondiale per il preservativo salvavita (e salvaterra dalla bomba demografica...)
RispondiElimina@Zio Scriba: quest'ultima non l'hanno ancora fatta solo perchรฉ probabilmente lo IOR possiede un bel po' di azioni della Durex.
RispondiEliminaTra l'altro pochi lo sanno ma le bottiglie dell'H20 sono tossiche e i valori riportati nelle etichette non sono scritti in modo chimicamente corretto.
RispondiElimina@Inneres Auge: finchรฉ una cosa non รจ illegale, non fa male.
RispondiEliminamai bere acqua san benedetto! (nรจ guizza, tanto รจ l'istess). รจ la peggio acqua mai prodotta, m'han assicurato.
RispondiEliminadetto ciรฒ, nn avevo mai considerato il consiglio tettale. e dire che a scuola con la quinta avevamo fatto un percorso di lettura delle etichette. cmq nn ci vedo nulla di sconvolgente.
@ciku: ce ne sono per cosรฌ di acque minerali che sarebbe meglio evitare, acque per cui il vecchio, caro rubinetto รจ molto piรน sano.
RispondiEliminaLo "sconvolgimento", a mio avviso, sta nel bombardamento cui siamo sottoposti quotidianamente da parte di messaggi come questo, frasi pleonastiche, ingiustificate e del tutto fuori contesto, alcune piรน evidenti di altre, o addirittura menzognere, che perรฒ tendono sempre piรน o meno sottilmente a manipolare le nostre reazioni a loro vantaggio.
Infilare nei prodotti.."adatto a bambini/lattanti"..da una parvenza di sicurezza, nel senso che se va bene a un bambino figuriamoci ad un adulto...la morale รจ...fai i gargarismi dopo il ruttino!!!
RispondiEliminaUn saluto
@mark: certo, quello che dici significa che ti puoi fidare del prodotto. E questo ci sta, perchรฉ dร un'informazione strettamente relativa al prodotto stesso. Ma qui il punto รจ che l'etichetta non si ferma lรฌ. Si spinge ben oltre le informazioni sulle peculiaritร del prodotto: fa la morale alla mamma circa quello che dovrebbe essere il suo comportamento nell'alimentazione del suo bambino. Sembra una sfumatura da nulla, ma a mio avviso non lo รจ.
RispondiElimina"l'uso del preservativo al di fuori del rapporto vaginale puo' causarne la rottura".
RispondiEliminaAnche se resta una gran figata.
L'invasivitร del marketing รจ qualcosa di odioso, ma vi siete mai chiesti se a farvi incazzare non sia proprio il fatto che sapete che una determinata trovata farร presa sul consumatore medio?
@grande..la sfumatura l'avevo colta, ma le manipolazioni mentali fanno presa sul cosumatore medio che cita "il socio", non sulle menti pensanti, tu hai colto il particolare perchรจ ragioni, il consumatore legge e dice (non pensa)..."si รจ vero"...dovrรฒ porvi rimedio...cosรฌ innesca quel processo dove pubblicitร ,media ed informazione ci sguazzano...
RispondiEliminaLa psicologia della pubblicitร si รจ evoluta, mentre il consumatore/utente/spettatore/elettore, imbambolato dai media, ha subito un'involuzione paurosa.
RispondiEliminaGli slogan pubblicitari di trent'anni fa erano piรน ingenui ed espliciti, c'era sicuramente meno inflazione di fonti di informazione per il fatto che non esisteva la rete... eppure il cittadino medio era mediamente molto piรน informato. A volte mi รจ capitato di guardare interviste fatte ad adolescenti degli anni Settanta, e mi son stupito osservando la luciditร e la cognizione di causa con cui parlavano della vita sociale e politica del Paese. Sembra che il bombardamento di informazioni portato da internet abbia avuto un pericoloso effetto collaterale, rendendoci piรน superficiali o semplicemente pigri.
Oggi viviamo il paradosso dei rimedi fitoterapici e omeopatici che non possono esser venduti con la dicitura "cura il raffreddore" in quanto la loro efficacia non รจ dimostrata, ma si puรฒ vendere una golf speculando sull'immagine di personaggi leggendari e insinuando nel consumatore la convinzione che basti possedere un bene materiale per potersi sentire al pari di un John Lennon (se non mi sbaglio lo slogan era "miti si diventa", o qualcosa del genere).
@il Socio: "e peste lo colga!"
RispondiEliminaL'irritazione di cui parli, non mi pare di averla mai provata, non proprio nei termini di cui parli, almeno. Mi fa incazzare piรน che altro il riconoscimento della trovata, soprattutto quando capisco che hanno tentato di mascherarla come un regalo tutto per me. Come aprire la pancia del cavallo di troia e scoprirlo gravido di gente che non vede l'ora di fregarmi.
@mark: non sono sicuro che basti pensare o credere di farlo. Le menti pensanti rispetto a questo argomento devono essere abituate a pensare adottando filtri appositi, guardando in maniera obliqua, osservandosi dal di fuori, astraendosi dal contesto. Non sono proprio sicuro di essere riuscito a spiegarmi. ;-)
@il Socio: ho qualche dubbio che la colpa sia (anche) di Internet. Temo che sia piรน colpa della deriva televisiva degli ultimi trent'anni. Proprio dagli anni '80 a oggi, ovvero guardacaso subito dopo il periodo che hai citato tu.
Tutto fa brodo per far vendere. La pubblicitร sollecita bisogni inesistenti e vende illusioni irrealizzabili, dando cosรฌ il doppio godimento di aver soddisfatto un bisogno e realizzato un sogno.
Anche se ho sempre avuto antipatia per la pubblicitร , un tempo provavo ammirazione per la vera creativitร e vivacitร di certe trovate e certi slogan. Oggi si รจ appiattita e banalizzata in maniera deprimente, come fosse consapevole del fatto che il pubblico รจ composto da bovini lobotomizzati, e che quindi basta bombardarli sempre con le stesse parole giร in voga negli anni 80: "scopri", "nuovo", "esclusivo". Parole oltretutto svuotate di significato: che cazzo vuol dire "prezzi esclusivi?" Un prezzo esclusivo dovrebbe essere un prezzo talmente ALTO da escludere tutti gli acquirenti tranne i supermiliardari! eppure lo dicono tutti: "prezzi esclusivi"!
RispondiEliminaPer non parlare del fatto, ancor piรน deprimente, che nel nostro paese tele-lobotomizzato (e SOLO nel nostro, con gran stupore e giusta ironia degli stranieri) nove prodotti e tre quarti su dieci vengono collegati con una freccia rossa ad Essa, l'unica cosa desiderabile per il povero scimmione cazzone medio: la FIGA.
Ne sei sicuro? Il governo italiano non รจ illegale ma ci fa molto male dietro!
RispondiElimina@Zio Scriba: negli ultimi 30 anni la pubblicitร ha seguito (o per certi versi precorso) la parabola del consumismo, ovvero con l'esasperazione della ricerca di sempre qualcosa di piรน bello, di piรน nuovo, di piรน utile, di piรน interessante, di "piรน", come รจ richiesto ai prodotti che promuove e che si devono rinnovare ogni sei mesi. E' chiaro che il processo non puรฒ essere infinito. E quindi si rifugia nell'aspetto piรน eclatante (ma banale) che ci sia. La parola che comincia per "F". Anche se non so quanto questa sia una esclusiva dell'Italia...
RispondiElimina@Inneres Auge: sul fatto che dentro il governo italiano non ci sia dell'illegalitร ho qualche dubbio... ;-)
in mancanza di una tetta posso quindi ricorrere a una bella bottiglia d'acqua!? a me piacciono da 75cl, coppa C, vuoto a rendere naturalmente!
RispondiEliminaP.s.
La dovizia e la gentilezza con le quali hai risposto a Lorenzo sono ammirevoli, รจ per caso un tuo cuginetto?!?! :))
@Ubi Minor: certo, ma naturalmente devi bere a canna.
RispondiEliminaP.S. Conosco Lorenzo non piรน di quanto conosco te e tutti gli altri, ma siccome ha fatto una domanda, mi รจ semplicemente sembrato carino rispondere. E la gentilezza per noi marziani รจ di rigore. :-)