Si tratta di un aspetto fortemente sintomatico di una società artificialmente semplificata, binaria, ignorante?, arroccata senza eccezioni su posizioni tagliate con l'accetta e per questo sempre e comunque inconciliabili, in cui o uno è bianco o è nero. Milanista o interista. Comunista o fascista. Guelfo o Ghibellino. Cittadino o immigrato. Laico o cattolico. Imprenditore o sindacalista (no, ehm, questo non vale più). Posizioni che sono solo capaci di scontrarsi e mai di parlarsi (o ascoltarsi), mai di trovare un terreno comune su cui dialogare, di capire che una società può progredire e migliorare solo nell'esercizio del compromesso e del rispetto, ma godono nell'alimentare la propria presuntuosa illusione di onnipotenza fine a se stessa, perché per loro conta più della ragione stessa per cui si schierano.
E chi glielo spiega, a quelli, che invece la realtà avrebbe bisogno di almeno 256 tonalità di grigio? Sono solo 8 miseri bit, come un vecchissimo Intel 8080 del 1974. Glieli vogliamo, almeno quelli, concedere al mondo?
[NB Grazie ad Ale Cava per avermi ispirato il post]
Grazie per la citazione, Marziano!
RispondiEliminaIl contraddittorio è qualcosa di schifoso, livella ed amalgama tutte le opinioni ed alla fine si ottiene una pappa informe da cui cavare qualcosa è impossibile. Annozero, ad esempio, era partito alla grande, poi è dovuto soggiacere alla logica del contraddittorio ed è diventato inguardabile, alla pari di tutti gli altri talk show. La verità è che in Italia raccontare qualcosa è difficile, quasi impossibile, e lo è perché c'è la paura che la gente ci capisca qualcosa, ci ragioni su. Il contraddittorio non è democrazia, è l'arma più subdola per azzerare la capacità critica dello spettatore.
Splendidi i post di entrambi.
RispondiEliminaQuanto ad Annozero, ho veramente sperato che Santoro avesse il coraggio di cavarsi dai coglioni e costruire qualcosa di nuovo sulla stregua di raiperunanotte. Evidentemente si è adeguato.
Penso che il contraddittorio non sia necessario, certamente non dovuto. Penso si possano ascoltare pareri diversi in occasioni diverse. Non credo che la televisione sia il contenitore migliore per poter parlare degli argomenti poichè tra i tempi televisivi e la caciara a cui siamo abituati non si riesca a capire nulla. Capisco che la tv è il mezzo più diretto, il contenitore che raggiunge più velocemente più persone. Trovo che la la trasmissione di Fazio e Saviano sia stata una trasmissione di rottura, veloce ed incalzante e molto intelligente. In più di una occasione ho avuto la sensazione di ascoltare qualcosa che di li a poco avrebbe prodotto tanti interrogativi dentro di me.
RispondiEliminayin
è vero che ci vuole sempre un contradittorio per non cadere nel ditattura dei pensieri... tuttavia è un lato esasperato nella società mediatica italiana...
RispondiEliminaMentre leggevo pensavo "ma io sto post già l'ho letto altrove..." XD
RispondiEliminaHai ragione al 100%, non possiamo credere che per ogni cosa esistano 2 opinioni e basta. Siamo nel 2010 eppure ragioniamo in un modo non molto dissimile da quello della gente medievale
L'unico contraddittorio decente è quello fatto a distanza, possibilimente con testi scritti che permettano alle persone intelligenti di esaminare e confrontare le idee. Altrimenti è una gara becera per vedere quel è l'idiota scimmione che grida più forte, o lo stronzetto che conosce più trucchetti puerili per innervosire la controparte e farla sembrare in torto perché perde le staffe.
RispondiEliminaL'italico concetto di par condicio è poi talmente ipocrita e stupido e contorto che neanche val la pena soffermarcisi.
Ad ogni richiesta di intervento per esprimere una realtà diversa dico: che palle! E io che di colori (e non solo tonalità di grigio) ne vorrei a più non posso, ma per una volta voglio veder sfumato a dismisura e non capire quale sia il 100% di partenza! Basta metterci il dito sopra e spostarsi per il momento solo a sinistra! Ecchestrapalle!
RispondiEliminaBel post! Hai centrato in pieno! e ora vado a legger Alecava! :)
Manichei!
RispondiEliminain tema di ragonamenti ad 1 bit,
RispondiEliminadelle volte resto sorpreso ascoltando delle vere cazzate uscire dalla bocca di persone che normalmente ritengo intelligenti,
poi salta fuori che la sera prima hanno visto porta a porta...
giuro che è vero!
@Tutti: scusate, ma ho avuto una giornataccia, e riesco a rispondervi solo ora.
RispondiEliminaIl contraddittorio televisivo (contemporaneo) a mio avviso è necessario prima ancora che per cosiddetta "democrazia", per audience. Perché la televisione da un lato e il contraddittorio dall'altro creano un mix la cui spettacolarizzazione radicalizza le posizioni, e sono le botte sonore che ne conseguono tra i due pugili sul ring a farti rimanere sintonizzato sul canale giusto. Il punto è che oramai l'abitudine al ring è tale per cui non è più pensabile che il ring non ci sia. E questo cambia anche il modo di pensare del telespettatore medio che assiste, perché finisce per pensare che il mondo si riduca a quel ring lì.
Per questo concordo con Zio Scriba. Il contraddittorio, visto come l'esposizione delle diverse tonalità di grigio, oggi ha senso solo se fatto a distanza. E se il servizio pubblico, fosse davvero pubblico e fosse davvero un servizio, non ci sarebbero grossi problemi a essere veramente informati sulle varie tonalità di grigio, ancorché da programmi diversi, ma tutti degni di essere visti.
Questo non significa che non potrebbero esserci confronti contemporanei. Ma bisognerebbe re-imparare a farli. Cambiare le modalità, le regole, il terreno di gioco. Non un ring, ma un semplice, comodo, amichevole, rispettoso salotto.
Da questo punto di vista Annozero non ha fatto niente di davvero nuovo. Si è inserita nel solco della moda odierna, figlia del Processo del Lunedì, più che altro provocando, ma senza fare davvero rottura. Fazio e Saviano in effetti forse hanno fatto qualcosa di nuovo. Ma va detto che in questo caso c'era un volto del tutto inedito di fronte alle telecamere, che dunque ha portato con il suo personaggio anche una ventata di novità, un nuovo modo di intendere la comunicazione, anche e soprattutto in termini di tematiche portate al pubblico. Temo però (come ha accennato Fazio alla fine) che sarà un caso isolato.
L'importante è avere l'ultima parola perchè gli italiani, come tutti i bambini del mondo, ricordano solo l'ultima frase pronunciata, il resto è cacca...
RispondiEliminaQuando sono nato quella subdola di mia madre ha chiesto a mio fratello: "Lo vuoi chiamare Gabriele, Federico o Ragno?"
Ecco, appunto...
@Ragno: qualcosa mi dice che tutto sommato ti è andata bene.
RispondiEliminale suddivisioni indeboliscono la democrazia, allontanano dalla "cosa pubblica".
RispondiEliminaIl guaio è che ci si lascia strumentalizzare, ci si lascia trasportare senza opporre resistenza verso mentalità a compartimenti stagni che non consentono repliche.
Marziano, vorrei poter dire qualcosa di meno scontato ma credo che tu abbia espresso benissimo quello che è un pensiero che condivido appieno.
@il Socio: la mentalità a compartimenti stagni è più comoda e rassicurante. Non richiede impegni particolari. Non ha bisogno di studi o di approfondimenti. Non alimenta dubbi da verificare. Non fa sudare. Ti schieri ed è fatta. Sei qualcuno.
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