Ebbene, qualche giorno fa mi è capitato di vederne una, in verità non molto dissimile da tantissime altre che spuntano nel corso dell'anno, che però questa volta mi ha portato a riflettere. Recitava così:
[Incidente in moto,
muore commercialista]
muore commercialista]
Così ho notato che tutte le volte in cui è consentito dalle circostanze, secondo le locandine non è mai un uomo o una donna a morire. Non un essere umano, insomma. Bensì un dentista, un idraulico, uno studente, un cuoco ecc. In altre parole la vittima (ma solo quando è italiana) è quasi sempre descritta al pubblico attraverso la sua professione, come se all'atto della sua morte il lavoro svolto durante la vita diventasse più importante agli occhi del mondo di quanto non fosse durante la sua stessa vita. Perché? Perché non scrivono: Incidente nella notte / muore Mario Rossi (e mi scuso con tutti gli eventuali Mario Rossi, i quali sono autorizzati a toccarsi i gingilli) e amen? La ragione è banale, anche se il meccanismo su cui agisce è lievemente subdolo. Il punto è che ci sono moltissime probabilità che tu - che ti lasci rapire l'attenzione dalla locandina - conosca di persona almeno un commercialista/avvocato/idraulico/medico/dentista ecc. (in questo caso i dentisti vanno per la maggiore, ma anche i commercialisti non scherzano), e facendoti così focalizzare un obiettivo assai ampio e facile da centrare, il tuo istinto finisce per solleticarti con la tentazione di andare a vedere se per caso la vittima è proprio quella che conosci tu.
Così, senza nemmeno accorgertene, ti ritrovi per le mani un chilo di rosette ancora fumanti. E dire che non avevi neanche fame.
eppure i giornali, così come i libri, una volta profumavano come pane e si facevano mangiare e facevan crescere… ://// Ora il più delle volte risultano indigesti e l'unico effetto che hanno su di me è quello che mi stimola a sputarli subito fuori. Son pochi quelli che leggo. Per lo più mi rivolgo a internet. Ho così una più vasta e varia scelta e la possibilità di paragone maggiore. mhhhhh su internet ci sono le locandine? ci son titoli ad effetto e flash a comparsa veloce, ne vedo uno che parla della morte di un "presidente", e subito penso all'unico, solo… 3)
RispondiEliminapensa, quando muore un beccamorto tutti fanno "ben gli stà!" :D
RispondiEliminaperò appunto, quando muore un italiano accade come dici, o anche quando delinque: "... giovane avvocato uccide i genitori per ...". quando è uno straniero allora è sufficiente la nazionalità, e vai poi a fomentare razzismi e preconcetti: "il rumeno ha fatto questo, il senegalese quest'altro, lo zingaro, ecc...."
@petrolio: Internet è come uno sterminato centro commerciale dell'informazione, tutto vetrine e insegne lampeggianti. Il problema è che l'aria condizionata a manetta ammazza tutti i profumi. Quello di cui parli mi sa che è un coccodrillo... ;)
RispondiElimina@robydick: infatti e ti ringrazio per l'osservazione, perché era anche a questo che volevo arrivare. Gli stranieri sono stranieri e basta. Se sono avvocati, medici o muratori o fruttivendoli non importa. Anche questo è razzismo.
RispondiEliminaQueste locandine a volte non si capisce se vengono scritte da un umorista o da un imbecille semiritardato. Una volta davanti a un giornalaio di Gavirate vidi: AUTO SBANDA NEL FOSSATO E MUORE.
RispondiEliminaP.S. Mitico Vernacoliere: il giornale più simile al mio Inkazzo Periodiko che abbia mai conosciuto... :D
Mario Rossi non era quello del 7x1000 alla chiesa cattolica!?
RispondiEliminaSe scrivessero: "muore Mario Rossi", tu diresti: E chi cazzo è Mario Rossi? Allora quello che mangia il cornetto alla crema appena sfornato vicino a te (grande piacere delle notti brave cornetto + quotidiano + cartone di latte per domani) direbbe: "Il dentista!"...
Neanche gli stranieri sono tutti uguali per la stampa. Un romeno o un marocchino sono un romeno e un marocchino, sempre. Ma puoi fare la prova, trovi l'"avvocato americano" e il "dentista francese". Come da stereotipato copione.
RispondiEliminaMa non tutta la stampa diventa stantia, vedo lassù il Vernacoliere... aaaaaaahhh godo. Il primo numero che comprai (novembre 1989, "dopo il PCI, cambia nome anche la TOPA") è ancora fresco dopo 21 anni.
@Zio Scriba: Bellissima! Vale la stessa cosa per i tabelloni luminosi del traffico. Roba tipo: [50.000 morti per le strade, evitiamoli].
RispondiEliminaQuelli del Vernacoliere ti avranno copiato! ;-)
@Ubi Minor: Mario Rossi e Luca Rossi sono sempre quelli che firmano assegni, hanno intestate le Carte di Credito, quelli che pagano. Ecco perché rappresentano tutti quanti. Del resto tutti conoscono un Mario Rossi o un Luca Rossi. Quindi forse la strategia andrebbe rivista, ma solo coi nomi più comuni.
@Web Runner: ci sono stranieri di serie A e stranieri di serie B, naturalmente. Quanto al Vernacoliere, bè, i politici (per foruna) passano, ma la "topa" (per fortuna) resta.
Nel caso delle morti a seguito di eventi cataclismici i nomi li danno. Ti riempiono la testa con tutti i nomi
RispondiEliminaUn modo come un altro per influenzare l'opinione.
RispondiEliminaIrrispettoso per l'intelligenza, quando c'è..
Il Vernacoliere è uno spettacolo!
Mi permetto di aggiungere che, oltre al principio che citi, si introduce anche un elemento di valutazione legato al reddito. Magari non sulla morte, ché quella tende a essere interclassista, ma sicuramente sulle notizie in qualche modo negative eppure non così definitive: se ad esempio il commercialista anziché morire viene arrestato sarà sicuramente definito sfruttando la professione, ma se a finire in cella sarà un operaio probabilmente non si entrerà così tanto nei dettagli (secondo un concetto che si intreccia con quello di notiziabilità).
RispondiEliminaSulle morti, invece, un altro elemento che va per la maggiore è l'età: a "studente", che citi fra i tuoi esempi, viene preferito più spesso "ventenne", perché ci colpisce di più la morte di un giovane rispetto a quella, per restare alla cronaca, di Dino De Laurentiis.
@Inneres Auge: sì, i nomi in quei casi li danno, ma non li scrivono tutti sulla locandina! ;-)
RispondiElimina@patè: l'intelligenza non è sufficiente per "sgamare" i modi con cui viene influenzata l'opinione. Non dico questo - che è abbastanza banale - ma altri molto più sottili. Però è necessaria.
Il Vernacoliere mi fa schianta'! Poco fa riguardavo la locandina e ridevo come un fesso...
@Silas Flannery: hai fatto benissimo ad aggiungere, anche perché il mio vuole essere solo uno spunto, per attirare l'attenzione sulla punta di un iceberg molto, molto profondo e articolato. L'osservazione che fai sul reddito l'ho notata anch'io. "Stimati" professionisti (insospettabili e ricchi) fanno più notizia in caso di arresto, secondo il paradigma (falsissimo) in base al quale la disonestà è una prerogativa delle classi più "basse" e gli altri sono dunque casi straordinari.
in fondo la locandina fa il suo lavoro, cioé attrarre la tua attenzione.
RispondiEliminacerto che ti fa indignare leggere le "definizioni" dei protagonisti della cronaca, che come si dice prima, tentano di nascondere un malcelato razzismo ed un'idea della società ancora medievale.
hai fatto bene a parlarne.
@Itsas: in realtà ho voluto sottolineare un semplice meccanismo psicologico applicato al marketing, come ce ne sono tanti. E molto più maliziosi di questo. Capire i più semplici, può far destare l'attenzione anche verso quelli più complessi e fare in modo che sviluppiamo qualche anticorpo contro la loro influenza.
RispondiEliminaHai ragione. Attrae di più il personaggio della persona.
RispondiEliminaUn abbraccio e buon week end!
speriamo abbia ragione il vernacoliere, sarabbe una morte fin troppo decente per lui
RispondiElimina@Kylie: una magnifica sintesi, la tua.
RispondiElimina@Felipegonzales: probabilmente pagherebbe 7000 Euro per una morte così!
PS Sorry per il ritardo nella risposta, vi avevo perso.