Punti di vista da un altro pianeta

venerdì 26 novembre 2010

La morale in bottiglia

La maggioranza delle volte, se non si è allenati a fare altrimenti, le cose ci transitano davanti agli occhi senza lasciare alcun segno, come piume trasportate da una brezza tiepida che solo per un istante ci sfiorano, denunciando così la loro presenza, ma l'attimo dopo sono già lontane, come se non fossero mai esistite. Cose che viene automatico dare per assodate, come frutto di un'evoluzione naturale, come le stelle, le montagne e i gatti siamesi. Cose che esistono e tanto basta. Frutto di una generazione spontanea su cui non vale neanche la pena porsi domande. Eppure si tratta di cose umane (o marziane) e questo significa che dietro ciascuna di esse c'è stato qualcuno che avrà avuto le sue buone ragioni per farle e proprio in quel modo. Ecco, a me piace spesso cercare di guardarle dal di fuori, queste cose che in qualche modo deviano rispetto a un alveo spontaneo, col mio telescopio, e domandarmi perché diavolo sono così. Il fatto che il più delle volte non sappia darmi una risposta, o almeno una convincente, rende le domande a loro modo assai inquietanti, ma per questo ancora più interessanti.

Una sensazione del genere me la suscitano molte etichette delle acque minerali. Sarà capitato anche a voi, in un ristorante particolarmente pigro nel servizio, di prendere in mano una bottiglia di plastica e leggere. Caratteri fisico-chimici. Sostanze disciolte. Fonte. Imbottigliata da. Numero verde. Da consumarsi preferibilmente entro il. Eccetera. Poi, a volte - non sempre - c'è un'altra indicazione tipica, in genere presente nelle acque oligominerali, che sostanzialmente si manifesta in due varianti. La prima è: "Il Ministero della Salute ha riconosciuto l'acqua Taldeitali ideale come base per la preparazione di alimenti per neonati". E qui siamo ancora nel campo delle informazioni tutto sommato utili. La seconda è invece questa:

L'allattamento al seno è da preferire, nei casi ove ciò non sia possibile, questa acqua minerale può essere utilizzata per la preparazione degli alimenti dei lattanti.

Ora la domanda che mi sorge spontanea come un fungo bellissimo ma velenoso è: perché mai l'etichetta di un'acqua minerale dovrebbe permettersi di dire a una madre che cosa sarebbe meglio che facesse? Non saranno affari suoi e dei suoi capezzoli? Come si può pensare che la presenza di una frase del genere su una bottiglia (di plastica per giunta!) influisca sul comportamento di una mamma nei confronti delle modalità di alimentazione di suo figlio? C'è forse qualche strategia di marketing occulto che mi sta sfuggendo? La bottiglia vuole forse esercitare un senso di colpa nei confronti della mamma che non vuole o non può allattare il suo bimbo, e dunque spingerla ad alleggerire la coscienza con l'utilizzo dell'acqua in questione? O ancora: si tratta di una questione morale? A tale proposito, in un paese come l'Italia, ci si potrebbe chiedere perché non capita (ancora) di leggere:

Scopare senza protezione è da preferire, nei casi ove ciò non sia possibile...

Indovinate un po' sopra che cosa?

21 commenti:

  1. Complimenti per il tuo pensiero laterale.

    Ma a me perchè non mi commenta mai (quasi)nessuno?

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  2. ... usate il filtro dell'aspirapolvere.

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  3. @Lorenzo: grazie!

    Circa la faccenda del commentare, in effetti i motivi per cui a volte (o in certi blog) si trovino commenti e altre volte no, sono assai variegati e la cui comprensione non è immediata. Di norma credo che nella visita a un blog e quindi anche nel commento ai post, valgano tre regole base: 1. chi ti commenta con maggiore frequenza/arguzia sul tuo blog; 2. chi ti è "affine" per temi e presenta una personalità più "spiccata" nei suoi post; 3. i blog che sono più "gradevoli" graficamente. Poi nella fattispecie ci sono anche i temi che funzionano meglio e che "attraggono" maggiori visite/commenti, e sono soprattutto quelli di attualità, quelli di satira o comici e - chiaramente - quelli sul sesso. Ma di certo in generale ci vuole molto tempo e impegno e costanza per "costruirsi" quel minimo di - chiamiamole - credibilità e considerazione da parte di quel piccolo pubblico di lettori che poi fanno funzionare la pagina.

    Per quanto riguarda il tuo caso, per quello che può valere, posso provare a darti alcuni indizi. Innanzitutto ho cliccato il tuo profilo e questo mi è stranamente risultato "non disponibile". Il messaggio che mi si presenta è "Impossibile visualizzare il profilo Blogger richiesto. Molti utenti di Blogger non hanno ancora deciso di condividere pubblicamente il loro profilo. " E quindi questo fa sì che chi clicca sul tuo nome, non riesce a raggiungere il tuo blog, andando così a detrimento delle visite e dunque anche dei commenti. In secondo luogo il tuo è un blog con avviso sui contenuti e anche questo può scoraggiare qualcuno, ma anche attrarre altri, naturalmente. Però allora ci dovrebbe davvero qualcosa che valga il divieto, ma che però non ho trovato. In terzo luogo nel tuo blog mi compare solo un post alla volta, l'ultimo; non vedo alcun archivio di post e questo non mi fa capire che tipo di blogger sei; e non hai un Blog Roll con cui potresti scambiare link. Infine la grafica e l'impaginazione potrebbero senza dubbio essere migliorate ed essere rese più accattivanti e più "personali".

    Naturalmente sono solo alcuni spunti, visto che hai posto la domanda. ;-)

    @Zio Scriba: nel senso che la protezione è lui o che lui lo fa senza protezione?

    @gattonero: bè... complimenti! ;)

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  4. In vari sensi: a parte quello più volgare (il riferimento alla t.d.c.) un senso potrebbe essere quello di una fronte su cui si può scrivere perché ciò che vi sta dietro vale poco (la famosa scritta SALI E TABACCHI sulla fronte), l'altro, che è anche il principale che intendevo, è che, data la sovraesposizione di quella brutta faccia sui nostri giornalucoli e telegiornalucoli leccapapa, la fronte papestre sarebbe, ironia della sorte, il più potente veicolo pubblicitario mondiale per il preservativo salvavita (e salvaterra dalla bomba demografica...)

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  5. @Zio Scriba: quest'ultima non l'hanno ancora fatta solo perché probabilmente lo IOR possiede un bel po' di azioni della Durex.

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  6. Tra l'altro pochi lo sanno ma le bottiglie dell'H20 sono tossiche e i valori riportati nelle etichette non sono scritti in modo chimicamente corretto.

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  7. @Inneres Auge: finché una cosa non è illegale, non fa male.

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  8. mai bere acqua san benedetto! (nè guizza, tanto è l'istess). è la peggio acqua mai prodotta, m'han assicurato.
    detto ciò, nn avevo mai considerato il consiglio tettale. e dire che a scuola con la quinta avevamo fatto un percorso di lettura delle etichette. cmq nn ci vedo nulla di sconvolgente.

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  9. @ciku: ce ne sono per così di acque minerali che sarebbe meglio evitare, acque per cui il vecchio, caro rubinetto è molto più sano.

    Lo "sconvolgimento", a mio avviso, sta nel bombardamento cui siamo sottoposti quotidianamente da parte di messaggi come questo, frasi pleonastiche, ingiustificate e del tutto fuori contesto, alcune più evidenti di altre, o addirittura menzognere, che però tendono sempre più o meno sottilmente a manipolare le nostre reazioni a loro vantaggio.

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  10. Infilare nei prodotti.."adatto a bambini/lattanti"..da una parvenza di sicurezza, nel senso che se va bene a un bambino figuriamoci ad un adulto...la morale è...fai i gargarismi dopo il ruttino!!!
    Un saluto

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  11. @mark: certo, quello che dici significa che ti puoi fidare del prodotto. E questo ci sta, perché dà un'informazione strettamente relativa al prodotto stesso. Ma qui il punto è che l'etichetta non si ferma lì. Si spinge ben oltre le informazioni sulle peculiarità del prodotto: fa la morale alla mamma circa quello che dovrebbe essere il suo comportamento nell'alimentazione del suo bambino. Sembra una sfumatura da nulla, ma a mio avviso non lo è.

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  12. "l'uso del preservativo al di fuori del rapporto vaginale puo' causarne la rottura".
    Anche se resta una gran figata.

    L'invasività del marketing è qualcosa di odioso, ma vi siete mai chiesti se a farvi incazzare non sia proprio il fatto che sapete che una determinata trovata farà presa sul consumatore medio?

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  13. @grande..la sfumatura l'avevo colta, ma le manipolazioni mentali fanno presa sul cosumatore medio che cita "il socio", non sulle menti pensanti, tu hai colto il particolare perchè ragioni, il consumatore legge e dice (non pensa)..."si è vero"...dovrò porvi rimedio...così innesca quel processo dove pubblicità,media ed informazione ci sguazzano...

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  14. La psicologia della pubblicità si è evoluta, mentre il consumatore/utente/spettatore/elettore, imbambolato dai media, ha subito un'involuzione paurosa.
    Gli slogan pubblicitari di trent'anni fa erano più ingenui ed espliciti, c'era sicuramente meno inflazione di fonti di informazione per il fatto che non esisteva la rete... eppure il cittadino medio era mediamente molto più informato. A volte mi è capitato di guardare interviste fatte ad adolescenti degli anni Settanta, e mi son stupito osservando la lucidità e la cognizione di causa con cui parlavano della vita sociale e politica del Paese. Sembra che il bombardamento di informazioni portato da internet abbia avuto un pericoloso effetto collaterale, rendendoci più superficiali o semplicemente pigri.

    Oggi viviamo il paradosso dei rimedi fitoterapici e omeopatici che non possono esser venduti con la dicitura "cura il raffreddore" in quanto la loro efficacia non è dimostrata, ma si può vendere una golf speculando sull'immagine di personaggi leggendari e insinuando nel consumatore la convinzione che basti possedere un bene materiale per potersi sentire al pari di un John Lennon (se non mi sbaglio lo slogan era "miti si diventa", o qualcosa del genere).

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  15. @il Socio: "e peste lo colga!"

    L'irritazione di cui parli, non mi pare di averla mai provata, non proprio nei termini di cui parli, almeno. Mi fa incazzare più che altro il riconoscimento della trovata, soprattutto quando capisco che hanno tentato di mascherarla come un regalo tutto per me. Come aprire la pancia del cavallo di troia e scoprirlo gravido di gente che non vede l'ora di fregarmi.

    @mark: non sono sicuro che basti pensare o credere di farlo. Le menti pensanti rispetto a questo argomento devono essere abituate a pensare adottando filtri appositi, guardando in maniera obliqua, osservandosi dal di fuori, astraendosi dal contesto. Non sono proprio sicuro di essere riuscito a spiegarmi. ;-)

    @il Socio: ho qualche dubbio che la colpa sia (anche) di Internet. Temo che sia più colpa della deriva televisiva degli ultimi trent'anni. Proprio dagli anni '80 a oggi, ovvero guardacaso subito dopo il periodo che hai citato tu.

    Tutto fa brodo per far vendere. La pubblicità sollecita bisogni inesistenti e vende illusioni irrealizzabili, dando così il doppio godimento di aver soddisfatto un bisogno e realizzato un sogno.

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  16. Anche se ho sempre avuto antipatia per la pubblicità, un tempo provavo ammirazione per la vera creatività e vivacità di certe trovate e certi slogan. Oggi si è appiattita e banalizzata in maniera deprimente, come fosse consapevole del fatto che il pubblico è composto da bovini lobotomizzati, e che quindi basta bombardarli sempre con le stesse parole già in voga negli anni 80: "scopri", "nuovo", "esclusivo". Parole oltretutto svuotate di significato: che cazzo vuol dire "prezzi esclusivi?" Un prezzo esclusivo dovrebbe essere un prezzo talmente ALTO da escludere tutti gli acquirenti tranne i supermiliardari! eppure lo dicono tutti: "prezzi esclusivi"!
    Per non parlare del fatto, ancor più deprimente, che nel nostro paese tele-lobotomizzato (e SOLO nel nostro, con gran stupore e giusta ironia degli stranieri) nove prodotti e tre quarti su dieci vengono collegati con una freccia rossa ad Essa, l'unica cosa desiderabile per il povero scimmione cazzone medio: la FIGA.

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  17. Ne sei sicuro? Il governo italiano non è illegale ma ci fa molto male dietro!

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  18. @Zio Scriba: negli ultimi 30 anni la pubblicità ha seguito (o per certi versi precorso) la parabola del consumismo, ovvero con l'esasperazione della ricerca di sempre qualcosa di più bello, di più nuovo, di più utile, di più interessante, di "più", come è richiesto ai prodotti che promuove e che si devono rinnovare ogni sei mesi. E' chiaro che il processo non può essere infinito. E quindi si rifugia nell'aspetto più eclatante (ma banale) che ci sia. La parola che comincia per "F". Anche se non so quanto questa sia una esclusiva dell'Italia...

    @Inneres Auge: sul fatto che dentro il governo italiano non ci sia dell'illegalità ho qualche dubbio... ;-)

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  19. in mancanza di una tetta posso quindi ricorrere a una bella bottiglia d'acqua!? a me piacciono da 75cl, coppa C, vuoto a rendere naturalmente!

    P.s.
    La dovizia e la gentilezza con le quali hai risposto a Lorenzo sono ammirevoli, è per caso un tuo cuginetto?!?! :))

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  20. @Ubi Minor: certo, ma naturalmente devi bere a canna.
    P.S. Conosco Lorenzo non più di quanto conosco te e tutti gli altri, ma siccome ha fatto una domanda, mi è semplicemente sembrato carino rispondere. E la gentilezza per noi marziani è di rigore. :-)

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