Punti di vista da un altro pianeta

lunedì 22 novembre 2010

E-book sì o no: dilemma vero o presunto?

Se sei tra quelli che, quando qualcuno solleva l'argomento e-book, accartocciano la bocca in una smorfia, scrollano le spalle e se ne escono fuori col solito discorso che non potranno mai fare a meno del profumo della carta, l'aroma della colla, dello scrocchiare della rilegatura, di leccarsi il polpastrello e della possibilità di fare le orecchie alle pagine come atto supremo di libertà, ebbene sappi che diffido di te. Eppure ti capisco e, anzi, ci sono volte in cui mi ritrovo a pensarla proprio come te, e quindi finisco innanzitutto per diffidare di me stesso. Perché se subito dopo ci ragiono con un po' di distacco, mi rendo conto che tutte quelle percezioni sono legate solo a nostalgie sensoriali, a radicate abitudini scambiate per affezioni, a qualcosa che non aggiunge davvero qualcosa al piacere della lettura. Quindi non può essere tutto qui. Che cosa c'è allora?

Nel corso del tempo ho maturato la convinzione che parte della diffidenza soprattutto da parte dei lettori appassionati verso l'e-book, sia legata al fatto che questo oggetto trasmette inquietudine, laddove il libro tradizionale riesce invece a comunicare un confortevole senso di sicurezza. La spiegazione è semplice e corre su due binari paralleli. Innanzitutto il libro, con il suo peso, il suo spessore e - dunque - le sue pagine, tutte presenti in ogni momento, dalla prima all'ultima, rappresenta fisicamente l'esistenza completa di una storia che ci verrà raccontata, come una garanzia che la storia, proprio come una vita intera, è già tutta lì, certa e determinata, e sia per scelta consapevole, sia per errore imperdonabile, il lettore potrà in ogni momento capitare sull'ultima parola e vedere come va a finire, leggere il nome dell'assassino, scoprire se il protagonista ci lascerà la pelle. Questo non accade con l'e-book in cui, pur sapendo (sperando?) che l'intero file è memorizzato dentro un chip sotto forma di esotiche diavolerie atomiche, il lettore potrà sperimentare solo l'esistenza di una pagina per volta. Quello è il suo presente. E dunque con l'e-book il futuro è in ogni momento incerto, legato alla correttezza di quei miliardi di atomi che contribuiscono a creare il file, alla durata della carica della batteria del lettore, alla speranza che d'improvviso qualcosa lì dentro non si scassi. Da questo punto di vista l'e-book possiede attributi di incertezza del tutto assimilabili a quelli della vita reale, e dunque sgradevoli, rispetto al libro che dà invece qualcosa di più e di importante rispetto alla vita stessa, sgravando, almeno per la storia che vuole raccontare, di quelle inquietudini del reale che già affliggono con una pena non trascurabile.

Secondariamente ci sono senza dubbio altri fattori chiave più o meno elettivi nell'inerziale preferenza verso il libro, come la delicata questione della conservazione della cultura letteraria nel corso delle generazioni a venire, o come l'acquisto, ovvero il possesso, di un oggetto fisico, palpabile, collezionabile, o come l'indifferenza nel suo utilizzo. Provate per esempio a pensare che sia estate e vogliate andare alla spiaggia a leggere. A un certo punto, il sole che vi martella sul collo vi fa venire voglia di andare a fare un bagno. Con che leggerezza lascerete l'e-book (e quindi relativo lettore per un valore compreso tra i 150 e i 250 euro) incustodito sull'asciugamano o nella borsa? Se invece avrete un libro tradizionale, lo abbandonerete senza problemi, nella convinzione che se ve lo fregheranno, ve lo potrete sempre ricomprare senza troppi batticuori.

Risulta evidente che i suddetti discorsi, in particolare la prima parte, hanno valore solo quando si parla di narrativa e di poesia. Come la possibilità concessa dall'e-book di portarsi dietro molti libri di narrativa senza aggravio di peso non la riesco a considerare determinante nella preferenza verso il libro elettronico. È per questo che sono convinto che l'e-book sia (e senza dubbio sarà) un formidabile strumento soprattutto in ambito didattico e tecnico. Pensate solo alla possibilità per uno studente di non doversi caricare sulla schiena dieci chilogrammi di carta, tra libri e dizionari assortiti. O per un avvocato potersi portare in udienza codici, raccolte di sentenze e tutte le pubblicazioni che gli interessano. Scaffali e scaffali di carta racchiusi in duecentocinquanta grammi di roba. Stessa cosa per un ingegnere o un geometra in cantiere o in trasferta. Insomma libri di testo, enciclopedie, normative, manualistica tecnica di tutti gli argomenti, nonché la saggistica, che presuppone un coinvolgimento emozionale decisamente basso, troveranno un supporto perfetto nella fredda comodità dell'e-book. E c'è da credere che nel giro di un paio di lustri spariranno del tutto le relative nuove edizioni cartacee. Ma con la narrativa secondo me il percorso non funzionerà altrettanto bene. Al massimo potremo assistere a un affiancamento dei due supporti, come accade ancora adesso per CD ed mp3. A meno naturalmente dell'adozione da parte degli editori e dei distributori di una politica di prezzi talmente aggressiva (che adesso peraltro non si vede) da finire per far preferire comunque ai lettori l'edizione elettronica a fronte del risparmio di parecchi soldi. Quanto poi alla questione del fantomatico e insostituibile profumo di libro nuovo, potete stare certi che quello sarà l'ultimo dei vostri problemi. Hanno già pensato allo spray.

25 commenti:

  1. boia... mi dai da pensare...
    In effetti io ho già cominciato a scaricare le versioni PDF dei fumetti che mi piacciono. Ma è pertinente? Credo di si, forse.
    Ma devo dire che, per esempio con la musica, pur acquistano (?) gli mp3, se un disco mi piace compro anche la versione in vinile.

    Sarò mica andato fuori tema?

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  2. Personalmente, e parlando di narrativa, ho ancora qualche resistenza. So per certo che tempo uno o al massimo due anni comprerò un ereader, magari aspettando che i prezzi di dispositivo ed ebook scendano un po', e che i cataloghi a disposizione si allarghino (comprendendo soprattutto opere fuori catalogo in cartaceo).
    La mia attesa, al di là di considerazioni pseudoromantiche tipo la questione del profumo della carta, credo sia dettata principalmente da uno dei fattori che citi: la collezionabilità dei volumi cartacei. La presenza fisica dei romanzi nella mia libreria mi dà ancora un certo piacere feticista.

    Parlando invece di scolastica/didattica, sono d'acccordo con te: la vera rivoluzione sta lì, ma credo comporterà parecchio spargimento di sangue (metaforico). Le edizioni scolastiche, quelle che cambiano ogni anno l'ordine dei capitoli di un testo solo per costringere gli studenti ad acquistare la nuova versione invece di servirsi di quella precedente, magari già in casa perché usata da un fratello maggiore, cercheranno con ogni mezzo di frenare il passaggio al digitale.

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  3. articolo dai contenuti che condivido in toto, superate anch'io le diffidenze dopo che ho visto quello che ha comprato un mio collega. ho il problema di trovare il tempo per leggerli i libri, ahah! e quello non lo risolvo col dispositivo...

    rimane per il futuro la necessità di conservare almeno una copia di ogni opera, cosa che si evince da quel che scrivi, in un caveau, immodificabile, qualcosa su un supporto fisico che non permetta a "furbi" di manipolare il contenuto che, come sai bene, quando è informatico...

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  4. Concordo pienamente con abo sulla truffa legalizzata dell'editoria scolastica. Auspico un molto immediato futuro con ragazzini muniti di tavolette elettroniche anziché di zainetti da venti tonnellate pieni di libercoli fintamente "riaggiornati" di anno in anno, anche se temo che le resistenze lobbystiche saranno fortissime.

    Per la narrativa, sono molto curioso di vedere, sia come autore che come fruitore, quali saranno le evoluzioni e gli sviluppi.
    L'unico timore è che, in seguito ad abusi di tecnologia, finisca col non trattarsi, semplicemente, di un nuovo e diverso supporto come nel caso di mp3 e CD, bensì a tutti gli effetti di "un'altra cosa": ho appena letto di un e-book di Ken Follett in cui alle parti scritte vengono di continuo alternati spezzoni di film o sceneggiato tratto dal libro stesso, andando così a impedire, o comunque a rovinare e disturbare, quel mistero intimo e immaginifico che è l'atto (semicreativo!) del Leggere.
    Starò a vedere, senza sclerotizzazioni conservatrici né affrettati orgasmi futuristi... :D

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  5. innanzitutto complimentoni per il blog di cui, seppur da poco, sono diventato un assiduo lettore.

    d'accordissimo sul fatto che la graduale diffusione dell'ebook renderà molto più agevole, dal punto di vista materiale, fare tutto quello che il peso e l'ingombro dei libri a oggi ci impediscono.
    ma è interessante da notare quanto sia rivoluzionario l'ebook, visto e considerato che consente realmente di avere addirittura un'intera biblioteca a portata di mano. questo, quindi, significa un'estensione della cultura e una sua superiore accessibilità, anche e sopratutto per quelle stesse (recenti e meno recenti) generazioni che gradualmente si stanno disamorando o si sono già disamorate della letteratura, scientifica e non, ecc.
    l'ebook, magari è un pò avventato dirlo, ma rappresenta, in nuce, una vera rivoluzione culturale (senza scomodare Mao).

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  6. @Pitt: sono qui apposta, per darti da pensare! ;-)
    Comunque non c'è dubbio che la faccenda si applichi anche ai fumetti. Il problema per i fumetti, semmai, è che c'è bisogno di schermi un po' più grandi rispetto a quelli più comuni da 6" per fruirli in maniera adeguata.

    Quanto al fatto di avere di un'opera entrambe le versioni, è una soluzione praticabile a patto di essere disposti a pagare per entrambe e, soprattutto, che entrambe siano disponibili.

    Infine direi che, no, non sei affatto andato fuori tema. ;-)


    @abo: il piacere feticista dei volumi colorati nella libreria esiste eccome e ne sono vittima anch'io. Ma ammetto che esiste anche il piacere di non doverli spolverare o dover trovare il posto per costruire nuove mensole una volta l'anno.

    Sulle edizioni scolastiche ti rimando alla mia risposta a Zio Scriba.


    @robydick: personalmente non temo tanto la manipolazione dei testi, quanto la loro perdita definitiva, sia personale, che collettiva. Senza contare il problema della tramandabilità dei formati. Ormai tutto ciò che è in VHS è (quasi) inguardabile. E il blue-ray rischia di soppiantare il DVD. Ed entrambi rischiano di essere fregati dai file avi on-line. Insomma, oggi posso leggere un libro di cinquecento anni fa, ma che ne sarà dell'ePub e del pdf tra - diciamo - cento anni?
    In effetti la soluzione del caveau non sarebbe male.


    @Zio Scriba: sull'editoria scolastica (e qui rispondo anche ad abo) le resistenze delle lobby saranno fortissime (anzi già lo sono), ma alla fine penso che si faranno ragione di aver spremuto tutto il latte della mucca e l'ebook prevarrà. Già delle scuole si sono consorziate per produrre i propri libri di testo conformi ai programmi, da dare in pdf (o in fotocopie) agli alunni a prezzi irrisori. Se questa linea diventasse comune sarebbe il crollo definitivo di quel mercato, oserei dire, da sciacalli.

    Per la narrativa è tutto da vedere, e in parte, a mio avviso, la diffusione sarà legata per lo più alla politica dei prezzi. Quanto dici, circa l'inframmezzazione di spezzoni video al testo, bè sui lettori e-ink, quelli che replicano più fedelmente la carta, ciò non è (ancora) possibile, dato che non supportano né il colore, né i video. Di sicuro è un ibrido che mi fa rizzare le placche sulla schiena. Ma per le nuove generazioni potrebbe essere solo un nuovo modo di fruire la letteratura, alla stregua dei libri illustrati.


    @Einzige: innanzitutto grazie per l'apprezzamento e benvenuto! :-)

    La possibilità di avere un'intera biblioteca a disposizione in ogni luogo e in ogni momento è senza dubbio allettante e affascinante, ma non credo che, almeno per quanto riguarda la narrativa, possa essere un elemento discriminante. Voglio dire, personalmente non è che quando sono andato in giro - anche in una vacanza lunga - per quanti libri di narrativa possa aver deciso di portarmi dietro, il peso e il volume abbiano mai costituito un impedimento. Non mi è mai successo. Più utile invece può essere senza dubbio potersi portare dietro sempre editoria di consultazione: manuali, dizionari, enciclopedie, cose sul serio pesanti e voluminose, che non sai se ti serviranno, ma ti può essere sempre utile avere dietro.

    Quanto alla possibilità che l'ebook possa (ri)portare della gente verso la lettura, questa è una possibilità interessante. Ma bisogna essere dei veri ottimisti per non temere il classico fuoco di paglia figlio del fascino della tecnologia.

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  7. Ora non leggerei mai un e-book,
    tra vent'anni non saprò farne a meno (finalmente avrò più spazio in casa).

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  8. @paolo pisacane: da come la metti direi che tra adesso e tra vent'anni ci sarà stato un trauma e lo spazio in casa sarà stata l'unica consolazione. ;-)

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  9. E-book no, no e no. Per i giornali e i magazine sì, se costasse meno.

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  10. @Ubi Minor: ti ritrovi in qualche osservazione del post o il tuo "no" così deciso e perentorio deriva da altre considerazioni? Insomma, non puoi tirare il sasso e nascondere la mano. ;-)

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  11. non mi importa.
    carta o iPad.
    il libro deve essere buono.
    del mezzo mi frega tanto quanto.
    salvo in una occasione: quando leggo a qualcuno. allora ci vuole la carta.

    il progresso lascia una certa melancolia però. e personalmente mi fa anche un po' paura. non voglio che tutto diventi troppo veloce.

    sono andata OT. o quasi.

    love, mod

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  12. non ho una mia opinione sul mezzo. non lo conosco. non l'ho mai usato. dovrei provare. chi me lo regala?

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  13. @mod: è molto interessante che tu pensi di aver bisogno del supporto cartaceo quando leggi a qualcuno. Come se fosse un'esigenza legata alla fisica del gesto o alla dinamica del rapporto... Una parte di me capisce e intuisce quello che vuoi dire, ma non riesco a focalizzare. Tu ci riesci?

    Che il progresso lasci melancolia è verissimo, perché è una misura del tempo che passa e del cambiamento delle cose e di noi con esse. Da qui la paura della velocità.

    @ciku: nemmeno io ne ho uno e quindi mi unisco al tuo appello. Però ne ho provato uno attaccato a una catenella e non mi è sembrato affatto male.

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  14. @Ubi Minor: come sparì? Io ne ho visto sempre e soltanto uno, oggi, quello delle 13:46. E anche il Feed RSS non me ne ha mostrato alcun altro. Mi sa che il sistema (Blogger, la connessione o il PC) c'ha messo in qualche modo lo zampino. Sorry...

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  15. Sono una fotografa dilettante. Quando si diffuse la fotografia digitale, le giurai guerra: non potevo pensare di dover rinunciare al fascino della luce che disegnava su una pellicola immagini create dalla realtà e dalle impostazioni manuali della mia Fujica. Poi ho ceduto, ho provato le nuove diavolerie e ho scoperto che è vero, la fotografia tradizionale è diversa, è magica, ma grazie alla possibilità di sbagliare centinaia di volte senza problemi di portafoglio e di vedere e correggere gli errori in tempo reale mi ha permesso di imparare tante cose che in anni mi erano sfuggite.
    Penso che l'ebook sarà comodo e utilissimo, ma non potrà competere per fascino, con la carta.

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  16. @knitting bear: certo, ci sono delle similitudini con la fotografia, ma anche delle differenze importanti. La fotografia digitale stravolge l'intero processo di *creazione* dell'opera e da questo punto di vista la sua introduzione, rispetto al processo tradizionale, è molto più traumatica. L'e-book questo non lo fa. L'e-book cambia solo (e solo in parte) il processo di fruizione dell'opera. Da questo punto di vista l'e-book è molto più simile all'iPod.

    In fin dei conti la lettura sono parole che ti entrano nel cervello attraverso la vista. Che tu le legga su uno schermo, sulla carta o sul vetro appannato della finestra dovrebbe cambiare poco, se non gli aspetti puramente ergonomici del gesto.

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  17. io m' ammazzo gli occhi se provo a leggere un libro su schermo... c'è da dire che in effetti ho però la schiena fatta a pezzi dai libri scolastici...

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  18. @MaximaFobia: anche se non bisogna dimenticare che gli schermi degli e-reader, che dunque nascono come prodotti ad hoc per l'editoria elettronica, utilizzano una tecnologia apposita chiamata E-Ink, che non prevede la retroilluminazione, che è una delle cause principali della distruzione degli occhi durante una lettura prolungata su schermo LCD classico (difatti non è possibile leggerli al buio), ed è progettata per replicare il più possibile la sensazione visiva della carta.

    Da questo punto di vista gli schermi degli e-reader non sono in alcun modo paragonabili ai classici schermi LCD. Tant'è che (almeno per ora) sono solo in B/N e non prevedono nemmeno la gestione di video, ma di immagini statiche.

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  19. oh, non sapevo, molto bello allora...
    anche se non so in quanti giorni riuscirei a distruggerlo...
    per quanto mi riguarda uno dei punti in favore dei libri in carta è che ne posso disseminare ovunque per casa e leggere nei momenti vuoti, se dovessi portarmi sempre dietro in tasca l' e-reader finirei appunto col distruggerlo...

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  20. @MaximumFobia: più che altro dovresti avere delle tasche mooolto capienti.

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  21. non ho mai pensato, nemmeno per un secondo, che l'avessi cancellato o rebe del genere. tanto c'era scritto solamente che boh, non ricordo, ma provavo a rafforzare la tesi secondo cui il libro è il libro e i vari Ipad sono utili solo per documenti e giornali. Sarà che a me piace la polvere...

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  22. @Ubi Minor: non ho pensato che tu abbia pensato che io abbia pensato di averlo cancellato.
    Quanto alla tua considerazione, premesso che, come dicevo sopra a MaximumFobia, non si dovrebbero mettere nello stesso mazzo gli e-reader con i vari iPad poiché sono oggetti molto diversi, ancorché entrambi tecnologici, il piacere della polvere posso senz'altro capirlo. Ma di spolverarla o di sniffarla?

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  23. secondo la tua risposta a MaximumFobia, gli e-reader sono sfigatissimi! Inoltre gli ipad sono di molto perfezionabili (web cam integrata, no mp4, no flash player, carissimo)

    preferisco continuare a SPOLVERARE i miei libri, anche quelli di 20 anni fa...che ho sulla libreria in camera a casa dei miei...(con questa come la mettiamo!?)

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  24. @Ubi Minor: tutt'altro. Ne ho visti alcuni e uno ho pure potuto provarlo e mi sembrano oggetti piuttosto "cool", sebbene non paragonabili agli iPad. Ma questo effettivamente potrebbe essere un complimento, anche perché l'iPad non serve a niente se non per andare in giro a tirarsela, mentre l'ebook servirebbe a molto tranne andare in giro a tirarsela (ma su quest'ultima affermazione non ci giurerei).

    Con certe polveri non posso competere. ;)

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