Di conseguenza non riesco a fare a meno di chiedermi (e chiedervi) chi mai si sia dato la pena di tutelare i piccoli fruttivendoli, i piccoli macellai, i piccoli salumieri, i piccoli formaggiai, i piccoli droghieri ecc. dall'avanzata panzer delle grandi catene di iper- e super- mercati e che oggi – tranne rari casi – almeno nelle grandi città sono praticamente estinti.
Per questo, mi viene da pensare che il provvedimento sia stato preso per un altro motivo. Forse per tutelare qualcun altro dall'avanzata panzer degli americani di Amazon? Quel che è certo, è che si tratta di un'altra bella mazzata alle possibilità di accesso alla cultura e un altro grosso bastone tra le ruote al già zoppicante triciclo del mercato editoriale. Da ieri l'Italia è (ancora) peggiore.
E pensare che io aspettavo in gloria che qualcuno abbassasse i prezzi di libri e cd. Così eh, tanto per fare una cosa nuova. Che ampliasse, in periodi di crisi, l'accesso alla cultura.
RispondiEliminaPerò, se ci pensiamo bene, nel caso dei libri gli sconti riguardavano, nel 99,9% dei casi, dozzinali bestsellers del cazzo comprati a tonnellate dai supermercati... se la fine di questi scontoni servisse a reindirizzare anche un solo lettore verso narrativa di maggior qualità, il risultato finale sarebbe da considerare positivo...
RispondiEliminaI libri costano cari anche per le mie povere tasche, però mi fa rabbia quando sento gente sbandierare la scusa dei prezzi per non leggere (non è certo il tuo caso, ovviamente): non dimentichiamo che un buon romanzo in edizione economica costa più o meno come una spisciazzata di longdrink in un bar...
@ Zio Scriba.
RispondiEliminaNon sono d'accordo con quello che scrivi. Gli sconti riguardavano un po' tutto. La legge è stata fatta principalmente contro amazon, che praticava sconti dal 25 al 40% su quasi tutto il catalogo. io ho acquistato l'eternauta edizione definitiva, uno splendido volume a fumetti, a 26 euro invece che a 40! E grazie ad amazon ha venduto molte copie.
Il problema è che questo non servirà a far leggere editoria di qualià, ma a far leggere meno. E ad aumentare la pirateria.
* Simone
RispondiEliminaHai ragione anche tu: la mia era un'analisi parziale, basata solo sulla narrativa e sui supermercati, mentre è vero che la legge colpisce anche e soprattutto amazon (e ibs) e i loro acquirenti, e su questo sono d'accordo con te.
Io sto valutando seriamente l'idea di emigrare su Marte: lì da voi un pò di mare lo trovo?
RispondiEliminase ti può consolare in francia non esistono più piccoli fruttivendolo, piccoli negozianti, piccoli librai...il tutto è stato mangiato dalla grande distribuzione, sconti compresi...
RispondiElimina... per non parlare dei piccoli mobilieri che sono insorti quando è arrivata l'Ikea... come, non è successo? ops! concordo con le tue perplessità ( http://strettalafoglia.blogspot.com/2011/09/parole-parole-parole-2.html )
RispondiEliminaciao!
@pietro rotelli: basterebbe abbassare i prezzi sui libri e non venderli scontati, come fanno in altri paesi (vedi mia risposta a D.). Ormai in Italia se compri un libro a prezzo pieno sei un fesso, perché almeno il 10/15% di sconto lo trovi quasi sempre. Mal che vada devi solo aspettare il turno che quel determinato libro entri in una qualunque promozione. Ma se un libro è sempre venduto a prezzo scontato, è come se non lo fosse mai ed è solo il suo prezzo di copertina a essere troppo alto.
RispondiElimina@Zio Scriba e @Simone: sono in parziale accordo e disaccordo con entrambi. Da un lato è vero quanto dice Simone, che gli sconti - soprattutto su Amazon - riguardavano un po' tutto, e quanto dice Zio che il prezzo di un libro - per quanto alto - non giustifica la non lettura, considerato quanto viene abitualmente speso per altre "cazzate". Penso che sia il "valore" che la gente attribuisce all'oggetto "libro" a essere molto basso. Difatti personalmente io - che non sono certo facoltoso - non indugio in acquisti non necessari di generi tipo abbigliamento, elettronica, telefonini, automobili ecc., ma non mi faccio problema ad acquistare uno o più libri che ho voglia di avere, anche se so che non li leggerò adesso, ma magari li prenderò in mano tra cinque anni. Tant'è che - per esempio - con gli ultimi sconti del 40% ho comprato in un botto senza battere ciglio tutta la bibliografia di David Foster Wallace che mi mancava. E questo mi porta a rispondere al concetto per cui sono in parziale disaccordo. Secondo me gli sconti aiutano a leggere ogni cosa, dunque anche la letteratura di qualità, anche se questo ci fa tornare un po' al concetto precedente: il lettore vero e appassionato sacrifica prima altri acquisti, pur di comprarsi il libro che vuole leggere. Per il lettore appassionato il libro è (quasi) un genere di prima necessità.
@MrJamesFord: l'emigrazione dall'Italia è un pensiero sempre più ricorrente... E va detto che su Marte qualche mare c'è. Ci sono per esempio il Mare Sirenum, il Mare Cimmerium, il Mare Serpentis e pure il Mare Hadriatycum e il Mare Tyrrhenum (http://www.derbyastronomy.org/images/MarsMap.jpg). Peccato però che sia solo (ormai) tutta spiaggia.
RispondiElimina@D.: a me il Mal-Comune-Mezzo-Gaudio ha sempre e solo fatto incazzare. E comunque a una rapida (e cero non esaustiva) occhiata, mi pare che i libri in Francia - correggimi se l'analisi è troppo affrettata e dunque non corrispondente - costino già di loro parecchio meno come prezzi di copertina.
RispondiEliminaFaccio due esempi verificati sui prezzi di copertina esposti da Amazon.fr e Amazon.it. "Un po' più in là sulla destra" di Fred Vargas in edizione (economica?) Einaudi costa 12 Euro, mentre l'edizione originale francese "Un peu plus loin sur la droite" in edizione tascabile J'ai Lu si trova a 6,00 Euro (-50%). Tu mi dirai, c'è la traduzione. Allora vediamo l'inverso. "Il cimitero di Praga" di Eco in edizione rilegata Bompiani costa 19,50€., mentre l'analoga edizione francese "Le cimitière de Prague" (ed. Grasset) costa 23€ ("solo" +18%) . Ma se vai a vedere un titolo più datato come "Il nome della rosa", nell'edizione economica in Italia costa 10,90€, mentre in Francia si trova a 6,95€ (-40%). E questo - ripeto - considerando i soli prezzi di copertina.
@Chiara: certo, ci sono anche loro, benché in misura minore e - sono convinto - toccati in maniera diversa dal fenomeno. Ikea non ha tanto stravolto il mercato del mobile, quanto piuttosto stravolto le abitudini di approccio della gente nei confronti dei mobili. Sul resto ti ho risposto sul tuo blog.
RispondiEliminaSono perfettamente d'accordo con te!
RispondiEliminaconfermo, grande lettrice io compro i tascabili...pure i fumetti li fanno ora tascabili !
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