Punti di vista da un altro pianeta

giovedì 10 febbraio 2011

Al mercato del vegetale strumentale

Ho sentito parlare di tutela della vita a tutti i costi, perché la vita deve stare sopra ogni altra cosa. E ho sentito parlare di rispetto doveroso nei confronti di chi la pensa diversamente, di chi crede nella libertà di scelta e nel diritto all'autodeterminazione. Ho sentito parlare di alimentazione e idratazione, e ho sentito parlare di testamento biologico. Ho sentito parlare di possibilità di recupero, e ho sentito parlare di morte cerebrale. Ho persino sentito voci di possibilità di condurre gravidanze, e addirittura di morte come gesto di pietà.

Tuttavia, il (tristissimo) punto cruciale di tutta questa faccenda non sta nella difesa a oltranza della vita. E, paradossalmente, non sta nemmeno nella questione del rispetto e della considerazione dell'opinione di chi la pensa diversamente, la mancanza dei quali è peraltro già di per sé molto, molto grave per un paese che vuole dimostrarsi civile. No. Il vero schifo di questa faccenda, quello che fa infuriare e dà il vomito, è che siamo di fronte a un duello puramente strumentale che viene combattuto all'interno del perimetro di uno dei più grandi dolori che un essere umano si possa trovare ad affrontare. Peggiore della morte stessa.

Per questo tutti devono essere consapevoli, al di là di come sia orientato il loro pensiero a riguardo, che la Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi, promossa ieri dal Governo e dal Ministero della Salute in occasione del secondo anniversario della morte di Eluana Englaro, non è altro che una raffinata e indegna distillazione di manipolazione delle coscienze, abbagliate dal miraggio dell'intrinseco valore (positivo) del concetto di "vita", rispetto a quello (negativo) di "morte", negli alambicchi di un'ipocrisia e un perbenismo di matrice pseudoreligiosa. Il tutto a beneficio esclusivo del consolidamento di quote di consenso popolare.

Della vita o della morte del povero Mario nell'ultimo letto in fondo alla corsia, non gliene frega un cazzo a nessuno.

E neppure del dolore dei suoi cari.

Contano solo i voti.

[Un ringraziamento a Zio Scriba che ha contribuito a ispirarmi il post]

8 commenti:

  1. la religione, l'ho sempre pensato, serve al popolo per avere risposte a domande irrisolvibili, cosa per altro comprensibile, e a chi comanda per gestire il potere.

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  2. D'accordissimo sul fatto che un simile tema scottante e d'importanza cruciale venga affrontato con iniziative puramente srtumentali la cui ipocrisia rivolta lo stomaco.
    E lavorando in prima linea accanto ai malati, la rabbia che sento è devastante. Senza contare che la questione in sé della libertà di scelta è di primaria importanza e ci riguarda tutti.

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  3. Se il povero Mario, nell'ultimo letto in fondo alla corsia, potesse parlare, forse è lui che dovremmo ascoltare. Non le parole di chi asserisce che la vita è sacra ad ogni costo o di chi asserisce il contrario. Questo è un paese dove non è più possibile disporre della propria vita, neanche in punto di morte. Ogni volta che si è parlato della povera Eluana, mai una volta ho pensato a lei, ma allo strazio di un padre che decide di porre fine alle sofferenze del suo stesso sangue. Nei media la discussione era se fosse giusto o meno e pochi hanno parlato del vero dolore che un genitore, un figlio, un amico prova nello staccare una spina. E mai qualcuno che avesse chiesto se nell'animo di queste persone non ci fosse sempre stata la segreta speranza di un recupero dei malati. E chi tra tutti coloro che hanno vissuto esperienze di familiari seriamente malati non ha mai sperato nella guarigione?
    Credo tutti. Le chiese sono sempre più vuote e nell'onestà dei politici non crede più nessuno, ma, per ogni legge che riguarda la società o la nostra vita, prima si deve chiedere l'approvazione del clero e poi del Parlamento.
    Grazie per aver toccato questo argomento a me molto caro.

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  4. Hai detto quello che avrei voluto scrivere anch'io, solo che non trovavo le parole.

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  5. Sono io a ringraziare te. Ieri sul mio blog è andato in onda il modo irruento-terrestre di affrontare l'argomento, oggi trovo qui con grande piacere quello più marziano-pacato-ragionato-riflessivo, eppure non meno ricco di energia!
    Anzi, in tutta onestà e umiltà, (pur sapendo ovviamente che fra post non vi è competizione, e che semmai nell'affrontare uno stesso tema in modo diverso ci si COMPLETA) devo ammettere di preferire il tuo! (però non montarti le antenne, eh... :D)

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  6. @ Zio Scriba: è facile fare il pacato dalle sabbie del pianeta rosso ;)

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  7. @robydick: e così il celebre "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio" se ne va allegramente in vacca per la gioia e il tornaconto di tutti.

    @web runner: tutto nasce dal vicolo cieco della determinazione del confine morale, della decisione di ciò che è bene e ciò che è male. E l'arma della dannazione eterna è dannatamente potente. Dannatamente.

    @NeoOblivion: per questo il Testamento Biologico è segno di pietà e civiltà. Come dico nel post, politica e i religione strumentalizzano l'argomento perché è emotivamente molto coinvolgente. E i temi emozionali sono quelli che catalizzano meglio le opinioni e dunque anche il consenso della gente. Per il resto, per sapere da che parte stare mi basta sapere che a Piergiorgio Welby sono stati negati i funerali religiosi, mentre nessuno ha sollevato obiezioni circa i funerali - per dire - di Pinochet...
    Grazie a te. :-)

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  8. @Inneres Auge: grazie. :-) Non è importante chi trova certe parole. È importante che qualcuno le trovi e le mostri al mondo. Stavolta è toccato a me. La prossima a te.

    @Zio Scriba: [umile inchino] Per inciso non ho la più pallida idea di cosa intendi con "montarmi le antenne". Mi hai preso forse per una radio scassata?! ;)

    @knitting bear: mmmh, vorrei vederti in mezzo a una tempesta di sabbia di quelle toste... ;-)

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