Punti di vista da un altro pianeta

lunedì 22 febbraio 2010

Rappresentazione di un paese

Anche quest'anno se dio vuole Sanremo è finito, ma stavolta ci ha lasciato in eredità una riflessione mica da ridere. Partiamo dal dato di fatto: il trio Pupo / Emanuele Filiberto / Luca Canonici (che bisogna specificare ovunque che è un tenore, sennò uno dice ma che ci sta a fare quello lì?) è arrivato secondo con strascico di polemiche, ululati e partiture stracciate da parte degli orchestrali. Ora, il meccanismo di voto era di giuria popolare, attraverso gli SMS, esattamente come succede per i talent show (che non si capisce perché mai devo spendere 0,75 Euri per votare, ma questa è altra storia). Ma se la modalità di votazione è assimilabile in tutto e per tutto a un sondaggio, il risultato dovrebbe significare che statisticamente, nel Paese-Italia, quella canzone è vista come il secondo migliore pezzo del festival. Eppure se si legge in giro o si guardano i sondaggi di apprezzamento/popolarità non c'è uno che non si scagli contro Italia amore mio, considerata unanimemente il peggio del peggio. Perfino la fondazione FareFuturo vicina a Gianfranco Fini ha espresso giudizi nettamente tranchant contro quella che doveva essere una canzone schierata a destra, ma dalla quale la destra è corsa subito a smarcarsi. Benché la mia analisi sia per forza di cose limitata e quindi passibile di errori, questo mi fa pensare che il risultato del voto con gli SMS (forse a causa di fantomatiche agenzie che mandano migliaia di SMS dietro compenso?) non corrisponda a quello che pensano davvero gli italiani. Sembra dunque esistere un drammatico scollamento tra Sanremo e il paese reale. Ma non dicevano la stessa cosa della politica?

2 commenti:

  1. Questo risultato, secondo me, dipende almeno in parte dal fatto che se una persona è disposta a pagare 0,75 € per votare una canzone del festival, tanto intelligente non può essere (a meno che il cantante non sia un suo amico o un parente stretto), nè i suoi gusti possono essere tanto raffinati.
    Questo è un meccanismo viziato in partenza, un po' come se assegnassero gli oscar in base agli incassi dei film a Natale: vincerebbero sempre i Vanzina.

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  2. Effettivamente il costo del voto/SMS può essere visto come un elemento discriminante del campione statistico e quindi di fatto incidere sulla veridicità del risultato.

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