Così alla fine i nostri voti dovrebbero incanalarsi esclusivamente grazie alla faccia più simpatica, allo slogan più efficace o all'aggettivo più ficcante, frutto di sondaggi e approfonditi studi di marketing e di programmazione neuro-linguistica. Eppure, in questi tempi così decadenti, tristi, anzi penosi, funestati dallo stravolgimento dei valori (legalità in primis), c'è una parola, una sola, che io vorrei vedere stampata sui manifesti elettorali. Confesso, l'ho cercata, qui dalle mie parti, ma non ne ho trovato traccia.
Mi piacerebbe se qualcuno mi indicasse se qualche candidato (di destra o di sinistra, non importa) ha avuto il coraggio di usarla, annunciarla, stamparla a caratteri cubitali sotto il suo sorriso ritoccato con Photoshop. Perché, sapete, io non lo voglio più un candidato che mi promette un futuro dove finalmente vigerà la meritocrazia, un futuro di lavoro, di aiuti alle famiglie in difficoltà , di sanità scevra dalle morse della politica, di strade più sicure, di scuole più efficienti, di treni più puntuali, di pastasciutte più al dente, di profilattici più resistenti. No. Io voterò qualcuno che abbia il coraggio di dichiarare al mondo e di appiccicare sotto la sua faccia, la parola che non si trova da nessuna parte, quella che non si può più dire, quella di cui si è perduto il significato.
ONESTO.
Scusatemi, è praticamente il primo post e già chiedo troppo.
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