Punti di vista da un altro pianeta

venerdì 20 marzo 2015

Conosci le dieci regole del Campo 14?

La realtà della vita in Corea del Nord è molto più terrificante di quello che sembra, ovvero dell'immagine che ci propinano i media, concentrati sulle dichiarazioni o le stravaganti apparizioni in pubblico del giovane del leader Kim Jong-un (o del padre Kim Jong-il prima di lui), sulle esercitazioni militari o sui test missilistici verso la Corea del Sud o il Giappone. Quando poi si sente parlare di violazioni sistematiche dei Diritti Umani, la formula asettica non dice davvero granché su quello che succede, là, alle persone. Bisogna esserci dentro, ai meccanismi politici, sociali e culturali della Corea del Nord, per provare a capire l'immane tragedia umanitaria che viene perpetrata da oltre quarant'anni, un tempo ben più lungo dei lager nazisti o dei gulag comunisti, e che avviene ancora oggi, in questo esatto momento in cui tu stai leggendo.

Shin Dong-hyuk è l’unico uomo nato (nel 1982) in un campo di prigionia della Corea del Nord a essere riuscito a scappare (nel 2005). Il suo crimine, che l'ha costretto a vivere fin dalla nascita dentro il Campo 14 (un campo grande come Los Angeles) è stato avere uno zio che negli anni Cinquanta fuggì in Corea del Sud. E durante i 23 anni dentro il campo ha dovuto subire una vita di schiavitù, privazioni, percosse e pesanti condizionamenti psicologici che l'hanno portato a tradire - senza provare alcun senso di colpa - la madre e il fratello, mandandoli all'impiccagione (cui lui fu costretto ad assistere, ma durante la quale non provò alcun dolore nei loro confronti, bensì solo rabbia).

Quella raccontata in questo libro è la storia di Shin una storia necessaria non solo per capire che cosa è la Corea del Nord, ma anche per comprendere a che cosa può arrivare l'animo umano, sia nelle vittime, che nei carnefici e che sono ben sintetizzate nelle Regole del Campo che vengono applicate alla lettera e che tutti quanti all'interno del campo sono costretti a memorizzare e a recitarle ogni volta che viene richiesto dalle guardie.

1. Non provare a scappare
chiunque venga sorpreso a tentare una fuga verrà fucilato all’istante.
Ogni testimone che non denunci un tentativo di fuga verrà fucilato all’istante.
Chiunque assista a un tentativo di fuga deve avvisare immediatamente una guardia.
È vietato formare gruppi di due o più persone per escogitare un piano o provare a scappare.

2. È vietato formare gruppi di più di due prigionieri
chiunque venga sorpreso in compagnia di uno o più prigionieri senza il permesso di una guardia verrà fucilato all’istante.
Chiunque si introduca nel villaggio delle guardie o danneggi la proprietà pubblica verrà fucilato all’istante.
È vietato superare in uno stesso gruppo il numero di prigionieri stabilito dalla guardia al comando.
Fuori dal lavoro, i prigionieri non possono formare alcun tipo di gruppo senza permesso.
Durante la notte tre o più prigionieri non possono spostarsi insieme senza l’autorizzazione della guardia al comando.

3. Non rubare
chiunque venga sorpreso a rubare o in possesso di armi verrà fucilato all’istante.
Chiunque non denunci o aiuti un prigioniero che abbia rubato o possieda armi verrà fucilato all’istante.
Chiunque venga sorpreso a rubare o a nascondere cibo verrà fucilato all’istante.
Chiunque danneggi di proposito il materiale utilizzato nel campo verrà fucilato all’istante.+

4. Agli ordini delle guardie bisogna obbedire incondizionatamente
chiunque si comporti in modo astioso nei confronti di una guardia o la aggredisca fisicamente verrà fucilato all’istante.
Chiunque non dimostri di attenersi totalmente alle istruzioni delle guardie verrà fucilato all’istante.
Non è permesso rispondere o lamentarsi con le guardie.
Di fronte alle guardie bisogna inchinarsi in segno di rispetto.

5. Chiunque avvisti un fuggitivo o una figura sospetta è tenuto a denunciarlo immediatamente
Chiunque offra copertura o protegga un fuggitivo verrà fucilato all’istante.
Chiunque conservi o nasconda gli averi di un fuggitivo, cospiri con lui oppure ometta di denunciarlo verrà fucilato all’istante.

6. I prigionieri devono tenersi sotto controllo a vicenda e denunciare immediatamente qualsiasi comportamento sospetto
ogni prigioniero è tenuto a controllare gli altri ed essere sempre vigile.
Bisogna controllare da vicino le parole e la condotta degli altri prigionieri. Se qualcosa desta sospetti, è necessario avvisare immediatamente una guardia.
I prigionieri devono partecipare con convinzione agli incontri di lotta ideologica e censurare sé e gli altri.

7. Ogni prigioniero deve portare a termine tutto il lavoro che gli viene assegnato quotidianamente
se i prigionieri trascurano il lavoro quotidiano o non riescono a raggiungere la quota di produzione desiderata, si penserà che nutrano del risentimento e per questo verranno fucilati all’istante.
Ogni prigioniero è unicamente responsabile della propria quota di produzione.
Raggiungere la propria quota di produzione equivale a purgarsi dei propri peccati e ricompensare lo stato per la clemenza mostrata.
La quota di produzione stabilita da una guardia non può essere discussa.

8. Fuori dal luogo di lavoro non è ammessa interazione tra persone di sesso diverso per motivi personali
in caso di contatto fisico di tipo sessuale non preventivamente approvato, i responsabili verranno fucilati all’istante.
Fuori dal luogo di lavoro, prigionieri di sesso diverso possono comunicare solo se autorizzati.
È vietato introdursi nei bagni destinati all’altro sesso se non autorizzati.
Senza una ragione speciale, due persone di sesso opposto non possono tenersi per mano o dormire una di fianco all’altra.
I prigionieri possono recarsi negli alloggiamenti per membri del sesso opposto solo se autorizzati.

9. I prigionieri devono pentirsi sinceramente dei propri errori
chi non ammette i propri crimini e anzi li nega o li interpreta in maniera deviante verrà fucilato all’istante.
È necessario riflettere profondamente sui crimini commessi contro il proprio paese e la propria società, e sforzarsi di purgarsene.
Solo dopo aver riconosciuto i propri peccati e averci riflettuto a lungo un prigioniero può ricominciare da capo.

10. I prigionieri che violano le regole e i regolamenti del campo verranno fucilati all’istante
ogni prigioniero deve vedere in ogni guardia un maestro, e attenendosi alle dieci regole del campo piegarsi al duro lavoro e alla disciplina per potersi ripulire degli errori passati.

Fuga dal campo 14, di Harold Blaine (2014, Codice Edizioni) - 290 pagg. - 16,90€

[Immagine della penisola coreana presa dallo spazio. La Corea del Nord si distingue solo come un'impressionante zona di buio frapposta tra la Corea del Sud e la Cina. L'unica area illuminata è - di fatto - quella della capitale Pyongyang]

2 commenti:

  1. Davvero impressionante. Qualche anno fa ho letto Arcicpelago Gulag, ma questo sembra far luce su una realtà ancora peggiore.

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    1. Arcipelago Gulag non l'ho letto, quindi non sono in grado di fare il confronto. Di sicuro questo è molto impressionante per almeno 3 motivi: 1) questa realtà è contemporanea; 2) questa realtà dura da molto più tempo dei gulag o dei lager; 3) nessuno - parlo della comunità internazionale - sembra voler o saper fare davvero alcunché per, non dico risolvere, ma almeno migliorare la situazione.

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