Punti di vista da un altro pianeta

mercoledì 4 marzo 2015

Il Principe Azzurro, dalla scarpetta alla frusta

Un uomo bello e ricco seduce una studentessa e la convince a fare delle zozzerie trasgressive: dal bondage, al sadomaso, ecc.. Poi però lei si innamora. Poi però lui esagera. E allora lei lo manda a cagare. Questa, in poche parole, potrebbe esse la sinossi di 50 sfumature di grigio, film o libro non importa. Ciò che importa è che a guardare la storia in controluce ci sono due aspetti in conflitto tra loro che colpiscono e che sembrano completamente (e inquietantemente) assenti dalle critiche, concentrate invece per lo più sulla risibilità degli aspetti erotici del film o sulla scadente qualità letteraria del libro.

Il primo è il meschino sottotesto maschilista e classista della trama. Insomma c'è 'sto tipo straricco sfondato che convince una studentessa di umili origini a sottoscrivere un contratto per essere dominata (sessualmente). Quindi in un'unica situazione sono riunite e vengono in qualche modo esaltate le due coppie archetipiche della dominazione: uomo>donna, ricco>povero. E questo, vogliate o no, è un messaggio che passa. La seconda è il prodigioso sottotesto femminista e immaginativo che riesce a mascherare l'aspetto precedente dalla sua valenza maschilista e classista, per riportarlo all'interno di confini di ambizione e desiderabilità. E anche questo messaggio passa. Il fatto che poi alla fine lei lo molli perché lui esagera (la frusta di brutto, costringendola a contare le frustate come nei migliori racconti di schiavitù) non redime comunque una situazione che, nei suoi paradigmi di base, viene comunque accettata con una firma e, in qualche modo, celebrata.

Tramite il personaggio di Christian Grey, E.L. James (NB una donna) traccia così le coordinate valoriali del Principe Azzurro del nuovo millennio: un uomo potente, facoltoso, trasgressivo, bello (ovviamente), ossessionato dall'esercizio del dominio, al quale la donna concede la propria sottomissione, ancorché con qualche distinguo che però non vale certo ad affrancarla e a rimetterla in una condizione di parità. Il personaggio di Anastasia Steele (forse Steele sta a evocare il freddo dell'acciaio di una donna che ha bisogno del calore di emozioni estreme per sciogliersi in godimento?) rappresenta il prototipo della donna che alla fine accetta volentieri di sottomettersi alle pratiche pervertite di lui, vuoi nell'illusione di poterlo salvare, vuoi nella realtà della sua carta di credito (e la ricchezza non è un aspetto incidentale della storia, ma non lo è – se andiamo a vedere – nemmeno in quella di Cenerentola), vuoi per entrambe, vuoi per quello che volete voi.

Se poi, in ultima analisi, si considera che pare che il pubblico-tipo di questo film/libro sia per oltre la stragrande maggioranza femminile e per giunta piuttosto giovane, è facile giungere alla conclusione che quella di 50 sfumature di grigio è la rappresentazione legittimata, o la legittimazione rappresentata, di quelli che sono i (nuovi) desideri delle giovani donne di questo momento storico. Se una volta si sognava con Cenerentola, adesso si sogna con Anastasia Steele e non ci sarà da sorprendersi se tra non molto le bambine per carnevale chiederanno di vestirsi di latex.

[Nota: Le illustrazioni sono di Michele Moricci. Ne potete vedere altre qui.]

3 commenti:

  1. Fa parte anche questo del processo di INFERIORIZZAZIONE (leggi banalizzazione, impoverimento, instupidimento, rincoglionimento) in atto. E c'è ancora chi considera "cattivi maestri" quelli che dicono le parolaccette... Scommetto che in tutta l'infima trilogia delle (1)50 flatulenze vaginali non c'è una sola parola veramente "scurrile".
    Ma ancor più delle giovanissime (già da tempo irretite dal modello calciatorozzo miliardario - velina che schiaffa le chiappe sul web per sposarsene uno) mi colpisce l'atteggiamento di quelle donne più mature a cui senti dire che 'sta minchiata ha arricchito e reso più movimentata la vita sessuale! Ma che analfabete erotiche erano, prima? Con quali scimmioni da posizione del missionario per trivellazione veloce si accompagnavano? Le loro vite sono talmente vuote di erotismo, brivido, dolcezza, fantasia (e intelligenza), da scambiare questa merda rasoterra per qualcosa di eccitante! Ma che si guardino un bel porno fatto bene! :-))

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    1. Già, Zio, anche questa (o _soprattutto_ questa) è decadenza. Peraltro gira in rete un breve video di tre pornostar che snocciolano 5 motivi per cui è molto meglio guardarsi un porno (https://www.youtube.com/watch?v=sPE3R8twHrw). Però consideravo anche il messaggio tradizionale, proprio quello delle fiabe, ovvero il "principe azzurro", in altre parole un uomo bello, ricco e potente. Quindi la vera stortura è che venga tradizionalmente esaltato questo tipo modello che, sì, fa parte del concetto archetipico della donna che vuole qualcuno che si occupi di lei e della prole in termini di protezione e mantenimento, ma viene esagerato al punto da essere facilmente stravolto.

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    2. Concordo con la tua chiave di lettura. E ci aggiungo lo scoraggiante abbassamento di livello: dal principe azzurro al principe buzzurro... :)

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