Punti di vista da un altro pianeta

martedì 8 maggio 2012

Paese che vai, elezioni che trovi

Oggi ho scoperto che l'Italia è (davvero) un bel paese. Fatto di gente per bene, tutto sommato intelligente, responsabile, con la testa sulle spalle. Perché se il XX secolo dovesse insegnarci una cosa soltanto, basterebbe che ci gridasse che le grandi crisi economiche e sociali hanno prodotto governi autoritari, nazionalisti, totalitari, perché è a questi che la gente si rivolge quando è preda della disperazione, quando non ha più fiducia in nessuno, quando è disposta a tutto. Così la Francia ha il Front National di Marine Le Pen. La Grecia ha l'Alba dorata di Nikos Michaloliakos.

L'Italia, invece, ha (ora) il Movimento 5 Stelle.

E questo, a dispetto della mia mancanza di simpatia per il grillo-politico, oggi mi consola. E mica poco.

17 commenti:

  1. Non per niente si autoqualifica "non-partito", che non è il participio di non-partire, ma un gruppo di persone che hanno lanciato il guanto di sfida ai partiti, mummificati in una politica che sa di stantio o di vera muffa. Il fatto che la sfida sia stata lanciata da un comico, la dice lunga su cosa gli italiani apprezzano dei partiti. Il giullare ha gridato "il re è nudo", e il popolo con questo voto ha dimostrato di vedere anche lui questa nudità.
    Purtroppo al re nudo corrisponde un popolo in mutande, ma questo è un altro discorso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si qualifica come non-partito per differenziarsi. Ma all'atto pratico, nel momento in cui hai il simbolo sulla scheda, un partito lo diventi, ancorché senza connotazioni ideologiche. D'altro canto criticare, anzi distruggere, a parole a facilissimo. E per Grillo lo è ancora di più, perché lo fa in modo spettacolare. Dunque il problema di un movimento come il suo è passare dalla fase di distruzione tout court, indiscriminata, veemente e per questo anche molto fastidiosa (ovvero l'opposizione modello Lega), alla fase di costruzione (ovvero il governo). Per questo sono contento che abbia ottenuto un sindaco. Perché lo voglio vedere all'opera, quando si troverà il cestino della biancheria pieno di mutande sporche da lavare...

      Elimina
  2. Sarò il solito anti-italiano, ma io ne ho notata di più un'altra, di differenza: i Francesi, intelligenti a civili, presidenziali in giornata con risultati alle ore VENTI. Noi, idioti, trogloditi e sperperatori di soldi, i soliti due vergognosi giorni (e in regime di "lacrime e sangue" e di "feroce lotta agli sprechi"). Lobotom-italy, come sempre.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora, qui mi obblighi - per una volta - a dismettere un attimo le antenne... ;-)
      Mi capita di essere Presidente di Seggio nella mia città, e da più di dieci anni, quindi conosco alla perfezione la problematica. Ebbene, il problema è più complesso di così. Per dire, nel caso di un ballottaggio o di un referendum, un giorno sarebbe più che sufficiente (perché le operazioni di voto sono semplici). Nel caso invece delle amministrative di ieri, le operazioni sono molto più complesse (per i cittadini intendo) ed era facile che si formassero code, perché la gente ci metteva molto a votare. Quindi posso immaginare che un giorno solo - per lo meno con questo sistema di voto - potrebbe causare problemi. Di certo a monte si dovrebbe prima semplificare il sistema e impedire la creazione di una miriade di listucole che prendono lo 0,5% (buone solo per prendere il rimborso elettorale dallo stato) e che non servono a niente. D'altro canto non so, nel caso delle amministrative, come fanno negli altri paesi. quello che so è che ieri sera ho finito a mezzanotte. Complessivamente in tre giorni ho lavorato 33 ore e ho guadagnato 187€ (e anche con una certa dose di responsabilità, anche penale). Fa' un po' tu i conti.
      Okay, ora mi rimetto le antenne. ;-)

      Elimina
    2. Be', io ho fatto lo scrutatore un sacco di volte, e stavolta non sono per nulla d'accordo: una giornata è lunghissima così come lo è una giornata e mezza, e comunque le code si formano sempre negli stessi orari (ad esempio da noi la frotta di domenica mattina tardi quando esce il popolo-messa...)

      Elimina
    3. E' vero zio. Sono d'accordo con te. Nella stragrande maggioranza delle volte mi sono anch'io ritrovato a pensare che un giorno sarebbe più che sufficiente. E' stata solo questa volta che - devo dire - è stato particolarmente "complicato". E non so come sarebbe finita, per noi al seggio, se fosse stato in un giorno solo (di certo ballottaggi o referendum si potrebbero fare in un giorno solo). Ma è chiaro che bisogna anche fare sì che il sistema di voto sia più semplice, sia come metodologia, che come contabilizzazione e verbalizzazione.

      Elimina
  3. Con lo Zio, siamo in due anti-italiani su questo fatto. Per un breve periodo eravamo arrivati al giorno singolo, poi non so perché si è tornati a questa stronzata. Se c'è la volontà di andare a votare, anche mezza giornata sarebbe sufficiente; se questa volontà non c'è, possiamo tenere aperti i seggi una settimana, ma l'affluenza o l'astensione saranno sempre le stesse.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è detto che possa essere sempre così. Non bisogna sottovalutare l'impegno e la gestione dei seggi (e di chi ci lavora), cosa per cui ti rimando alla mia risposta a Zio qui sopra.

      Elimina
  4. Siamo in tre, ma la cosa terribile è che si vota troppo e si spende troppo.
    Sul popolo di Grillo non saprei cosa dire. Però se mi permetti suggerisco una cosa:
    ricordate cosa disse il re di Mussolini? Naturalmente non associo le due cose, ma credo che toccherà al tempo dare la dimensione di tutto e io vedo sempre qualcuno pronto a cavalcare gli eventi per trarne vantaggio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A tale riguardo, ti rimando a un articolo di Wu Ming 1, interessante, anche se personalmente non lo trovo condivisibile in toto: http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=6524

      Elimina
  5. Non riesco a percepire la differenza tra il Bossi della prima ora e il Grillo dell'ora recente ... Quello che gridava secessione, questo che grida distruzione! Niente altro che pericolosi affabulatori!
    Però ho speranza che gli aderenti siano migliori del capo, mentre coi leghisti proprio non c'era speranza ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A tale riguardo non so se avevi visto questo post ormai di quasi un anno fa: http://ilgrandemarziano.blogspot.it/2011/05/grillini-e-leghisti-mia-faza-mia-raza.html

      Elimina
  6. Ciao, temo di dovermi dichiarare contro il movimento di Grillo. Qui a Piacenza, un occasione delle elezioni regionali sono stati capaci di far perdere dei soldi ai loro elettori o sostenitori (me compreso) e fare finta di niente.
    In pratica, all'atto della presentazione delle firme presso gli uffici comunali, in preda all'ormai comune chiamata al complotto di cui Grillo ha saputo far moneta, uno del movimento ha scoperrto che c'erano delle doppie firme su liste di partiti diversi. Come poi ho scoperto, questo fenomeno si verifica assai spesso e generalmente non si tratta di truffa ma del fatto che molti cittadini firmano spontaneamente per uno o più liste non sapendo (e non venendo MAI avvertiti da chi le firme le richiede) che questo, secondo una vecchia legge, è reato penale.
    Il fatto è che la prassi vuole che si sappia ciò ma nessuno ha mai pensato di mettere mano a questa legge.
    LA consguenza è che i partiti si mettono in fila fin dal mattino presto perché, per tacito accordo, chi presenta per primo la sua lista si "tiene buone" per il proprio partito le eventuali doppie firme che emergeranno.
    Questo, i grillini non lo sapevano e si sono messi a strepitare al complotto, alla truffa e chi più ne ha più ne metta.
    Morale, alcune decine di cittadini si sono visti indagati per forza di cose visto che nonostante sia stato spiegato ai grillini come stavano le cose, questi hanno insistito nella denuncia (denuncia! denuncia! denuncia!).
    Ci siamo visti arrivare a casa Digos molto imbarazzati e gentili con relativo avviso di garanzia.
    Gente anziana, alcuni disoccupati e altri si sono visti costretti a pagare una sanzione salata.
    Prima dell'indagine, allarmato da un articolo del quotidiano locale, io ho contattato il furbone del m5s (il minuscolo mi pare d'obbligo) che mi ha assicurato che non sarebbe successo niente, che era tutta la solita bolla di sapone ecc. ecc. e che garantiva, sua e-mail testimone, che se ci fosse stata una multa ci avrebbe pensato lui.
    Il finale?
    Alcune migliaia di euro pagate dai firmatari, il grillino sparito, io che contatto il blog di Grillo, dopo molto muro di gomma mi risponde lo staff pregandomi di esporre la question. Io, che avevo tenuto le varie e-mail, mi ero procurato materiale in procura, ho segnalato il tutto.
    Nessuna risposta.
    Favia, contattato in regione mi ha ignorato e si è mosso solo dopo che gli ho detto che avevo un giornalista disposto a pubblicare un articolo. Si è mosso dunque per paura dello "scandalo" e non per rimediare a quanto avevano fatto.
    Questi sono i fatti e ho ancora tutta la documentazione per provare quanto ho detto.

    Tralascio le considerazioni a latere sul fenomeno Grillo per un prossimo post.

    Mi interessava sputtanare questa gente che tanto più danno fa e farà in quanto intercetta malessere che è la moneta più diffusa oggi in Italia.

    Aggiungo che nel meccanismo di identificazione emozionale che Grillo cavalca ed incita incoscientemente non vedo alcuna differenza con quello usato in forme e modi diversi da Berlusconi e Bossi.

    Mi scuso per la lunghezza del post ma approfitto quando posso dell'occasione per rendere noto quanto accaduto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te, heropass, della tua testimonianza. Era una cosa che non conoscevo. Purtroppo credo che nessuno possa dirsi "senza peccato", benché tutti - mica solo i grillini - vadano in giro a sventolare la verginità delle loro anime.

      A proposito dei meccanismi di identificazione emozionale, ti invito - se vuoi - a leggere questo post ormai di un po' di tempo fa...
      http://ilgrandemarziano.blogspot.it/2011/05/grillini-e-leghisti-mia-faza-mia-raza.html

      Elimina
  7. Aggiungo, per dovere di cronaca, che l'inchiesta ha appurato che il 99% delle doppie firme erano state fatte in buona fede.
    Lo so perché sono andato ad informarmi in Tribunale ed ho parlato con uno degli Ispettori che si occupava del caso che mi ha confermato il tutto.
    Ho anche contattato diversi quotidiani nazionali tra cui Repubblica, L'Unità, Il Fatto.
    Nessuna risposta anche da lì.

    Mi rendo conto che si tratta di un piccolo problema e c'è sicuramente di peggio.
    WQuello che mi interessava sottolineare è il comportamento di questi nuovi paladini del bene e della giustizia.

    Purché il tutto non si applichi a loro...

    Grazie dell'ospitalità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' difficile, per un cittadino comune, riuscire a sfondare lo spesso muro dei media. Il problema è piccolo, se visto dall'alto, ma è stato grande per chi l'ha vissuto sulla propria pelle.

      Grazie ancora a te.

      Elimina
    2. Ho letto e sono d'accordo con quanto scrivi. La mia considerazione è questa: criticare è utile e anche divertente (tempo fa Grillo ha confessato che stando in mezzo ai giovani ci guadagnava in energia: non sottovaluterei questa sottile forma di "vampirismo" di cui si giovano le persone con un grande ego e, nel caso di Grillo, animate da sentimenti generali di rivalsa, quasi a dire, ora che l'onda lunga sembra stare dalla sua parte, "avete visto cosa sono riuscito a fare"?), ma giunti al punto di dover amministrare si comincerà a dover scontentare parte dell'elettorato.
      E qui sta la "furbata" di Grillo: il tenersi al di fuori per poter poi comunque dire che aveva ragione lui, visto che sta all'opposizione permanente (tecnica usata astutamente anche dalla Lega e, in parte, dal PDL).

      Sono andato poi a vedermi i video di Casaleggio e c'è veramente da preoccuparsi.
      Perché questi sono bambini che giocano e non si rendono conto.

      I discorsi sugli "influencers" riportano alla vecchia, alienante branca sociologica del comportamentismo americano che, detta molto in breve, diceva che noi siamo macchine e che tanto vale imparare a schiacciare i pulsanti appropriati per far reagire la gente ne modo in cui si vuole.

      Questa concezione è tuttora una tra le "ignote" basi fondanti della attuale società occidentale.

      Ma agire in tal modo significa essere tu stesso macchina e rinunciare a considerare il tuo prossimo qualcosa di diverso da questo.

      Ciao e grazie.

      Elimina

Poiché vorrei evitare di attivare la moderazione, vi prego di moderarvi da soli. Grazie.

License

Creative Commons License
I testi di questo sito sono pubblicati sotto Licenza Creative Commons.

Statistiche

Blogsphere

Copyright © Il grande marziano Published By Gooyaabi Templates | Powered By Blogger

Design by Anders Noren | Blogger Theme by NewBloggerThemes.com