Punti di vista da un altro pianeta

mercoledì 23 giugno 2010

De maturitate italianorum

Ieri sera ho fatto un esperimento. Dopo il tramonto ho invitato un amico per bere qualcosa e, visto che la visione era favorevole, l'ho lasciato per alcuni minuti alla terrazza del telescopio puntato verso di voi, dicendo che dovevo andare in bagno. Va detto che il buon vecchio P'wasrvx sa della Terra, dei terrestri e perfino dell'esistenza di qualcosa chiamata Italia. E sa delle mie "fisse" per voi. Ma per lui il vostro paese non è molto di più di quello che è per un allevatore di vacche del Wyoming. Ebbene, quando sono tornato, l'ho sorpreso all'oculare. Non aveva potuto resistere. Naturalmente. Lo speravo. E quando mi ha sentito tornare, si è tirato su con un certo imbarazzo. Allora ho subito notato le sue antenne girare in maniera asincrona. Nel linguaggio del nostro corpo significa "perplessità". «Qualcosa di nuovo?» gli ho chiesto allora con nonchalance. E lui, con tre occhi così: «Ma in Italia hanno bisogno di un esame per sentirsi maturi?!»
Bingooooo!
Esperimento riuscito.

In effetti discutendone poi con lui, nella sua ingenuità il buon vecchio P'wasrvx ha centrato il punto. La dizione "esame di maturità" preluderebbe a un test di natura psicologico-comportamentale. Invece si tratta di una prova scolastica, tesa a verificare preparazione, livelli di apprendimento, assimilazione di concetti, utilizzo di strumenti espressivi, logici e matematici e capacità di associazione e ragionamento. Tutti aspetti che a ben vedere con il concetto di maturità non hanno alcunché a che fare. Eppure la parola maturità fa ufficialmente parte del lessico italiano anche a titolo di sinonimo del più propriamente detto Esame di Stato che si deve sostenere al termine della scuola secondaria superiore. Ciononostante che io sappia, questo succede solo con l'italiano. Se così non è, vi pregherei di segnalarmelo.

Ma se questo è vero, allora perché solo in Italia c'è bisogno di fare sentire i giovani "ufficialmente e pubblicamente maturi" come in una sorta di moderno rito di iniziazione mediaticamente enfatizzato e retoricizzato, ancorché in un contesto che non prova tanto la maturità, quanto piuttosto, se vogliamo, i nervi e la gestione dello stress (preparazione a parte)? La maturità è qualcosa di molto più complesso e articolato e legato alla sfera della personalità individuale. La mia sensazione a riguardo è che ci sia di mezzo qualcosa legato alla peculiarità della società italiana e a come i giovani vengono tradizionalmente considerati e trattati dagli adulti, per cui a un certo punto si è sentito il bisogno di un surrogato ufficiale che sugellasse il passaggio del giovane all'età adulta, per lo meno a livello psicologico. Tuttavia, se questo è vero, allora l'esame di "maturità" contribuisce a costituire l'alibi per qualcosa che la famiglia e la società non sanno o non vogliono dare. Ma che cosa? Forse la tradizionale incapacità familiare e sociale di svincolare i giovani dai legami parentali? Oppure c'è qualche retaggio di tipo storico che mi sta sfuggendo? Voi che ne pensate? È tutta fuffa o c'è qualcosa dietro?

P.S. Poi il buon vecchio P'wasrvx, che non gliene scappa una, ha avuto qualcosa da ridire anche sulle tracce dei temi, ma per questo vi do appuntamento al prossimo post.

25 commenti:

  1. Come diceva il personaggio delle mie strissie appena bocciato alla Maturità: "Non potete bocciarmi! Si chiama esame di maturità e io SONO maturo! Non potete dire che non sono maturo! Altrimenti... ce lo vado a dire alla mia mamma!"

    p.s. la cosa più stucchevole è come, di anno in anno, questi esami del cazzo divengano sempre più un insopportabile psicodramma nazionale: il pensiero degli esami di maturità, delle cazzo di materie che uscivano, delle cazzo di prove e delle cazzo di tracce, e di tutti i trucchetti e consigli per come cazzo prepararsi, non è mai stato così incombente e invadente per me nemmeno nel... 1986, quando la maturità l'affrontai in prima persona: pensavo solo a cavarmela il meglio possibile, a non perdermi troppe partite dei mondiali (c'erano anche quell'anno) e la più viva mia speranza era venir sorteggiato per dare l'orale subitissimo (come poi avvenne) per poi schizzare subito al Mare!!!
    Cheppalle, con 'sti esami! :-)))

    p.p.s. non ti dico nulla sulle tracce perché, vivendo come sai su un pianeta più felicemente isolato del tuo, ancora non le so! Ma già immagino e tremo...

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  2. e io che pensavo che le tracce le scriveste voi!

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  3. ih ih ih, ragno...
    ma, secondo me degli esami a volte ce n'è bisogno, e anche dei riti...
    quello che mi inquieta riguarda in generale il modo di percepire la scuola e i voti, a partire dalle elementari...
    mi fa pensare a quel documentario che ho visto diversi anni fa: Bowling a Columbine...mi sembra si dicesse che i genitori e tutta la società, negli Usa, danno enorme importanza all'adolescenza, alla "popolarità" a scuola, ai voti. e gli "sfigati" vengono emarginati, rimarranno sempre degli sfigati. io trovo che tutto questo sia crudele e assurdo. perchè l'adolescente è un imperscrutabile surrogato dell'adulto che sarà. e credo gli si debba dare il tempo di capire chi è, prima di caricarlo di stress, e di classificarlo come maturo o no. poi sono pareri...

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  4. al classico è uscito Platone, lo apprendo adesso, dove sarà andato?! Sicuramente era sdegnato dalla farsa di un esame che serve solo a far vivere di rendita Venditti grazie ai diritti su una canzone orrenda e a riabilitirare professori bastardi che in quel giorno lì si riscatteranno passando la versione ai secchioni che a loro volta si riscatteranno passandola ai medi che a loro volta si riscatteranno...fino al bidello, l'ultimo a dirti ciao col cuore.

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  5. E sorvoliamo su Noemi Letizia che si ha dichiarato
    ''Sono preoccupata in particolare per la terza prova e poi per l'orale''.

    Forse era il caso di intensificare le ripetizioni di "orale" con il Papi?

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  6. io son marcito prima,e da decomposto ho maturato esperienze che mai avrei creso. e mi ascolto la sedia di lillà senza chiedermi come sarebbe stato maturare da allineato.

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  7. ahahahhahahaah scusate, ma il commento di Diffidente è bellissimo. Ma quali maturi? Io ancora pensavo ai giochi. Non ero morta dalla paura, perché in un certo senso durante tutti i cinque anni avevamo fatto un percorso di ragionamento e metodo (grz ai miei prof sentitissimi), ma la maturità è un'altra cosa.

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  8. @Zio: infatti c'è uno scollamento totale tra come viene "raccontato" l'esame dai media e come invece viene "vissuto" dai ragazzi.

    @Ragno: quest'anno c'è la prova definitiva che noi non c'entriamo. Come dicevo, ne parlerò nel prossimo post.

    @pollywantsacracker: certo gli esami servono, ma ai singoli individui, per la propria crescita e quant'altro. E' la mitizzazione pubblica della "maturità" che trovo insopportabile.

    @Ubi Minor: Platone? Vista anche la "tendenza" delle tracce dei temi di italiano sicuramente non era un pezzo de La Repubblica...

    @Valente: ma se sta facendo la maturità pure Balotelli... a lui da chi gliele facciamo dare le ripetizioni? Da Cassano?

    @sonoluca: a forza di fumare salvia, mi sa che ti è successo qualcosa...

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  9. Il frutto "maturo" cade dall'albero...
    Per cadere occorre anche sostenere un esame?
    Non è giusto! Va beh..siamo in Italia, mica su Marte!

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  10. orsù il problema semantico di stadio di maturazione non l'abbiamo : moi j'ai le bac(calauréat)...

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  11. @petrolio: infatti non c'entra niente. Eppure l'hanno chiamato così. E' questo che mi incuriosisce.

    @Grace (ma matura?): quando cade dall'albero oramai è troppo tardi.

    @dizaon: da questo punto di vista (come da molti altri) gli altri paesi mi sembrano più "maturi".

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  12. Il termine "esame di maturità" è stato eliminato e sostituito dal termine "esame di stato" nel 1997 proprio per la sua inadeguatezza, ma racchiude in se un pezzo di storia italiana e della filosofia italiana essendo stato coniato da Giovanni Gentile, nel lontano 1923. Non possiamo pretendere troppo da un pensatore di inizio 900... Erano altri tempi... Forse a quei tempi chi arrivava a prendere un diploma aveva le palle cubiche, altro che quadrate e quindi il termine diventa meno inadeguato di oggi... Ma la questione per me è un'altra! Che cognome avrà mai P'wasrvx? Sempre che da voi si usino i cognomi...

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  13. @il rospo dalla bocca larga: avevo letto questi dati. Berlinguer ha cambiato ufficilmente la denominazione nel '97. Eppure la dicitura popolare è rimasta, perché oramai fa parte dell'immaginario collettivo italiano. Secondo me c'è quasi un certo autocompiacimento per questo "rito", come di molti "riti" italiani. Forse succede perché manca una vera tradizione "nazionale", cosicché c'è la tendenza ad attaccarsi a questi fenomeni per creare un'identità. Di certo i media ci mettono del loro...

    Quanto all'amico P'wasrvx, il "suono" P'wasrvx contiene sia il nome che il cognome, ovvero il suffisso di appertenenza del clan. Si tratta della traslitterazinone più vicina a qualcosa che sia per voi comprensibile. Ma non bisogna fare l'errore di prenderlo alla lettera. E' un po' come se uno pronunciasse "Eyjafjallajokull", ma scrivesse "Etna".

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  14. immagino che voi marziani trovate bizzarro che lo stato pretenda da noi l'esame di maturità,
    quando poi è noto che siamo anche il popolo con gli adulti più immaturi del pianeta.

    siamo il punto di riferimento galattico dell'ossimoro

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  15. @il Ratto: più che punto di riferimento, direi "case study".

    @il rospo dalla bocca larga: grazie, in effetti (e lo dico senza presunzione) noi marziani siamo piuttosto "mitici". ;)

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  16. i maturandi italici hanno pure dissertato sugli ufi, se questo non è una prova di maturità, dimmi cos'è ?

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  17. @dizaon: su questo ti rimando al prossimo post... ;-)

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  18. ho anticipato, cavolo se sono avanti

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  19. Voi marziani avete un altro concetto di maturità.

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  20. @Inneres Auge: e io che mi illudevo che il concetto di maturità fosse planetariamente indipendente...

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  21. è quando ho letto le tracce che le cose mi sono sembrate più chiare.
    purtroppo.
    il problema di maturità ce l'ha chi le ha proposte.

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  22. Ho ripensato a questo post negli ultimi giorni, quando ho letto su un sito che Balotelli è 'quasi maturo' perchè sta sostenendo gli esaqmi. In effetti è come dire che uno che ha un pene di 20 cm è un ottimo porno-attore a prescindere

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  23. @Inneres Auge: non direi. Nel caso del porno-attore, 20 cm bastano a renderlo ottimo. A prescindere. ;)

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  24. @Ale: non è un problema di maturità. E' di cultura. E' di capacità. E' di strumentalizzazione politica.

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