Punti di vista da un altro pianeta

martedì 2 marzo 2010

(S)manie di grandezza


L'arte della politica ha molto in comune con quella della prestidigitazione. In particolare entrambe si fondano su un imperativo categorico: attirare l'attenzione da una parte, per agire non visti dall'altra. Ebbene, non mi sorprenderei se tutto il casino inusitato delle liste di questi giorni, non sia stata una manovra creata ad hoc per distogliere l'attenzione da altre vicende che rischiano di diventare imbarazzanti per il nostro Premier. Mi riferisco innanzitutto alla notizia di pochissimi giorni fa, in base alla quale Silvio Berlusconi avrebbe acquistato un letto appartenuto a Napoleone Bonaparte.

Naturalmente non è dato sapere se la faccenda sia vera oppure no, benché conoscendo il soggetto e la sua predilezione per i letti, non sorprenderebbe più di tanto. Di sicuro c'è stata una smentita ufficiale, non tanto da parte di Silvio Berlusconi, privato cittadino collezionista di preziose antichità, quanto della Presidenza del Consiglio. Come se Gianfranco Fini dovesse riferire in Parlamento circa la sua nota passione per le mutande lunghe.

In ogni caso, credo sia opportuno fare alcune considerazioni a riguardo. La prima è tecnica. Un'informazione nell'era della comunicazione è più importante della sua veridicità. Ma il potere di diffondere la sua smentita è un fattore ancora più importante della notizia stessa. Le seconda è filosofica. Berlusconi che si compra il letto di Napoleone è come Ratzinger che si compra la Sindone. Una notizia perfettamente plausibile. La terza è ideologica. Berlusconi avrebbe comprato il letto per poi farlo "riadattare", anche se non si sa bene in che termini. In lunghezza? Andiamo, su... È ovvio che qualsiasi antiquario inorridirebbe di fronte alla volontà di imporre modifiche a un reperto così inestimabile, vanificandone di fatto l'autenticità e il pregio. Del resto nella prospettiva berlusconiana, modellare il letto di Napoleone a proprio capriccio, significa non solo poter crogiolarsi in notti imperiali, ma soprattutto esercitare, attraverso le vibrazioni storiche di quel talamo modificato in accordo alla propria volontà, l'idea della propria assoluta superiorità.

Così, adesso, approfittando del polverone Polverini, pare che il Premier abbia già sguinzagliato i suoi più fidati collaboratori per andare a recuperargli un altro giaciglio memorabile: il letto di John Holmes. Peccato che il buon Holmes non sia mai stato granché avvezzo all'utilizzo di tali ordinarie suppellettili. Per questo il fidato Letta avrebbe consigliato al Premier di orientarsi su un altro articolo: gli slip di Rocco Siffredi. In giro se ne trovano pochi, ma in compenso tutti come nuovi. Naturalmente il nostro avrebbe già messo in preallarme la sua sarta di fiducia.

2 commenti:

  1. Forse serviranno per distrarci dal mega bavaglio che hanno messo alle trasmissioni di approfondimento della rai. Mi chiedo a chi converrà, sul piano politico ed economico, che la rai proponga solo tediose tribune elettorali da qui alle elezioni... fammi un po' pensare...

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  2. Mannò, che hai capito?, loro lo fanno per equità, loro lo fanno per la par condicio, loro lo fanno per la democrazia. Siccome loro sono allergici all'applicazione delle regole, eliminano direttamente l'oggetto da regolare.

    Ma soprattutto il fatto è che in questo momento è tutt'altro che opportuno che si discuta legittimamente di certi antipatici argomenti in pubblico. Quindi piuttosto che rischiare che si diffondano certe idee, meglio che non discuta nessuno.

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