Punti di vista da un altro pianeta

martedì 16 marzo 2010

Perseguitato è bello, perseguitato sì grazie


È come l'invenzione dell'acqua calda, del pelapatate e del riso soffiato. Una di quelle cose talmente geniali da far sentire stupidi tutti quanti gli altri per non averci pensato prima. La questione è di una semplicità disarmante e, invero, anche un po' inquietante e ha per oggetto un tipo umano comune e ricorrente più o meno in tutte i luoghi e in tutte le epoche, ma quantomai attuale: il Perseguitato. Già, perché un recente studio di un team di psicologi dell'Università di Harvard è giunto alla conclusione che il Perseguitato sollecita nel prossimo un sentimento di indulgenza, di compassione e di condiscendenza, una presa di posizione in cui identificarsi e dunque un'ispirazione congenita alla simpatia. Si tratta di una reazione psicologica semplice e naturale, come un sughero che reagisce alla spinta dell'acqua e per questo galleggia. Lo studio ha inoltre confermato che non ha alcuna importanza che la persecuzione sia vera o presunta, né quale sia l'effettiva portata di tale angheria. Ma ciò che ha fatto fare un salto sulla seggiola agli studiosi, è l'aver compreso che nel momento in cui il messaggio della persecuzione (autentico o meno) giunge a destinazione in maniera intensiva, il soggetto ricevente ne viene soggiogato, i suoi criteri di giudizio sovvertiti e le sue scale di valori azzerate e completamente uniformate a un nuovo modello di pensiero che è, appunto, quello del Perseguitato. Il tutto in una maniera sottile, dolce e inconsapevole, senza istigazioni o coercizioni, senza minacce, droghe ipnotiche o agitazione di fucili. Un'adesione quasi premurosa e affettuosa. Sicura e ineludibile. Praticamente l'analogo psicologico di una pubblicità del Mulino Bianco.

Naturalmente tanto più questo processo sarà diffuso e capillare (e quindi deliberato), quanto più il Perseguitato, e il pensiero che egli rappresenta, vedrà crescere la sua popolarità presso il prossimo, fino a includere, per ipotesi estensiva, un'intera popolazione. E, forte di questo consenso e dell'approvazione incondizionata del popolo, il Perseguitato potrà arrivare a buon diritto a concedersi qualsiasi cosa. Quindi, concludono clamorosamente gli scienziati, la persecuzione sembra costituire una fase fondamentale nel processo di affermazione di un individuo all'interno di una società evoluta. In altre parole, se volete avere successo nella vita siate perseguitati. Fatevi vittime, insomma. Di occasione ne avete a bizzeffe: sul lavoro, a casa, dagli amici, in palestra, a scuola, in vacanza, in auto e nelle assemblee di condominio, al supermercato e allo stadio, alla televisione e in Parlamento. Se avete difficoltà a farcela da soli, perseguitatevi a vicenda. Aderite ad Associazioni ONLUS per la Persecuzione Reciproca, ci potrete anche scaricare l'8 per mille. Altrimenti avvaletevi di Gruppi di Persecuzione Anonima oppure ancora usate i telegiornali nazionali o insultate la piazza, che magari finisce che qualcuno vi tiri qualcosa in faccia. Sulle prime farà un po' male, certo, ma ne sarà valsa la pena. Se per contro siete persone comuni e non avete a disposizione niente di tutto ciò, non temete. Il consiglio migliore è quello di usare Facebook. Attualmente non c'è niente al mondo con cui vi si possa perseguitare di più. E in men che non si dica vedrete la vostra popolarità andare a mille e, con un po' di pazienza e perseveranza, una persecuzione come si deve vi conferirà poteri senza limiti. Non ci credete? Guardate un po' quello che sono riusciti a fare i cristiani.

9 commenti:

  1. Non solo i cristiani purtroppo...guarda Berlusconi:)

    RispondiElimina
  2. @Sleeper: vedo che hai colto il punto. ;)

    RispondiElimina
  3. Ciò vuol dire ch’anche la persecuzione e lo sterminio del popolo ebraico, per esempio, o il genocidio di quello ruandese, perché no, hanno dato, poi, un potere senza limite all’uno e all’altro?

    RispondiElimina
  4. @Yuria: ovvio che il post sia paradossale e surrealmente provocatorio. Ma il ruolo dell'immagine a tutti gli effetti è non trascurabile, soprattutto quando mi riferisco alla maniera "intensiva" nel far passare il messaggio. Del resto non si può certo negare che al popolo ebraico un "certo" potere non lo abbia dato. Mentre per quanto riguarda il popolo ruandese o altri, purtroppo poiché nessuno ne parla, è come se di fatto non esistessero e quindi non esiste neanche la loro persecuzione.

    RispondiElimina
  5. cosa cazzo devo fare per trasformare un cazzo di fasullo perseguitato in un vero perseguitato?

    RispondiElimina
  6. @Ratto: La persecuzione ha connotazione intrinsecamente negativa e quindi anche una vera persecuzione potrebbe essere addotta dal Perseguitato per i suoi scopi vittimisti. Opterei quindi per una resistenza attiva. ;)

    RispondiElimina
  7. e noi siamo testimoni del martirio al governo...

    RispondiElimina
  8. Oggi gli ho sentito dire che i giudici stanno attentando alla libertà nel nostro Paese, più che altro alla sua libertà di farsi beffa delle leggi, è proprio uno scandalo.

    RispondiElimina
  9. @knitting bear: ecco, hai usato la parola giusta. Il problema infatti è proprio il concetto di "scandalo", ovvero la derubricazione diffusa per molti di questi comportamenti (tipo la faccenda della chiusura di Anno Zero), che ormai vengono visti dalla maggioranza tutt'al più come peccati veniali, quando invece bisognerebbe che suscitassero scandalo. Come minimo.

    RispondiElimina

Poiché vorrei evitare di attivare la moderazione, vi prego di moderarvi da soli. Grazie.

License

Creative Commons License
I testi di questo sito sono pubblicati sotto Licenza Creative Commons.

Statistiche

Blogsphere

Copyright © Il grande marziano Published By Gooyaabi Templates | Powered By Blogger

Design by Anders Noren | Blogger Theme by NewBloggerThemes.com