Punti di vista da un altro pianeta

mercoledì 2 marzo 2016

Se il problema (alla fine) è Tobia Antonio

Visto che alla fine - vi piaccia o no - Tobia Antonio (figlio di Vendola e del suo compagno) esiste, vorrei soffermarmi su un aspetto che trovo molto interessante e che riprende parzialmente quanto ho già riportato qualche giorno fa riguardo la presa posizione sul tema da parte dell'Ordine degli Psicologi del Piemonte. L'idea mi è stata sollecitata da un pezzo uscito un paio di giorni fa sul Fatto Quotidiano a firma Alex Corlazzoli in cui si immagina l'impatto di Tobia Antonio con la scuola tra sei/sette anni. Corlazzoli sostiene che, pur nelle attenzioni e nell'amore che i due padri daranno al figlio, difficilmente l'Italia saprà garantire a Tobia Antonio una vita senza discriminazioni a partire da quelle che rischierà di trovare a scuola da parte dei suoi compagni che lo vedranno, per dire, sempre accompagnato da uno o due padri e mai da una madre.

Questo, come dicevo, riprende la questione sollevata dagli psicologi, i quali affermano che l'unico vero problema dei figli di omosessuali non proviene dalla famiglia con due madri o due padri, bensì dalle discriminazioni che la società metterà loro di fronte come bastoni tra le ruote psicologici ed esistenziali. E tutto questo è molto logico e condivisibile. Ma perché allora deve farne le spese Tobia Antonio? Voglio dire: Tobia Antonio viene discriminato? Bene, allora sapete cosa facciamo? Eliminiamo Tobia Antonio ed eliminiamo il problema. Cioè, insomma, il triste paradosso è che invece di pensare all'educazione all'uguaglianza dei più giovani (ma anche dei più vecchi), e a eliminare così le piccole e grandi discriminazioni che potenzialmente potrebbero rendere la vita di Tobia Antonio un inferno, preferiamo eliminare Tobia, ovvero togliere a Tobia – e a quelli come lui – la possibilità di esistere ovvero di avere una famiglia (di qualsiasi genere, purché lo ami) in cui crescere.

Non potremmo invece prendere Tobia Antonio e le altre piccole creature che sono già nella sua situazione o che saranno nella sua situazione, come stimolo per impegnarci, tutti quanti (io, tu che leggi, il tuo fruttivendolo, Giovanardi, l'autista del bus che hai preso stamane, Alfano ecc. ecc.), per garantire loro un futuro senza nessun tipo discriminazione? Non potremmo dire: Tobia Antonio e gli altri come lui meritano non solo una famiglia che li ami, ma anche una società che non li guardi strano, che li accetti, che li consideri come tutti quanti gli altri, che non si ponga neanche il problema della loro diversità, perché non c'è niente di veramente diverso in loro e, anche se ci fosse, la diversità deve arricchire, non impaurire? Se è vero che ci riempiamo sempre la bocca con la retorica dell'infanzia e che dobbiamo sempre essere dalla parte dei bambini, perché in questo caso non siamo dalla loro parte? E questo dovrebbe essere un dovere morale di tutti i cittadini, sia di quelli che sono d'accordo, sia di quelli che non lo sono. Perché quelli come Tobia Antonio esisteranno sempre e non c'è modo di evitarlo, per quante leggi, paletti o sbarramenti giurisprudenziali potranno essere messi. Ed è troppo comodo pensare di eliminare il problema, eliminando queste creature, solo perché ad alcuni (molti?) piace restare omofobi, o perché cercare di non esserlo costa troppa, troppa fatica.

6 commenti:

  1. Battuta di Spinoza: I leghisti non sono favorevoli alle adozioni per gli omosessuali perchè hanno paura che vengano discriminati dai figli dei leghisti.

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    1. Come spesso succede, l'umorismo - quello buono - riesce a mettere a nudo in una sola battuta i paradossi e le contraddizioni, molto meglio di un editoriale o di un saggio.

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    2. Esatto! Ho recuperato la battuta originale: "Se ho ben capito, la preoccupazione dei leghisti è che i bambini adottati da coppie gay rischiano di essere presi in giro dai figli dei leghisti"

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  2. Per alcune discriminazioni ci vogliono anni e anni, prima di poterle superare. Per esempio, i figli di divorziati, non fanno più notizia a scuola, grazie a coloro che hanno resistito e sono giunti alle famiglie allargate.Prendiamo invece la discriminazione di coloro che portano gli occhiali, i quttrocchi per intenderci, che devono sopportare le derisioni dei compagni di scuola, come chi è troppo basso o troppo magro o troppo
    grasso.
    I Tobia Antonio probabilmente sopravviveranno meglio dei miopi e dei presbiti perchè. " per fortuna e volontà della nazione" tutte queste discussioni sui cosiddetti 'tabù' troveranno via via dei compromessi che porteranno a leggi ben definite. Non penso che ci vorranno decenni perchè tutti questi eventi sono ormai sostenuti dalla scienza che non può tergiversare e deve favorire tutti quanti.
    Cristiana

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  3. chissefrega il fatto delle due mamme / due papà!
    quello che non accetto è che il figlio di vendola sia stato COMPRATO!

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    1. Il problema del "comprato" è più complesso di quello che si può pensare e non si può liquidare tanto facilmente. Per dire, anche per una regolare adozione servono parecchi soldi. Non è quindi un "comprare" anche quello? Il problema, insomma, è davvero moralmente complicato da giudicare e ci andrei per lo meno cauto. Anzi, forse addirittura mi asterrei.

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