Punti di vista da un altro pianeta

giovedì 25 febbraio 2016

The X-Files, la serie-zombie

Dopo aver visto l'ultima imbarazzante puntata della miniserie di X-Files, quello che viene spontaneo chiedersi è: come accidenti è possibile che uno come Chris Carter non si accorga di quanto è brutto quello che sta facendo? E comunque una serie TV non è il frutto della mente di una sola persona, per quanto la persona in questione possa avere carta bianca. Intorno ci sono fior fiore di sceneggiatori, di produttori esecutivi, c’è un network che ci mette i soldi, gente che lo fa di mestiere da anni, squadre (che dovrebbero essere, o almeno noi così ci immaginiamo) al top delle capacità e delle professionalità del settore, e nessuno si accorge che stanno mettendo in scena una vaccata?

Non dico Duchovny e la Anderson perché, come professionisti (stra)pagati per impersonare dei ruoli, nel momento in cui firmano un contratto devono arrivare in fondo a prescindere dalla bontà del copione che è stato messo loro in mano. Al massimo potevano rifiutare di imbarcarsi nell'avventura fin dal principio e, fossi in loro, visti i risultati, lascerei perdere l'idea di prendere in considerazione eventuali ulteriori immersioni nella melma di questo franchise ormai in decomposizione. Dunque a loro non si può attribuire alcuna colpa. Per tutti gli altri invece i casi sono due: o erano consapevoli che partivano già dal fondo dell'abisso e stavano iniziando a scavare (ma se ne fregavano, confidenti che l'Effetto Nostalgia sarebbe stato capace di sanare qualunque magagna), oppure si erano tutti bevuti il cervello.

Perché della nuova serie di X-Files non si salva (quasi) niente.

Il quasi, doveroso, si riferisce per lo più alla puntata 10x03, Mulder and Scully Meet the Were-Monster (La lucertola mannara nella versione italiana), un episodio farsesco in cui la serie e i suoi protagonisti prendono in giro se stessi e i tic propri e quelli dell'uomo medio moderno, in una spassosa girandola di trovate e gag piuttosto riuscite. Non a caso è quella che anche su Rotten Tomatoes ha un rating di apprezzamento altissimo. Tutto il resto, invece, viaggia purtroppo tra una pochezza disarmante e una vera e propria indecorosità. In particolare, le puntate legate alla mitologia della serie (ma non solo) sono qualcosa di inguardabile, un insulso patchwork di triste e becero cospirazionismo da social network - su tutto svettano scie chimiche e vaccini -, infarcite di discorsi farraginosi e inutili, con trame spesso inconsistenti e inconcludenti, sottotrame scollegate, credibilità delle azioni e dei pensieri dei protagonisti ridicola e mancanza di qualunque mordente, passione e – soprattutto – scintilla creativa in grado di illuminarle (nella figura qui sotto, il rating di apprezzamento degli utenti di Rotten Tomatoes sui vari episodi della serie, a mio avviso complessivamente piuttosto generoso).
L'impressione che se ne ricava è che X-Files sia rimasto ancorato ai suoi stilemi ormai decisamente logori sia in termini di idee, che di struttura narrativa e, se quando debuttò nel 1993 si gridò al miracolo per la ventata di novità che portava, quattordici anni dopo la fine della serie (quattordici anni durante i quali abbiamo visto l'eccellente evolversi del mezzo televisivo con prodotti eccelsi tipo I Soprano, The Wire, Breaking Bad, True Detective, Fargo, Game of Thrones e tante altre serie notevolissime) ritroviamo non solo una serie drammaticamente obsoleta, tenuta in scacco dalle stesse ossessioni che ne hanno decretato il successo, che non ha saputo – forse per incapacità, forse per mancanza di coraggio – affrancarsi da se stessa e trovare qualcosa di nuovo che valesse la pena di raccontare, ma anche, pur nella sua vetustà, incapace perfino di rispolverare dignitosamente, anche solo con coerenza e un po' di mestiere, quelle stesse sue idee che, va ammesso, costituiscono la cifra fondante senza la quale la serie perderebbe la sua indiscutibile identità.

Così, quello che almeno si è capito una volta per tutte alla fine delle (per fortuna solo) sei puntate, è che la serie è morta, morta da tempo, morta da almeno quattordici anni (forse qualcuno in più), e che questa miniserie è stata frutto di una macumba di Chris Carter per portarla fuori dalla tomba. Quella che abbiamo visto, dunque, è stata una serie-zombie, insensata, gorgogliante, barcollante, putrefatta, il cui unico, sensato destino è quello di un bel colpo secco in testa. Ci sarà qualcuno nella produzione che avrà la pietà di premere il grilletto?

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