Punti di vista da un altro pianeta

giovedì 20 agosto 2015

La regole della scrittura #4 - John Steinbeck

John Steinbeck è un classico. John Steinbeck nel 1962 ottenne il Premio Nobel per la Letteratura. John Steinbeck è quello di Furore, Uomini e topi e La valle dell'Eden tanto per citare tre titoli entrati nella Storia della letteratura del XX Secolo. Per lui le regole da seguire sono soltanto 6:

1. Lascia perdere l'idea che non arriverai mai alla fine. Scordati il traguardo delle 400 pagine e scrivi soltanto una pagina al giorno. Questo aiuta. Così, quando avrai finito, rimarrai sempre sorpreso.

2. Scrivi liberamente e il più rapidamente possibile e butta tutto sulla carta. Non correggere o riscrivere mai finché non è tutto buttato giù. Riscrivere mentre stai ancora scrivendo solitamente è una scusa per non andare avanti. Interferisce anche con il flusso e il ritmo che può scaturire solo da una specie di associazione inconscia con il materiale che stai scrivendo.

3. Dimenticati il pubblico. Innanzitutto il pubblico senza nome e senza faccia ti terrorizzerà da morire e in secondo luogo, al contrario del teatro, quel pubblico non esiste. Nella scrittura, il tuo pubblico è un singolo lettore. Ho trovato che talvolta aiuti pensare a una persona, una persona reale che conosci, o a una persona immaginaria e scrivere a quella.

4. Se pensi che una scena o una sezione abbia bisogno di miglioramenti e la vuoi ancora mantenere, lasciala da parte e prosegui. Quando avrai finito l'intero lavoro, potrai tornarci su e potresti scoprire che la ragione per cui ti dava problemi è che non c'entra niente.

5. Attento alle scene cui ti affezioni troppo, più del resto. Normalmente scoprirai che non fanno parte dell'insieme.

6. Se stai utilizzando un dialogo, pronuncialo ad alta voce mentre lo scrivi. Solo così avrà il suono del parlato.

8 commenti:

  1. Attenzione: hai scritto "SteinbAck" nel titolo del post...

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    1. Ti capisco. Io non lo metto nei miei Top 5, ma ti capisco.

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  3. Il punto 3 è molto interessante, anche S. King sostiene una teoria simile. Quello di cui si ha bisogno è un cosiddetto "lettore ideale" che, a giudicare dalla qualità di molti bestseller, ha davvero gusti di merda.

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    1. Il problema è che ciascun autore si modellerà il proprio "lettore ideale" sulla base dei propri gusti. Quindi il punto, alla fine, è semplicemente non pensare che si possa piacere a tutti.

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  4. Risposte
    1. Personalmente non sono completamente d'accordo su tutte (soprattutto sulla 2). A mio avviso quella più sacrosanta è la 5 (e la 4).

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