Punti di vista da un altro pianeta

venerdì 10 agosto 2012

A proposito di Londra (non proprio olimpica)

Non c'è luogo più odioso, a Londra, del British Museum. Esibizione orgogliosa di secoli di scorribande sanguinose, imperialismo matricolato, assoggettamento impunito di popoli e depredamento di culture altrui.

E intanto Elisabetta se ne va in giro a salutare la folla coi cappellini color canarino.

Bye bye baby.

14 commenti:

  1. Non conosco molti paesi dove la storia non sia simile, purtroppo!

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    1. Depredare e saccheggiare sono hobby connaturati all'Uomo, questo è vero, ma il British Museum ne è l'esibizione e il vanto sopra ogni altra cosa. E il fatto che sia (almeno credo) un museo unico al mondo, la dice lunga sulla storia degli inglesi.

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    2. ogni museo è "unico al mondo", concordo con te che la storia di alcuni paesi sia stata più cruenta di altri ma il fatto di non aver fatto un museo delle scorribande italiane in Libia, Etiopia o nell'ex Iugoslavia non assolve certo il bel paese!

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    3. Sì, d'accordo, giacché i musei ospitano normalmente pezzi "unici", ovviamente sono tutti "unici". Il punto è che "ideologicamente" come il British non c'è niente. Da nessuna parte sono riuniti una così grande quantità di reperti provenienti da culture differenti del mondo antico. Solo un esempio: ci sono pezzi interi del Partenone di Atene, che peraltro la Grecia ha formalmente richiesto indietro. Ma intanto sono ancora lì...

      Per quanto riguarda l'Italia, per esempio, si potrebbe fare un discorso simile per il Museo Egizio di Torino, anche se in questo caso, almeno per una volta, non era mia intenzione chiamare in causa l'Italia.

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  2. E' vero, però è anche vero che per visitare il British Museum non ho pagato, in Italia prima di visitare un museo spesso ci devo pensare due volte...sarò venale...

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    1. Il fatto che il British sia gratuito non lo assolve dalle sue colpe ideologiche. Senza contare che proprio la sua gratuità lo rende un'attrazione ancora più unica che porta comunque nelle casse dei londinesi un gran bel po' di sterline (perché comunque avrai pagato la Metro, i pub in cui sarai stata, i gadgets di Harrods che avrai comprato, il B&B o l'hotel in cui avrai dormito, il volo che avrai usato per arrivarci ecc. ecc.). Insomma, la presenza di una mostra permanente del genere fa comunque girare un bel business.

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    2. Non è mia abitudine comprare gadgets o andare da harrods e le uniche cose che ho pagato sono state metro e aereo. Se visito un posto non lo faccio per consumismo, ma per conoscere.
      Comunque le colpe ideologiche di cui parli non le nego di certo, ma non mi risulta che nei vari paesi del mondo i musei espongano solo opere "locali".
      Che la Gran Bretagna abbia una storia colonialista non piace nemmeno a me e questi trascorsi si riflettono chiaramente ancora oggi in molti atteggiamenti, ma personalmente mi soffermo di più su altre sfaccettature del problema che sul museo.

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    3. Non è il consumismo, il punto. Ovviamente i miei erano esempi, anche perché non posso conoscere le tue abitudini. Il punto è che quando tu vai a visitare un posto, tipo Londra (e il British è una delle più grandi "attrazioni" di Londra), fai molte altre spese "collaterali", necessarie e non. Ciò significa che il British Museum contribuisce a portare business a Londra.

      La storia (più che colonialista) della Gran Bretagna la conosciamo. Il British Museum ne è la sua ostentazione e noi visitatori, in un certo senso, gliene siamo grati e gli rendiamo omaggio (anche grazie alla gratuità del biglietto). Da qui, la mia sensazione di ripugnanza.

      Poi è ovvio che non tutti i musei sono locali, né uguali. Ma ho apprezzato per esempio molto di più il grandissimo (e bellissimo) Museo della Storia Tedesca di Berlino. Come dicevo sopra, si potrebbe applicare lo stesso concetto, per esempio, al Museo Egizio di Torino.

      D'altro canto non mi fa nessun problema trovare la Gioconda al Louvre, trattandosi di un'espressione artistica personale (di Leonardo da Vinci) che può avere avuto una sua storia (donata al tal principe o quel che è) per cui oggi è legittimo che stia là.

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  3. Non sono mai stato al British Museum né ho voglia di andarvi. Sono certo che troverei soltanto le vestigia di un impero ormai finito da un pezzo. La testimonianza di secoli di predonerie, di pirataggio organizzato e reso legale dall'allora regina Elisabetta, la numero uno; di sfruttamento e di massacri di popolazioni "civilizzate", come quelle civilizzate dagli spagnoli, Maya, Incas e via discorrendo.
    Credo che posso sopravvivere senza mettere piede nel British Museum.
    Grazie dell'ospitalità.

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    1. Quelle che troveresti sono le vestigia di molti imperi finiti da un pezzo. Anzi, la più grande e ricca esibizione del mondo di vestigia di civiltà finite da un pezzo, raccolte in un unico luogo, esposte per cultura, arte, eccetera, certo, ma anche per ostentazione del potere di una sola nazione di riunirle tutte sotto lo stesso tetto (cosa che sottintende tutto quello che hai detto tu).

      Grazie a te del commento, Vincenzo.

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  4. Se c'è una cosa da dire è che i britanici sono molto nazionalisti e vanno fieri di quello e di tutte le cose che hanno fatto sabgliate o no.Paola L.

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    1. Probabilmente se chiedessi loro se sono fieri delle cose che hanno sbagliato, alzerebbero un sopracciglio con il loro classico aplomb e ti chiederebbero con una certa sorpresa: "Quali abbiamo sbagliato?!"

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