Punti di vista da un altro pianeta

venerdì 4 maggio 2012

La Sindrome Fabio Volo


A proposito di quello cui si accennava qualche giorno fa, ovvero circa il paradigma che il mercato e i media instillano nel Lettore Medio per insegnargli a (pre)giudicare la bontà di un libro.
Nessuno è al sicuro.

9 commenti:

  1. Bravi e questi ragazzi, anche se, secondo me, un libro di Fabio Volo non puàò avere tutto quel potere. Comunque, per evitare rischi, nella mia tana non ci entrerà mai, meglio essere prudenti.

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    1. Forse un suo libro no, ma lui un po' sì, almeno stando a quante copie vende... In ogni caso la prudenza non è mai troppa.

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  2. Chissà, forse un giorno esploderanno gli scandali che i soliti giornalistozzi fantasiosi chiameranno editoropoli, filmopoli e musicopoli, e allora finalmente ci spiegheremo il perché di tanta meritocrazia alla rovescia in TUTTI i campi artistico-culturali italioti. Stasera (mea culpa) ho provato a guardare il banale filmetto di Salemme “Cose da pazzi”, ma avrò resistito mezz’ora o giù di lì, prima di girare su eurosport per gustarmi il mondiale di snooker, mille volte più divertente. Mi aveva convinto a vederlo il Morandini, che malgrado gli desse solo due asterischi (scandalosamente esagerati) parlava di “eccessivo ricorso ai giochi di parola” (per me una manna, se fosse stato vero… :D) Il filmetto si apre con la più stucchevole delle reiterazioni dell’ovvio: il padre che dice “tua figlia” e la madre che risponde “chissà perché quando fa qualcosa che non va bene è sempre figlia mia”. Quante volte l’avremo sopportata, questa fesseria? Cento? Mille? Diecimila? In compenso, prima di dire “Basta, mi son rotto”, ho dovuto sorbirmi un finto ispettore inps che diceva di chiamarsi Montalbano, al che quello vero arrivato dopo ha detto di chiamarsi Maigret (ahahah!!!) Ah, dimenticavo: e gli “eccessivi giochi di parole”? UNO (scarsottolino) in mezz’ora, tra “Fedor” e “fetor”… proprio da stenderci sopra un peto veloso…
    Ti ho fatto solo un esempio cinematografico (e non me ne voglia Salemme, che come attore di teatro mi dicono essere davvero bravo) perché gli esempi letterari mi hanno francamente ipernauseato…

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    1. Irriverent Escapade6 maggio 2012 alle ore 00:32

      Potere del marketing o delle marchette ( scusa Zio ma mi sono fatta prendere dal tuo parlare dei giochi di parole ;)

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    2. Salemme ricordo di averlo in effetti visto a teatro, ma eoni fa, e in effetti mi era piaciuto. Poi si è desichizzato al cinema e addio. In tal caso il Morandini è stato di manica larga.

      Nel caso di Volo, come di molti altri, lui usa la sua immensa popolarità televisivo-radiofonica (e secondo me Volo quando fa TV non è neanche male, rispetto alla media per lo meno - diciamo che mi sono ritrovato a guardarlo, alzando il pollice dal telecomando, che qualcosa vuol dire) a traino dei suoi libercoli. Quanti personaggi televisivi sfornano improvvisamente libri, autobiografie, romanzi ecc.? Faletti, Bignardi, Littizzetto... Perché non conta più quello che c'è scritto dentro, ma il nome sulla copertina fuori. E quelli sono nomi che garantiscono vendite a decine di migliaia, mentre scrittoridellamadonna come Michele Mari, gli dice bene se magari di copie ne fanno diecimila.

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    3. Irreverent, nella fattispecie credo sia più il marketing.

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    4. pensa che persino telecronistozzi sportivi di sky spammeggiano in trasmissione i loro "romanzi" (neanche saggistica sportiva, romanzi!), gente come la d'amico e fabiocaressa, che poi in telecronaca si permette di fare moralismo demagogico sui guadagni dei calciatori: e tu che venderai migliaia di copie più di me senza essere uno scrittore??!! non ti vergogni neanche un po'??!!

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