Punti di vista da un altro pianeta

sabato 29 ottobre 2011

La prostituzione della materia (intervallo)



/continua

8 commenti:

  1. Parole Sante. In tutti i sensi. Anche perché sa dire, fra le righe, come l'odierno delirio di non felicità e schiavitù abbia bisogno di una funesta cooperazione di ambo le parti: non solo la perfidia degli avidi sfruttatori e speculatori e manipolatori, ma anche la stupidità pecoreccia degli schiavi volontari, dei somari da produzione, riproduzione, desiderio indotto e consumo sfrenato.

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  2. Terzani aveva capito se non tutto, molto, dall'alto del suo rinnovato e personalissimo umanesimo.

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  3. T.T. era orgoglioso di essere riuscito, nell'ultimo giro di giostra della sua vita, a emanciparsi dall'incubo delle passioni , per dirla alla Battiato.
    Non deve essere facile, quando non si tratta solo di parlare, ma di cambiare vita, e lui lo fece.
    AVERE POCO MA IL GIUSTO.
    Ma chi decide la misura di questo poco-giusto?
    Ciò che io giudico superfluo, per il mio vicino è poco. E allora, come si fa?
    Finiremo per scannarci su questa bilancia, e rimarranno gli uccellini, come quelli che fanno da colonna sonora alle sue parole.

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  4. @Zio Scriba: è vero, ma non sono convinto che la bilancia sia in equilibrio. Voglio dire, è più un fenomeno carnefice-vittima, dove la vittima finisce per amare il suo carnefice. Ma il processo parte dallo sfruttatore che fa leva sulle debolezze del consumatore/sfruttato, il quale però per lo più non se ne accorge e crede anzi di realizzare così la sua felicità.

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  5. @Adriano Maini: non è che Terzani ci abbia messo grancbé di suo, tranne la sua propria celebrità e la sua forza comunicativa. Il Buddhismo aveva già capito tutto oltre duemila anni fa ed è ai suoi insegnamenti che lui si rifa.

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  6. @silvia: penso che cominciare a eliminare il superfluo, sarebbe un buon punto di partenza. E con superfluo intendo dire ciò che è *veramente* superfluo. Tipo comprarsi un nuovo paio di scarpe quando ce n'hai altre sette paia che vanno ancora benissimo, o cambiare il cellulare quando fa ancora egregiamente il suo lavoro. Lo stesso per il computer, l'auto, la TV, i vestiti. Cose così, insomma. Ma - se vorrai seguirmi - avremo modo di approfondire il concetto nei prossimi giorni.

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  7. Cioè, aspè, un attimo che sono emozionato, si ecco... no, porca di quella zozza, va beh, niente scemenze, salto che non mi viene nulla e scrivo direttamente il motivo per cui sono rimasto con le labbra strette in una smorfia di perplessità a pensare. Stavo ascoltando il video mentre leggevo altro (si, di tuo, puoi tranquillizzarti), ma sono ritornato su questa pagina quanto ho sentito un'acuta distinzione fra essere felici e essere contenti: non ci avevo mai pensato e sono rimasto colpito.

    *Se non ricordo male ti bastavano 5 lettere per riconoscermi(cit.): vediamo se riesci a far meglio.

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  8. @Scem*: le cose cui non pensiamo, spesso risultano molto più semplici di quello che ci si può aspettare, e questo dà la misura della superficialità in cui versano normalmente i nostri pensieri, se non li stimoliamo adeguatamente.

    Per esempio, per quanto stimoli i miei pensieri in questo momento, non mi sovviene proprio la faccenda delle cinque lettere per riconoscerti... Potrebbe essere l'ora tarda, o il fatto che, essendo passata già la mezzanotte, è ormai già l'11-11-11, e qualche effetto lo dovrà pur dare, no?

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