Punti di vista da un altro pianeta

venerdì 3 dicembre 2010

La volpe nella cabina (elettorale)

LONDRA (dal nostro inviato) - Il comportamento innato di una mente che tenta di risolvere una dissonanza cognitiva, ovvero la reazione della volpe che, fra il desiderio dell'uva e l'incapacità di arrivarvi, giunge alla conclusione che "tanto l'uva è acerba", è un principio assai più frequente di quanto si pensi. A volte è una semplice conseguenza di una situazione più o meno innocua, ma a volte è anche cercata e strumentalizzata a fini di manipolazione del comportamento individuale. E, se fino a ieri veniva utilizzata soprattutto in ambito commerciale, adesso sembra che si applichi altrettanto bene anche alla politica.

Secondo un recente studio di alcuni ricercatori della Facoltà di Psicologia dell'Università di Norfolk, in procinto di essere pubblicato sulla prestigiosa Psychology Tomorrow, la dissonanza cognitiva sarebbe infatti un fattore fortemente condizionante anche nelle scelte politiche degli individui, in particolare in vista di una consultazione elettorale.

Sulla base dei raffronti delle risultanze statistiche e dei questionari fatti compilare a un campione di 1500 soggetti distribuiti per età, sesso, livello di istruzione e condizioni sociali ed economiche, l'elettore non radicato ideologicamente, ha dimostrato di mantenere comunque l'intenzione di votare il proprio candidato o partito anche di fronte a palesi inadeguatezze dello stesso.

«Supponiamo che un cittadino abbia dato la sua preferenza a un determinato partito» ha spiegato Julia Foster, team leader del gruppo di ricerca. «E supponiamo che dopo qualche tempo un gruppo di dirigenti di questo partito, ovvero il suo leader, vengano pubblicamente coinvolti in gravi questioni che mettano in fortissimo dubbio la moralità e i principi che hanno animato e animano l'operato pubblico di queste persone, i cui discutibili comportamenti possono essere andati anche a detrimento degli elettori stessi. Ebbene, lo studio ha confermato che una percentuale superiore al 55% di chi li ha votati in passato, tende a trovare giustificazioni che portano i soggetti a confermare la loro preferenza ai medesimi partiti o candidati anche alle elezioni successive alla scoperta degli scandali.»

«Questo è un esempio tipico di dissonanza cognitiva, ancorché applicato in un ambito ancora poco studiato, che meriterebbe maggiore attenzione» ha continuato Charles Witt, assistente e dottorando. «Il riconoscimento della palese inadeguatezza del candidato cui dovrebbe conseguire la modificazione della propria intenzione di voto, coinciderebbe con il riconoscimento dell'inadeguatezza del soggetto nella scelta del candidato stesso. E questa reazione tende a essere istintivamente rimossa alla radice per difendere l'elettore dal sentirsi vittima di un senso di ottusità nei confronti di se stesso, un sentimento autoreferenziale di stoltezza tanto più forte, quanto più gravi sono le situazioni in cui sono incorsi i politici in questione.»

Come a dire, se devi farla, tanto vale che la fai davvero grossa. Alla fine ci guadagnerai due volte. Che i politici lo facciano apposta?

26 commenti:

  1. Bella provocazione, parlare di volpi in cabina nel paese degli asini che votano! :D

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  2. Non credo che i politici lo facciano apposta, lo fanno e basta, e spesso lo hanno fatto abbondantemente ben prima di candidarsi. E magari si candidano per continuare a farlo impunemente.

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  3. questa non l'avevo veramente mai sentita.
    ad ogni modo, non bisogna neanche tralasciare che (e questo ben si applica ai casi studiati dai ricercatori che citi) una buona parte degli elettori vota secondo il concetto di 'identificazione partitica', in cui, cioé, il voto è frutto del processo di identificazione psicologica, motivata a più livelli, (anche inconsci), tra l'individuo e un determinato partito o, meglio, un immagine di partito: significa una predisposizione stabile dell'elettore verso X o Y, che rimane invariata persino dopo scandali o altri fatti lesivi dell'immagine del partito.

    molto probabilmente anche la 'dissonanza cognitiva' potrebbe essere un caso di 'identificazione partitica': si costruisce un legame empatico tra votato e votante, anche e soprattutto facendo leva su guai e scandali. (che, d'altronde, è il fattore che rende Berlusconi così vicino a certe frange della popolazione).

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  4. @Zio Scriba: mi sa che fai un torto all'intelligenza e alla simpatia degli asini.

    @web runner: però trovo più interessanti e sorprendenti le reazioni degli elettori.

    @Einzige: neanch'io l'avevo mai sentita, finché non l'ho scritta. Comunque l'identificazione partitica esiste senza dubbio, come pure la radicalizzazione ideologica. Ma nella maggioranza dei casi a mio avviso vengono solo _dopo_ la dissonanza cognitiva. E la dissonanza cognitiva fa sì che l'elettore continui a votare in maniera palesemente irragionevole, pur di non dover ammettere di aver preso - magari per decenni - un granchio colossale.

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  5. "ego cogito - cogitata qua cogitata"...
    ridotto: i politici se ne sbattono e la gente pure!

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  6. @angie: non mi illudo che sia così semplice.

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  7. certo, può accadere di non volersi ammettere d'aver preso per anni un granchio colossale. ma, secondo me, può anche succedere che a volte sono gli stessi piccoli scandali, i guai con la giustizia, le beghe familiari e partitiche a rendere ancor più vicino il politico all'elettore; è un pò come una riproduzione sul palcoscenico politico dei tanti, piccoli problemi che l'uomo medio vive nella vita di tutti i giorni. così si potrebbero pure spiegare (sotto certi versi) gli apparentemente inspiegabili voti a Berlusconi negli ultimi quindici anni.

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  8. @Einzige: al sentimento di vicinanza di cui parli non credo, a meno che tu non lo intenda evocato da un sentimento di emulazione e/o protezione. "Emulazione" nel senso di convenienza all'legittimazione dei propri comportamenti, per la serie se lui si comporta così, allora lo posso fare anch'io. E "protezione" nel senso che se lo voto, sono convinto che lui tuteli i miei affari come tutela i suoi. Insomma, solo di fronte a fattori meramente utilitaristici, gli aspetti morali che potrebbero incidere sul giudizio finiscono nella pattumiera. Quando questi non ci sono, temo che la dissonanza cognitiva prevalga.

    @bandaparcheggiotto: naturalmente chi è preda della dissonanza cognitiva non lo riconoscerà mai...

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  9. Certe volte mi chiedo se l'ignoranza sia una vera attenuante... Che sappiano di farlo o meno, intanto lo fanno e i terrestri a quanto pare reagiscono esattamente come previsto...

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  10. @Vaniglia: l'ignoranza non può essere un'attenuante, se i risultati sono questi. A me invece viene da chiedermi se sapere di farlo può contribuire a evitare di farlo.

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  11. Come diceva Flaiano gli italiani sono fatti per la dittatura, per cui votano e voterebbero chiunque. Sono d'accordo con Einzige, in effetti oggi la politica è uguale alla società civile

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  12. @Inneres Auge: a questo proposito penso che la politica sia uguale a "una parte" della società civile. Ma presa nel suo complesso la società civile è ancora migliore della politica che la rappresenta. Fosse anche solo in termini di moralità e pragmatismo.

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  13. Sapere di farlo pià contribuire a farli specializzare nel farlo meglio senza farsene accorgere...

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  14. Detta in soldoni, se questa 'ricerca' ha un valore anche in Italia, è meglio fare scorta di vaselina, perché da lì non ce lo toglie più nessuno.
    E hai un bel da dire, alla cinese, "non ti muovere, ché fai il suo gioco": se ti muovi ti fa, se stai fermo ti fa...
    Con la vaselina sarà bene tenere a portata di mano anche un rasoio; un taglio netto e la costipazione passa.

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  15. Se Marrazzo anzichè rinchiudersi ipocritamente in convento avesse dichiarato "a me piace anche il cazzo, problemi?" non solo avrebbe dribblato il massacro mediatico ai suoi danni, ma probabilmente la sua popolarità sarebbe aumentata.

    Nel mio caso, la dissonanza cognitiva riguarderà il desiderio di liberarmi da Berlusconi e il disprezzo per la finta opposizione veltronista.

    Chi vive questa contraddizione potrà:

    a) non votare
    b) votare tappandosi il naso
    c) votare Grillo

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  16. "ho dei guai con la giustizia, ma chi non ne ha mai avuti?"
    "ho problemi con mia moglie perché mi piacciono le altre donne, ma perché a voi non piacciono?"
    sono uno di voi: sta qui l'identificazione.
    questa è la maniera in cui, spesso e particolarmente negli ultimi tempi, si pone il rapporto tra Berlusconi e il suo elettorato.

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  17. Già, hai fatto bene a precisare "una parte" poichè in effetti io non sono come i politici, nè molti degli amici blogger e delle persone che conosco al di fuori del pc.

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  18. Come è facile capire, nonostante le menate sulla maggioranza, è sempre la minoranza consapevole a determinare i mutamenti. Confidiamo in quel 45%.

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  19. Sig. Maestro d'esilo4 dicembre 2010 alle ore 20:28

    Con la presente missiva, intendo informare i colleghi dell'Università di Norfolk, che i medesimi risultati scientifici si sono ottenuti presso i nostri laboratori, a seguito della collaborazione degli alunni del 4° e 5° anno delle elementari.
    I medesimi risultati sono un'ulteriore riprova, oltre che della veridicità stessa dell'ipotesi formulata, anche della notevole diversità campionaria a disposizione, variabile in funzione del territorio. Presso le nostre aree infatti, i soggetti campionarii presentano sintomi talmente evidenti da essere riscontrabili anche dietro le analisi compiute dai nostri alunni, con i rudimentali strumenti a disposizione.
    Da qui è possibile comprendere anche il motivo per cui io, da Maestro, mi sento estremamente sminuito in relazione alla semplicità delle ricerche affidatemi.

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  20. @Vaniglia: farsene accorgere è l'ultimo dei loro pensieri. La cabina elettorale li protegge e per il resto possono sempre negare.

    @gattonero: la vaselina non esiste. E' un prodotto mitologico...

    @il Socio: non sono convinto che la popolarità di Marrazzo sarebbe aumentata, non in Italia, non con quegli argomenti lì...

    Per il resto, quella di cui parli non mi pare come una vera dissonanza cognitiva. Piuttosto la vedo come un'alternativa del diavolo (per dirla con Forsyth).
    Infine, circa le possibilità, per me vale tutto tranne che la (a).

    @Einzige: credo che vogliano farci credere che sia così, ma temo che non sia così semplice.

    @Inneres Auge: si sbaglia sempre a dire "tutti".

    @Antonio: magari fosse così, magari...

    @Sig. Maestro d'esilo: i colleghi dell'Università di Norfolk desiderano ringraziare lei e il suo team per aver replicato lo studio su un differente campione di popolazione. La conferma dei risultati li (s)conforta alquanto.

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  21. c'era bisogno di questo studio per capire perchè un sacco di operai, pensionati, dipendenti continuano a votare berlusconi silvio da anni nonostante gli abbiano bloccato pensioni, stipendi, diritti ecc.
    a beneficio dei soliti pochi?

    che cazzo!

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  22. @il Ratto: in effetti se da un lato negli anni ho sentito una pletora di elucubrazioni psico-sociologiche sul perché le categorie di cui parli abbiano iniziato a votare Mr. B, dall'altro non ne ho sentite molte sul perché le medesime categorie si siano ostinate a continuare a farlo nonostante le evidenze.

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  23. Proprio come quei genitori che difendono i figli e le loro le malefatte : ragazzate !!!!! dicono.
    Cristiana

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  24. @cristiana: già, perché dovrebbero ammettere di aver cresciuto degli idioti e quindi darsi degli idioti da soli...

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