Punti di vista da un altro pianeta

mercoledì 15 dicembre 2010

Il nuovo re del giallo

Se già doversi sorbire Giorgio Faletti che presenta il suo nuovo libro in zona Babbo Natale, può essere considerata un'attività che prevede di aver raggiunto un certo livello di pratica zen; e sapere che anche Enrico Ruggeri, glabro giudice della quarta stagione di X-Factor e ormai consolidato presentatore di misteri mistificati, sta per uscirsene fuori con la sua prima prova da romanziere (titolo ancora top secret), può far vacillare anche le menti più equilibrate, sapere che a gennaio 2011 gli scaffali delle librerie saranno invasi dall'attesissimo giallo Chi ha ucciso Norma Jean?, per la prestigiosa firma di Fabrizio Corona, mi scatena una domanda insidiosa: ma il ghost writer si sarà premurato di spiegare a Corona chi era Norma Jean?

30 commenti:

  1. ahia... oggi già a milano si scarliga che c'è un gran gelo, ma questa news mi fa sbandare definitivamente! :D

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  2. Questa fetida Gomorra Editoriale ha sempre più bisogno di venire sputtanata e presa a calci nel culo: sarebbe bello riuscire davvero a far tradurre il mio romanzo, e farlo uscire in America come Italian Ghostwriter o qualcosa di simile. (All'estero sulla nostra mafiosità e mediocrità ci marciano E FANNO BENE) Ulteriore dimostrazione di quanto dicevo ieri: il berlusconismo e i voti comprati sono solo la punta, la parte emersa dello shitberg: l'italiA è TUTTA una disgustosa montagnola di merda! Tra analfabeti, prestanome, stronzi che scopiazzano, feccia famosa che sfrutta la fama, sgualdrinette e leccaculo, resterà spazio nelle nostre librerie anche per 3 o 4 Scrittori? 3 o 4, non si pretende di più!!!!

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  3. Vabbè, smetto di scrivere anche il blog e brucio quello che ho nel cassetto, ho sempre pensato fossero dei capolavori (però magari stanno ancora lì perchè sono una cacata immonda)

    :D

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  4. Non ci sono più limiti! È tutto collegato! :(

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  5. quoto zio Scriba: si tratta veramente di una Gomorra.
    la situazione editoriale italiana è veramente degenerata. farsi un giro per le librerie delle "major" equivale a una passeggiata in un girone dantesco. gialli e giallognolo tutti uguali e ugualmente vomitevoli, editori che danno spazio solo a nomi celebri per vicende televisive e\o legali, onnipresenti libri di cucina, e poi quei soliti noti che si sa che faranno il botto, tipo Eco, Ammaniti e altri così.

    un altro problema che mi fa ribollire è la generale marginalizzazione a cui vengono costretti i pochi (pochissimi) nomi noti, gli scrittori che "ce l'hanno fatta", e le poche (pochissime) riviste specializzate che fanno l'immane sforzo di proporree e promuovere nuove realtà letterarie, o semplicemente opere "diverse" dalla maggioranza. a meno di non essere un addetto ai lavori o un semplice appassionato, è praticamente impossibile venirne a conoscenza.

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  6. Sento sempre dire: "Non importa cosa si legge, l'importante è LEGGERE".
    Non ho mai condiviso quest'affermazione..
    Eppure vedrai, caro Marzianello, in tanti si recheranno nelle librerie a comprare Corona..
    ...che amarezza!

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  7. mi viene in mente solo una parola, ma sarebbe troppo volgare per una signora orsa come me, quindi me la tengo.

    Del resto se considerate che la parola "intellettuale" viene usata in senso dispregiativo, avete già capito tutto.

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  8. ma se uno è così idiota da ammirare corona,
    che cazzo se ne fa di un libro?
    è consapevole che si tratta di un solido in forma rettangolare composto da un numero di n fogli di carta bianca sui quali non sono stati impressi simpatici ghirigori ornamentali,
    bensì una forma evoluta di comunicazione non orale che richiede l'uso di una parte non irrilevante della massa cerebrale?

    insomma: 'sti coglioni sanno leggere? e se lo fanno perchè non sputano in faccia a corona?

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  9. @robydick: ma il termine "scarliga" (bellissimo) deriva forse da "curling" o è il viceversa? ;-)

    @Zio Scriba: io credo che 3 o 4 scrittori ci siano. Giusto 3 o 4. Solo che te li devi andare a cercare tu. Con metodo, pazienza e un po' di fortuna. Il resto è la solita fuffa in decomposizione.

    @Baol: il più delle volte, i motivi per cui certe cose rimangono nei cassetti dei comodini, non è per la loro qualità intrinseca, come il più delle volte la stessa cosa non è il motivo per cui riescono a uscire dai cassetti dei comodini... Certo, a volte, certe cose i cassetti dei comodini non li vedono proprio, ma qui è facile che il letto in questione sia quello di Lele Mora.

    @petrolio: non è tutto collegato, è tutto la stessa cosa.

    @Einzige: una casa editrice è prima di tutto un'industria e un'impresa, esattamente come una ditta che produce yogurt. Il fatto che produca libri (cultura?) o fermenti lattici è un mero dettaglio di secondaria importanza. La "marginalizzazione" di cui parli (sebbene non capisco perché tu la riferisca ai nomi "noti") riguardo le riviste specializzate è un dato di fatto. A mio avviso non si può pensare di promuovere - non in maniera massiccia - delle opere "diverse" dalla maggioranza tramite quei canali. Per la ragione stessa che sono "specializzate" e dunque finiranno comunque nelle mani sempre di appassionati (ma di quelli dal palato fino) e addetti ai lavori.

    Secondo me non c'è una vera via d'uscita. Non globale. Se tu - lettore - hai sviluppato una sensibilità particolare (o più semplicemente ti sei rotto di leggere sempre le stesse cose), devi trovarti tu, informandoti, chiedendo e cercando in giro, cose "diverse"dalla norma. Fortunatamente da questo punto di vista Internet è uno strumento preziosissimo e potentissimo, molto più delle riviste specializzate. Conoscendo amici e girando in blog e forum ho scoperto autentiche perle misconosciute. E io stesso cerco, quando posso, di proporle qui. Penso che oggi, questo sia l'unico modo, ovvero il migliore.

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  10. Io da un pò conduco una battaglia personale contro questi scrittori improvvisati che sfruttano la fama (spesso anche quella immeritata) per farsi pubblicare un libro; passi per i musicisti che con le parole hanno dimestichezza in quanto autori di testi, passi per Faletti che dopo aver pubblicato sei libri può a buon diritto ritenersi romanziere (la gavetta l'ha fatta, rendiamogliene atto), ma Corona proprio no...è vero che è figlio di un grande giornalista (si starà rivoltando nella tomba), ma onestamente non se ne sentiva il bisogno. Rincuora sapere con certezza che simili produzioni sono destinate a finire in qualche bancarella dell'usato, ma anche lì sfigurerebbero. La vera letteratura vive di vita propria, solo il tempo ne sancisce il valore. Poi sui ghost writer stenderei un velo pietoso...

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  11. Marziano, ma che domande fai? :)
    Perché a Corona dovrebbe interessare di sapere chi è la Norma Jean presente nel titolo del proprio romanzo? Non c'ha mica tempo da perdere, Fabrizione nostro! Che uscito il romanzo sarà già lanciato verso nuovi proGGetti...

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  12. @Grace (ma lettrice): io invece sono un convinto sostenitore di quest'affermazione, ma solo nella misura in cui credo sciaguratamente nella possibilità di evoluzione del lettore. Ma lo dico sempre che sono un ottimista.

    @knitting bear: ecco, in effetti quest'osservazione sull'accezione attuale della parola "intellettuale" è molto interessante. Forse non viene utilizzata in modo proprio del tutto dispregiativo, ma è anche vero che i media le hanno fatto assumere una valenza quantomeno ambigua. Insomma, come minimo l'intellettuale è un rompiballe. E vorrei vedere che non lo fosse... Del resto chi è l'intellettuale? Colui che usa l'intelletto? Ah, bè, adesso capisco molte cose... ;)

    @Archimede mancato Pitagorico: tranquillo, non sarò certo io a costringerti. Anzi, ti giuro che non ne parlo più.

    @il Ratto: evidentemente l'abilità della lettura non corrisponde allo sviluppo della consapevolezza necessaria allo sputo. Ma se uno già ammira Corona così com'è, il libro sarà un motivo in più per accrescere/consolidare/radicalizzare la considerazione, no? Ma quel che è peggio, è che queste operazioni fanno credere che chiunque possa scrivere un (meraviglioso) romanzo. So che loro lo fanno per mangiare, ma per il bene dell'umanità i ghost writer andrebbero sterminati.

    @Hobina: no, mi spiace, ma personalmente non faccio passare neanche Faletti, che la gavetta l'avrebbe iniziata vendendo un milione di copie di un libro mediocre come ce ne sono a quintali che - si dice - sia stato tutto riscritto dall'editor. Quella non è gavetta. È puro opportunismo editoriale. E per questo non riesco a pensare che il numero di libri faccia il romanziere. Per fortuna che è vero quanto dici sulla vita della vera letteratura, ma mi viene da pensare che Corona ha soffiato il posto a qualcuno che avrebbe meritato ben più di lui di stare lì. Quanto al destino dei ghost writer ti rimando alla mia risposta qui sopra. ;-)

    @abo: pensavo che magari gli capiterà di fare delle presentazioni piene così di gente e qualcuno potrebbe fargli una domanda sul titolo e lui potrebbe fare un figurone spiegando la faccenda di Norma Jean... Aumenterebbe moltissimo il suo appeal, no? Dici che non ne ha bisogno? Forse hai ragione tu. Sono il solito illuso.

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  13. Manca solo si mettano a scrivere anche Moccia e la Tamaro, poi il cerchio sarà chiuso.

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  14. @web runner: non succederà mai, loro non sono nessuno.

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  15. straordinario! attendo che il segreto del finto suicidio della Lollobrigida venga finalmente svelato!

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  16. ma come siete prevenuti! summò. magari sarà bellissimo!
    domanda da un milione di dollari: ogni tanto penso alle antologie, no? in gioventù si studiava leopardi, foscolo, manzoni. chi aveva culo arrivava a pasolini. secondo voi, quali sono gli autori contemporanei degni di entrare in un'antologia?

    (gente di cui mi fido m'ha però detto che i libri di faletti nn sono male. io nn l'ho mai letto, nn posso giudicare)

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  17. @Antonio: e qui è quando la Lollobrigida si tocca... ;)

    @ciku: il punto è che non ci si improvvisa scrittori, chiunque tu sia. La scrittura ha bisogno di cultura, intelligenza, e lavoro duro, dedizione, ricerca, eremitaggio... Zio? Se ci sei di' qualcosa tu a questo proposito.

    Corona (e chi per lui) sfrutta biecamente la sua immagine (e mi fermo qui) mettendo il suo nome su un prodotto certamente altrui, come fanno la maggioranza dei nomi "famosi" che non avrebbero neanche il tempo materiale di scriverlo un libro.

    Su Faletti vale la faccenda della gavetta, della riscrittura e dell'opportunismo di cui dicevo sopra a Hobina.

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  18. bene. questa notizia mi rende ancora più irritabile..

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  19. Un libro di Corona? Sa anche scrivere???

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  20. @patè: ops, sorry, non volevo...

    @Inneres Auge: naturalmente no. Sennò cosa ci stava a fare il ghost writer?

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  21. @ciku: mi ero perso la parte in cui chiedevi quali autori contemporanei (dunque *viventi*) secondo noi dovevano (potevano) entrare in un'antologia scolastica... immagino tu intenda italiani... dunque, non è facile e chiedo anche agli altri una mano. Cito, restando tra gli autori più noti, i primi che mi vengono in mente, anche rispetto allo stile e ai temi: Benni, Camilleri, Scarpa, Baricco, De Luca, Mari, Wu Ming, Eco, Murgia, Busi, Calasso, Cotroneo... poi è chiaro che va moltissimo a gusti personali e che ci potrebbe finire dentro un sacco di gente anche molto meno conosciuta.

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  22. Mi era sfuggita la notizia che Corona avesse fatto scrivere a qualcuno un libro a nome suo...

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  23. @Kylie: è successo solo perché non è una notizia.

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  24. ma chi avrà riletto il libro a Corona...

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  25. Gia' mi irritava parecchio il fatto di vedere libri venduti "a peso" in taluni ipermercati, nonchè la letteratura ridotta a un mero ammasso di copertine colorate con la dicitura "Best Seller", offerti in pasto ai consumatori di turno come fossero detersivi.
    Il troppo è troppo. Siamo arrivati al punto che per spingere le vendite di un libro si debbano usare delle "figurine". Totti, Littizzetto, Corona.
    Signora, rinuncerebbe al suo thriller di Pippo Franco in cambio di questi due classici tradizionali?

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  26. @Ernest: ... qualcuno *pagato* per farlo.

    @il Socio: non ce l'ho tanto con i libri venduti nei supermercati. Mi irritano di più i casalinghi venduti nelle librerie. Quanto allo scambio :D, purtroppo è alla rovescia: Signora, rinuncerebbe al suo vecchio Melville in cambio di...

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  27. A una mia amica, una famosa casa editrice aveva proposto di pubblicarle un libro e dopo le sue grida di giubilo e le sue lacrime di gioia, si son ricordati di dirle che però le chiedevano l'autorizzazione di attribuirlo a una famosa comica italiana...E da allora quella comica mi scadde...Parecchio.

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  28. @Vaniglia: non sono neanche sicuro che la colpa fosse della comica. Per lo meno non interamente. Quando sei all'interno di un ingranaggio, se ci vuoi restare, devi sottostare a certe regole... Comunque i meccanismi dell'editoria sono bastardi e sembrano rendere tali le persone. Ma forse togli pure il "sembrano". ;-)
    Non so se avevi sentito la storia di Amanda, ragazza cieca di 17 anni (promettente) scrittrice di fantasy. La sua vicenda (pare che sia vera) è illuminante di un certo modo di intendere il successo da parte degli addetti ai lavori. I dettagli li trovi qui: http://angra-planet0.blogspot.com/2010/09/il-grande-talento-di-amanda.html

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  29. Uh...Grazie... Da assenteista quale sono leggo solo ora e mi tuffo nella vicenda di Amanda per scovarne gli altarini :-)

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