Punti di vista da un altro pianeta

venerdì 20 aprile 2012

Sei domande a Il grande marziano (e una a voi)

D'accordo, è probabile che a Paperopoli ci sarà un Paperblog, ma a dispetto delle apparenze in questo caso i pennuti non c'entrano. C'entra invece un aggregatore di blog, Paperblog appunto, che sicuramente si è imposto nell'ultimo biennio come uno dei siti di aggregazione di blog italiani più evoluto dal punto di vista grafico e più interessante e dinamico sotto l'aspetto della scelta dei contenuti (difatti è anche l'unico cui, almeno per ora, Il grande marziano ha pensato potesse valere la pena iscriversi). E se parlo di biennio, non lo dico a caso, visto che proprio oggi Paperblog compie due anni di attività, compleanno che il sito ha deciso di celebrare concedendo l'onore di un'intervista a tre dei suoi oltre quattromila blog iscritti e Il grande marziano è uno di questi. Ringraziando dunque lo staff di Paperblog per l'onore e (dunque) l'apprezzamento dimostrato, e augurando loro cento di questi giorni, sono lieto di proporvi qui di seguito l'intervista completa, più una domanda finale che sono io a rivolgere a voi.

1. Chi è Il grande marziano? Raccontaci di te
Non di rado capita che qualcuno mi chieda come mi chiamo o qualcosa in più su chi è in realtà Il grande marziano. E la mia risposta è sempre la stessa: nel bene e nel male, nel bello e nel brutto, io sono i miei contenuti. Sono infatti convinto che generalità anagrafiche o note biografiche non possano aggiungere niente di significativo ai concetti e alle idee che vengono espressi nel blog, e la cui forza e valore è quello che deve emergere (possibilmente) a prescindere dal loro autore (del resto se uno è sconosciuto, cambia qualcosa sapere che si chiama "Mario Rossi", piuttosto che "Il grande marziano"?). Sotto questo aspetto Il grande marziano nasce infatti prima di ogni altra cosa come un progetto culturale, o per lo meno - senza presunzioni - un umile tentativo di esso. Per questo non ho mai voluto caratterizzare la pagina individualmente, perché non sono in cerca di consenso e approvazione personali. Poi non c'è dubbio che consenso e approvazione siano gratificazioni importanti, quando arrivano, ma nel caso preferisco che restino entro i confini di ciò che scrivo.

2. Parlaci del tuo blog: a chi ti rivolgi e su quali argomenti ami dibattere?
Il grande marziano nasce per rivolgersi potenzialmente a tutti. Da questo punto di vista può essere considerato un blog generalista, tanto che la cloud delle tematiche risulta da sempre molto variegata. Non sono dunque gli argomenti a essere privilegiati (difatti si passa dall'attualità, al cinema, al costume, alla letteratura, al gossip, alla musica, all'astronomia, alla filosofia, alla politica ecc.), quanto piuttosto il punto di vista con cui essi vengono affrontati di volta in volta. Un po' come cercar di mostrare un paesaggio da una prospettiva inedita, obliqua, oppure di mettere davanti alle lenti degli occhiali un filtro insolito, per far risaltare particolari che altrimenti resterebbero indistinti sullo sfondo. Cosa che diventa ancora più importante in un mondo altamente mediatizzato dove il bombardamento informativo è talmente incessante e indiscriminato, da rendere fin troppo facile cedere alla tentazione di prendere supinamente per valido (tutto) ciò che ci viene propinato. Insomma, come recita l'epigrafe che dà la missione del blog, Il grande marziano nasce "Per rimanere vigili, tenere alta l'attenzione e non smettere di allenare la mente all'indipendenza." Il tutto senza mai trascurare la scrittura e lo stile, nella loro essenza di veicolo supremo di comunicazione delle idee.

3. Quanto tempo dedichi al blog e che tipo di rapporto intrattieni con i tuoi lettori?
Il tempo è variabile, trattandosi comunque - come è normale che accada - di tempo ritagliato ad altre attività della vita quotidiana. E quindi è spesso la vita quotidiana a dettare i tempi del blog e non il viceversa. Tuttavia, come tutti i blogger sanno bene, è necessaria una certa dose di disciplina e di costanza per portare avanti con un discreto successo per oltre due anni un progetto di questo tipo, anche perché un blog vive della qualità dei contenuti, ma anche della relativa frequenza di aggiornamento degli stessi. Più prosaicamente, alla fine in media è difficile dedicare meno di un'ora al giorno, tra nuovi post e risposte ai lettori. E qui veniamo alla seconda parte della vostra domanda. Benché il blog nasca innanzitutto come esercizio e stimolo personali, sapere che ci sono i Lettori, ovvero che esiste qualcuno, al di là del video, sopra altre tastiere, che legge e ha voglia di interagire con me, è un incentivo importante al proseguimento di questo lavoro. Per questo, fin dal principio mi sono dato la regola di rispondere sempre a tutti coloro che commentano, perché considero un'importante forma di rispetto concedere un po' del proprio tempo a chi ha voluto concederlo a te, leggendoti e commentandoti. In secondo luogo, se da queste risposte nascono discussioni (anche accese, seppur raramente), scambi di battute, stimoli per nuove idee, è il massimo. La vitalità del blog sta anche (ma forse, in fin dei conti, soprattutto) in questo.

4. Quali sono i blog che segui con maggiore interesse?
Devo ammettere che da un anno a questa parte vicissitudini personali hanno drasticamente ridotto all'osso la quantità del tempo libero che posso dedicare alla lettura (e al commento) di altri blog. Quindi per forza di cose devo scremare con le cose che mi interessano o mi colpiscono maggiormente, o gli autori che per stili e tematiche riescono a stimolarmi più intensamente. Ma non credo valga la pena di fare qui ora una classifica. Il mio blogroll parla per me.

5. Qual è, a tuo avviso, lo stato di salute della blogosfera italiana e quale futuro si prospetta per i blog?
Forse a questa domanda sapreste rispondere meglio voi di me. Difficile poter dire, infatti, da una posizione tutto sommato periferica qual è quella di un piccolo blogger come me, qual è lo stato di un'entità così ampia, variegata e dai confini fluttuanti come la blogosfera italiana che conta migliaia di blog (quante migliaia?, venti, trenta?, di più?). L'impressione che ho è che stia troppo bene. In altre parole, la possibilità oggi di poter aprire blog gratuitamente su piattaforme che consentono grafiche evolute e accattivanti, insieme con la diffusione sempre più spinta della connettività mobile, rende il fenomeno blog affetto da un'inflazione simile a un'indigestione continua. E questo da un lato rende sempre più difficile per i blog trovare visibilità dentro il maelström della rete e dall'altro rende sempre meno facile trovare contenuti degni di essere letti. Un po' come accade con la diffusione delle piattaforme di autopubblicazione come lulu.com o Ilmiolibro.it. La popolarizzazione della scrittura non fa bene alla scrittura stessa.

6. In occasione del secondo anniversario di Paperblog facciamo il punto della situazione. Cosa ne pensi del nostro progetto? Quali erano le tue aspettative prima di aderirvi, e quali conclusioni puoi trarne oggi?
Come ho già avuto modo di accennare nel post di ieri e nell'introduzione qui sopra, in generale l'aggregatore di blog ha le potenzialità per diventare, nel medio periodo, uno strumento sempre più prezioso per orientarsi all'interno di una blogosfera che bisognerebbe forse chiamare sempre di più blogogiungla. Dal punto di vista concettuale, è dunque un servizio che da questo punto di vista può acquistare sempre più senso. E se Paperblog è l'unico aggregatore cui mi sono iscritto, è perché fin da subito ho visto che poteva avere qualcosa di più o di meglio degli altri. Le due parole che userei a riguardo sono strutturazione ed eleganza. Quindi funzionalità ed estetica. Poi c'è quello che davvero conta, che è la scelta dei contenuti. Ma se dico che siete sulla strada giusta potrebbe sembrare che lo faccio perché avete scelto me. Quindi lascerò a ciascuno decidere venendovi a trovare e valutando sul campo il vostro lavoro. Quanto infine alle aspettative, confesso che quando mi iscrissi non ne avevo alcuna. Per me l'aggregatore di blog era un oggetto un po' misterioso, dunque era difficile per me fare previsioni su quelli che avrebbero potuto essere i riscontri o i vantaggi di farne parte. Dunque l'iscrizione fu una diretta conseguenza del paradigma: alla-peggio-non-mi-darà-alcun-vantaggio-quindi-tanto-vale-provare. Ma se oggi le statistiche mi dicono che i lettori de Il grande marziano su Paperblog sono mediamente il doppio (!) di quelli che si collegano direttamente sulla piattaforma di Blogger, qualcosa vorrà pur dire in termini di conclusioni che devo trarne.

La mia domanda a voi: cosa ne pensate degli aggregatori di blog come Paperblog? Li ritenete strumenti utili? Quali caratteristiche pensate che debbano avere per risultare tali?

[Credits: la foto del marzianino è di Riccardo Argiolas, il marzianino è opera di Knitting Bear]

8 commenti:

  1. Di aggregatori di blog non so niente, meno di te quando hai iniziato probabilmente, ma ora mi hai incuriosito e andrò a dargli un'occhiata.
    Congratulazioni per l'intervista (Marziano famoso!) e grazie per aver scelto la foto di Riccardo con il mio Marzianino protagonista : )

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    1. Grazie knitting bear, il tuo marziano ormai è ben più di una semplice mascotte!
      :-)

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  2. Personalmente ritengo che la funzione principale di un blog, la sua bellezza, la sua particolarità, sia quella di consentire di interagire con gli altri, con coloro che condividono qualcosa con chi scrive. Non si tratta quindi di un semplice "mostrarsi". A me piace tantissimo stuzzicare, sentire reazioni, e naturalmente rispondere. La qual cosa richiede molto tempo e passione. Per cui non mi interessa avere una vasta platea. Addirittura una vasta platea mi complicherebbe non poco la vita. Tengo moltissimo al mio sparuto gruppetto di "amici" e non vorrei mai avere meno tempo di quello che ho a disposizione per loro.
    L'aggregatore di blog ha come scopo quello di aumentare la visibilità, ed è una cosa buonissima per valorizzare ciò che altrimenti non verrebbe notato, ma occorre desiderare esattamente questo: aumentare la visibilità, e volere anche affrontare le conseguenze.
    Anche a me è giunto l'invito di iscrivermi a Paperblog. Ci ho pensato un po' sopra e ho deciso che non fa per me.
    Buona giornata!

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    1. L'aggregatore di blog ha lo scopo, dal lato di chi scrive, di aumentare la visibilità, come dici tu, mentre dal lato di chi legge di dare uno strumento (uno, di certo non l'unico) per orientarsi nello sterminato oceano dei blog. L'alternativa (sempre valida) è data dalla quasi-casualità delle catene di clic, da un blog roll a un altro, da un profilo richiamato da un commento a un altro, eccetera. In un certo senso si giunge sempre per "caso" a conoscere un blog e forse anche questo è un altro suo punto a favore.

      Alla fine un aggregatore di blog come Paperblog si presenta come una sorta di "blog-magazine", e come tale va preso. D'altro canto per sua natura è più uno strumento che dà lettori, piuttosto che commentatori. Sotto questo aspetto forse non corrisponde a quanto tu intendi (e per molti aspetti anche io), ma perlomeno non va a detrimento del tempo a disposizione.

      Buon week-end a te!

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  3. Dopo aver dedicato mezzo minuto a capire come funziona paperblog...
    Personalmente mi tengo ben lontano da cose che aggregano al posto mio o che decidono per me qual è il meglio dei blog.
    La paura è che poi le cose che vengono selezionate per la maggior parte non siano di mio interesse, a differenza invece di quello che appare nel MIO aggregatore (Google Reader), dove il 99% delle cose che leggo mi interessano e sono nella categoria giusta.

    Già le "tematiche popolari" in prima pagina mi fanno rabbrividire...

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    1. Ovviamente qualsiasi tipo di media di livello che non sia quello base decide al posto tuo. Del resto come dicevo sopra, un aggregatore è solo uno strumento in più, non certo l'unico. Anche se quello che mi sta venendo in mente adesso è un'altra cosa forse più interessante: e se gli aggregatori di blog non fossero usati dai blogger per trovare cosa leggere, ma da gente che legge i blog senza essere blogger, ovvero proprio come dei magazine?

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  4. veramente fino ad oggi non sapevo neanche cosa fosse Paperblog, adesso che l'ho visto posso dire che preferisco google, che non è la stessa cosa, è vero, ma lo preferisco perchè mi permette di trovare ciò che mi interessa, infatti è proprio attraverso google, cercando dei libri, che ho trovato questo pianeta blog così interessante e piacevole da leggere. In quanto all'utilità degli aggregatori di blog penso sia tutta relativa, dipende anche da cosa si considera utile e per chi. A me sembra un po' un calderone dentro il quale tutto può far brodo, e dove i sapori rischiano di perdersi e confondersi, però resta solo una mia opinione, alla quale potrei comunque io stessa obiettare che se si è arrivati in un luogo di proprio interesse, allora la strada, qualunque sfosse, era buona.
    Marcella

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    1. Ciao Marcella! Innanzitutto, lunga vita a Google che ti ha portato qui! ;-)
      Secondariamente grazie davvero dell'apprezzamento.
      In terzo luogo, l'utilità dell'aggregatore di blog è *senza dubbio* relativa. E' solo uno strumento in più, fermo restando quello che si diceva sopra, ovvero che va visto - anche per come è la sua struttura - come un magazine.
      Infine, quello che dici alla fine è sacrosanto. Ma, visto che lo possiamo sapere solo a posteriori, se la strada era buona intendo, tanto vale non scartare a priori ogni nuova cartina, ogni nuovo veicolo, ogni nuova mappa su cui possiamo seguire nuovi percorsi.

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