Punti di vista da un altro pianeta

lunedì 20 settembre 2010

Un buon caffè di pessimo gusto

Si parlava qualche giorno fa, nei commenti a un altro post, della sensazione di superiorità che i tedeschi sembrano intenzionati - forse per una tradizione connaturata alla loro indole o alla loro storia - a voler esprimere al mondo a tutti i costi, con la conseguenza di ritrovarsi a oscillare tra il concetto di superiorità e quello di razzismo, e la considerazione che certi atteggiamenti non sono certo propri di un determinato popolo, ma comuni a tutti coloro che vedono nell'altro, uno sconosciuto, un diverso, un inferiore o un potenziale invasore sia esso territoriale, affaristico o sentimentale. E lì si toccava anche l'interessante tema della italofobia. Ebbene, da marziano non so come catalogare l'esperienza che sto per raccontarvi. Aspetto perciò il vostro contributo di italiani.

Dunque, dovete sapere che anche ai marziani succede di finire nella trappola delle caffetterie dei musei. È quello che è successo a me al Deutschen Historischen Museum di Berlino che, dopo quattro ore di reperti, dipinti, teche, pannelli e letture, dai Cimbri e i Teutoni, alla Volkswagen e alla Caduta del Muro, passando per Augusto, Martin Lutero e Otto Von Bismarck, non ho potuto niente alle recriminazioni dello stomaco e mi sono dovuto arrendere. Così mi sono ritrovato a spingere un portone grosso e pesante come quello di un tempio romano, e mi sono tuffato nel delirio di una sala gremita come un raduno della Lega a Pontida, ma molto più silenziosa. Per fortuna il mio stomaco mi ha trovato una rampa di scale, scoprendo così l'esistenza di un primo piano con alcuni posti liberi e l'atmosfera più morbida, come una festa del PD a Genova, ma molto più affollato.

Così, una volta preso posto al tavolo, ho aperto il pieghevole del menù e mi sono messo d'impegno a cercare di capire che cosa poteva fare al caso mio, senza compromettere troppo il mio gpotres'jh, ovvero l'equivalente marziano del fegato. Tuttavia, ben prima che capissi dove dovevo leggere, avevo già messo a tacere lo stomaco ed ero già stato preso dall'impulso di alzarmi e andarmene. Il motivo è semplice e incredibile al tempo stesso. Tra le Heisse Getränke, ovvero le bevande calde proposte della caffetteria gestita dalla catena Kofler Kompanie, faceva bella mostra di sé una esclusiva leccornia di caffè, amaretto e panna montata. La vedete qui sotto, in un estratto dell'edizione originale del menù.

(Qui, se volete, potete scaricare il menù originale in pdf a conferma di quanto sopra)

Ora, sottolineando il fatto la proposta dell'Espresso Mafioso viene fatta nell'ambito di un luogo pubblico prestigiosissimo per la cultura tedesca (è forse il più importante e grande Museo di Berlino), e considerando che qualche riga più sotto c'era anche il gustosissimo Schokolade Mafioso, più che altro vorrei capire due cose. La prima: cosa c'entra l'amaretto con la mafia? La seconda: come la prenderebbe un tedesco se capitasse nella caffetteria dei Musei Capitolini a Roma e si ritrovasse nel menù un bel Würstel Nazista? Se qualcuno qui conosce qualcuno che ha un ristorante, potrebbe proporgli di inserirlo nella lista. Anzi, forse è meglio di no. Un simile piatto rischierebbe di avere troppo successo.

/continua

19 commenti:

  1. madò...ti sei proprio divertito a berlino, eh?!

    i tedeschi hanno due difetti principali: la convinzione di aver inventato l'acqua calda e la convinzione di dover insegnare a tutti come si fa a farla diventare calda l'acqua. il secondo difetto (tragico) è che non si accorgono del ridicolo di cui si coprono regolarmente quando non si occupano dell'acqua calda!

    spero che almeno stavolta tu abbia avuto un attimo di spontanea insurrezione! Bitte, non mi deludere.

    love, mod

    RispondiElimina
  2. Sì, diciamo che i tedeschi se la tirano un po'...

    Vuoi vedere che alla fine il nostro Caro Silvio ha ragione nel dire che la mafia, e soprattutto quelli che ne parlano, danno una brutta immagine dell'Italia?
    (ovviamente scherzo :-))

    RispondiElimina
  3. Il museo è interessante, molto ricco e curato, ma il punto di ristoro ha fatto girare le scatole anche a me. A parte il menù di dubbio gusto, il cameriere che ha preso l'ordinazione mi ha trattata con maleducazione, lanciandomi un'occhiata che diceva: "i soliti italiani" per via di un piccolo fraintendimento sulle bevande e le pietanze che volevamo. Alla fine ha sbagliato tutto. Uber alles (scusate ma non so dove prendere l'Umlaut)...

    RispondiElimina
  4. sarà che io l'italia la chiamo (con dispiacere) col suo vero nome che è Mafiopoli, sarà che porto in me un morbo dell'Autoironia di dimensioni a dir poco tafazziane, ma io avrei ordinato l'Espresso Mafioso sfoderando il mio più largo sorriso, e mi sarei gustato senza farmi problemi quella deliziosa panna montata... :D

    RispondiElimina
  5. Però è anche un po' colpa del cinema, se vogliamo (e alla fine il cinema gira che ti rigira esce sempre fuori)... La mafia è un cult, spesso rigirato in chiave ironica. Il MUST del Padrino la fa da padrone (chi ha visto C'è posta per te mi può capire) e poi ci sono I Soprano... Però avrei potuto scusare un menù del genere se si fosse trattato della caffetteria della multisala di Berlino, in effetti così non è davvero giustificabile.

    RispondiElimina
  6. abito a Vienna e ti assicuro che gli austricaci gli stanno dietro a ruota...
    forse me torno in italia

    RispondiElimina
  7. ps: peró bisogna dire che le cose funzionano molto meglio (sanitá ecc.) bisogna valutare i vantaggi con il convivere con gente "particolare"

    ciaoo

    RispondiElimina
  8. eddai, è come il mito che io passeggio ogni mattina con la baguette sous le bras per restituirne il suo sapore d'origine...i tedeschi sono molto nazionalisti ecco ... amano gli italiani, cioè il lago di garda :-)

    RispondiElimina
  9. @mod: bella la storiella dell'acqua calda, soprattutto il secondo difetto... Non ho avuto un attimo di spontanea insurrezione, bensì un lungo sentimento di spontanea indignazione, che mi ha portato a scrivere questo post, a segnalare la questione a quelli del Museo e ai produttori dell'Amaretto Disaronno. Se avrò feedback (dubito), ti farò sapere.

    @Alessandro Cavallotti: non so dei tedeschi, ne ho conosciuti pochi in vita mia, perlopiù per lavoro, e sono stati sempre persone squisite. Quindi non posso sapere se questa sia stata una manifestazione di una mentalità diffusa o la "genialata" di un singolo. Sulla mafia c'è poco da dire, se non che non ci piove che all'estero l'Italia è vista come la sua "culla". Ma da lì a intitolargli una bevanda, mi sembra ce ne passi, soprattutto in un posto "istituzionale" come quello.

    @knitting bear: e allora siamo in due!

    @Zio Scriba: mi ritengo di essere di vedute abbastanza larghe da capire e apprezzare l'ironia. Ma in questo caso proprio non sono riuscito a vedercela. Potrei capirla se lo facessero a Palermo. Ma a Berlino...

    @Vaniglia: è verissimo quello che dici. La "mitizzazione" della mafia nell'immaginario straniero deve moltissimo al cinema. Nel caso, se quel caffè l'avessero intitolato "Espresso del Padrino" sarebbe stato un filo più fine. Ma se proprio volete attribuirgli quel nome almeno metteteci dentro (o serviteci insieme) qualcosa che abbia a che fare con la Sicilia, altrimenti suona proprio gratuito.

    @nouvelles couleurs: non sono mai stato a Vienna (solo a Innsbruck, proprio in questo viaggio), ma ti credo. Come sono certo che certi "servizi" funzionino meglio. Nel mio piccolo, io stesso ho potuto rendermene conto. E poi a Vienna avete pure la Sacher (vedi relativo post). ;-)

    @Inneres Auge: dici che stanno ancora rosicando per il gol di Rivera?

    @diz: ma la baguette sous le bras la portano innanzitutto i francesi, e fieramente, non è mica una mitologia! Temo invece che i tedeschi dell'Italia amino molti posti, a giudicare da quanti se ne vedono in giro per turismo. Quanto al lago di Garda, forse ne sa più di me Zio Scriba.

    RispondiElimina
  10. il tuo rimanerci male è comprensibile, e la tua indignazione sacrosanta. dico solo che io non me la sarei presa neanche un po'. magari è un limite mio... :D

    RispondiElimina
  11. @Zio Scriba: "prendersela" è una parola grossa. Se me la dovessi prendere per tutte queste cose... Chiamiamola "indignazione intellettuale". ;-)

    RispondiElimina
  12. Si rosicano magari anche per la finale dell'82 e la semifinale di 4 anni fa.

    RispondiElimina
  13. Una bella tazza di caffè con piattino, tovagliolino, e testa di cavallo mozzata al posto del cioccolatino fondente... Ecco, così sì che avrebbe avuto un senso!!! Sti teteschi!

    RispondiElimina
  14. @Inneres Auge: insomma, rosicano. E basta.

    @Vaniglia: ... minchia, un caffè che non si può rifiutare...

    RispondiElimina
  15. ...Djifiutare... La pronuncia è fondamentale Marziano :-)

    RispondiElimina
  16. @Vaniglia: :D Ahah, fantastica! Non ci crederai, ma mi sono chiesto come avrei potuto scriverlo per alludere alla battuta del film... Ecco come!

    RispondiElimina
  17. tacito diceva: germani fingunt et credunt (se le dicono e se le cantano, praticamente).

    Invece il mio capo anglosassone diceva: sai qual è il libro più corto al mondo? Il libro di barzellette tedesche.

    Con l'umorismo non ci sanno fare. Nemmeno con l'abbinamento di colori però.

    RispondiElimina
  18. @elena: se questa del nome del caffè era un tentativo di umorismo, francamente è davvero maldestro. Comunque, a giudicare quel che ho visto in Germania, coi colori sono decisamente più bravi.

    RispondiElimina

Poiché vorrei evitare di attivare la moderazione, vi prego di moderarvi da soli. Grazie.

License

Creative Commons License
I testi di questo sito sono pubblicati sotto Licenza Creative Commons.

Statistiche

Blogsphere

Copyright © Il grande marziano Published By Gooyaabi Templates | Powered By Blogger

Design by Anders Noren | Blogger Theme by NewBloggerThemes.com