Punti di vista da un altro pianeta

giovedì 8 gennaio 2015

Charlie Hebdo, ovvero della penna e della spada

A Parigi tre musulmani irrompono nella redazione di Charlie Hebdo armati fino ai denti e fanno una strage. Il motivo? Per qualcosa che è stato scritto, ovvero perché qualcuno, con l'inchiostro, ha impresso su della carta qualcosa che da qualcun altro è ritenuto offensivo. Ora non ci vuole un politologo, sociologo, antropologo, ecc, ma basta un semplice marziano, per affermare che si tratta di un'azione orrenda, sintomo di un oscurantismo civile, culturale e morale, che solo un barbaro estremismo religioso può inculcare nei suoi adepti. Tuttavia si può fare qualche breve considerazione che vada oltre il solo problema del diritto alla libertà di espressione contro cui si pongono azioni di stampo nazista come questa.

Partiamo proprio dal concetto di offensivo. In linea generale non è detto sia semplice definire il punto in cui si situa il confine tra "rispetto" e "offesa", sebbene nel caso dell'Islam questo sia invero abbastanza chiaro, per lo meno circa il divieto delle rappresentazione delle icone sacre. Ma a questo la religione non interessa, perché la religione decide. È infatti prerogativa della religione assolvere la funzione morale nella comunità e dunque ergersi nel contempo a Legge e Giudice e nel fare questo la religione, nella sua divina presunzione di possedere la Verità, non si pone mai il problema di discriminare i destinatari del suo messaggio, chi crede e chi no. Dunque succede che la religione cerchi di imporre sempre e comunque il rispetto della sua propria morale ovunque a chiunque. Ma se per chi crede e si identifica con quei principi morali ciò è legittimo, anzi "naturale", perché dovrebbe esserlo per chi crede, ma non si identifica appieno coi principi morali, oppure per l'infedele che non crede affatto o crede ad altro?

Ma il peccato, ovvero la trasgressione del principio morale, non dovrebbe essere qualcosa che mette esclusivamente le azioni del singolo a confronto con i suoi propri principi morali (quelli in cui crede)? Dove sta il diritto dell'ortodosso di ergersi a giudice delle azioni altrui? Non dovrebbero forse le azioni impure dell'infedele costituire di per se stesse già una condanna all'inferno senza il bisogno di ulteriori scomuniche o efferate giustizie sommarie? Eppure, armi a parte, non è forse questo lo stesso modo di porsi che la Chiesa Cattolica ha nei confronti degli omosessuali, dei divorziati, di chi vuole abortire o di chi desidera procreare con la fecondazione eterologa? Non è forse lo stesso principio dell'imposizione indiscriminata di una morale, nonostante quella supposta trasgressione non tolga alcunché a chi cerca di imporla?

Lo so, direte voi, ma quelli se ne vanno in giro ad ammazzare la gente, i preti no (anche se ci sono state delle vignette non proprio leggere come questa quassù, sui preti pedofili)! Ebbene, se una volta si diceva che ne ferisce più la penna della spada, questo è senza dubbio un elemento a merito di chi scrive e disegna, e in questo modo combatte per la libertà, ma è anche un modo per dire che nella sua depravata attitudine di ergersi a giudice e a guida morale anche nei confronti di tutti, per sua natura la religione impartisce sofferenze indicibili, capaci di straziare delle vite, con proiettili e parole.

Il marziano è tornato.

2 commenti:

  1. Le religioni sono la causa di grandi disastri e innumerevoli stragi. Del resto tutte le sacre scritture delle tre religioni monoteiste contengono pagine di massacri (intere città distrutte, bambini trucidati, ecc) e poi chi legge non è sempre capace di distinguere tra ciò che non si deve fare anche se è "sacro" e ciò che si deve fare anche se non sta scritto da nessuna parte. Non ricordo tanta indignazione quando un killer che si definì fondamentalista cattolico, fece una strage tra alcuni studenti in Norvegia. Forse quello era meno stronzo dei fondamentalisti islamici? Per me no.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' proprio questo il punto. E io vorrei che non lo dimenticassimo mai anche quando, pur senza barbari spargimenti di sangue, le altre religioni - tipo quella cattolica - cercano nei più svariati modi di imporre la loro visione del mondo a chi non la pensa come loro. Per dire, ieri pomeriggio mi sono chiesto che mondo avremmo, oggi, se non ci fossero state le Crociate. Ciao Inneres Auge, ben ritrovato! :-)

      Elimina

Poiché vorrei evitare di attivare la moderazione, vi prego di moderarvi da soli. Grazie.

License

Creative Commons License
I testi di questo sito sono pubblicati sotto Licenza Creative Commons.

Statistiche

Blogsphere

Copyright © Il grande marziano Published By Gooyaabi Templates | Powered By Blogger

Design by Anders Noren | Blogger Theme by NewBloggerThemes.com