Punti di vista da un altro pianeta

giovedì 29 agosto 2013

Un'arma è un'arma è un'arma

Eccoci qua, al ritorno dalle vacanze (non le mie, le vostre; della mia prolungata assenza ne parleremo semmai un'altra volta, ma ciò che conta è che ci sono e non ho mai dismesso le antenne), e puntuale come una collezione a fascicoli settimanali di soldatini della Prima guerra di indipendenza dipinti a mano, ci troviamo per le mani un nuovo bello slogan fresco e fragrante come un cocomero per la sete dei media mondiali: "Oscenità morale". Uno di quei bei modi di dire che, le scommesse sono aperte, è destinato a prendere la residenza per molto tempo nel nostro vocabolario. Una di quelle espressioni prêt à penser, per convincervi che lo sia sul serio, un'oscenità morale, dunque per farvi pensare che esista sul serio una differenza specifica tra un'arma chimica e un'altra arma, per esempio, nucleare e che in questo modo le si possa riporre su due piani morali diversi, uno migliore e uno peggiore. Però ammazzano entrambe. E parecchia gente tutta insieme (non di rado innocenti). E, per giunta, la fanno soffrire sempre in modi piuttosto antipatici, sempre che esista un modo simpatico di soffrire.

Voglio dire, lo potrei capire se un'arma nucleare ti uccidesse (è quello per cui è costruita, no?), ma subito prima di farlo, per almeno una decina di secondi, ti facesse - che so - sbellicare dalle risate, di quelle risate che ti capitano sì e no due volte nella vita, che ti devi tenere la pancia, che non riesci a respirare, che hai le lacrime agli occhi e ti senti scoppiare tutto e pensi che non ce la farai mai a sopravvivere, ma tanto in un momento simile non importa granché. E difatti non a caso proprio in quel momento lì, il fungo velenoso ti porta via e di te resta solo il ricordo come una radiografia su un muro. Oppure, meglio ancora, se ti facesse avere l'orgasmo del secolo, una roba atomica, insomma, da andarci proprio fuori di testa. Cioè, tipo che l'Enola Gay arriva lì, sull'obiettivo, ti sgancia il bombone (quanto bello sarebbe se fosse anche di un bel blu-viagra?), ma un attimo prima del fungo, una radiazione sottile o una vibrazione subsonica o quello che volete voi, vi comincia a titillare cazzi e fiche (scusate, ma qui mi ci voleva proprio), che i primi si inturgidiscono tipo incredibile Hulk che nemmeno a quattordici anni e le seconde si allagano tutte che nemmeno il Titanic, perfino quelle delle signore in età che cominciano a guardarsi in giro dietro gli occhiali, una mano davanti alla bocca a forma di O, chiedendosi cosa diamine sta succedendo alle mie mutande ortopediche?, che la loro memoria non è più quella di una volta, e intanto le suore nei confessionali pensano alla miracolosa concessione di una grazia straordinaria e si segnano a ripetizione. Insomma un'intera città che geme e sospira e si bagna e schizza in una strana orgia solitaria, una piccola morte condivisa che funge da degno viatico a quella più grande. Tanto in un momento simile non importa granché. Ecco, così almeno lo capirei. Anch'io direi: 'fanculo alla chimica e diamoci dentro con il nucleare. Per taluni potrebbe essere perfino la chance di una vita.

Del resto, sembra che il numero effettivo delle vittime dell'attacco della scorsa settimana in Siria (1300 secondo le fonti dei ribelli, sempre che sia stato effettuato davvero col gas nervino, cosa su cui sospendo il giudizio non avendo prove dirette) sia stato comunque assai inferiore alla media delle vittime per armi da fuoco negli USA. Pare che la statistica a riguardo (se corrisponde al vero) si aggiri intorno alle 33 vittime al giorno, per un totale di oltre 10.000 morti ammazzati ogni anno. La diluizione nel tempo e la moltiplicazione nello spazio delle dita che premono i grilletti (o i loro equivalenti) cambia qualcosa rispetto a chi d'un tratto si ritrova nella fossa e alle famiglie che vengono precipitate nel baratro del dolore per colpa di qualche squilibrato armato fino ai denti?

Qualunque arma è moralmente oscena e se permettiamo che ci dicano che alcune sono peggiori di altre, significa implicitamente che ci stanno insegnando che alcune sono migliori e, in questo modo, hanno già deposto il seme per convincerci ad accettarle.

8 commenti:

  1. Wow! Ma sei davvero tornato!?

    Era ora!

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    1. Ehilà! Grazie del caloroso bentornato, Iguana Jo! :-)
      E' stato un periodo un po' complicato a tenermi lontano e prevedo di avere qualche difficoltà ancora per un paio di mesi, dopodiché conto di tornare a pieno regime.
      A presto.

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  2. Felice di tornare a leggere un blog che ho scoperto tardi. Bentornato, allora!

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    1. Grazie Eddy, davvero!
      E' molto bello trovare qualcuno che ti da il bentornato dopo tutti questi mesi!
      :-)

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  3. Fantastico...ti aspettavo con ansia :)...quando ho visto che non scrivevi più, ero un pò triste..ma non ho mai perso la speranza (ogni tanto tornavo). Riguardo al post: l'uomo è davvero triste :(..spero il mondo "umano" finisca presto..largo alla natura :)..non si può continuare a fare queste cazzate, l'uomo NON è un essere intelligente...

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    1. Uh, non credevo di poter causare ansia a qualcuno! ;-)
      Grazie, naturalmente, e non poco, per il tuo apprezzamento! Cercherò di non deludere le tue aspettative.

      Riguardo al post, questo è l'Uomo. La sua intelligenza è (ancora) al servizio dei suoi istinti primordiali. E' questo che lo rende peggiore di qualsiasi animale. E' questo che lo rende falsamente evoluto. E' questo il vero problema.

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  4. Anch'io ti do il bentornato, pensavo non volessi più scrivere nel blog, mi spiace se invece è stata una complicazione a tenerti lontano, ti auguro di risolvere le complicazioni che restano. Riguardo alle oscenità morali di cui parli, che dire? un involucro etico bisogna pure costruirselo per non andare in giro nudi come vermi!

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    1. Grazie Antonio! :-)
      In realtà non ho mai dubitato di tornare, benché non abbia specificato alcunché a riguardo, forse perché non sapevo quando sarebbe successo. Poi, a un certo punto, da un lato qualche "complicazione" si è sciolta e dall'altro la voglia, anzi il "bisogno", di tornare ha raggiunto la soglia critica.

      Sono d'accordo sull'involucro etico. E' necessario. Mi basterebbe solo che fosse (un po' più) coerente e non alla mercé delle convenienze.

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