Punti di vista da un altro pianeta

martedì 5 ottobre 2010

Per una democrazia cellulare

Vorrei che qualcuno mi usasse la gentilezza di spiegarmi per quale dannato motivo la scienza è nobilis et pulcherrima quando riesce a mantenere in vita un essere umano, anche se è ormai meno vitale di un cactus del deserto, ed è invece diabolica et ignobilissima quando dà la vita a milioni di bambini in grado di ridere, abbracciare, nuotare e contare le stelle del cielo.

So che c'è di mezzo la faccenda della selezione e della soppressione degli embrioni, ma nell'applicazione del principio del primato della vita, e nell'incertezza insolubile del confine tra materia animata e materia inanimata, non dovrebbe essere preminente il principio della vita evoluta e formata, nella certezza che quella è vita? Se dunque deve essere tutelato a oltranza un ben determinato gruppo di cellule del corpo, perché anche non tutte le altre? Allora, sarà peccato sputare, soffiarsi il naso, piangere e tagliarsi i capelli. Quanto a fare cacca e pipì, quello sarà concesso, naturalmente, purché dietro la recita di tre ave-pater-gloria.

(Scusate la parentesi, cui non ho potuto resistere. Vi do appuntamento a dopodomani per la conclusione del resoconto del viaggio in Germania.)

28 commenti:

  1. rischi di aprire un dibattito di fuoco. sarebbero molte le osservazioni da fare in merito a quello che hai così efficacemente riassunto.
    io mi limito a dire che le ipocrisie della chiesa e di chi la sostiene, ahimè, sembrano non avere mai fine.
    e lo dico da medico qui, nato cattolico cresciuto deluso!!
    grazie del benvenuto
    :)
    marie

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  2. Beh, boh, lei si sdegna un po' per tutto tranne che per i propri panni sporchi, anche se la faccenda della soppressione e selezione degli embrioni, in effetti merita grandissima attenzione.

    Comunque io mi sono un po' sdegnato per quello della pace ad Obama. Sai, è un po' diverso da Madre Teresa di Calcutta, lui.

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  3. @Marie: se dev'essere fuoco, che fuoco sia. ;-) Qualsiasi osservazione buona per alimentare il confronto civile, su Marte è sempre benvenuta.

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  4. Non si sforza minimamente di "contestualizzare", come invece bisogna fare per la bestemmia del Caro Premier, e che diamine...

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  5. (Solo per puntualizzare che non è l'unica ad essere ipocrita, ecco.)

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  6. @tutti: vi ringrazio dei commenti. Però noto che nessuno di voi finora si è lasciato andare a esprimere la sua in merito all'argomento. Siete timidi? Curiosa reazione la vostra... ;-)

    @Alessandro Cavallotti: non contestualizza: strumentalizza.

    @andrea cobain: l'ipocrisia è parte naturale del mondo, sta a noi smascherarla e non lasciarci condizionare da essa. Quanto al Nobel della Pace a Obama, pur nel suo intento politico forte, anch'io l'ho visto come una gran fesseria.

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  7. Non è timidezza secondo me, è che la Chiesa, nel suo essere appunto rappresentante di una religione con dogmi e quant'altro ha fatto esattamente quello che considera il suo dovere, e cioè sdegnarsi (anche se mi sembra che abbia solo espresso perplessità, poi non so, devo leggere meglio la notizia, quindi mi scuso per le eventuali minchiate) per l'assegnazione di un premio a chi considera essere andato "oltre" l'etica e la morale. Per quanto mi riguarda, e parlo da cristiano battezzato, il Nobel è stato assegnato ad un uomo di scienza che ha contribuito al progresso dell'umanità, meritevole e meritato. Possiamo parlare di quanto l'esigenza di questo stato di diventare veramente laico, non solo di nome ma anche di fatto, stia diventando pressante. Che la Chiesa critichi un Nobel, non dovrebbe essere una notizia da prima pagina.

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  8. La chiesa come tutte le organizzazioni politiche strumentalizza, usa ciò che le interessa come pretesto per scatenare campagne (che qualcuno chiamerebbe d'odio) contro chi? Contro chi non è troppo in affari con loro.

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  9. Mah... Io credo più che altro che dipenda dall'incapacità di poter determinare quando un embrione è già vita, è già un'entità a sè. I musulmani dicono che fino al quarantesimo giorno di gestazione un embrione non è ancora una persona... Ma io non c'ho tanta fiducia nel musulmanesimo...

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  10. Io credo che la fecondazione assistita sia una tecnologia fantastica, che ha dato la possibilità a migliaia di famiglie di esaudire il proprio desiderio di maternità. D'altra parte credo che occorra molta oculatezza nel suo utilizzo. Non sono di quelli che esulta nel vedere donne di 60 anni diventare madri grazie alla fecondazione in vitro. Servirebbe un dibattito serio e senza pregiudizi per cercare di stabilire quale sia il suo utilizzo migliore, ma la Chiesa non lo permetterà mai in Italia.

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  11. @andrea cobain: naturalmente la Chiesa ha fatto quanto sembrava giusto a lei, in accordo coi suoi principi. Il mio discorso sulla timidezza verteva sul fatto che nessuno dei commentatori aveva espresso il suo *personale* pensiero non tanto sulla faccenda del Nobel, quanto sulla fecondazione-in-vitro e sulla contrapposizione con la questione dell'eutanasia rispetto alla "promozione" ostinata della vita.

    @Inneres Auge: come dicevo ad andrea, la chiesa si comporta come meglio crede per i suoi scopi etici e materiali, legati sostanzialmente al mantenimento del suo potere. È il resto del mondo che deve essere dotato di sufficiente libertà di pensiero (e coraggio?) e capacità critica per non avere bisogno di lei. Del resto nessuno ti obbliga a fare l'eutanasia o la fecondazione-in-vitro. Se sei cattolico, dovresti applicare i principi che ti dice la tua religione e dunque non dovresti fare (i condizionali sono d'obbligo) mai niente del genere. Se invece non lo sei, applicherai i principi che ti suggerisce la tua coscienza e ti regolerai di conseguenza. Quindi in fondo il problema non si porrebbe, se solo la chiesa non si ostinasse a imporre la sua propria morale anche a chi non crede in lei, nella presunzione di essere depositaria dell'unica etica possibile. Naturalmente questo nasce dal problema della mancanza di una vera morale alternativa "laica". Ma questo non significa che non si debba battersi per promuoverla.

    @Vaniglia: finalmente qualcuno che entra nel merito del problema! Personalmente non conosco abbastanza il mondo musulmano, per poter dare un opinione tout court. Semplificando, penso che la "vita" da tutelare non può essere un semplice insieme di cellule, ancorché possiedano una intrinseca "potenzialità" vitale, altrimenti ricadiamo nel paradosso che ho illustrato nel mio post. Bisogna trovare un confine etico, replicabile, discriminante in maniera inappellabile, e soprattutto fisicamente misurabile, applicabile a un qualsiasi mammifero. Il cuore che comincia a battere? Un certo livello di attività elettrica cerebrale? La definizione (seppur abbozzata) di tutti gli organi? Un sistema nervoso abbastanza sviluppato da far provare dolore? Qualsiasi scelta è opinabile, e lo capisco. Ma sono i principi alla base che devono essere coerenti. Come pure la libertà di applicazione. Lo Stato, nella definizione di passaggio da embrione a feto, nel suo piccolo lo è. La chiesa no.

    @Alessandro Cavallotti: da un lato mi verrebbe da risponderti che sarebbe molto semplice: a una donna in menopausa non dovrebbe essere concesso di avere figli. Se la natura ha messo questo vincolo, è perché l'evoluzione ritiene che una madre debba essere abbastanza giovane per potersi occupare di suo figlio abbastanza a lungo. Ragionamento semplice o semplicistico? In effetti forse bisogna scontrarsi anche con altri aspetti, quali - ad esempio - l'allungarsi della prospettiva di vita media delle persone, donne comprese. Senza contare che dietro ci sono interessi che vanno anche oltre il puro desiderio (egoistico?) di una donna di "possedere" un bambino.
    Mi piacerebbe sentire anche qualche donna a riguardo.

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  12. Bè, Marziano, io ce l'ho un confine etico, replicabile, discriminante in maniera inappellabile ecc.ecc... Ma non è che posso costringere tutti ad adottarlo. Ci mancherebbe altro... Pertanto mi limito a considerare questo confine etico più che valido per me e per chi, come me, ha cercato un confine etico e l'ha trovato nello stesso posto dove l'ho trovato io. Mi riferisco alla Bibbia che per quanto ne so attualmente potrebbe davvero essere la Parola di Dio (non del Papa o della chiesa...Quelli ci si sono infilati dopo di straforo e c'entrano come i cavoli a merenda) e dà un paio di dritte anche su st'argomento qua di cui stiamo parlando adesso, regolamentando chi o che cosa dev'essere considerato già vita e cosa no...

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  13. prego… per la parentesi! Ecco in un certo senso già nella risposta di Vaniglia leggo un po' di ragionevolezza! sì perché io penso che il confine debba essere personale, e non coinvolgere tutta l'umanità! Sarebbe un mondo molto trafficato e disordinato il mio! perché prevederebbe tanta libertà, tantissima, ma sarebbe il mio, eh, non pretendo che sia anche quello degli altri! UTOPIA pura! nel mio mondo permettetemi di sparare un miliardo di bestemmie a quell'uomo di bianco vestito, m'ha rotto il tre quarti… :/ (in idioma pugliese è tantissimo)!

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  14. @Vaniglia: premetto che la mia personale prospettiva marziana delle cose fa ritenere impossibile che un libro (qualsiasi esso sia) possa mai essere considerato "la parola di Dio", essendo un libro un mero artefatto umano, creato da uomini per quanto "ispirati", bensì solo la Natura nel suo complesso a mio avviso può essere considerata "la parola di Dio". Detto questo osservo che hai lasciato avvolte nel mistero questo paio di dritte in merito. Sai mica dircele? In questo momento non ricordo passi biblici che trattino l'argomento.

    @petrolio: certo, esiste sempre per tutti un confine "personale", anche se bisogna vedere chi è che impugna la penna con cui è tracciato. La Bibbia? La nostra coscienza? Il Maurizio Costanzo Show? Ma in una società civile, esiste anche un confine civile, quello che poi viene legiferato, che dovrebbe comprendere tutti i confini personali possibili, purché nell'ambito di un "giusto principio".

    Comunque sia, tranquilla, nel tuo mondo ti lasciamo fare *tutto* quello che vuoi... ;-)

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  15. La chiesa ha spesso problemi coi premi Nobel (uno a caso: Saramago), ha un'etica che non corrisponde con quella laica e secondo me, anche se non condivido gli stessi principi, ha tutto il diritto di averla. Mi piacerebbe che non influenzasse il legislatore del Paese in cui vivo, questo sì, quanto non influenza la commissione che assegna i premi Nobel.
    Sul tema della fecondazione in vitro e di tutto quello che riguarda gli embrioni, la ricerca, l'eugenetica, penso che sia un argomento troppo delicato per esprimere un'opinione al volo. Non sono d'accordo con la chiesa che pensa che ogni embrione sia un essere umano, ma l'idea di manipolare quei particolari ammassi di cellule non mi lascia indifferente. Penso che sia giusto porre dei limiti alle possibilità di intervento della scienza sulla natura, magari dettati dal buon senso e non dalla superstizione. Penso anche che permettere a chi non può avere figli di farne non sia una delle priorità dell'umanità, in questo momento e che si faccia troppa retorica e che si metta troppa enfasi nel celebrare la maternità a tutti i costi, a tutte le età.

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  16. Qualche piccola perplessità ce l'ho pure io, ma per motivi opposti a quelli degli insopportabili scorreggioni vatikani: in epoca di Bomba Atomica Demografica, forse sarebbe stato il caso di premiare l'inventore del Preservativo...
    Già, però, accidenti, nella sacrabubbola c'è scritto crescete e moltiplicatevi!
    Peccato si trattasse solo della (comprensibile) paura di estinguersi di un popoluccio di poche centinaia di persone, messa in bocca al dio che si erano inventati come portafortuna nelle carneficine ai danni dei vicini...

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  17. @knitting bear: circa l'influenza del Vaticano sul Legislatore, bè più che un'influenza, è una peste bubbonica. Sui limiti da porre, è vero, ce ne devono (dovrebbero) essere, ma il punto è che fino a dove la scienza ovvero la "pratica scientifica" è capace di spingersi, sta' certa che si spingerà, ufficialmente o clandestinamente. Quanto alla celebrazione della maternità a tutti i costi, questo è solo il frutto (amaro) della cultura destrorsa del paese-Italia. Mi piacerebbe sapere come la considerano in altri paesi europei non particolarmente nordici (ma comunque più "civili" dell'Italia), tipo in Francia, Spagna o Inghilterra.

    @Zio Scriba: ma tu pensi che in tempi remoti in cui il profilattico era ben lungi dall'essere realtà, o per lo meno con le "prestazioni" di sicurezza di oggi, e che di certo si ignoravano i meccanismi della fertilità, a quelli - infregolati come certamente saranno stati - c'era bisogno di dirgli "crescete e moltiplicatevi"?!

    Comunque, siccome non lo sapevo, per curiosità sono andato a vedere, e ho scoperto che il profilattico *nella sua forma attuale* nasce - toh! - proprio nella mia amata Germania all'epoca della Prima Guerra Mondiale. Lo si deve a tale Julius Fromm, di origini ebraiche, che avendo osservato l'ammalarsi di migliaia di soldati tedeschi di malattie veneree durante la guerra, decise di trovare un modo per arginare il fenomeno e brevettò il profilattico nel 1916. Credo che Fromm fosse più un industriale che uno scienziato (sebbene avesse competenze di chimica), per cui - ahimé - non era previsto un Premio Nobel per questa sezione. ;-)

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  18. mi rendo conto che ho una posizione troppo semplicistica, la contrappongo a quella della chiesa che vede il diavolo dappertutto. Tutte le tecniche che volgano a curare eventuali patologie che rendono la donna o l'uomo sterile o incapace di portare la gravidanza a termine (donna) sono ok, tutto il resto, quando metta in pericolo l'embrione (che è considerato già un individuo umano) sono infernali! sinceramente è questo che mi dà fastidio, l'eccessiva ingerenza e il cappio che pone, troppo stretto. Come dici tu, si arriva poi a considerare tutto il resto, profilassi e contraccezione, aborto ed eliminazione di ogni cellula del nostro corpo! Figuriamoci se si riuscisse a ragionare in virtù delle regole ferree cattoliche sulla valutazione e selezione degli embrioni!

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  19. Elio direbbe che ci vorrebbe un Silos-silossilosvoglio-per contenere i frutti dell'umanità!
    ...Verranno giorni duri...

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  20. @petrolio: le posizioni non sono mai troppo semplicistiche, purché siano nostre. La chiesa è l'unica delle religioni di matrice cristiana che non ha mai avuto il coraggio di aggiornarsi alle mutazioni della società e oggi ne sta pagando il prezzo. E lo pagherà sempre di più. Ma quello che davvero fa andare in bestia è la sua spudorata ingerenza in ambito politico, in barba al rispetto che dovrebbe avere nei confronti di chi, nella società civile, non condivide le sue posizioni.

    @Emme: giuro che ci ho pensato, a Elio, mentre scrivevo l'ultimo pezzo del post... ;)
    I giorni duri sono già qui.
    Benvenuto anche a te, Emme.

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  21. @Petrolio: lusingatissima dall'essere parsa ragionevole quando mi sento in un periodo a dir poco rocambolesco della mia esistenza... :-)

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  22. Sintetico, ma ficcante e tremendamente pungente, penso fischieranno le orecchie a parecchi uomini di fede, e penso sia giustissimo.

    Aspettando dopodomani i miei complimenti anche per la scelta delle immagini contrapposto con il buon vecchio Peter Boyle.

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  23. @Il rospo dalla bocca larga: temo che i fischi nelle orecchie gli uomini di fede li interpretino come sussurri degli angeli.
    Grazie dell'apprezzamento! ;-)

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  24. Scusami, ma mi sembra iniqua la tua discriminazione delle funzioni fisiologiche. In qualche modo sono vita anche loro.

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  25. @Silas Flannery: l'inquità, nostro malgrado, è alla base della natura. Ma per fortuna c'è la religione a salvarci da essa.

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  26. Si tratta di un dibattito complesso. Io sono per la vita e credo che la scienza debba accompagnarsi alla vita. A lato ci sta pure la fede, questo sì, ma non deve intralciare.

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  27. @Kylie: credo che nessuno non sia per la vita. Il nodo cruciale, in questo caso, è determinare in maniera ragionevole il confine tra quella che è vita, e quella che non lo è.

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