In queste ore dalle vostre parti si sta consumando qualcosa di simile, ancorché con mezzi diversi, ma forse soltanto più moderni. Media, blog, forum, TV, Facebook si scagliano contro quest'uomo che ha compiuto un'azione efferata e spaventosa, agghiacciante e vomitevole. E gli appellativi vengono lanciati come pietre aguzze: bastardo, orco, mostro, bestia. Quando va bene, pazzo. Come un sasso un po' più arrotondato. Eppure questa che parla è tutta gente che non c'entra alcunché con la faccenda. Non mi riferisco dunque ai professionisti delle notizie, quelli la cui penna è gravata del peso della vendita e dell'audience e per questo hanno una giustificazione (per quanto condivisibile o meno), bensì studenti, impiegati, medici, avvocati, commessi, manager, aspiranti scrittori, idraulici, ingegneri, programmatori, aspiranti cantanti, bancari, camionisti e baristi. Costoro una giustificazione non ce l'hanno. Tuttavia se ne stanno tutti lì, a volte quasi come fosse un dovere, e gridano al bastardo, orco, mostro, bestia! E lo fanno come se questo facesse stare meglio loro, sfogasse una specie di rabbia empatica, perché di certo al bastardo, orco, mostro, bestia non gliene frega proprio niente, in questo momento, degli indici puntati su di lui e delle grida e delle smorfie e degli sputi. Senza dubbio ha ben altro cui pensare. Come non può importare a quella madre che ha perso la figlia in quel modo, né alla figlia dell'assassino, che in pochi istante si è ritrovata un genitore trasfigurato in un'anima nera come il fondo di quel pozzo. Anche loro hanno certamente altri pensieri per la testa.
Invece questo assassino è solo un uomo. Un disgraziato, se volete. O un folle. Uno sciagurato. Un miserabile. Un infame. Di attributi e sinonimi ce ne sono in quantità, ma non sono di utilità a nessuno, se non a illudere chi li lancia di aver esercitato un surrogato del linciaggio. Costui è un uomo che ha commesso un gravissimo delitto. E se esiste uno Stato e dunque una Legge che prescrive quale deve essere la pena in questi casi, ebbene è il momento di lasciare fare. È il momento del silenzio e del rispetto nei confronti di tutti, anche soltanto perché, che piaccia o no, come la vittima anche l'assassino è un "essere umano" e basta questo a conferirgli il privilegio di avere dei "diritti". Per lo stesso motivo per cui non bisogna mai smettere di rifiutare di appendere un uomo a un ramo o di prendere a pietrate una donna, per quanto la vocina dell'istinto a volte da qualche parte sussurri (o gridi) il contrario. Perché non ha alcun senso cercare di arginare il compimento di un delitto, con la perpetrazione dello stesso identico delitto. Anche se a volte è difficile applicarlo, il principio del rispetto per la vita vale sempre, che siano cappi, pietre o aggettivi.
Non sai quanto condivido quello che hai scritto, odio questo chiacchiericcio insensato di chi si sente buono nel condannare le azioni terribili degli altri. Silenzio ci vuole e rispetto e tempo per riflettere, altro che sparare cazzate sui social forum.
RispondiEliminaSto notando su facebook decine di link che fanno riferimento a quel che dici. Secondo me l'internauta pensa "mo metto sto link così tutti vedono che sono interessato a questo dramma". Secondo me gli esseri umani e in particolar modo gli italiani, hanno il gusto del macabro: più le notizie sono agghiaccianti e più si appassionano questo anche a causa della tv, che è un mezzo di illusione collettiva. Non credo che quell'uomo sia un pazzo, di certo meritadi soffrire e se il padre della ragazza che ha ucciso, il quale è anche suo fratello, pensa di ucciderlo non possiamo biasimarlo. Se facessero qualcosa del genere a mia figlia credo che sarei disposto a finire in galera
RispondiEliminaHai ragione su tutto. Dapprima sul fatto che quando c'è un coro la cosa più intelligente da fare è semper starsene zitti, e magari pensare. Poi sul fatto che le belve più assetate di sangue (non parlo di chi è stato toccato dalla tragedia, le cui reazioni sono comprensibili) sono quelle che nel mostro vedono una comoda incarnazione di TUTTI i diversi che loro vorrebbero accoppare (o, nella più onesta delle ipotesi, dei mostri dell'inconscio che loro stessi sanno benissimo di portarsi, in qualche sconosciuta forma, dentro). Ma soprattutto nell'opporti, con la ragione col cuore e con l'anima, alla barbarie della pena di morte. Ogni volta che sento qualcuno invocarla vedo in costui, come minimo, un pericoloso ignorante.
RispondiEliminaBellissimo post. Anche coraggioso. Temo l'invasione del tuo blog da parte di un esercito di troll armati di forca: "Difendi quel bastardo", "facciamolo fuori", cose del genere insomma...
RispondiEliminahai ragione, meglio farsi da parte in questo momento e fare un po' di silenzio
RispondiEliminaSottoscrivo in pieno quanto hai scritto!
RispondiElimina@knitting bear: ti ringrazio dell'approvazione! In effetti oggi i "social network" sembrano più dei "death row network". Piuttosto disgustoso.
RispondiElimina@Inneres Auge: sì, nella mia risposta a knitting bear, mi riferivo in particolare proprio a Facebook. Non credo che quello di cui parli sia una prerogativa degli italiani. E' una cosa animale, la difficoltà (impossibilità?) di discriminare la giustizia dalla vendetta. Tu dici che se lo facessero a tua figlia, saresti disposto ad andare in galera. Ti capisco. Anche se il tuo gesto non ti restituirebbe tua figlia e in più "ucciderebbe" la tua vita. Quindi saresti, come si dice, "cornuto e mazziato". Ma almeno saresti direttamente coinvolto. Invece assistiamo a questo esercito scomposto di gente, cui non frega un cazzo della povera Sarah (come ti può importare *davvero* di una fotografia?), che lancia strali, anatemi e fa finta di affilare le ghigliottine, come se avesse bisogno di questo per poter andare a casa con la coscienza a posto.
@Zio Scriba: grazie anche a te. Questa vicenda purtroppo è anche la perfetta esemplificazione dell'effetto amplificatore dei media. C'è pieno il mondo di tragedie, ma questi si stracciano le vesti in pubblico solo perché stavolta è accaduto che l'abbiano annunciato in diretta "Chi l'ha visto?"
@Alessandro Cavalotti: grazie Ale. Non so se è coraggioso. E' quello che penso. Quanto ai troll forcaioli che vengano! Su Marte troveranno pane per i loro denti. Peccato però che finora non se ne sia visto neanche uno...
@Marco (Cannibal Kid) e @Adriano Maini: grazie anche a voi.
Se non l'avete già visto, ecco un video, partorito da quel geniaccio di Gipi, che dà ragione a Marziano.
RispondiEliminaE' un collage con tutti i commenti degli iscritti al gruppo Facebook "Lasciate lo zio di Sarah alla folla", lette da una voce robotica e corredate dalla foto del commentatore.
L'effetto è straniante. E agghiacciante.
http://www.youtube.com/watch/v=fD5zXRrhuV4&feature=player_embedded#!
abo
Scusate, link sbagliato.
RispondiEliminaEcco quello giusto:
http://www.youtube.com/watch?v=fD5zXRrhuV4
@mondobalordo: grazie della segnalazione. Non l'avevo visto.
RispondiEliminaMi hai fatto venire l'idea di fare una ricerca sistematica su Facebook con: "zio Sarah". Ecco alcuni Pagine e Gruppi che sono usciti, tra parentesi il numero di membri:
>Uccidiamo lo zio di sarah scazzi (494)
>Sarah Scazzi "vendichiamoci dello zio" (12)
>A morte lo zio necrofilo di Sarah Scazzi (380)
>Pena di morte per lo zio di Sarah Scazzi (270)
>Isolamento per lo "zio" di Sarah? No, grazie... mettetelo tra i detenuti (267)
>Per tutti quelli che vogliono lo zio di Sarah in un campo di concentramento (115)
>Lapidazione allo zio di Sarah (solo 18, colpa di Ahmadinejad?)
>Tutti uniti per menare lo zio di Sarah Scazzi!!! (45)
>Impicchiamo lo zio di Sarah Scazzi (72)
>Uccidiamo lo zio di Sarah Scazzi (70)
>Niente pena di morte??? Allora torture quotidiane allo zio di Sarah!!! (39)
sono totalmente d'accordo con tutto quello che hai scritto. su facebook mi è capitato di leggere i commenti di persone che hanno aderito a gruppi simili a quelli che hai citato, e quello che mi da più da pensare, è che secondo me, molte di queste persone sbandierando questa specie di "occhio per occhio" pensano di dimostrare la loro umanità di fronte ad una tragedia.
RispondiEliminaè difficile essere un umanista su questa terra...
RispondiEliminasilenzio. Hai ragione! è così difficile, quasi impossibile, si ha solo voglia di esprimere, e quel che vien fuori è nulla! Penso allora, meglio non dire, meglio non fare. Fermi, immobili a veder andar via in pace, almeno questo regalo lo si può fare? :(
RispondiElimina"In base ai risultati di un recente sondaggio, agli esseri umani le cose che piacciono di più sono: il calcio, la cioccolata, le spiagge esotiche, le auto di lusso, le patate fritte e, naturalmente, linciare la gente"
RispondiEliminaStai dimenticando la cosa più importante di tutte, la figa. A meno che con la locuzione "patate fritte" non intedessi proprio quello.
Conosco un attore di Sbatti il mostro in prima pagina, organizza rassegne nel cinema dove faccio finta di lavorare, ti scrivo proprio da lì.
è un pazzo disadattato.
Tipo me, ma moooolto più vecchio.
@Lumaca a 1000: grazie. Sì, anch'io sono abbastanza convinto che costoro lo facciano (anche) per la presunzione di sentirsi migliori degli altri, o per la paura di non essere confusi coi "mostri".
RispondiElimina@diz: ma non bisogna mai desistere.
@petrolio: evidentemente non è così facile. Almeno a giudicare dallo scempio che si legge in giro in queste ore. Ma io non mi arrendo, noi non ci arrendiamo.
@Emix: il sondaggio era unisex.
E da quando è successo tutto che non ho voluto lasciare un solo commento esplicito e le imprecazioni le ho tenute per me.
RispondiEliminaParole sante.
Almeno voi su Marte le capite le cose...
@Il rospo dalla bocca larga: grazie rospo. L'ho sempre detto che voi anfibi siete più saggi dei primati.
RispondiEliminagrazie, di questo post. Io pure l'ho pensato. Ho pensato a come in un secondo può cambiarti la vita. Come in un secondo puoi diventare "il mostro". spero che non tocchi mai a nessuno di questi lapidatori.
RispondiEliminaSiamo tutti mostri.
RispondiEliminaSiamo tutti colpevoli.
RispondiElimina7
inquietante la ripresa in un tiggì (?) dove si vedevano i piedi di un gruppo di ragazzini saltellare allegramente su e giù al ritmo di: a morte michele! a morte michele!
RispondiEliminam'ha piuttosto turbato
@andrea cobain: grazie a te. E' vero, basta poco per trasformarsi. Anche se credo che in questo frangente ci sia di mezzo l'amplificazione che ne hanno fatto i media.
RispondiElimina@Lorenzo e 7di9: forse lo siamo potenzialmente. Temo che essere "mostri" - e qui lo intendo in senso lato - a volte sia solo la strada in discesa, quella "più semplice". La civiltà dell'umanità va conquistata di giorno in giorno con l'esercizio della cultura e dell'intelligenza. Insomma è una cosa che richiede fatica.
@ciku: questa non l'ho vista, ma non stento a crederlo. Ci credo che ti abbia turbato. Perché chi è capace di fare questo, non so che cosa non sia capace di fare, messo al momento sbagliato nel posto sbagliato.
TI AVEVO PERSO!
RispondiEliminaDifficile essere degli umanisti con soggetti del genere -come l'ultimo, apparso oggi nella cronaca, che molestava una bambina di 2 anni-
Anche io soto contraria alla legge del taglione,per principio,ma vorrei delle pene reali,per questi individui.
Aspetto da sempre un'invasione marziana.
Cristiana
Abominevole.
RispondiEliminaAberrante.
Queste sono le uniche due parole legate a questa vicenda che, mio malgrado, mi ronzano nella mente da ormai due giorni. E questi aggettivi non si riferiscono solamente al crimine, ma anche al modo in cui ci è stato presentato.
Un episodio per tutti: giovedì pomeriggio sono rimasta basita e disgustata quando, capitata per caso su canale 5, ho sentito Barbara D'Urso con gli occhi lucidi e il tono paternalistico esortare le ragazzine molestate d'Italia a denunciare gli abusi subiti, mentre la Mussolini le faceva eco inneggiando la pena di morte.
Che squallore.
in questo momento, non sai quanto apprezzo ciò che hai scritto. Grazie.
RispondiEliminaConcordiamo, soprattutto sosteniamo che il silenzio non celi per forza una mancanza di opinione o denunci un animo insensibile, tutt'altro. grazie
RispondiElimina@cristiana: le pene esistono e sono stabilite dalla Legge che è una cosa imperfetta come l'uomo che l'ha stabilita. Che poi di volta in volta corrispondano a quanto ciascuno di noi ritiene sia sufficiente a titolo di "risarcimento" per il crimine perpetrato, è altro discorso. Non penso si debba generalizzare, ma solo giudicare caso per caso.
RispondiElimina@L.Z.: lasciamo perdere quello che si vede su canale 5, vuoi?
@patè: grazie a te.
@Erotici Eretici: è proprio questo il punto. La presunzione (farisaica) di doversi mostrare indignati, di dover far vedere a tutto il mondo che si è diversi e migliori, di dover condannare. Quando atti del genere sono talmente efferati e bestiali che si condannano da soli, senza bisogno di una sola parola.
RispondiEliminaGrazie a voi.
Bellissimo post. C'è poco altro da dire.
RispondiEliminaValente
Sono contenta... Ho letto il post e poi mi son detta: "Mannaggia a Marziano che stavolta s'è cacciato in un ginepraio pazzesco e sicuramente si beccherà qualche commentaccio da parte di tutti quelli che non arriveranno a capire la profondità di quello che ha scritto"... E invece no! Sono davvero contenta.
RispondiElimina@Valente: grazie.
RispondiElimina@Vaniglia: in realtà mi è toccato discuterne altrove. Però peccato, in qualche commentaccio ci speravo: avrebbe dato un po' di pepe alla discussione... ;-)
Grazie anche a te per il lusinghiero apprezzamento.
Volevi il pepe?
RispondiEliminaHai torto marcio su tutto. Qui, in Italia, si sta procedendo a tagli su tutto: sanità, scuola, posti di lavoro...
Siamo in troppi! Bisogna tagliare! Anche le teste!
Allora ben venga la pena di morte per chi uccide; chi uccide per fare "giustizia" diventa assassino a sua volta, quindi anche lui sia messo a morte...
E così via, fino a quando qualche insensato non fermi questa specie di catena di sant'antonio o di sangiustiziere, motivando, magari, che se vigliacco è chi uccide, altrettanto lo è chi uccide chi ha ucciso...
Magari non è il pepe annunciato, ma confessa che per un attimo ci hai sperato.
@gattonero: sembrava pepe, ma era origano. Sono sicuro che avresti potuto fare meglio.
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