Punti di vista da un altro pianeta

lunedì 25 ottobre 2010

In principio era Sharon Stone

.Alla base
Basta che diate un'occhiata a qualsiasi telegiornale per rendervi conto che ci sono aspetti propri dell’essere umano del XXI secolo che non sono molto diversi da quelli che animavano i relativi progenitori preistorici. Secoli di civiltà (e progresso?) non sono stati capaci di spazzare via certe caratteristiche comportamentali semplicemente perché troppo radicate all’interno della biologia umana, grazie all’azione dei geni. Oltre a quanto detto nel post precedente, scopriamo così che geni e memi non hanno solo peculiarità simili, ma sono anche legati gli uni agli altri attraverso il potere degli istinti. In altre parole, il gene massimizza le possibilità di sopravvivere e replicarsi, suggerendo al suo organismo ospite la sensibilità agli istinti primari ovvero:
pericolo
cibo
sesso
Tutti i comportamenti primordiali sono riconducibili a questi tre istinti, ed è un luogo piuttosto comune (un’utopia?) pensare che cultura e civilizzazione siano in grado di tenerli a bada. Ma quando si parla di cultura e civilizzazione, stiamo parlando proprio di informazione e quindi, guardacaso, di memi. Così è facile rendersi conto che non sono tanto cultura e civilizzazione a tenere a bada gli istinti, ma piuttosto sono i memi a servirsi degli istinti per diffondersi e replicarsi. In effetti si può considerare che i memi abbiano iniziato a proliferare e a evolversi nel momento in cui l’essere umano ha raggiunto quel minimo grado di intelligenza tale da consentirgli di interagire con i suoi simili attraverso una qualsiasi forma di comunicazione.

.Le relazioni pericolose
Molto probabilmente ciò è avvenuto attraverso la trasmissione del concetto di “pericolo”. Il pericolo, di qualsiasi natura sia, un incendio, un predatore, una corrente troppo forte, la minaccia di un gruppo terrorista o un'imminente crisi economica, è così intimamente legato all’istinto di sopravvivenza, che la sua discriminazione anticipata diventa di importanza cruciale al fine della preservazione dell’individuo, e quindi dei geni che l’individuo porta con sé. Questo vale anche nel comportamento di moltissimi animali. Non c’è niente cui l’uomo sia più sensibile come al pericolo e alla paura che vi si associa come sentimento. Se si vuole fare una campagna di educazione stradale, per esempio, è più efficace mostrare immagini con le tragiche conseguenze di una condotta sbagliata, piuttosto che insistere sulle regole di un comportamento corretto. I memi associati al pericolo sono quindi “buoni memi”. La capacità da parte dell’individuo di tenere sotto controllo il pericolo e la paura, va a beneficio degli altri due istinti. Maggiore sicurezza infatti significa sia maggior possibilità di ricerca di cibo, sia maggior possibilità di accoppiamento. Questo non è vero solo nelle foreste di migliaia e migliaia di anni fa, ma anche nella società odierna, dove il termine “sicurezza” può essere inteso non solo in senso preistorico, ovvero come incolumità personale, ma anche come “sicurezza economica”. Così, dopo aver scampato il pericolo, l’altro grande istinto da placare è il bisogno di cibo. La fame è un istinto fortissimo, essendo, come il pericolo, strettamente connesso alla sopravvivenza dell’individuo. Basta fare caso ai memi legati al cibo o alla cucina che vengono diffusi da radio, TV, riviste, amici. Non solo il cibo è uno dei nostri bisogni primari, ma al cibo è spesso anche legata la ricerca della nostra accettazione nei confronti del prossimo, ovvero soprattutto la soddisfazione del nostro terzo istinto: accoppiarci. E qui veniamo all’argomento caldo.

La prossima volta però.

/continua

13 commenti:

  1. ma io continuo a far le torte con le ricette della nonna con frutta dei miei alberi, le pizze con farina bio… accavallo le gambe ma indosso cotone ecologico! :)))
    Non vedremo mai campagne di sensibilizzazione come quelle di cui parli tu finché l'ipocrisia la farà da padrona!

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  2. @petrolio: pensare a una sconfitta dell'ipocrisia significa illudersi. Preferisco combatterla con la conoscenza e la consapevolezza che ci tende agguati da ogni parte.

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  3. la rete sembra l'unico mezzo per mandare questo tipo di messaggio. Ma bisogna cercarlo da sé e a volte vince la pigrizia! ;)

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  4. @petrolio: difatti sono abbastanza convinto che la pigrizia sia uno dei peggiori mali dell'umanità, se non addirittura il peggiore.

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  5. M'inserisco nel dibattito per dire che a parer mio la pigrizia è troppo vituperata (tiro acqua al mio mulino: sono tendenzialmente pigro). Si può essere pigri e saggi (come un vecchio monaco-filosofo), come si può essere iperattivi e solerti ma stupidi (come certe personcine che ci governano). La cosa cambia se ci si riferisce solo ed esclusivamente alla pigrizia mentale: non essere curiosi di nulla, non porsi domande, non dubitare, non essere creativi, non esplorare, non avere una mente aperta e vivace, è molto peggio che essere morti.

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  6. Ecco, per esempio sui pacchetti di sigarette di Singapore, anziché limitarsi a dire che "il fumo uccide", pubblicavano foto: foto di denti sgangherati, nella migliore delle ipotesi, ma anche di tumori asportati eccetera.
    Io non ho smesso di fumare. Ma devo dire che mi hanno fatto parecchia impressione.

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  7. gli iperattivi solerti e idioti sono pericolosissimi, il pigro fondamentalmente è pacifista, lo preferisco.
    la parte della paura è una perla. manca, o meglio mi sarebbe piaciuto leggere, un bell'esempio di utilizzo della paura a scopi politici, qua sulla terra se ne fa gran uso sai?

    confesso... aspetto con ansia l'argomento "caldo" :P

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  8. @Zio Scriba: mah, non sono sicuro che si possa essere Pigri & Saggi. La pigrizia *in senso lato* è molto pericolosa. Ma devo dire che personalmente la intendo in un modo particolare. A questo punto però mi segno l'argomento e prossimamente mi riprometto di farci un post dedicato per provare a spiegarmi meglio. ;-)

    @Silas Flannery: se i polmoni sono quelli di un altro, l'effetto è comunque lieve come una carezza. Del resto anche le campagne per l'educazione stradale che mostravano immagini di incidenti reali e di corpi accartocciati nelle lamiere, non hanno certo fatto diminuire il numero di vittime. L'uomo capisce davvero solo quando la pelle è la sua. E nemmeno sempre. Il resto è coscienza da mettere a posto.

    @robydick: sulla pigrizia ti rimando alla risposta a Zio, e aggiungo che nella mia concezione la pigrizia rende l'uomo tutt'altro che pacifista.

    La paura fa parte dell'istinto "pericolo" ed è uno dei memi maggiormente abusati in politica.

    Se aspetti con ansia l'argomento "caldo", vuol dire che il mio meme ha avuto effetto. Ma - come si dice - mi piace vincere facile! ;)

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  9. il pericolo mi eccita
    il cibo mi eccita
    il sesso mi eccita
    adesso però sono un pò stanco.

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  10. Ma il sesso solitario è un istinto o un meme?
    Cristiana

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  11. Volevo postarlo sul post più recente,scusa.
    Cristiana

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  12. @cristiana: no problem, va bene anche qui.
    Il sesso solitario è un meme cominciato a metà e terminato con l'istinto.

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